Vaccini mortali (2 lettori)

tontolina

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Medicina
12/08/2013 - vaccini sì, vaccini no
Vaccini contenenti alluminio. Il Consiglio Superiore di Sanità Pubblica francese: “Non sono pericolosi”


Secondo un rapporto presentato al Minsitero della Salute francese dall’HCSP, i tanto dibattuti e contestati vaccini contenenti idrossido di alluminio non sarebbero pericolosi per la salute e vantaggiosi in termini di rischio/beneficio

La Stampa - Vaccini contenenti alluminio. Il Consiglio Superiore di Sanità Pubblica francese: ?Non sono pericolosi?

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In risposta alle polemiche sui vaccini il Ministero della Salute francese fa sapere che quelli contenenti idrossido di alluminio sono sicuri. Foto: ©photoxpress.com/NatUlrich





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A seguito di diversi casi accertati di effetti collaterali dovuti alla vaccinazione, i vaccini contenenti idrossido di alluminio quale adiuvante sono da tempo sotto i riflettori per via della loro supposta pericolosità.
Tra i vari effetti avversi riscontrati ci sono stati casi di semplice febbre e rossore, ma anche qualche caso di un’infiammazione muscolare nota con il nome di miofascite macrofagica, una seria condizione che può essere molto dolorosa e che provoca un forte senso di affaticamento.

L’idrossido di alluminio è impiegato quale adiuvante in vaccini come quelli contro l’epatite A e B, il papillomavirus e quello trivalente contro difterite, tetano e pertosse (DTP). Tutti questi vaccini sono stati oggetto di feroci critiche da chi ritiene pericolosi i vaccini: qualcuno riporta, per esempio, che il vaccino DTP possa anche far aumentare di tre volte il rischio di morte tra le bambine, rispetto a quelle non vaccinate.

Per dunque questi e altri motivi, in molti si sono interrogati sulla necessità che i vaccini dovessero per forza contenere questo adiuvante e, se proprio questo, fosse la causa delle reazioni avverse.
In risposta giunge in questi giorni l’indagine condotta dal Consiglio Superiore della Sanità Pubblica francese (HCSP) che ha presentato i risultati al Ministero della Salute e in cui afferma che «l’HCSP ritiene che le evidenze scientifiche a oggi disponibili non consentono di mettere in discussione la sicurezza dei vaccini contenenti alluminio, in termini di rischio/beneficio».
Come conseguenza, il Consiglio raccomanda le vaccinazioni quale mezzo per contrastare le malattie infettive che, ancora oggi, sono diffuse tra gli esseri umani.

Nonostante le raccomandazioni e le rassicurazioni, la polemica è destinata a proseguire e la controversia tra chi ritiene utili e chi dannosi i vaccini probabilmente non troverà mai una fine. In questi casi ognuno deve agire secondo coscienza e, magari dopo essersi informato per bene, decidere se le vaccinazioni facoltative sono da prendere in considerazione o meno.
 

tontolina

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Vaccinati inutilmente

Due milioni e mezzo di piccole cavie. Lo scandalo del vaccino esavalente

Un vaccino somministrato per la seconda volta dopo 14 anni e con un doppio prelievo assai discutibile. Sembra strano ma la vicenda del vaccino Hexavac, immesso in commercio dalla Sanofi Pasteur MSD a partire dal 2000 e risultato inefficace nel prevenire l'epatite B, nonostante sia stato somministrato fino al 2005, si concluderà dopo oltre 10 anni con uno studio clinico dai contorni opachi. Quanto meno tutti da chiarire come ha chiesto il senatore del Movimento 5 Stelle, Maurizio Romani, che il 22 gennaio scorso, insieme ad altri deputati, ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere al ministro della Salute di fare chiarezza sull'avvio di un nuovo studio clinico per verificare la risposta immunologica sui bambini vaccinati dieci anni fa. Ma andiamo con ordine perché la questione ha origini lontane.

Vaccinati inutilmente
Il 17 novembre 2005, il Comitato dell'Agenzia per i medicinali per uso umano (Chmp) ha sospeso l'autorizzazione dell'esavalente a causa del sospetto di inefficacia nell'indurre protezione a breve e lungo termine nei confronti dell'epatite B (una delle patologie che il vaccino avrebbe dovuto prevenire). In altre parole, in 5 anni qualcosa come 2,5 milioni di bambini sono stati sottoposti a una vaccinazione obbligatoria inutile, almeno per combattere l'epatite B.

