“Chi non sale quei tre scalini non è romano”,Mortali, il supremo leader e’ tornato.
Gaio spirto per i benevoli astanti,
Ludibrio per gli infingardi autori di video discutibili.
“Chi non sale quei tre scalini non è romano”,![]()
giusto per far qualche ragionamento per inquadrare la situazione, il venezuela dovrebbe avere un pil abbondantemente sotto i 100 mld di dollari l'anno; tra qualche anno, quando eventualmente, in seguito ad un cambiamento politico si avvii una ristrutturazione del debito, con petrolio sempre meno appetibile, viste le tendenze, come potrebbe ristrutturare?
Potrebbe pensare di pagare 1 mld l'anno per rimborsare il debito? Se ad esempio nel 2027 (data assolutamente ipotetica) avviasse la ristrutturazione, potrebbe proporre di iniziare a rimborsare dal 2030 con rate costanti, annuali, per 20 anni, circa 20 mld di debito? Rimborsare 1 mld l'anno, per 20 anni, dal 2030 al 2050. Insomma, potrebbe proporre un haircut per scendere verso un ammontare di 20 mld circa sui bond governativi? Con una cedola...bo, del 3%? Dovrebbe esser un haircut del 65-70% circa del nominale, se ben ricordo le cifre di cui si parlava come ammontare dei bond governativi. Ed i nuovi titoli quoterebbero largamente sotto 100.
E' realistico pensare a soluzioni nettamente migliori?
Finalmente qualcuno che fa calcoli economici. Mi permetto qualche osservazione.
Il PIL del Venezuela di 50 miliardi di dollari, tendente verso i 40 miliardi.
Il debito del Venezuela estero - senza considerare il resto - è di circa 150 miliardi di dollari, tendente verso i 200.
Se il Venezuela rientrasse sui mercati internazionali dovrebbe avere, solo per ripartire, necessità di 20 miliardi per le infrastrutture petrolifere e 10 miliardi per la infrastrutture di base.
Non consideriamo neppure le necessità della popolazione, dai medicinali agli alimentari, dopo la cura socialista.
La struttura finanziaria interna, poi, è completamente saltata.
Ti faccio un esempio: un osservatore che non conosce questi meccanismi potrebbe pensare che l'azzeramento - grazie all'inflazione - del debito in bolivares abbia alleggerito le spese dello stato. In realtà ha messo centinaia di migliaia di famiglie permanentemente (sottolineo, permanentemente) a carico dello stato. I fondi pensione, che avevano le loro attività in bolivares, sono stati, infatti, azzerati dall'inflazione e, non potendo condannare alla morte per fame pensionati e loro famiglie, queste persone da questo decennio saranno a carico delle pensioni statali.
Fenomeno noto in Europa dal 1921.
Una normalizzazione futura non può prescindere da una discussione con i debitori, se non altro per dare un segnale appunto di "normalità" (imho). Detto questo, passeranno svariati anni prima che ciò possa accadere..a meno di una "rivoluzione"Dunque, se Maduro (o quelli che verranno dopo di lui) non pagano il debito potrebbero continuare a vivacchiare in tranquillità.
Questo spiega anche come - nonostante tutto - Maduro resta saldamente aggrappato alla sua sedia.
Nel caso di un avvicendamento al vertice del PSUV con l'ala più moderata e dialogante, potrebbe determinarsi un cambio delle politiche economiche a favore delle ripresa del paese.
A questo punto il Venezuela può ingranare la strada della crescita con proprie risorse, senza pagare il debito o ricorrere ai mercati internazionali del credito.
Rammento, per chi se lo scorda, che l'attuale opposizione non riconosce il debito contratto dal paese da Chavez in avanti.
Un debito, secondo loro, non approvato da un parlamento liberamente eletto quindi soggetto ad abiura e rigettato.
Finalmente qualcuno che fa calcoli economici. Mi permetto qualche osservazione.
Il PIL del Venezuela di 50 miliardi di dollari, tendente verso i 40 miliardi.
Il debito del Venezuela estero - senza considerare il resto - è di circa 150 miliardi di dollari, tendente verso i 200.
Dunque, se Maduro (o quelli che verranno dopo di lui) non pagano il debito potrebbero continuare a vivacchiare in tranquillità.
Questo spiega anche come - nonostante tutto - Maduro resta saldamente aggrappato alla sua sedia.
Nel caso di un avvicendamento al vertice del PSUV con l'ala più moderata e dialogante, potrebbe determinarsi un cambio delle politiche economiche a favore delle ripresa del paese.
A questo punto il Venezuela può ingranare la strada della crescita con proprie risorse, senza pagare il debito o ricorrere ai mercati internazionali del credito.
Rammento, per chi se lo scorda, che l'attuale opposizione non riconosce il debito contratto dal paese da Chavez in avanti.
Un debito, secondo loro, non approvato da un parlamento liberamente eletto quindi soggetto ad abiura e rigettato.
Una normalizzazione futura non può prescindere da una discussione con i debitori, se non altro per dare un segnale appunto di "normalità" (imho). Detto questo, passeranno svariati anni prima che ciò possa accadere..a meno di una "rivoluzione"