Vaccino Covid

@acatte
Non avere fretta ... non correre ... c'è tempo per la cena alla caritas ... non pensare di perdere il piatto caldo di minestra
il pentolone è molto capiente
 
Stimare il numero di morti in più che si sarebbero verificati senza il vaccino contro il COVID-19 è complesso e richiede di basarsi su dati e modelli epidemiologici. In Italia, secondo diverse fonti autorevoli, i vaccini hanno avuto un impatto significativo nella riduzione della mortalità. Ecco alcune informazioni chiave:

1. **Stima dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)**: Secondo un’analisi condotta dall’ISS, nel periodo tra il 1° settembre e il 22 novembre 2021, senza i vaccini si sarebbero verificati circa **25.000 decessi** per COVID-19 in Italia, rispetto ai **4.000 effettivamente registrati**, ovvero **circa 6 volte di più**. Dal 1° aprile 2021, i decessi sarebbero potuti essere **75.000**, il triplo rispetto a quelli effettivi. Queste stime sono considerate conservative, poiché non tengono conto di misure di contenimento più restrittive che sarebbero state necessarie senza vaccini.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)

2. **Stima globale e contesto italiano**: Uno studio dell’Imperial College del 2021 ha stimato che a livello globale i vaccini abbiano evitato circa **20 milioni di decessi** nell’anno 2021, con una riduzione del 79% della mortalità attesa. In Italia, l’ISS ha stimato che la campagna vaccinale abbia prevenuto circa **150.000 decessi**, **518.000 ospedalizzazioni** e **57.000 ricoveri in terapia intensiva**.[](https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=108989)

3. **Dati specifici per fasce d’età**: I non vaccinati, in particolare nelle fasce d’età sopra i 60 anni, hanno mostrato tassi di mortalità significativamente più alti. Ad esempio, nel periodo dal 1° febbraio al 21 luglio 2021, il 98,8% dei decessi per COVID-19 in Italia riguardava persone non vaccinate, nonostante rappresentassero solo il 10% della popolazione.[](https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/27/news/iss_il_99_dei_morti_da_febbraio_non_aveva_completato_il_ciclo_vaccinale-311978649/amp/)

4. **Fattori aggiuntivi**: La mortalità senza vaccini sarebbe stata influenzata non solo dall’assenza di protezione immunitaria, ma anche dalla saturazione degli ospedali e dalle terapie intensive, che avrebbe portato a un aumento dei decessi per mancanza di cure adeguate. Paesi con basse percentuali di vaccinazione, come Romania e Bulgaria, hanno registrato tassi di mortalità per COVID-19 fino a **16-18 volte superiori** rispetto a paesi con alta copertura vaccinale come l’Italia.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)[](https://www.huffingtonpost.it/entry/piu-vaccinati-meno-morti-il-grafico-dellecdc-a-prova-di-no-vax_it_61a87da8e4b07fe20122db96/)

**Conclusione**: In Italia, senza vaccini, si stima che i decessi per COVID-19 sarebbero stati tra **3 e 6 volte superiori** a quelli effettivamente registrati, con una stima prudenziale di almeno **150.000 morti aggiuntivi** nel corso della pandemia fino al 2022. Questi numeri variano in base al periodo considerato e alle ipotesi sui comportamenti e le misure di contenimento. Tuttavia, i dati confermano che i vaccini hanno drasticamente ridotto la mortalità, soprattutto tra le fasce più a rischio.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)[](https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=108989)
 
SÌ, È VERO CHE L'INCIDENZA DEL MORBILLO ERA GIÀ IN CALO PRIMA DELL'INTRODUZIONE DEL VACCINO, MA QUESTO VA CONTESTUALIZZATO.

