Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2 (21 lettori)

carib

rerum cognoscere causas
Ciao a tutti

Direi di ripartire da questo specchietto.

PREMESSA: TUTTI I PAGAMENTI SONO STATI FATTI (REGOLARI) FINO A SETTEMBRE 2017 (COMPRESO)

Da ottobre:

ELECAR : Cedola Pagata. Distribuita soltanto da alcuni intermediari, il resto (CONFERMATO) è bloccato da CLEARSTREAM in stato pending investigation

PDVSA : Capitali rimborsati ove dovuti. Cedole pagate per 17, 20, 27, 37. Le altre dovute non sono state pagate.

SOBERANOS : nessun pagamento effettuato dal 1'ottobre in poi.


Questa è la base da cui ripartire e che, a mio umile avviso, dovremmo attenerci.

sottoscrivo.
 

bolit

Nuovo forumer
Ciao a tutti
Anno nuovo battaglia nuova, personalmente credo che dovremmo iniziare ad approcciarci alla questione con un diverso spirito.

Per cercare di spiegarmi prenderà spunto dall'utente FLOMIR, dell'altro forum, che - a ragion veduta - si è autoproclamato come custode della memoria storica del mio esser un somaro.
Ha ragione quando dice "che io non so di tener conto a casa mia".
Poi il fatto che io non abbia mai dichiarato di esserne capace è un'altra storia, siamo nel pieno delle vacanze natalizie, lasciam perdere le discussioni.

Come ho già avuto modo di dirvi, ritengo che la diatriba DEPOSITARIA SI DEPOSITARIA NO sia stucchevole nonché dannosa, un vero e proprio specchietto per le allodole.

Appare chiaro come quando vogliano far arrivare i pagamenti, seppur con ritardo, essi arrivano.

Che ci sia una situazione nuova, che ci manchino alcuni pezzi del puzzle (e come sempre i più importanti) credo sia pacifico e difficilmente contestabile.
Andare dietro alle notizie è senza dubbio utile ma esse debbono costituire un supplemento alla realtà dei fatti, non sostituirla.

Lasciamo da parte la vicenda dei soldi sospesi nelle depositarie.

Direi di ripartire da questo specchietto.

PREMESSA: TUTTI I PAGAMENTI SONO STATI FATTI (REGOLARI) FINO A SETTEMBRE 2017 (COMPRESO)

Da ottobre:

ELECAR : Cedola Pagata. Distribuita soltanto da alcuni intermediari, il resto (CONFERMATO) è bloccato da CLEARSTREAM in stato pending investigation

PDVSA : Capitali rimborsati ove dovuti. Cedole pagate per 17, 20, 27, 37. Le altre dovute non sono state pagate.

SOBERANOS : nessun pagamento effettuato dal 1'ottobre in poi.


Questa è la base da cui ripartire e che, a mio umile avviso, dovremmo attenerci.
Io in portafoglio ho Pdvsa 2024, la cedola dovuta a novembre non c'è.

Questo conta.
il punto è come agire, se nessuno fa nulla si può rimanere anni nella palude , è possibile fare qualcosa di concreto?
 

vitoandolini

Forumer attivo
Per lisciare l'orgoglio nazionale probabilmente si presenterà alle elezioni con le cedole pagate: "vedete venezuelani, abbiamo mantenuto le nostre promesse e possiamo andare a tesa alta per il Mondo!"

Siccome sono ottimista vedo nelle nuove nomine Pdvsa (e nell'azione del fiscal, il quale è emanazione dell'esecutivo) un piano per rimettere in carreggiata la azienda statale, loro unica fonte di introiti. Se poi lasciasse flutturare cambio e prezzi non sarebbe neanche male.

Cmq ripeto sono ottimista (fino al limite dell'incoscienza)

Siccome ad un operaio venezolano interessa più sfamarsi che far bella figura all'estero, presumo che per ottenere i voti prima darà da mangiare (se ce la farà) e poi penserà ai creditori esteri.
Cmq se i dati della bilancia dei pagamenti sono esatti, non ce la farebbe neppure la Merkel a tenere su la baracca.
 

dulcamara

Forumer attivo
Ho letto le critiche al mio commentatissimo intervento.

Ovviamente queste sono idee mie (e potremmo discutere all'infinito non essendo nessuno nella testa dei governanti del Venezuela).

Però quello che mi pare strano è che abbiano pagato le cedole ed il capitale della N17 vendendola come prova di orgoglio e quindi sovranità nazionale.

