Vaccino

Il paracetamolo, e quindi la Tachipirina, ha proprietà analgesiche e antipiretici ma non esercita un'azione antinfiammatoria significativa.
Il metabolismo primario della Tachipirina avviene nel fegato, dove viene scomposta .

"... esiste un legame ben stabilito tra tossicità del paracetamolo e insufficienza epatica.
Il paracetamolo rimane la più importante causa singola di insorgenza acuta, grave e improvvisa di insufficienza epatica nei paesi occidentali.
Uno dei meccanismi con cui l'uso eccessivo di paracetamolo può causare insufficienza epatica acuta è la sua capacità di esaurire l'antiossidante glutatione. .È dimostrato che una volta che il tuo fegato consuma più del 30% del tuo deposito totale di glutatione, sei già in difficoltà con l'aumento della distruzione degli epatociti.

Il ministero della salute , ha consigliato la Tachipirina e vigile attesa, consentendo al virus di replicarsi in altri organi.
 
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Ministro, il problema non sono le mascherine.
Se vuoi tenerle, tienile pure.
Il problema è un altro.
IL VACCINO NON FERMA IL VIRUS.
IL GREEN PASS NON FERMA IL VIRUS.

Anche il presidente dell’Ordine Filippo Anelli considera “di buon senso e saggezza”
il ragionamento fatto da Schillaci, visto e considerato che ormai appare chiaro che il vaccino non è sterilizzante sulla tramissione.


Chi non si è vaccinato lo ha fatto a suo rischio e pericolo, ma non mette a rischio il prossimo.



“Sono circa 4mila i medici sospesi che potranno tornare a lavorare in ospedale o comunque a disposizione della direzione”, spiega all’Adnkronos.

“Noi è da luglio che chiediamo un intervento perché il tempo dell’obbligo vaccinale anti-Covid per i sanitari è finito,
vista la situazione epidemiologica e della stessa malattia, che è molto cambiata.
Su questo dobbiamo tornare a una normalità, ovvero ad adottare i provvedimenti ordinari previsti dalla legge 81:
il direttore generale e il medico competente possono stabilire quali sono le regole di sicurezza e come determinare una corretta gestione del persone negli ospedali”.


L’ultima frontiera, probabilmente, riguarderà altre misure restrittive.

Tipo l’obbligo di mascherina nelle residenze per anziani
o i divieti che impediscono ai familiari di incontrare i parenti ricoverati faccia a faccia.

Lo dice Dario Francolino, presidente del comitato Orsan-Open Rsa Non:

“Dal primo novembre cadano tutti i divieti e le restrizioni ancora oggi anacronisticamente presenti nelle Rsa.
È inaccettabile che con ospiti che hanno ormai ricevuto la quinta dose di vaccino,
e con una situazione tornata alla normalità esistano ancora angherie che non ci consentono di consumare i pasti,
di mangiare un gelato o di bere un caffè in struttura con i nostri cari”.


Vogliono “smettere di essere considerati degli appestati”.

E sperano che Schillaci li ascolti.

Il quale intanto, sull’addio alle mascherine negli ospedali, dice:
“Adesso vediamo, ci stiamo lavorando, stiamo riflettendo, sempre nel rispetto dei pazienti”.
 
Mi fanno ridere i sinistri che strepitano per queste misure.

Ormai il covid è endemico ed ineradicabile,

quanto avrebbero intenzione di andare avanti con misure che paralizzano il paese?


Ridicoli come sempre.
 
Se pensavate di averle viste e lette tutte in questi due anni scellerati di gestione pandemica in Italia vi sbagliavate di grosso.

Il nostro Paese ha sempre qualche scempio da regalarci.

La vergogna delle norme varate da Speranza insieme a Conte prima e Draghi poi lasciano ancora la loro scia.

L’ultima notizia riguarda una anziana signora di 97 anni ricoverata in una Rsa senza potersi alzare dal letto.

Ebbene, sappiate che l’Italia schiava del Sistema e della follia vaccinista l’ha multata per non aver ricevuto la seconda dose siero.


“Una cosa vergognosa che sia arrivata la multa di 100 euro a una persona con pensione minima,
che deve pagare oppure dimostrare l’oggettiva esenzione dalla vaccinazione.
Se queste persone sono poi affette da demenza, come possono difendersi da queste comunicazioni sanzionatorie?”.

“Non è nemmeno indicato il fatto che possa essere stata vaccinata e che ciò non sia stato comunicato.

Non so nemmeno cosa fare e che risposta mandare alla dottoressa che ha firmato la lettera”.
 

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