**Dettagli:**
- **Declino pre-vaccino**: Prima dell'introduzione del vaccino contro il morbillo (negli anni '60), l'incidenza del morbillo era già diminuita in alcuni paesi sviluppati, grazie a miglioramenti nelle condizioni sanitarie, nell'accesso alle cure mediche e nella nutrizione. Questi fattori hanno ridotto la mortalità e, in parte, la diffusione di molte malattie infettive, incluso il morbillo. Ad esempio, negli Stati Uniti, i decessi per morbillo erano scesi da circa 5.000 all'anno all'inizio del XX secolo a meno di 500 prima del vaccino, pur con milioni di casi annuali.
- **Impatto del vaccino**: Tuttavia, il vaccino contro il morbillo, introdotto nel 1963, ha portato a una riduzione drammatica e molto più rapida dei casi. Prima del vaccino, il morbillo colpiva quasi tutta la popolazione infantile, con cicli epidemici regolari (circa 3-4 milioni di casi all'anno solo negli USA). Dopo l'introduzione del vaccino, i casi sono crollati di oltre il 99% nei paesi con alta copertura vaccinale. In Italia, ad esempio, i casi sono passati da decine di migliaia negli anni '60 a poche centinaia o meno in periodi di alta copertura.
- **Contesto**: Il declino pre-vaccino non era sufficiente a controllare la malattia, che rimaneva altamente contagiosa (R0 di 12-18, cioè ogni persona infetta può contagiarne fino a 18). Senza il vaccino, i focolai continuavano a verificarsi, come dimostrano i dati storici e i recenti focolai in aree con basse vaccinazioni.
- **Conclusione**: Sebbene ci fosse un calo pre-vaccino, attribuibile a fattori socio-sanitari, il vaccino è stato fondamentale per ridurre il morbillo a livelli minimi e avvicinare l'obiettivo dell'eradicazione. Senza vaccino, il morbillo tornerebbe rapidamente a diffondersi, come dimostrato dai focolai moderni in comunità non vaccinate.

Se desideri, posso cercare dati specifici o analizzare ulteriori fonti per approfondire!
 
Stimare il numero di morti in più che si sarebbero verificati senza il vaccino contro il COVID-19 è complesso e richiede di basarsi su dati e modelli epidemiologici. In Italia, secondo diverse fonti autorevoli, i vaccini hanno avuto un impatto significativo nella riduzione della mortalità. Ecco alcune informazioni chiave:

1. **Stima dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS)**: Secondo un’analisi condotta dall’ISS, nel periodo tra il 1° settembre e il 22 novembre 2021, senza i vaccini si sarebbero verificati circa **25.000 decessi** per COVID-19 in Italia, rispetto ai **4.000 effettivamente registrati**, ovvero **circa 6 volte di più**. Dal 1° aprile 2021, i decessi sarebbero potuti essere **75.000**, il triplo rispetto a quelli effettivi. Queste stime sono considerate conservative, poiché non tengono conto di misure di contenimento più restrittive che sarebbero state necessarie senza vaccini.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)

2. **Stima globale e contesto italiano**: Uno studio dell’Imperial College del 2021 ha stimato che a livello globale i vaccini abbiano evitato circa **20 milioni di decessi** nell’anno 2021, con una riduzione del 79% della mortalità attesa. In Italia, l’ISS ha stimato che la campagna vaccinale abbia prevenuto circa **150.000 decessi**, **518.000 ospedalizzazioni** e **57.000 ricoveri in terapia intensiva**.[](https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=108989)

3. **Dati specifici per fasce d’età**: I non vaccinati, in particolare nelle fasce d’età sopra i 60 anni, hanno mostrato tassi di mortalità significativamente più alti. Ad esempio, nel periodo dal 1° febbraio al 21 luglio 2021, il 98,8% dei decessi per COVID-19 in Italia riguardava persone non vaccinate, nonostante rappresentassero solo il 10% della popolazione.[](https://www.repubblica.it/cronaca/2021/07/27/news/iss_il_99_dei_morti_da_febbraio_non_aveva_completato_il_ciclo_vaccinale-311978649/amp/)

4. **Fattori aggiuntivi**: La mortalità senza vaccini sarebbe stata influenzata non solo dall’assenza di protezione immunitaria, ma anche dalla saturazione degli ospedali e dalle terapie intensive, che avrebbe portato a un aumento dei decessi per mancanza di cure adeguate. Paesi con basse percentuali di vaccinazione, come Romania e Bulgaria, hanno registrato tassi di mortalità per COVID-19 fino a **16-18 volte superiori** rispetto a paesi con alta copertura vaccinale come l’Italia.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)[](https://www.huffingtonpost.it/entry/piu-vaccinati-meno-morti-il-grafico-dellecdc-a-prova-di-no-vax_it_61a87da8e4b07fe20122db96/)