O meglio, hanno fatto da cavia a una sperimentazione che ha dimostrato l'inefficacia del farmaco.
“Accade sempre più spesso, purtroppo, che per la fretta di immettere in commercio un nuovo vaccino, la terza fase della sperimentazione, quella per verificarne l'efficacia e la sicurezza su grandi gruppi di pazienti, venga condotta quando il vaccino è già in uso”, spiega al Salvagente Eugenio Serravalle, pediatra di lungo corso con una decennale esperienza sul campo, che nello svolgimento della sua professione ha deciso di adottare il principio di cautela nell'approccio alle vaccinazioni.
Ritardi e sospetti
Come se non bastasse già questo, dopo la sospensione decisa dalle Autorità europee, un bel po' di anni più tardi, l'11 aprile 2012, la Sanofi Pasteur MSD ha volontariamente ritirato l'autorizzazione alla commercializzazione del vaccino. Come mai con tanto ritardo? “Vi è il sospetto, che a determinare l'intervento dell'azienda ci siano state delle segnalazioni relative a bambini colpiti dalla cosidetta sindrome della morte improvvisa” è l'ipotesi inquietante di Serravalle. Un sospetto senza riscontri perché, come specifica l'Agenzia italiana del farmaco, non ci sono evidenze scientifiche. La causa ufficiale del ritiro dal mercato, dunque, resta l'inefficacia contro l'epatite B, circostanza confermata dai risultati dello studio clinico che l'Aifa ha commissionato alla stessa Sanofi per verificare, appunto, il livello della risposta immunitaria al virus dell'epatite B nei bambini sottoposti al ciclo primario, cioè alle 3 dosi di esavalente effettuate a 3, 5 e 11 mesi di età.
Accanto a questo gruppo di bambini furono raccolti i dati forniti da un altro gruppo, vaccinato con l'Infanrix Hexa, l'altro vaccino esavalente della ditta GlaxoSmithKlinepresente sul mercato e anch'esso finito al centro di uno scandalo nell'ottobre 2012 quando l'Istituto di Stato per il Controllo dei farmaci della Slovacchia e quelli di altri 5 paesi europei decisero il ritiro dal mercato di un lotto per rischio di contaminazione batterica pericolosa. Lo studio fu condotto in 6 centri vaccinali italiani tra il 2008 e il 2009. Con quali risultati? “Gli autori dello studio comunicarono sulla rivista ‘Vaccine', senza darne rilievo alcuno, che solo il 60,1% dei bambini precedentemente vaccinati con Hexavac presenta un livello di anticorpi antiHBS maggiore di 10 mIU/ml, che è il valore che attesta l'efficacia dell'immunizzazione”, sostiene Serravalle.
Sperimentazione continua
Ma la storia dell'Hexavac non finisce qui perché il 22 gennaio scorso è iniziato un nuovo studio clinico che deve stabilire la necessità di una dose di richiamo in circa 750 bambini vaccinati con l'esavalente 10 anni prima. Questo studio è stato approvato dal Comitato etico del centro coordinatore (Asl di Sassari) e da quello dell'Ass 5 “Bassa Friulana”, nonché dall'Aifa. La copertura assicurativa è stata adottata da Sanofi Pasteur MSD. Qual è lo scopo del secondo studio? “Non si tratta, come nel caso precedente, di valutare l'efficacia del vaccino, e semmai intervenire con un richiamo successivamente. No. Il protocollo prevede un prelievo di sangue al bambino (per valutare lo stato immunitario) e contemporaneamente la somministrazione della dose di richiamo. Un secondo prelievo, dopo 21-35 giorni, stabilirà il successo o meno della nuova immunizzazione”, spiega Serravalle.
