VIAGGIO AL CENTRO DEL SALOTTO

OMS è un ENTE INUTILE – Qui la prova.

Alla fine della riunione con tutti i paesi del 30 Gennaio (quando la Cina stava chiudendo tutto e c’erano migliaia di infetti e centinaia di morti)
l’Organizzazione Mondiale della Sanità non solo non dava suggerimenti operativi ma suggeriva
di non effettuare nessuna restrizione nei viaggi e nei voli.

Molto meglio seguire i consigli delle nonne che quelli dell’OMS. ENTE INUTILE


NdA A dir la verità fino alla prima metà di febbraio la Cina si scandalizzava per quei paesi, Italia compresa,
che ponevano dei limiti ai viaggi verso e da Pechino. Ora la Cina, che non vuole reimportare il virus
, impone 2 settimane di stretta quarantena a chi voglia entrare nel paese. OMS è solo uno degli INNUMEREVOLI
enti internazionali che hanno sbagliato completamente tutte le strategie in materia.
Poi , tornando allo stesso OMS, fino ad una settimana fa sconsigliava i test di massa, per poi convertirsi al test di tutti i cittadini.


La vicenda coronavirus ha mostrato come i cosiddetti tecnici sono molto più fallibili di quanto comunemente si pensasse.
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O povera Italia.

“In uno dei momenti più tragici del nostro Paese dalla seconda guerra mondiale, in piena emergenza sanitaria
legata alla pandemia causata dal nuovo coronavirus, la Giunta regionale toscana sembra avere altre priorità.

Il 23 marzo, infatti, Rossi ed i suoi sodali hanno deliberato lo stanziamento di 80mila euro per il Consultorio Transgenere della Toscana
al fine di potenziare la capacità di risposta del sistema sanitario regionale alle persone e e alle famiglie per la disforia di genere.

Ciò che conta davvero in questo momento è potenziare le strutture ospedaliere legate alla rianimazione,
che in questo momento sono chiamate ad uno sforzo colossale.

Anche se è difficile polemizzare di fronte a ciò che sta accadendo nel nostro Paese, come esponenti delle istituzioni vogliamo denunciare quanto accaduto.

Questi 80mila euro potevano essere sì destinati all’azienda Usl dell’area Nord Ovest Toscana
ma per aiutare tutto il personale sanitario che sta lavorando a contenere l’epidemia e non per il Consultorio di Torre del Lago.

Ricordiamo infatti che proprio questa parte della nostra regione è tra le più colpite della Toscana. È una vergogna.

Più volte la Sinistra in questi giorni ci ha detto che la grave situazione che stiamo attraversando non ci consente neppure
di mantenere il passo con gli atti della Giunta per quanto riguarda l’emergenza coronavirus ed invece a quanto pare il tempo per altro c’è.

I soldi dei contribuenti oggi più che mai vorremmo vederli investiti in materiale sanitario, in respiratori, in mascherine
e in tutto ciò che servirà a vincere la guerra contro il coronavirus.
Questa delibera è una offesa al buon senso e un danno per tutti i toscani”.

“Anche quest’anno, come avviene da oltre un lustro, la Regione Toscana stanzia fondi per il Consultorio Transgenere.

Ben 80.000 euro per supporto psicologico, assistenza legale e psichiatrica per chi si sente di un altro sesso ma non intende sottoporsi a intervento.

In un momento come quello attuale, con le famiglie e le imprese che aspettano liquidità
per non andare in default, ci sembra una spesa inutile e inopportuna.

Nessuno vuole discriminare qualcuno in base al suo orientamento sessuale,
ma se uno vuole diventare trans non lo può fare a spese della collettività.


Questo stanziamento rappresenta la classica operazione acchiappa voti del Pd in vista delle elezioni regionali:
soldi dei toscani buttati e giustificati, come al solito, nascondendosi dietro al totem della discriminazione”.
 
Se la lotta al coronavirus è anche questione "social", Roberto Burioni è il suo profeta, dai modi spicci e talvolta brutali.

Nelle ultime ore probabilmente sarà arrivato anche sui vostri telefonini un messaggio Whatsapp
che, citando la prestigiosa John Hopkins University, riassume i comportamenti da tenere per limitare al massimo i rischi di contagio.

Bene, quel documento contiene uno strafalcione scientifico che ha mandato in bestia l'ormai celeberrimo virologo (ovviamente, su Twitter).

"Il virus è una molecola proteica (DNA)", si legge.

E Burioni perde il controllo: "Se uno studente mi dice che il DNA è una proteina è morto,
se me lo dice parlando di un virus a RNA come il coronavirus lo rianimo per ucciderlo una seconda volta".