Sono d'accordo Voi con tutti quando affermate che il chavismo ma soprattutto il madurismo ha fatto dei danni incommensurabili al Paese. Vale a dire che ha adottato misure come il tasso di cambio rigido ed i prezzi imposti che nella nostra memoria hanno sempre causato il fiorire di rendite parassitarie. Vorrei ricordare una intervista di Cesare Romiti di qualche anno addietro il quale confidava che il ministro dell'economia protempore ed il governatore della banca di italia informavano, come gesto di cortesia istituzionale, qualche giorno prima l'emanazione dei provvedimenti sui cambi gli industriali nostrani i quali potevano così discretamente speculare contro la lira (e per raddrizzare la situazione strozzavano il collo ai torchi della zecca per il superlavoro). Per quanto concerne poi il tesseramento (ed i prezzi dei generi di prima necessità calmierati) non posso che andare col pensiero (anche se grazie al Cielo penso che quasi nessuno dei lettori lo abbia vissuto) ai tempi della guerra quando si sono spostate enormi ricchezze col mercato nero di generi alimentari.

Per sollevare la baracca in questo contesto dovrebbe Maduro mettere a manetta le pompe dei pozzi Pdvsa. Solo che anche lì ha messo degli inetti (o quanto pare addirittura dei ladri matricolati) a dirigerla. Forse facendo piazza pulita e mettendo degli abilissimi tecnocrati potrebbe vincere questa ardita scommessa.

Resta però il fatto che via Maduro i debiti restano (e saranno da ristrutturare e non certo ai prezzi delle quotazioni correnti: nessuno Stato ha tagliato i debiti dell'80 per cento, neanche l'Ucraina). Restano anche i giacimenti di petrolio. Nonostante la Tesla e gli altri produttori di auto elettriche di petrolio ne avremo necessità ancora per i prossimi 30 anni. Quindi io sono ottimista sui bonos.

Ma ripeto questa è una mia visione personalissima
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Resta però il fatto che via Maduro i debiti restano (e saranno da ristrutturare e non certo ai prezzi delle quotazioni correnti: nessuno Stato ha tagliato i debiti dell'80 per cento, neanche l'Ucraina).

Premesso che ogni ristrutturazione (anche se lo studio dei precedenti ha una fondamentale valenza "scientifico-culturale" più che statistica) è a se stante , il recovery , per definizione parte da zero (anche sotto zero per chi ha pagato il rateo) e di esempi, anche recenti , di ristrutturazioni sotto i 20 ce ne sono stati (es. Iraq).
Il mercato non regala niente.
Che poi si dica che il Venezuela non è l'Iraq può essere vero (molti "curiosi" dovrebbero vedere come nella ristrutturazione irachena i proventi petroliferi siano stati "protetti" dalle brame dei creditori, se ne è discusso in estate), ma è una valutazione discrezionale.

La ristrutturazione Ucraina è stata "soft" (l'Ucraina è un Paese "amico"), infatti le quotazioni anche di poco precedenti alla rimodulazione non sono mai sprofondate.
Una particolarità , da tener presente, della ristrutturazione ucraina è stato il particolare trattamento di favore (sto riassumendo) che il FMI ha riservato al bond sottoscritto intieramente dalla Russia.
 
Ultima modifica:

dulcamara

Forumer attivo
il Venezuela non è l'Iraq

La ristrutturazione Ucraina è stata "soft" (l'Ucraina è un Paese "amico")

Cmq quelli che hai fatto sono due esempi di Stati che hanno grossissimi problemi di unità nazionale (vale a dire che stanno assieme con il nastro adesivo). Inoltre hanno anche problemi di sovranità nazionale. Senza gli Stati uniti collasserebbero tutte e due come pere secche nell'arco di pochi giorni.

Il Venezuela non mi sembra che abbia questi problemi.

In più la vedo estremamente difficile che l'indemoniato di Washington mandi i suoi soldati a combattere nelle giungla del Venezuela per il petrolio (non suo), con il rischio di inimicarsi tutta l'america latina, come peraltro è riuscito a fare l'altro psicolabile predecessore suo con il mondo arabo.

Di Maduro si può dire di tutto meno che sia a capo di uno Stato canaglia.

Quanto alla recovery hai ragione Tu: non ci sono statistiche poiché ogni default è una storia a sè.

Però per me un recovery a 20 è fuori da ogni ragione e per i motivi che ho detto sono ottimista (ed il mio ottimismo non è certo in grado di muovere le quotazioni dei bonos)
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
Però per me un recovery a 20 è fuori da ogni ragione e per i motivi che ho detto sono ottimista (ed il mio ottimismo non è certo in grado di muovere le quotazioni dei bonos)

Ciao,
purtroppo al momento è solo una tua , come dici, rispettabilissima valutazione personale.
Aiutata dalla statistica dello storico dei "recovery value"
Anche 45,35, 25 erano valori molto bassi tenendo conto del Paese e delle sue risorse.
Come Fabriziof ogni giorno mi interrogo (è dalla tarda primavera che son tornato sul tema ) se entrare o meno (non come un gratta e vinci, ma partendo con il 0,7% del ptf) e ogni giorno trovo sufficienti ragioni (la finanza è fatta con valutazioni ex ante) per credere che il giorno dopo le quotazioni non saranno più alte.


Al momento il prezzo lo fa il compratore e diversamente dal parere dell'autorevole Sandrino, (bro, buon anno !) vi fosse un regime change la carta venezuelana a 20 la prenderei.
 

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