Come mai questa scelta? Dall'azienda ci fanno sapere che “Sanofi Pasteur MSD si è impegnata nei confronti dell'Ema (l'Agenzia europea del farmaco) a condurre un secondo studio clinico per misurare i livelli di risposta immunitaria al vaccino contro l'epatite B, in bambini che hanno ricevuto il ciclo vaccinale primario con Hexavac o con Infanrix Hexa, a distanza di 10 anni. La richiesta dell'Ema è stata quella di vaccinare tutti gli adolescenti arruolati nello studio, indipendentemente dal loro stato immunitario”. Si tratta, tuttavia, di un approccio che suscita perplessità e - dettaglio non trascurabile - mette in crisi quanto sostengono, da sempre, le istituzioni ovvero che la riduzione dei casi di epatite B è dovuta al vaccino. Se riduzione c'è stata, come dimostrano i dati epidemiologici, il merito non può essere stato di vaccini inefficaci.
Errare è umano ma perseverare...
In più, c'è un altro sospetto che fa tremare i polsi dei genitori dei bambini coinvolti in questa nuova ondata di vaccinazioni. Basta leggere le indicazioni riportate nella scheda tecnica del vaccino utilizzato per il richiamo (l'Hbvaxpro), per capire che non si tratta di paure infondate. Leggendolo, le parole sono inequivocabili: “Poiché i dati relativi alla sicurezza del vaccino anti-epatite B sono insufficienti quando vengono somministrate dosi addizionali in eccesso rispetto alle serie raccomandate, la rivaccinazione eseguita dopo il completamento della prima serie non è raccomandata di routine. La rivaccinazione deve essere presa in considerazione per i soggetti ad alto rischio, dopo aver valutato il beneficio della vaccinazione rispetto al potenziale rischio di aumento delle reazioni avverse locali o sistemiche”.
“Nessun rischio”
Cosa significa che la rivaccinazione non è raccomandata di routine? “La frase si riferisce alla rivaccinazione dei soggetti che non hanno risposto al primo ciclo di vaccinazione (i cosiddetti non-responder), mentre la necessità di una dose di richiamo in individui sani, che hanno ricevuto un ciclo completo di vaccinazione primaria, di cui non si conosce lo stato di responder, non è stata a oggi stabilita”, spiega Sanofi Pasteur MSD. “Questo è appunto lo scopo specifico dello studio, nel quale viene offerta una dose aggiuntiva di vaccino, indipendentemente dal livello di protezione anticorpale già acquisito contro l'epatite B, al momento dell'ingresso nello studio”. Per l'azienda, dunque, lo studio clinico è cosa ben diversa dall'uso corrente e le osservazioni contenute nella scheda tecnica non sono da considerarsi valide nei confronti del campione-cavia che decide, volontariamente, di entrare a far parte di uno studio clinico.
I dubbi rimangono
Non è convinto di questa tesi Serravalle: secondo lui in quella indicazione c'è l'impossibilità, per la Sanofi Pasteur MSD, di fornire dati e informazioni sulla sicurezza del vaccino iniettato a soggetti già immunizzati. Inutile dire che i dubbi rimangono tutti e con loro le numerose richieste di chiarimento, tutte contenute nell'interrogazione parlamentare del deputato M5S. Innanzitutto, quanto sono stati informati i genitori delle indicazioni contenute nella scheda tecnica? “Quel che è certo è che ai genitori che aderiranno allo studio verranno consegnati, in omaggio, un termometro digitale, un righello millimetrato, una tessera identificativa e un diario dove annotare la temperatura del bambino, la comparsa di reazioni locali nella sede della puntura come gonfiore, rossore, dolore nei 4 giorni successivi all'inoculazione del vaccino e gli eventi clinici per i 14 giorni successivi alla vaccinazione. Qualsiasi reazione avversa che comparirà dopo questo intervallo di tempo non potrà essere segnalata”, dice Serravalle mentre da Sanofi Pasteur MSD precisano che “le informazioni fornite ai genitori e agli adolescenti sono documentate dalla firma del consenso informato e della lettera informativa, approvati dai Comitati etici competenti”.