Insomma, l'Oscar alla scemenza del giorno va all'autore del documento: "Altroché John Hopkins", conclude il professore.
 
Abbiamo un presidente del Consiglio irresponsabile che ha bisogno del capogruppo grillino al Senato
– uno che ogni giorno deve cercare uno specchio per provare la famosa arrampicata – perché teme Draghi.

A Palazzo Chigi temono più il capolinea che il coronavirus.

Non stupisca che la parte del sicario la facciano proprio i Cinquestelle.
Di solito il ruolo del guastatore tocca alle minoranze parlamentari.

In questo caso il compito se lo carica il gruppo disperato di maggioranza relativa in Parlamento.

Sanno di essere finiti e che se affonda Conte terminano di giocare pure loro.

L’avventura iniziata con tante speranze agli albori del MoVimento finisce macchiata indelebilmente dai disastri di governo.

Ha detto Perilli, come un bimbetto a scuola: “Voglio dire quello che penso”.
In altri tempi, nell’emergenza del momento, i capigruppo di maggioranza in Parlamento, dicevano: “Penso a quel che dico”.

Se vogliamo, l’intervento grillino di ieri è la straordinaria prova della loro inattitudine a governare,
della superba inadeguatezza a ricoprire ruoli di rilievo istituzionale.

Ma il mandante è Giuseppe Conte, costretto dal Capo dello Stato a discutere con l’opposizione
sulle misure da adottare e recalcitrante nel doverlo fare seriamente.

Una pochade deludente.

Ma se ci sono i killer reclutati nella porcilaia grillina, ben peggiore è l’esempio del loro mandante che sta a Palazzo Chigi.

Ed è proprio con Conte che nelle prossime ore Mattarella farà bene a mettere in chiaro come stanno le cose.
Perché se l’unità invocata a parole è infranta in questa maniera non è un Perilli qualunque che può averlo deciso.

E sono “li superiori” ad averne la responsabilità. Soprattutto quando temono l’ombra di Draghi.
 
Rimandare tutte le tasse, come si può pensare che chi non incassa e non fattura possa pagarle?
Servono garanzie su cassa integrazione, sospensione di mutui e affitti”.

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"Perché se uno non ha i soldi per andare a fare la spesa, magari un genitore, non mangia lui.
Ma se non riesce a dare da mangiare a suo figlio, il problema c’è”

"Al governo si chiedono risposte immediate.
Mancano mascherine, mancano milioni di mascherine nelle case di riposo, nelle corsie di ospedali, nelle case.
Perché l’emergenza fra poche settimane si trasferirà dagli ospedali alle case”

"Mancano bombole d’ossigeno, c’è il mercato nero delle bombole d’ossigeno".

“Permettetemi di dire che chi si permette di criticare la qualità della Sanità offerta dai medici lombardi
si dovrebbe vergognare prima di mettere in discussione la qualità del servizio offerto ai cittadini per polemica politica”.

Per medici e infermieri “non bastano applausi e complimenti o medagliette.
Occorre intervenire pesantemente sugli stipendi di chi sta rischiando la vita in prima linea”

“il governo ha messo un provvedimento che prevede che per chi lavorerà alle Olimpiadi Milano-Cortina
lo stipendio sia tassato solo sul 30% del montante. Quindi stipendio esentasse per il restante 70%."

“Noi chiediamo che per il personale medico e sanitario infermieristico ci sia lo stesso trattamento economico.
Il 70% dei loro stipendi dovrà essere esentassei, perché di pacche sulle spalle ne hanno piene le tasche”
 
«Non ci ascolta l’Europa, figurarsi la Svizzera».

È arrabbiato il presidente della Fai, l’Associazione interprovinciale degli autotrasportatori di Como e Lecco, Giorgio Colato.

Ieri è andata un po’ meglio sul fronte del caos in dogana (in tilt per diretta conseguenza anche il piazzale Lario Tir di Lazzago),
ma «solo perché è diminuito il traffico pesante».

«Ancora una volta la Svizzera ha deciso da sola di ridurre in maniera inspiegabile il numero dei varchi aperti.
E così la coda è aumentata di ora in ora. Si è parlato tanto, anche da parte svizzera,
di garantire canali prioritari al traffico delle merci in questo momento di piena emergenza sanitaria.
Non mi sembra che alle buone intenzioni siano seguiti i fatti - osserva Colato -. Stiamo lavorando all’interno di un contesto complesso.
Per questo rivolgo un quesito alla politica di entrambi i lati del confine:
se il traffico su gomma in questo momento permette ai settori essenziali di funzionare al meglio,
si faccia in modo di agevolare chi garantisce ogni giorno il rifornimento delle merci».