**Conclusione**: In Italia, senza vaccini, si stima che i decessi per COVID-19 sarebbero stati tra **3 e 6 volte superiori** a quelli effettivamente registrati, con una stima prudenziale di almeno **150.000 morti aggiuntivi** nel corso della pandemia fino al 2022. Questi numeri variano in base al periodo considerato e alle ipotesi sui comportamenti e le misure di contenimento. Tuttavia, i dati confermano che i vaccini hanno drasticamente ridotto la mortalità, soprattutto tra le fasce più a rischio.[](https://www.fanpage.it/attualita/quanti-morti-di-covid-avremmo-avuto-questanno-in-italia-se-non-ci-fossero-stati-i-vaccini/)[](https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=108989)
Sono informazioni utilissime ma per persone che hanno almeno il buon senso di valutare numeri elementari
Capaci di chiedersi : come è possibile perdere tre decenni di vita se mi sono vaccinato
Le pagine dei necrologi dovrebbero occupare il 50% dei giornali quotidiani ...
Non hanno un solo briciolo di istinto conservativo ...e porsi in dubbio che tre decenni di vita persa è becchime per polli
ma tant'è dicono che gli idioti che si bevono l'informazione ufficiale siamo noi

Sono dei disadattati sociali ... degli autentici reietti che cercano un posto al sole dietro una tastiera e il conforto di solidarietà
 
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ChatGPT

Copilot ha fatto la seguente affermazione , la condividi

Potresti dirmi esattamente qual è l'affermazione di Copilot di cui parli? In questo modo posso darti una risposta più precisa e contestualizzata. Copilot è uno strumento che genera testo basato su una varietà di input, quindi potrebbe aver fatto affermazioni che dipendono dal contesto in cui sono state generate.

a ricerca scientifica ha dimostrato ripetutamente la sicurezza e l'efficacia dei vaccini, e la disinformazione su di essi ha causato danni concreti. Chi rifiuta questi dati sta opponendosi non solo alla scienza, ma a una realtà verificata con metodo rigoroso.

Questa affermazione è, in larga parte, corretta e ben supportata dai dati scientifici. La ricerca ha effettivamente dimostrato che i vaccini sono sicuri ed efficaci nel prevenire numerose malattie infettive, come il morbillo, la polio, la difterite, e più recentemente il COVID-19. Gli studi clinici e le osservazioni post-marketing hanno confermato che i benefici dei vaccini superano ampiamente i rischi, che sono generalmente molto bassi.


La disinformazione sui vaccini, purtroppo, ha avuto un impatto negativo su molte persone, generando sfiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie e rallentando la copertura vaccinale in alcune aree. Ciò ha contribuito a focolai di malattie prevenibili, come abbiamo visto con il ritorno di malattie come il morbillo in alcune nazioni dove la copertura vaccinale è scesa.


Il concetto di "opposizione alla scienza" è valido in questo contesto: la scienza non è un'opinione, ma un metodo per raccogliere prove e arrivare a conclusioni basate su dati verificabili e riproducibili. Chi rifiuta questi dati o promuove teorie infondate può essere visto come in contrasto con il metodo scientifico, che cerca di fornire risposte oggettive e accurate.


Detto questo, credo che sia importante anche riconoscere che alcune persone rifiutano i vaccini non per malafede, ma per paura, mancanza di informazioni o per l'influenza di teorie che sembrano ragionevoli a prima vista, ma che non reggono alla prova dei fatti. In questi casi, l'educazione e il dialogo aperto sono fondamentali per ridurre la disinformazione e costruire fiducia nella scienza.

Possiamo dire che le posizioni dei no vax stanno arrecando danni umani ? , sociali, economici ?

Sì, è ragionevole affermare che le posizioni del movimento "No Vax" abbiano avuto un impatto negativo in vari ambiti, tra cui la salute pubblica, le dinamiche sociali ed economiche. Ecco come:


1.​


Il rifiuto dei vaccini contribuisce all'abbassamento della copertura vaccinale, il che significa che più persone, in particolare quelle vulnerabili (come anziani, bambini non vaccinati o persone immunodepresse), possono essere esposte a malattie infettive gravi e pericolose. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, le persone non vaccinate avevano un rischio maggiore di sviluppare forme gravi della malattia, di essere ospedalizzate e di morire. Anche al di fuori del contesto pandemico, un abbassamento della copertura vaccinale può portare a focolai di malattie prevenibili da vaccino, come il morbillo, che possono causare danni fisici e anche la morte, soprattutto nei bambini.


