In linea di principio sono completamente d'accordo.
Però il tutto funzionerebbe in un mondo di insensibili darwinisti come me.
Nel mondo attuale, se gli ospedali (o i cimiteri) si riempiono di malati (o di cadaveri), anziché dire "la selezione naturale sta facendo il suo lavoro", ci si fa prendere dal panico (e i media ci sguazzano), e "bisogna" dare l'impressione di fare qualcosa.
E, disgraziatamente, sembra che vada bene anche imporre qualcosa di irrazionale, ovvero privo di un ragionevole collegamento tra azione e risultato atteso.
Ad esempio: la mortalità è alta tra i vecchi, modesta o modestissima tra i "maturi" e tra i giovani, salvo condizioni critiche pregresse. Cosa si fa?
Se io avessi voluto ridurre le perdite di vite umane, avrei imposto l'obbligo di vaccinazione per i vecchi (>60? >65? da decidere), anziché insistere con quelli che correvano molti meno rischi (giovani da vaccinare, 50enni da sottoporre a terza dose).
Ma io sono un insensibile darwinista e abituato a gestire i rischi (non siamo mica per caso in un forum di Finanza Ebraica... o era Finanza Massonica?), e molto spesso la penso diversamente dagli altri umani.
Personalmente, data la situazione legislativa attuale, ho deciso di vaccinarmi.
Malgrado la protezione (anzi: l'immortalità!) datami dal the verde, l'avrei fatto anche se non fosse stato obbligatorio.
Ma se la mia collega 35enne, che ha fatto e ha fatto fare a suo figlio tutti i vaccini (e quindi non è una anti-vax), non vuole fare questo vaccino, e la mia collega 46enne non vuole fare il booster, io non mi sento di criticarle. Dato il contesto, auguro loro di ammalarsi lievemente e di ottenere un grinpàs da guarigione per andare avanti senza troppe seccature.
Se, involontariamente, le mie colleghe contagiano un vecchio non vaccinato e la selezione naturale fa il suo corso, pazienza. Va preso atto che la morte esisteva anche prima del Covid, anche se non importava a nessuno.