«Mi chiedo anche: i milioni di mascherine di cui ogni giorno si sente parlare che fine hanno fatto?
Ai nostri camionisti cerchiamo di garantire il massimo della sicurezza, ma senza strumenti operativi non è un’operazione semplice».

All’origine del caos in dogana di mercoledì - come segnalato dalla Cna Lario e Brianza -
anche la decisione di far rilevare la temperatura dei camionisti a piccoli gruppi.

È chiaro che senza un coordinamento tra i due lati del confine, ogni messaggio improntato al buonsenso viene meno.

Svizzera e Italia sembrano viaggiare (tanto per rimanere in tema) su binari paralleli.

E questo vale anche per il sostegno alle imprese.

Disarmanti - se letti al di qua del confine - i numeri relativi al sostegno alle imprese deciso da Berna.

E proprio ieri la sempre solerte Segreteria di Stato dell’Economia ha rilevato che
in un solo giorno sono già 1000 le imprese che hanno ricevuto il credito (tetto massimo da 500 mila franchi)
deciso dal Governo federale grazie a 25 miliardi di franchi messi sul tavolo per fronteggiare l’emergenza nell’emergenza, quella economia.


Zero burocrazia, quattro minuti scarsi di prontuario da leggere e via alla richiesta di fondi.

Sempre la Seco ha fatto sapere che «la richiesta di fideiussione è stata scaricata oltre 70 mila volte
e che in un solo giorno sono state inviate agli istituti di credito più di 3 mila richieste».

La situazione è seria, anche dal punto di vista occupazionale.

Basti pensare che il 34% dei lavoratori in Ticino è in disoccupazione parziale e da marzo
- questo a livello federale - il numero dei disoccupati è salito di 12 mila unità.

L’obiettivo di Berna - attraverso la Seco - è quello di scongiurare i licenziamenti.

È importante sottolineare che la richiesta di credito
- che segue due direttrici, fino a 500 mila franchi e da 500 mila a 20 milioni di franchi -
si riduca in pratica ad una semplice modulistica da completare.

Niente passaggi burocratici ed risultati rapidi ed efficaci.

I 1000 finanziamenti erogati ieri lo dimostrano.
 
Vorrei far presente che in Svizzera vivono 8.500.000 abitanti.

......ed in proporzione Vi lascio immaginare quante siano le imprese.

Il 60% in più dell'importo che ha messo sul tavolo il nostro governo.
 
Ultima modifica:
RICEVIAMO E RIPUBBLICHIAMO LA NOTA UFFICIALE PERVENUTA DALL’UFFICIO STAMPA
DEL CONSIGLIO FEDERALE SVIZZERO SUI NUOVI STANZIAMENTI DA 40 MILIARDI DI FRANCHI
PER SUPERARE LA CRISI FINANZIARIA INNESCATA DAL CORONAVIRUS COVID-19 .

Oggi 20 marzo 2020 il Consiglio Federale ha stanziato 32 miliardi di franchi
per arginare le conseguenze economiche della propagazione del coronavirus.

Tenuto conto delle misure adottate il 13 marzo, saranno disponibili oltre 40 miliardi di franchi.

La prossima tappa è il coinvolgimento del Parlamento.


La Delegazione delle finanze (DelFin) delibererà all’inizio della settimana prossima.

I provvedimenti di questo ampio pacchetto, indirizzati a diversi gruppi target,
sono pensati per preservare l’occupazione, garantire gli stipendi e sostenere i lavoratori indipendenti.

Sono state adottate misure anche nel settore della cultura e dello sport per evitare fallimenti e arginare pesanti ripercussioni finanziarie.


L’obiettivo delle nuove misure è evitare il più possibile i casi di precarietà e sostenere le persone
e i settori colpiti con un’azione tempestiva e mirata, senza lungaggini burocratiche.
 
  • Nonostante le indennità per lavoro ridotto, numerose aziende dispongono di sempre meno liquidità
  • per coprire i costi correnti a causa delle chiusure aziendali e del brusco calo della domanda.

  • Bisogna evitare che aziende sostanzialmente solvibili vadano incontro a difficoltà.

  • Aiuti immediati mediante crediti transitori con fideiussioni:
  • affinché le banche possano concedere crediti transitori alle PMI (ditte individuali, società di persone, persone giuridiche),
  • il Consiglio federale avvierà un programma di garanzie della portata di 20 miliardi di franchi, poggiante sulle attuali strutture delle organizzazioni di fideiussioni.

