Vaccino

Dramma attorno alle 18.30 di ieri (30 marzo) lungo l’argine del Muson a Camposampiero.

Uno sportivo padovano di 39 anni, Andrea Binotto, residente a Santa Giustina in Colle,

si è accasciato al suolo mentre faceva jogging.

Subito soccorso da un passante che si è reso subito conto della situazione critica in cui versava.
 
Leggo le solite, trite e ritrite frasi…e nemmeno si rendono più conto che quelli "morti" saremmo dovuti essere noi non vaccinati, come disse il loro capo supremo in diretta a reti unificate :-D…seguito da tutta la claque asservita.

E ovviamente ignorano, non potendo fare altro ormai…che tenerezza infinita :consolare:
 
Il Covid aveva appena raggiunto le coste americane il 9 febbraio 2020,
quando Newt Gingrich invitò Anthony Fauci, capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases,
e lo zoologo britannico Peter Daszak nel suo podcast, Newt ‘s World“ .

Inizia così un articolo del New York Times a firma di Megan Stack
che ripercorre la storia della censura globale sulle origini del Covid-19.

Amnesie virali
Nel corso del podcast, ricorda il cronista,
Gingrich domandò a Fauci lumi sulla “leggenda metropolitana”
secondo la quale il nuovo virus sarebbe stato sviluppato in laboratorio.


Ovviamente, Fauci ebbe a liquidarla come “teoria del complotto”, rigetto confermato da Daszak.


Da qui il commento di Stack.
I due
“avrebbero potuto dire che al laboratorio di Wuhan stavano effettivamente studiando i virus dei pipistrelli, compresi i coronavirus.
Nel laboratorio venivano tenuti pipistrelli vivi e occasionalmente gli scienziati hanno condotto controverse forme di ricerca
manipolando i ceppi virali in forme che avrebbero potuto risultare più pericolose per l’uomo”.


“Entrambi hanno lavorato per organizzazioni che hanno inviato fondi dei contribuenti statunitensi agli scienziati di Wuhan:
il dottor Daszak è stato coinvolto per anni nella ricerca sui pipistrelli di Wuhan.
Le e-mail del dottor Fauci dimostrano che il suo staff gli ha recentemente ricordato i finanziamenti del NIH
per lo studio sui coronavirus supportato dall’organizzazione del dottor Daszak”.


“Avrebbero potuto ammettere che, sebbene credessero che il virus avesse raggiunto l’uomo tramite uno spillover zoonotico,
esiste il rischio di fughe accidentali dai laboratori e non si può escludere tale possibilità
(anche se l’idea di usare i coronavirus come arma biologica era ridicolmente improbabile)”.
 
“Invece hanno dissimulato.
La certezza con cui il dottor Fauci ha parlato di crossover zoonotico in ambito pubblico
è alquanto incongrua con le sue comunicazioni private di quel tempo […].

In pubblico insisteva sul crossover animale;
dietro le quinte scriveva ‘non so come si sia evoluto’,
avvertendo di essere preoccupato per le ‘distorsioni sui social media sulle origini del Covid”.


“Quando Fauci ha registrato il podcast di Gingrich,
stava partecipando a un discussione privata su come il virus avesse infettato gli uomini,
dibattito che vedeva coinvolti alcuni dei più famosi biologi e virologi del mondo.

Fauci ha recentemente riconosciuto
che metà dei partecipanti a una ormai famigerata teleconferenza sulle origini di Covid
‘riteneva che potesse provenire da un laboratorio’
ma all’epoca ha fatto pochi cenni pubblici sulla serietà di tale dibattito”, in realtà nessuno.

“[…] Fauci era parte di quell’ambito di autorevoli scienziati che hanno incoraggiato i loro colleghi
a scrivere un documento nel quale si dichiarava che il nuovo coronavirus aveva un’origine naturale.

The Proximal Origin of SARS-CoV-2 , pubblicato da Nature Medicine nel marzo 2020, concludeva:

“Non crediamo che sia plausibile la teoria basata sulla fuga da un laboratorio”.

“Il nostro lavoro principale nelle ultime due settimane si è concentrato sul tentativo di confutare qualsiasi tipo di teoria di fuga da un laboratorio”,
scriveva uno degli autori, un ricercatore di nome Kristian Andersen, in un’e-mail redatta il giorno precedente la pubblicazione del podcast”
 
…] Per quanto riguarda Daszak,
egli sarebbe presto arrivato in Cina come membro del team dell’Organizzazione mondiale della sanità
inviato per indagare sulle origini del virus.

Ma non era certo un osservatore disinteressato:

Daszak, infatti, collaborava da più di un decennio con virologi cinesi
che studiavano i coronavirus dei pipistrelli presso l’Istituto di virologia di Wuhan
e faceva confluire i fondi del National Institutes of Health
verso tale ricerca attraverso la sua organizzazione no profit, EcoHealth Alliance“.



“È noto che quell’indagine iniziale dell’OMS fu ostacolata dall’intransigenza cinese,
ma resta che il panel escluse categoricamente la possibilità di un’origine da laboratorio”.