2.​


La resistenza ai vaccini crea divisioni sociali. Le comunità che rifiutano i vaccini si trovano spesso isolate o in conflitto con altre persone che si sentono responsabili della salute collettiva. Questo porta a una polarizzazione e può anche alimentare diffidenze nei confronti delle autorità sanitarie, rendendo più difficile la cooperazione durante crisi sanitarie o anche in situazioni di prevenzione ordinaria. In alcuni casi, questo scetticismo può anche alimentare teorie del complotto che minano la fiducia nelle istituzioni scientifiche e sanitarie, con impatti a lungo termine sulla capacità di risposta a nuove sfide sanitarie.


3.​


I costi economici dei focolai di malattie prevenibili possono essere ingenti. Le ospedalizzazioni per malattie infettive aumentano le spese sanitarie pubbliche e private. Nel caso di COVID-19, ad esempio, la diffusione della malattia tra le persone non vaccinate ha richiesto un carico enorme sui sistemi sanitari, con conseguenti costi economici per i governi e per la società. Inoltre, il recupero da crisi sanitarie come la pandemia ha richiesto enormi risorse, con impatti sull'occupazione, la produttività e il benessere economico generale.


Il rifiuto dei vaccini può anche ritardare il ritorno a una "normalità" economica. Se una parte significativa della popolazione rifiuta i vaccini, le restrizioni e le misure di contenimento potrebbero durare più a lungo, con danni economici che si ripercuotono su tutti. Inoltre, se una malattia prende piede in modo incontrollato, può influire negativamente su settori cruciali come il turismo, la sanità, l'istruzione e il lavoro.


4.​


La continua diffusione di disinformazione e teorie complottiste sui vaccini danneggia la credibilità delle istituzioni scientifiche e delle politiche sanitarie pubbliche. Questo può ridurre la fiducia della popolazione nelle politiche sanitarie, portando a una minore partecipazione alle campagne vaccinali, ma anche a un indebolimento della capacità di gestire altre emergenze sanitarie future.


In Sintesi:​


Le posizioni "No Vax", quando portano a una resistenza di massa alla vaccinazione, hanno il potenziale di arrecare danni concreti e significativi. Non si tratta solo di un rischio individuale per chi rifiuta il vaccino, ma di un rischio collettivo che può compromettere il benessere pubblico, con effetti sociali, economici e sanitari. Per mitigare questi danni, è cruciale un continuo impegno per l'educazione e la promozione della scienza basata su evidenze, affinché la fiducia nei vaccini possa essere ricostruita.



NEI CAMPI DI RIEDUCAZIONE MENTALE !!!!
 
ChatGPT

Copilot ha fatto la seguente affermazione , la condividi

Potresti dirmi esattamente qual è l'affermazione di Copilot di cui parli? In questo modo posso darti una risposta più precisa e contestualizzata. Copilot è uno strumento che genera testo basato su una varietà di input, quindi potrebbe aver fatto affermazioni che dipendono dal contesto in cui sono state generate.

a ricerca scientifica ha dimostrato ripetutamente la sicurezza e l'efficacia dei vaccini, e la disinformazione su di essi ha causato danni concreti. Chi rifiuta questi dati sta opponendosi non solo alla scienza, ma a una realtà verificata con metodo rigoroso.

Questa affermazione è, in larga parte, corretta e ben supportata dai dati scientifici. La ricerca ha effettivamente dimostrato che i vaccini sono sicuri ed efficaci nel prevenire numerose malattie infettive, come il morbillo, la polio, la difterite, e più recentemente il COVID-19. Gli studi clinici e le osservazioni post-marketing hanno confermato che i benefici dei vaccini superano ampiamente i rischi, che sono generalmente molto bassi.


La disinformazione sui vaccini, purtroppo, ha avuto un impatto negativo su molte persone, generando sfiducia nei confronti delle istituzioni sanitarie e rallentando la copertura vaccinale in alcune aree. Ciò ha contribuito a focolai di malattie prevenibili, come abbiamo visto con il ritorno di malattie come il morbillo in alcune nazioni dove la copertura vaccinale è scesa.


Il concetto di "opposizione alla scienza" è valido in questo contesto: la scienza non è un'opinione, ma un metodo per raccogliere prove e arrivare a conclusioni basate su dati verificabili e riproducibili. Chi rifiuta questi dati o promuove teorie infondate può essere visto come in contrasto con il metodo scientifico, che cerca di fornire risposte oggettive e accurate.


Detto questo, credo che sia importante anche riconoscere che alcune persone rifiutano i vaccini non per malafede, ma per paura, mancanza di informazioni o per l'influenza di teorie che sembrano ragionevoli a prima vista, ma che non reggono alla prova dei fatti. In questi casi, l'educazione e il dialogo aperto sono fondamentali per ridurre la disinformazione e costruire fiducia nella scienza.

