Vaccino



La sicurezza dei vaccini​

Generalmente il lancio dei vaccini identifica gli effetti collaterali comuni e moderati, dopo aver escluso quelli pericolosi durante gli studi clinici. Ma anche in studi clinici di vasta portata, effetti collaterali estremamente rari possono passare inosservati.

Gli effetti collaterali​

Per verificare gli effetti collaterali dei vaccini contro il coronavirus, i ricercatori hanno passato in rassegna i dati del Global vaccine Date Network, includendo quindi 99 milioni di persone vaccinate in otto Paesi diversi. Da qui, hanno identificato potenziali collegamenti, chiamati “segnali di sicurezza”, entro 42 giorni dalla somministrazione del vaccino, a vettore virale o a mRna, confrontando i tassi di 13 condizioni mediche (neurologiche, ematiche e cardiache) dopo la vaccinazione (tassi osservati) con ciò che ci si aspetterebbe di vedere sulla base dei tassi precedenti, ossia i tassi (tassi attesi) con cui si prevede che queste condizioni si verifichino in assenza delle vaccinazioni. “Il rischio fino a 42 giorni dopo la vaccinazione era generalmente simile al rischio di fondo per la maggior parte dei risultati”, scrivono gli autori dello studio, sottolineando che la loro analisi ha confermato le associazioni già note tra i vaccini e i bassi rischi di miocardite, pericardite, sindrome di Guillain-Barré e trombosi del seno venoso cerebrale.

Le conclusioni​

Sono stati riscontrati potenziali “segnali di sicurezza” anche per la mielite trasversa (infiammazione di parte del midollo spinale) dopo i vaccini a vettore virale e per l'encefalomielite acuta disseminata (infiammazione e gonfiore del cervello e del midollo spinale) dopo entrambi i tipi di vaccini. Rispetto ai 2 casi attesi, infatti, dopo la vaccinazione a mRna sono stati osservati 7 casi di encefalomielite acuta disseminata. “La dimensione della popolazione in questo studio ha aumentato la possibilità di identificare rari potenziali segnali di sicurezza del vaccino”, ha commentato la prima autrice Kristýna Faksová, epidemiologa presso il Dipartimento di ricerca epidemiologica in Danimarca. “Questo studio senza precedenti sottolinea l'urgente necessità di un monitoraggio completo della sicurezza dei vaccini, poiché eventi avversi molto rari associati ai vaccini Covid-19 possono venire alla luce solo dopo la somministrazione a milioni di individui”, scrivono gli autori.

Cari amici no-vax ... casi estremamente rari ( tipo 7 casi di encefalomielite acuta disseminata.) e da copione sono emersi dopo miliardi di dosi

... pane per daae da un caso clinico si passa a sette casi clinici)
chissà cosa stara pensando il dott. tomasoni
 
Questa già sa che sarà "una calda estate" e giù di terrore.

L’allerta resta comprensibilmente elevata, soprattutto in attesa dell’aumento delle temperature.
La calda estate 2024 potrebbe portare con sé problematiche ben maggiori di quelle attuali. (QUALI ?)
Tentare di fare previsioni oggi, però, è alquanto complesso. ( E ALLORA PERCHE' LE FAI ? )

Si è così espresso Federico Gobbi,
direttore del dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali
dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, Verona:

“Il primo caso autoctono in Italia fu nel 2020 a Verona.
Facile da bloccare, perché era un cluster familiare.
Nel 2023 abbiamo avuto invece 4 focolai, uno in Lombardia e tre in Lazio.
In questi casi non si è riusciti a risalire al caso indice.
È chiaro che nel 2024 possa verificarsi una epidemia di Dengue.
Direi Dengue-Chikyngunya, che ha già visto diverse epidemie in passato”.
E la febbre gialla? Sterminiamo le zanzare? Ma no, dai, ci fanno divertire. Facciamo paura e vacciniamo tutti
 

Secondo la stampa italiana [e chi ci crede] , uno studio pubblicato da “Vaccines” il 12 febbraio 2024 su 99 milioni di vaccinati confermerebbe la sicurezza del siero. In realtà lo studio dice tutt’altro, come pubblicato negli USA e un’incidenza della miocardite e pericardite nei vaccinati oltre sei volte superiore (+600%) rispetto ai non vaccinati

C'è chi fa colazione con il liquame per nostalgia della 5 dose...
 
Questa già sa che sarà "una calda estate" e giù di terrore.

L’allerta resta comprensibilmente elevata, soprattutto in attesa dell’aumento delle temperature.
La calda estate 2024 potrebbe portare con sé problematiche ben maggiori di quelle attuali. (QUALI ?)
Tentare di fare previsioni oggi, però, è alquanto complesso. ( E ALLORA PERCHE' LE FAI ? )

Si è così espresso Federico Gobbi,
direttore del dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali
dell’Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, Verona:

“Il primo caso autoctono in Italia fu nel 2020 a Verona.
Facile da bloccare, perché era un cluster familiare.
Nel 2023 abbiamo avuto invece 4 focolai, uno in Lombardia e tre in Lazio.
In questi casi non si è riusciti a risalire al caso indice.
È chiaro che nel 2024 possa verificarsi una epidemia di Dengue.
Direi Dengue-Chikyngunya, che ha già visto diverse epidemie in passato”.
è da un po che la stanno menando, pronto vaccino anche per questi casi:mad:
 

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