Fonte: informasalus.it
 

tontolina

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Paura che le lobby farmaceutiche restino senza "clienti"?

Ormai la gente si sveglia tramite il web con scambio di informazioni ed esperienze personali.

il figlio del mio vicino è vivo per miracolo
dopo la vaccinazione è stato curato per 6 mesi

mentre la nonna che si è vaccinata contro l'influenza è stata dichiarata invalida al 100% per la vasculite da vaccinazione ... strano che sia ancora viva!
 
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tontolina

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Diabete e vaccinazioni pediatriche

Mer, 10/10/2012 - 23:44 | thinknew
Riconoscimento del nesso causale fra vaccinazioni pediatriche e Diabete

Diabete e vaccinazioni pediatriche | comilva.org


Giusto riconoscimento da parte del Tribunale di Rieti (pronunciamento del Giudice del Lavoro, Valentina Cacace) ai sensi della Legge 210/92 per una bambina che si è ammalata di diabete nel 2002 e, da allora, è insulino dipendente, dopo un ciclo vaccinale pressoché completo (ai sensi del calendario vaccinale approvato dal Ministero della Salute) fra vaccinazioni obbligatorie e facoltative.
Il tribunale di Rieti, ha accolto il ricorso di due avvocati (Quirino Grillo di Rieti e Luca Ventaloro di Rimini), accertando l'esistenza del un nesso di causalità tra le vaccinazioni e il diabete contratto dalla minore. Chiamati a rispondere il Ministero della Salute, mentre viene accertato il difetto di legittimazione passiva per la Regione Lazio e l’AUSL di Rieti.
Ministero, Regione e AUSL si erano costituite in giudizio contestando la propria legittimazione passiva, la competenza per territorio, il difetto di legittimazione attiva e la stessa fondatezza della domanda per assenza di nesso causale.
Interessante il pronunciamento in merito alla competenza dello stato (Ministero) nell’indennizzo: il trasferimento dallo stato alle regioni dei fondi e di alcune attività amministrative in attuazione del D.Lgs. n. 112 del 1998, che prevedeva il trasferimento in via generale della materia sanitaria, NON comporta il passaggio da stato a regioni della legittimazione delle controversie sanitarie.
Vale ugualmente la sussistenza del nesso di causalità, basato sul criterio della possibilità scientifica, sul criterio cronologico e sulla esclusione di altre cause. Ricordiamo che il CTP della famiglia è il dott. Dario Miedico.
Riferimenti

Sentenza del Tribunale di Rieti (pronunciamento del Giudice del Lavoro), N. 534/2012
Il Messaggero, Bambina invalida dopo vaccino: il Ministero della Salute deve risarcirla, 05-10-2012 sezione: RIETI, Bambina invalida dopo vaccino: il ministero della Salute deve risarcirla - Il Messaggero
Risk of Vaccine Induced Diabetes in Children with a Family History of Type 1 Diabetes, John Barthelow Classen, The Open Pediatric Medicine Journal, 2008, 2, 7-10, Classen Immunotherapies Inc., 6517 Montrose Avenue, Baltimore, MD 21212, USA (PDF)
Childhood Vaccinations and Juvenile-Onset (Type-1) Diabetes, Harris Coulter, Ph.D., President, Center for Empirical Medicine Testimony before the Congress of the United States, House of Representatives, Committee on Appropriations, subcommittee on Labor, Health and Human Services, Education, and Related Agencies April 16, 1997, Childhood Vaccinations and Juvenile-Onset (Type-1) Diabetes by Harris Coulter, Ph.D
Vaccines Found to Cause Diabetes in Children, Tuesday, August 19, 2008 by: David Gutierrez, Vaccines Found to Cause Diabetes in Children
The Swedish childhood diabetes study: Vaccinations and infections as risk determinants for diabetes in childhood, L. Blom, L. Nyström and G. Dahlquist, The Swedish childhood diabetes study - Springer


AllegatoDimensione Sentenza del Tribunale di Rieti (pronunciamento del Giudice del Lavoro), N. 534/2012762.28 KB Risk of Vaccine Induced Diabetes in Children with a Family History of Type 1 Diabetes345.22 KB
 

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La Dr.ssa Diane Harper, creatrice del vaccino Gardasil ammette: vaccino inutile e pericoloso -...


La Dr.ssa Diane Harper è stata ricercatrice nello sviluppo dei vaccini contro il virus del papilloma umano HPV, Gardasil e Cervarix. La dottoressa, dopo aver partecipato alla formulazione ed aver studiato gli effetti che questi due vaccini hanno sulla salute, aggiunge la sua autorevole voce al coro che denuncia la pericolosità di questi vaccini. Pericolosità già testimoniata dai tanti casi di danni riportati da giovani ragazze in conseguenza dell’inoculazione di questi vaccini, e da approfondite ricerche come quella documentata nel VIDEO in fondo all’articolo…


laviadiuscita.net
 

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Rockefeller riguardo i vaccini: "Diremo loro che se questi bambini non vengono vaccinati si ammaleranno delle più terribili malattie: poliomielite, meningite, persino cancro, e tutte quelle che potremo trovare o eventualmente inventare".
Funzionario Novartis: "Ma è una balla enorme: il sistema immunitario è la cosa più prodigiosa che esista, sappiamo che le malattie avvengono per l'inquinamento, la mancanza di igiene, di buona alimentazione..."
Rockefeller: "Beh, questo lo sappiamo noi. Non è necessario che lo sappiano anche loro.
Anzi, li faremo vaccinare anche contro le normali malattie infantili che in realtà rendono i bambini più forti."
Big - Farma 2, multinazionali di farmaci e  vaccini






Vallo a spiegare ai genitori minacciati dal servizio nazionale italiota.....
 

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