Val
Torniamo alla LIRA
Leggo su IO di tanti sprovveduti.
Leggo sui giornali della propaganda, notizie di un certo peso e rilievo
giusto per terrorizzare un tantino i poveri depressi da virus..
"i ricoveri stanno aumentando".
Bene, a parte la situazione della nostra provincia dove - non io -
ma la propaganda di regime scrive che oggi abbiamo 56 ricoverati nei
reparti covid e NON UNO, ma ZERO, sono lì ricoverati per covid.
Sono persone entrate in ospedale per altre patologie e sono solo risultati "positivi".
Capirai cosa vuol dire "positivo".
Ora, sempre da un giornale di "propaganda", oggi arriva questo nuovo articolo.
MA CHE STRANO. Il covid non c'è più.
C’è anche il problema delle lunghe attese in Pronto soccorso
«I nostri mezzi devono rimanere fermi con i pazienti a bordo»
Caos ambulanze.
Sono dappertutto, tutto il giorno, tutti i giorni.
L’emergenza caldo, ma non solo quella, contribuisce in modo sostanziale a “stressare” il sistema dell’emergenza urgenza.
Con il risultato che, poi, le persone vanno accompagnate in Pronto Soccorso.
E lì si forma un “tappo” a volte di ore e ore.
Inevitabile.
Paolo Rusconi, responsabile del Soccorso Bellanese Anpas
«Le nostre ambulanze rimangono fuori ore dai Ps di Lecco e non solo, per scaricare le barelle.
Il Pronto Soccorso è pieno e il caldo sta determinando problemi di congestione.
Le patologie correlate, intendo: ai pazienti cronici il caldo non fa bene e anche a chi sta bene il caldo non fa bene.
Abbiamo due ambulanze sempre in giro, costantemente.
Poi la gente non dorme bene di notte e di giorno si fa male anche per cose banali, intontita com’è dalla stanchezza e dal caldo».
Donato Costadoni, responsabile della Croce San Nicolò di Lecco
« Siamo in giro per tantissime cose.
Siamo tornati a essere contattati per qualsiasi cosa: anche per un mal di denti o due linee di febbre.
Sono aumentati i servizi, ma le patologie sono quelle di sempre.
I grandi anziani sono sempre bisognosi di assistenza.
E il Pronto Soccorso non sarebbe il posto giusto per mandarli a controllare.
Ci vorrebbe un po’ più di collaborazione da parte dei medici di base…».
Leggo sui giornali della propaganda, notizie di un certo peso e rilievo
giusto per terrorizzare un tantino i poveri depressi da virus..
"i ricoveri stanno aumentando".
Bene, a parte la situazione della nostra provincia dove - non io -
ma la propaganda di regime scrive che oggi abbiamo 56 ricoverati nei
reparti covid e NON UNO, ma ZERO, sono lì ricoverati per covid.
Sono persone entrate in ospedale per altre patologie e sono solo risultati "positivi".
Capirai cosa vuol dire "positivo".
Ora, sempre da un giornale di "propaganda", oggi arriva questo nuovo articolo.
MA CHE STRANO. Il covid non c'è più.
C’è anche il problema delle lunghe attese in Pronto soccorso
«I nostri mezzi devono rimanere fermi con i pazienti a bordo»
Caos ambulanze.
Sono dappertutto, tutto il giorno, tutti i giorni.
L’emergenza caldo, ma non solo quella, contribuisce in modo sostanziale a “stressare” il sistema dell’emergenza urgenza.
Con il risultato che, poi, le persone vanno accompagnate in Pronto Soccorso.
E lì si forma un “tappo” a volte di ore e ore.
Inevitabile.
Paolo Rusconi, responsabile del Soccorso Bellanese Anpas
«Le nostre ambulanze rimangono fuori ore dai Ps di Lecco e non solo, per scaricare le barelle.
Il Pronto Soccorso è pieno e il caldo sta determinando problemi di congestione.
Le patologie correlate, intendo: ai pazienti cronici il caldo non fa bene e anche a chi sta bene il caldo non fa bene.
Abbiamo due ambulanze sempre in giro, costantemente.
Poi la gente non dorme bene di notte e di giorno si fa male anche per cose banali, intontita com’è dalla stanchezza e dal caldo».
Donato Costadoni, responsabile della Croce San Nicolò di Lecco
« Siamo in giro per tantissime cose.
Siamo tornati a essere contattati per qualsiasi cosa: anche per un mal di denti o due linee di febbre.
Sono aumentati i servizi, ma le patologie sono quelle di sempre.
I grandi anziani sono sempre bisognosi di assistenza.
E il Pronto Soccorso non sarebbe il posto giusto per mandarli a controllare.
Ci vorrebbe un po’ più di collaborazione da parte dei medici di base…».