In seguito l’Oms ammise che la conclusione “era stata prematura”.


Stack ripercorre poi la storia della narrazione pandemica,

di come giornalisti e scienziati che reputavano plausibile la creazione del virus in laboratorio

siano stati censurati nei modi più brutali,


di come i media mainstream derubricassero domande e osservazioni scomode a “teoria del complotto”,

e poi la censoria dei social media e altro.



Una delle forme più sofisticate di censura, va ricordato perché istruttivo,

fu quella delle agenzie mediatiche che si auto-definiscono di Fact checking,

che durante la pandemia sono diventate virali e ancora oggi vigilano sulle narrazioni più varie.



Stak, ovviamente, si interpella sulla censura attuata sulla genesi del Covid-19,
concludendo che la lotta alla disinformazione ha prodotto disinformazione.

Ma non va oltre.
 
In note pregresse abbiamo spiegato come il nuovo orientamento sulla genesi del Covid,
che ha permesso a Stack di pubblicare il suo articolo sul New York Times,
lungi dal rappresentare una svolta in senso libertario dell’informazione,
obbedisce alla stessa logica che aveva prodotto la censura pregressa.


In passato era interesse degli Stati Uniti censurare domande su questo tema,
dal momento che avrebbe fatto crollare la credibilità del dream team di Fauci
che (insieme ad altri) ha gestito la risposta alla pandemia
cosa che ha permesso a tale potere di fornire la loro risposta al virus,
cioè i vaccini made in Usa e tanto altro.



Ma è arrivato il momento del “contrordine compagni”.


Additare la Cina come untore globale si confà alla lotta all’ultimo sangue
che certo potere americano vuole intraprendere contro Pechino.

Ai Fauci, ai Daszak e agli altri gestori della pandemia verrà trovata una qualche via di fuga,
come peraltro si intravede anche nell’articolo di Stack,
così che possano uscire indenni dal crimine commesso.



Resta che sulle origini del virus si dovrebbe indagare un po’ meglio,
magari cercando risposte anche altrove,
in siti che al solo nominarli si continua a essere annoverati tra i “complottisti”

(vedi Fort Dietrik e i 46 biolab ucraini),

e magari anche sulle dinamiche non ancora chiare degli albori del Covid
(ad esempio le stranezze registrate alle Olimpiadi militari di Wuhan e tanto altro).


Ma la storia evidenziata da Stack resta comunque istruttiva per tante altre narrative

imposte dal potere e dal mainstream, uso a creare “verità” e a bollare come “falsità”,

con conseguente censura, ciò che non è in sintonia con i loro assiomi.
 

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IL COMMENTO AL TWEET | Sta dicendo che noi no Vax, noi che abbiamo dovuto subire le peggiori restrizioni delle libertà personali della storia repubblicana ed oltre, non siamo persone perbene. Non lo eravamo (dice), e non lo siamo. La crisi (scrive Bassetti, la farsa pandemica sarebbe meglio dire), non ci ha cambiati, e ci siamo rivelati per ciò che già eravamo: ignoranti e faziosi.

In primis

Siamo orgogliosamente noi stessi, dei guerrieri e dei combattenti che hanno resistito alle più feroci discriminazioni e restrizioni delle libertà personali. Mi riferisco al Green Pass, al nostro no agli obblighi vaccinali che ci è costato tamponi, sospensioni dal lavoro senza stipendio, apartheid.

E loro?

Quelle che Bassetti definisce persone perbene (la maggioranza), ci ha massacrati a colpi di insulti e puntandoci il dito contro in quanto non vaccinati, dunque socialmente pericolosi per la sanità pubblica poiché untori da chiudere in casa o meglio o in specifici campi Covid.

Conclusione

Oggi milioni di italiani applaudono (ovviamente silenziosamente), a noi che abbiamo detto no. Perché? Perché questa marea di italiani è alle prese con le reazioni avverse al vaccino. Abbiamo vinto noi, punto. In piedi: applaudiamoci!

Davide Zedda


 
Una nuova ricerca USA

stima che 26,6 milioni di persone sono rimaste danneggiate,

1,36 milioni disabili

e che ci sono stati 300.000 decessi in eccesso

che possono essere attribuiti ai danni da vaccino COVID-19 solo nel 2022,

con un costo economico di quasi 150 miliardi di dollari.
 
Estimated 2022 US Vaccine Damage Report:
Estimated Human Cost:
✅26.6 million Injuries
✅1.36 million Disabilities
✅300k excess deaths
Estimated Economic Cost:
Total: $147.8 Billion
✅Injuries: $89.9 billion
✅Disabilities: $52.2 billion
✅Excess Deaths: $5.6 Billion pic.twitter.com/lfN9SEifXG
— Edward Dowd (@DowdEdward) March 28, 2023




In totale, hanno riscontrato un “costo economico” complessivo di 147,8 miliardi di dollari nel 2022 a causa dei vaccini Covid-19.


 

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