Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 2

Remanoro contro perché presero il rimborso per intero senza swappare. Cerco di trovarti gli articoli che spiegano quello che sto dicendo però ci fu un’intervista a un esponente pesante del PSUV di cui non ricordo il nome. Molti analisti ta cui Grisanti davano la partecipazione stimata al 70-80% ma poi venne a mancare proprio la quota endogena

Non conosco la vicenda nei dettagli Non avendo mai avuto PDVSA, mi pare peró strano che un paio di anni dopo Francisco Rodriguez di Torino Capital abbia fatto la campagna elettorale a favore di Falson e si diceva che dietro a lui c'erano i bondisti venezuelani capitanati da Ramirez.
Perciò Ramirez stava facendo la guerra a Del Pino? Qualcosa non quadra.
Dal tuo intervento mi viene un altro dubbio, ma non è che il 40% lo si è raggiunto solo perché il fondo pensione PDVSA aveva in pancia una bella fetta del bond e logicamente ha aderito?
 
Quello che trovo più surreale di tutta questa vicenda è che per anni dal 2013 a fine 2017 Maduro abbia pagato 70 miliardi per paura di confische e cause internazionali almeno così si diceva. Ora a quasi un anno dalla moratoria stealth non è successo NULLA. Maduro è li, il petrolio arriva ai clienti del golfo, i dollari arrivano in cassa al bcv, si esporta oro diamanti coltan coke ecc ecc.
Mi chiedo, ma visto che anche in argentina una volta smesso di pagare non è che sia finito il mondo anzi... hanno continuato ad esportare i loro grani, soia in testa a tutti, importavano ciò che necessitavano e i kirchner son stati al loro posto altri 15 anni semplicemente con due proposte di swap ridicole, perché se le cose sono così, passatemi il termine “indolori” non smettono tutti di pagare? Cosa succederebbe ad una Russia che non onora più i suoi due spicci di debito estero in $? È già sotto sanzioni energetiche individuali e industriali, oggi hanno votato in senato usa un emendamento per sanzionare nuovo debito del governo russo, eppure dal 2014 ad oggi non mi sembra nemmeno scalfita da ste misure (e non dimentichiamoci gli attacchi al rublo, oil a 30$, guerra in crimea)
Cosa succederebbe ad una Turchia anche lei già sotto attacco speculativo e sanzionatorio? Cosa è successo all Iran in tutti questi anni? Ha pur sempre esportato oil a milionate di barili. E la produzione non è certo andata sotto terra dopo più di un lustro di sanzioni usa ue....
Tutto ciò per arrivare ad una domanda,
Ma non è che i bond sovrani anche senza Cac con ny law ecc ecc non è che sono poi così sicuri rispetto ad un qualunque corporate? Cosa dovrebbe impedire ad uno stato di cubanizzarsi una volta che i debiti si sono accumulati? O ad una corporate di fallire e riaprire sotto altro nome dopo essersi/ essere stata opportunamente svuotata? Aspetto pareri da leggere sotto l’ombrellone domani:ciao:
 
Las exportaciones no petroleras aumentaron 200,1% hacia Holanda, Portugal, España, Suecia, Suiza, Turquía, Estados Unidos y el Reino Unido, durante los primeros cuatro meses de 2018 con respecto al mismo periodo de 2017, señala Torino Capital en su más reciente reporte semanal.

El mayor pico se observó en marzo, cuando las exportaciones a Turquía catalogadas como “piedras preciosas, metales preciosos, perlas y similares” sumaron $381,6 millones. Esta categoría incluye oro, cuya venta no parece reflejar el oro de las reservas del Banco Central, a diferencia de las exportaciones a Suiza y excluidas por el banco de inversión del análisis (Venezuela envió $3,74 millardos en oro a esa nación europea entre 2015 y 2016).

“Este aumento en las exportaciones parece reflejar la producción minera de las concesiones otorgadas a través del Arco Minero (…). El Banco Central ha empezado a refinar oro en Turquía como parte de un acuerdo entre países”, explica la firma.