  • Le imprese direttamente interessate riceveranno rapidamente e senza lungaggini burocratiche
  • fino al 10 per cento del fatturato o 20 milioni di franchi al massimo.

  • Gli importi fino a 0,5 milioni di franchi saranno pagati subito dalle banche e garantiti al 100 per cento dalla Confederazione.

  • Gli importi di entità superiore saranno garantiti all’85 per cento dalla Confederazione e subordinati a una breve analisi bancaria.

  • Gli importi creditizi fino a 0,5 milioni di franchi dovrebbero coprire oltre il 90 per cento delle imprese colpite dal COVID.

  • Secondo il Consiglio federale questo meccanismo equivale a un monte complessivo di crediti transitori
  • di 20 miliardi di franchi garantiti dalla Confederazione.

  • Nei prossimi giorni il governo sottoporrà alla Delegazione delle finanze delle Camere federali (DelFin)
  • un credito d’impegno urgente, i cui capisaldi saranno disciplinati in una ordinanza per far fronte a gravi turbamenti,
  • che verrà adottata e pubblicata a metà della settimana prossima.

  • Si potrà rispondere alle domande dei diretti interessati (come inoltrare le richieste di crediti ecc.) solo da quel momento.

  • Proroga per il pagamento delle assicurazioni sociali:
  • alle aziende colpite dalla crisi potrà essere concessa una proroga temporanea, senza interessi,
  • per il pagamento dei contributi dovuti alle assicurazioni sociali (AVS/AI/IPG/AD).

  • Le imprese hanno inoltre la facoltà di far adeguare l’importo degli acconti periodici versati ad AVS/AI/IPG/AD
  • qualora la loro massa salariale abbia subìto una sostanziale diminuzione.

  • Lo stesso vale per i lavoratori indipendenti che registrano un crollo del fatturato.

  • La valutazione delle proroghe di pagamento e della riduzione degli acconti è di competenza delle casse di compensazione AVS.

  • Apporto di liquidità in ambito fiscale e per i fornitori della Confederazione:
  • le imprese avranno la possibilità di dilazionare i termini di pagamento, senza interessi di mora.
  • Di conseguenza, dal 20 marzo 2020 al 31 dicembre 2020 l’interesse sarà azzerato (0,0 %)
  • per l’imposta sul valore aggiunto,
  • per i dazi doganali,
  • per particolari tasse al consumo e
  • per le tasse d’incentivazione.

  • Durante questo periodo non verranno fatturati interessi di mora.

  • All’imposta federale diretta si applica la stessa regola dal 1°marzo 2020 al 31 dicembre 2020.

  • Infine, l’Amministrazione federale delle finanze ha esortato le unità amministrative della Confederazione
  • ad esaminare con celerità le fatture dei creditori e a bonificarle prontamente,
  • a prescindere dai termini di pagamento, rafforzando così le liquidità dei fornitori della Confederazione.
  • Principio della «sospensione» secondo la legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (LEF):
  • in tutta la Svizzera dal 19 marzo 2020 al 4aprile compreso non si può procedere ad atti esecutivi contro un debitore.
  • Il Consiglio federale ha disposto la cosiddetta «sospensione» nella seduta del 18 marzo 2020.
 
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Un dirigente industriale italiano che è innamorato della sua Patria, ma deve lavorare all’estero,
quando ha saputo della scarsità di mascherine e materiale di protezione,
si è dato da fare per trovare un fornitore di questo tipo di prodotti in quantità e lo ha trovato.

A questo punto ha cercato di mettersi in contatto con la Protezione Civile nazionale e di diverse regioni, ma senza sucesso.

Ha inviato l’offerta ottenuta senza neanche ottenere una risposta del genere “No Grazie”.

Sembra che questi materiali, che in teoria sono scarsissimi, non interessino a nessuno.


Eppure si tratta di prodotti certificati, FFP2 e di una nota marca, con tanto di certificazioni.

Ecco il corpo dell’offerta:



Ora la stessa ditta ha anche a disposizione dei respiratori per ventilazione, ma non abbiamo le loro caratteristiche tecniche. .

Se una pubblica amministrazione italiana fosse SERIAMENTE interessata
può scriverci attraverso il nostro spazio “CONTATTI” e li metteremo in contatto con questa società europea.

Noi vogliamo restare al di fuori di qualsiasi trattativa, ma siamo stupiti che si parli di “Prodotti introvabili”
e poi sembra che nessuno li cerchi direttamente.

Comunque se ci scrivete forniremo il contatto del fornitore.
 

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