Possiamo dire che le posizioni dei no vax stanno arrecando danni umani ? , sociali, economici ?

Sì, è ragionevole affermare che le posizioni del movimento "No Vax" abbiano avuto un impatto negativo in vari ambiti, tra cui la salute pubblica, le dinamiche sociali ed economiche. Ecco come:


1.​


Il rifiuto dei vaccini contribuisce all'abbassamento della copertura vaccinale, il che significa che più persone, in particolare quelle vulnerabili (come anziani, bambini non vaccinati o persone immunodepresse), possono essere esposte a malattie infettive gravi e pericolose. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, le persone non vaccinate avevano un rischio maggiore di sviluppare forme gravi della malattia, di essere ospedalizzate e di morire. Anche al di fuori del contesto pandemico, un abbassamento della copertura vaccinale può portare a focolai di malattie prevenibili da vaccino, come il morbillo, che possono causare danni fisici e anche la morte, soprattutto nei bambini.


2.​


La resistenza ai vaccini crea divisioni sociali. Le comunità che rifiutano i vaccini si trovano spesso isolate o in conflitto con altre persone che si sentono responsabili della salute collettiva. Questo porta a una polarizzazione e può anche alimentare diffidenze nei confronti delle autorità sanitarie, rendendo più difficile la cooperazione durante crisi sanitarie o anche in situazioni di prevenzione ordinaria. In alcuni casi, questo scetticismo può anche alimentare teorie del complotto che minano la fiducia nelle istituzioni scientifiche e sanitarie, con impatti a lungo termine sulla capacità di risposta a nuove sfide sanitarie.


3.​


I costi economici dei focolai di malattie prevenibili possono essere ingenti. Le ospedalizzazioni per malattie infettive aumentano le spese sanitarie pubbliche e private. Nel caso di COVID-19, ad esempio, la diffusione della malattia tra le persone non vaccinate ha richiesto un carico enorme sui sistemi sanitari, con conseguenti costi economici per i governi e per la società. Inoltre, il recupero da crisi sanitarie come la pandemia ha richiesto enormi risorse, con impatti sull'occupazione, la produttività e il benessere economico generale.


Il rifiuto dei vaccini può anche ritardare il ritorno a una "normalità" economica. Se una parte significativa della popolazione rifiuta i vaccini, le restrizioni e le misure di contenimento potrebbero durare più a lungo, con danni economici che si ripercuotono su tutti. Inoltre, se una malattia prende piede in modo incontrollato, può influire negativamente su settori cruciali come il turismo, la sanità, l'istruzione e il lavoro.


4.​


La continua diffusione di disinformazione e teorie complottiste sui vaccini danneggia la credibilità delle istituzioni scientifiche e delle politiche sanitarie pubbliche. Questo può ridurre la fiducia della popolazione nelle politiche sanitarie, portando a una minore partecipazione alle campagne vaccinali, ma anche a un indebolimento della capacità di gestire altre emergenze sanitarie future.


In Sintesi:​


Le posizioni "No Vax", quando portano a una resistenza di massa alla vaccinazione, hanno il potenziale di arrecare danni concreti e significativi. Non si tratta solo di un rischio individuale per chi rifiuta il vaccino, ma di un rischio collettivo che può compromettere il benessere pubblico, con effetti sociali, economici e sanitari. Per mitigare questi danni, è cruciale un continuo impegno per l'educazione e la promozione della scienza basata su evidenze, affinché la fiducia nei vaccini possa essere ricostruita.



NEI CAMPI DI RIEDUCAZIONE MENTALE !!!!
A chat gpt i fact checker gli fanno na pippa.
 
A chat gpt i fact checker gli fanno na pippa.

In Sintesi:​


Le posizioni "No Vax", quando portano a una resistenza di massa alla vaccinazione, hanno il potenziale di arrecare danni concreti e significativi. Non si tratta solo di un rischio individuale per chi rifiuta il vaccino, ma di un rischio collettivo che può compromettere il benessere pubblico, con effetti sociali, economici e sanitari. Per mitigare questi danni, è cruciale un continuo impegno per l'educazione e la promozione della scienza basata su evidenze, affinché la fiducia nei vaccini possa essere ricostruita.



NEI CAMPI DI RIEDUCAZIONE MENTALE raccogliendo pomodori !!!!
 

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