Durante los primeros cinco meses del año, Venezuela ha enviado a Turquía $778,6 millones en piedras preciosas, para un promedio de $155 millones al mes. “Por lo tanto, si excluimos los envíos de oro a Turquía, las exportaciones habrían caído de un promedio de $86,4 millones en los primeros cuatro meses de 2017 a un promedio de $72,7 millones en los primeros cuatro meses de 2018”, añade.

Señala el informe que las exportaciones no petroleras pasaron de $693 millones a $874 millones durante la primera mitad de 2017, un aumento de 25,9%, de acuerdo con la base de datos de comercio internacional de la Organización de Naciones Unidas (Comtrade).

La información presenta retrasos significativos, por lo que la firma Torino Capital no ha podido evaluar el comportamiento del mercado en el segundo semestre del año pasado, advierte la banca.

Las exportaciones totales venezolanas han mostrado valores más altos que los esperados
considerando el colapso de la producción petrolera, de acuerdo con Torino. Solo una parte de este comportamiento es atribuible al alza de los precios del crudo y a la caída del consumo interno, lo cual posiblemente permite a Pdvsa compensar un poco las ventas en términos de volumen.

Otra parte puede ser el resultado de un incremento en las exportaciones no petroleras. El banco construyó dos series para medir su evolución: la primera está basada en la data reportada por 21 socios comerciales a Comtrade, y la segunda, en información de ocho países que representan el destino de 52,2% de las ventas venezolanas.

“La data muestra un profundo declive de las exportaciones no petroleras entre 2012 y 2016. Estas cayeron 60,8% durante este periodo de cuatro años, a pesar de la caída del ingreso petrolero”, indica la firma.

Las razones principales parecen ser dos. Una, que buena parte de las exportaciones no petroleras están concentradas en productos petroquímicos, conectados con el sector petrolero. Y la otra, que los bienes intermedios y de capital importados se hicieron más costosos y menos disponibles, lo cual también afectó la capacidad del país de producir bienes no petroleros.

Sin embargo, la data muestra un cambio de tendencia en 2017 y llegaron a totalizar en el primer semestre $874 millones.
 
Dipende dai dettagli. l'interpretazione malevola e' che vogliono metter mano ai 4 miliardi di dollari annui di rimesse degli emigrati..
l'interpretazione benevola e' che accettano di dollarizzare l'economia.
vedremo dopo il 20.
Beh i $ remesas devono transitare su un conto Venezuelano. Una volta li, possono già metterci mano cone e quando vogliono. E se non ricordo male già un paio di mesi fa avevano autorizzato case di cambio a usare il dollaro parallelo cone tasso per le remesas ( fonte Sifontes)
Insular on Twitter
 
Venezuela's Constituent Assembly legalizes money exchanges

Questa è una discreta bomba. Tardiva e che necessita altri aggiustamenti. Però comunque un piccolissimo passo nella giusta direzione
Dipende dai dettagli. l'interpretazione malevola e' che vogliono metter mano ai 4 miliardi di dollari annui di rimesse degli emigrati..
l'interpretazione benevola e' che accettano di dollarizzare l'economia.
vedremo dopo il 20.
Beh i $ remesas devono transitare su un conto Venezuelano. Una volta li, possono già metterci mano cone e quando vogliono. E se non ricordo male già un paio di mesi fa avevano autorizzato case di cambio a usare il dollaro parallelo cone tasso per le remesas ( fonte Sifontes)
Insular on Twitter

i dollari delle remesas.. possono tranquillamente viaggiare per via illegale.. se il cambio legalmente offerto e' assai diverso dal dolar cucuta.
la cosa cambia se liberalizzano veramente le attività' di cambio divise, facendo del Bolivar S una moneta convertibile.
Se smettono di monetizzare il deficit.. il cambio si dovrebbe rafforzare notevolmente.
resterebbe il problema di come pagare stipendi pubblici non da fame, senza fare deficit.

la seconda riforma importante dovrebbe essere un prezzo della benzina in linea con quello degli altri paesi OPEC.

Vedere per credere, come al solito.. con tendenza a seguire S. Tommaso.
 

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