Vaccino

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è perfetto
famiglia leader mondiale nel dgt
pesantemente coinvolto in mrna

l'inghilterra è persa
e nn era accaduto neanche coi nazi :wall:
 
Al di là dei dati statistici, che sono comunque importanti e che ora andremo a vedere,
basta aprire ogni giorno un qualsiasi giornale per leggere di “malori improvvisi” e “morti improvvise
che si portano al creatore decine di persone, soprattutto giovani.

E il trend è allarmante perché questo fenomeno si sta verificando in particolare modo da un anno e mezzo.

Innegabile, dunque, indagare una possibile correlazione con la vaccinazione di massa.

Così, mentre degli studiosi indipendenti provano a fare chiarezza sulla questione,
con lo sfavore dell’intero Sistema e di certa politica che lavora per mettere il bastone tra le ruote alla ricerca della verità,
qualcuno ci prova ad alzare la voce e a dire le cose come stanno.


Petterle è l’ufficiale di polizia mortuaria incaricato di certificare il decesso di una persona,
che sia per un incidente stradale, un annegamento o una morte violenta.

Negli ultimi tempi, però, soprattutto per morti improvvise.

Per questo il medico ci tiene a specificare che il suo lavoro consiste anche nel verificare la correttezza della diagnosi.


Per esempio, non accetta che si scriva “arresto cardiaco”, che presuppone una ripresa: “Se una persona è deceduta, è morte cardiaca”.

Petterle confessa che ultimamente compie non meno di 10 e non più di 20 accertamenti nell’arco delle 24 ore.


Il medico, prima di entrare nel dettaglio, rivela anche un’altra follia tutta italiana, eredità delle linee guida di Speranza:

“Ancora oggi, quando arriva il 118 e il medico si trova davanti una persona in fin di vita o già morta,

assieme alla constatazione del decesso fa eseguire il tampone. Il risultato del test, continua a comparire nella diagnosi di morte”


Siamo a questo: facciamo tamponi ai defunti.


Per cui se il deceduto risulta positivo, in base a una circolare interna dell’Azienda sanitaria,

viene trattato come morto per Covid.
 
A parte questo, il passaggio ancora più interessante dell’intervista
è quando Petterle rivela i tipi di morti che vede da qualche tempo a questa parte:


“In persone sane, sportive, di mezza età e senza patologie cliniche,

negli ultimi cinque mesi
la metà dei decessi è per Sads,

la sindrome della morte improvvisa dell’adulto.

Anche ieri, due uomini di 54 e 55 anni se sono andati così, all’improvviso, nelle loro abitazioni.

Erano in salute”.
 
Finora le autopsie, stando all’esperienza diretta di Petterle,
hanno dimostrato infarti del miocardio e la quasi “scomparsa” della ghiandola pineale
(ai margini del terzo ventricolo – una cavità del cervello che contiene liquido cerebrospinale
e che rilascia ormoni nell’organismo attraverso il sistema circolatorio).


Per il medico su questo aspetto si dovrebbe indagare,

perché potrebbe essere il “segnale di un deterioramento del sistema immunitario”.
 
Per mesi e mesi ci è stato raccontato quanto fondamentale fosse mettere la mascherina in viso,
per proteggere noi stessi di fronte all’avanzare della minaccia Covid.

Oggi, con colpevole ritardo e dopo essere passati per obblighi e sanzioni di ogni tipo,

si scopre invece che la reale utilità delle protezioni per il volto sarebbe molto limitata

rispetto a quanto ci è stato detto in passato.



Questo, infatti, il risultato di una revisione di 78 studi pubblicata dalla Cochrane Library,
che ha così aggiornato un precedente documento del 2020.

I risultati evidenziano come già lavarsi le mani sembrerebbe più efficace della mascherina in viso.

Nel testo, gli autori affermano infatti “con moderata certezza” come
“indossare o meno la mascherina chirurgica in ambienti comunitari fa poca o nessuna differenza”.


Uno studio effettuato su quattro diverse strutture ospedaliere ha sottolineato come, in termini di efficacia,

l’uso di mascherine Ffp2 o chirurgiche sia pressoché identico tra il personale medico alle prese con i pazienti affetti da Covid.
 
La cosa buona di Tony Blair, a parer mio, è che è scomparso dalla scena politica che conta.

Colui che, storicamente, spostò il Labour da sinistra al centro,
strettamente legato al magnate dei media Rupert Murdoch,
ha peso politico nullo nell'UK post Brexit
che dopo l'uscita non è diventata una nazione del terzo mondo, stranamente .

Ma Blair non è irrilevante nei soliti circoli transnazionali, grazie al suo Institute For Global Change
(Tony Blair Institute for Global Change - Wikipedia),
a cui tra l'altro preme la ricostruzione del centro politico (come concetto generale).


Ed è sicuramente per questo che a Davos è benvoluto.
 

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