Ahahahahahahah dipende sempre tutto da come conti "i morti".
Annalisa Cuzzocrea, vicedirettrice de La Stampa, che chiede a Paragone
se non sia “cinico” puntare il dito contro la gestione della pandemia
mentre ancora ci sono 90 morti al giorno.
La domanda della giornalista, però, si rivela un boomerang, perché la risposta del leader di Italexit non spiazza solo lei, ma anche tutti gli altri.
Cuzzocrea, prima di ricevere il “liscia e busso” aggiunge: “Ogni evidenza scientifica dice” che le misure messe in campo dai governi erano “necessarie”.
“Sulle evidenze scientifiche magari potremmo sentire il professor Frajese…
Ha detto 90 morti al giorno? Non male come successo della campagna vaccinale e delle scelte del governo.
Mi sembra che di tutto si possa parlare tranne che di successo”.
“La chiamiamo emergenza Covid quando siamo ben oltre l’Omicron,
il virus come lo conoscevamo all’inizio lo possiamo mettere al museo,
ha cambiato così tante varianti che siamo in una fase di aggiornamento continuo”.
E per dare man forte al ragionamento di Paragone sui numeri del “successo” della campagna vaccinale del governo
basta guarda questi dati (riportati nella tabella):
nel periodo di giugno-agosto 2020, quindi nel pieno del Covid vero, in Italia ci sono stati 2320 decessi, ovviamente non c’erano vaccinati con 3 dosi.
Nel periodo giugno-agosto dell’anno successivo, il 2021, abbiamo avuto 3198 morti, e ancora non c’erano i vaccinati con 3 dosi.
Nel periodo giugno-agosto 2022, ci sono stati 8686 morti.
I vaccinati con 3 dosi sono il 67,65% e i decessi con 3 dosi il 68%.
Ecco, a parlare insomma sono i numeri.