VIAGGIO AL CENTRO DEL SALOTTO

Qualsiasi tesi è possibile, ma fintanto che non ci sarà una prova .......personalmente li brucerei.

l video ha iniziato a circolare vorticosamente sui social, a correre di mano in mano nelle chat WhatsApp.

Si tratta di un servizio andato in onda nel novembre del 2015 di TGR Leonardo, telegiornale scientifico della Rai,
in cui viene presentato l'esperimento cinese su un "supervirus" polmonare in grado di attaccare l'uomo.

C'è chi parla di "coincidenza", chi di complottismo, molti invece sono certi che si tratti della "prova"
che il coronavirus Sars-Cov-2 sia stato creato in un laboratorio di Pechino.

"Un gruppo di ricercatori cinesi - spiegava Daniele Cerrato nel lancio del servizio -
innesta una proteina presa dai pipistrelli sui virus della Sars, la polmonite acuta, ricavato da topi.

E ne esce un supervirus che potrebbe colpire l'uomo.

Resta chiuso nei laboratori, ovvio. Serve solo per motivi di studio.

Ma vale la pena correre il rischio, creare una minaccia così grande, solo per poterla esaminare?".

Nel suo servizio, Maurizio Menicucci parlava di questo esperimento in cui gli scienziati erano riusciti
a innestare una proteina superficiale di un coronavirus trovato nei pipistrelli, su un virus che provoca la Sars (la polmonite acuta) nei topi.

I ricercatori immaginavano che l'ibrido (un "chimera virus") fosse adatto a colpire l'uomo, ipotesi poi confermata dai risultati di laboratorio.

Non solo.

La molecola ShCo-14, spiegava il giornalista, "permette al coronavirus di attaccarsi alle nostre cellule respiratorie scatenando la sindrome"
e così l'organismo può contagiare l'uomo "direttamente dai pipistrelli senza passare da una specie intermedia, come il topo".
 
Stragisti ? Boccaloni ? E chi ce lo dirà mai ?
La realtà però è quella. Virus da pipistrelli.
"Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere."

La domanda che molti ora si fanno è: si tratta del Sars-Cov2?

È quel virus, creato in laboratorio dagli scienziati, ad aver messo in ginocchio prima la Cina e poi tutto il mondo?

Adesso il video del TGR Leonardo sembra calzare a pennello per Covid-19.

Gli ingredienti ci sono tutti: i pipistrelli, la Sars, la polmonite acuta, il virus che attacca direttamente l'uomo e lo infetta.
Le coincidenze sembrano molte.

In realtà gli esperimenti sul "chimera-virus" sono già stati recentemente trattati dalla stampa italiana.

Il Fatto, ad esempio, ha riportato alla luce un articolo sull'argomento, sempre del 2015,
pubblicato dalla rivista internazionale Nature Medicine (leggi qui).

Si tratta dello stesso articolo cui si riferiva il servizio della Rai di cinque anni fa.

Tuttavia, secondo David Puente, noto debunker, "nessuno degli esperti che hanno studiato il genoma del Sars-Cov2
lo ha identificato col virus chimerico utilizzato nel 2015".

La pensa allo stesso modo anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani:
"È sempre la stessa storia molto fantasiosa che di tanto in tanto ci costringe a smentire seccamente - ha detto al Corriere -
Anche un gruppo di ricercatori britannici è dovuto di recente intervenire a supporto della linea del governo inglese".

Per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, infine, "non c'è nessuna evidenza che questo sia stato
il meccanismo in base al quale è stato generato il Sars Cov 2. È fantabioterrorismo.
Tutti i gruppi internazionali condividono la sequenza dei ceppi isolati del nuovo coronavirus e non è mai stato ipotizzato uno scenario del genere".

La diffusione virale (benedette parole) del video sui social ha costretto alla fine anche la Rai a prendere una posizione ufficiale.

"Il servizio del 16 novembre 2015 andato in onda nella rubrica 'Leonardo' della TGR è tratto da una pubblicazione della rivista Nature",
dice il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin.

"Proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio,
non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19".

Sentito dall'Adnkronos, anche il conduttore Cerrato invita a "non fare collegamenti da spy story":
il servizio, dice, è frutto "una ricerca che noi trovammo 4 anni fa su agenzie scientifiche internazionali.
E allora fu fatto un pezzo. Ora per capire se c'è un nesso fra quel virus e la pandemia che sta scoppiano adesso,
bisogna rivolgersi agli esperti, i genetisti. E uscito due giorni fa uno studio sistematico
delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra
senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini),
per cui la storia del virus 'creato' in laboratorio si conferma una bufala colossale.
Attenzione, quindi, a non fare collegamenti da spy story. Siano gli scienziati a dire l'ultima".
 
“Questa epidemia avrà un effetto dirompente con reazioni a catena su lavoro, produzione, economia e vita sociale.
Lo stiamo vedendo già adesso, ma ancora di più lo vedremo nei mesi successivi alla ripresa della normalità. (…)
Sarà necessario un ripensamento della catena delle forniture (supply chain).
Ma ancora, Smart Working e Distance Learning (telelavoro e formazione a distanza)
sono stati definitivamente sdoganati ed entreranno sempre di più nelle nostre vite e in quelle dei nostri figli. (…).
Come in tutti i cambiamenti, vi saranno grandi opportunità e nuove professioni mentre altre verranno definitivamente abbandonate.
Il periodo transitorio, tuttavia, sarà appesantito dall’”incalcolabile” e da situazioni di incertezza.”
 
"Ora cosa potrebbe succedere all’ORO?
Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se andassimo a vedere cosa accadde nel 2008
troveremmo ancora una volta che l’oro era sceso insieme alle borse e poi innestò un forte rialzo. (…)
I livelli raggiunti qualche giorno fa sono simili a quelli del 2008 (…);
nel 2008 l’oro segnò un minimo da cui le quotazioni iniziarono a salire mettendo a segno un forte rialzo.”
 
I mercati crollano e il bene rifugio per eccellenza pure.

L'oro ha infatti esteso le perdite dopo la sua settimana peggiore in quasi quattro decenni,
con gli investitori che "vendono tutto ciò che possono", poiché il crescente impatto economico del coronavirus ha spinto il panico nei mercati.

La crisi del coronavirus, come da manuale, spinge gli investitori a cercare nel metallo giallo il rifugio dal panico che sta sopraffacendo i mercati azionari.

Ma a chi pensasse che l’investimento in oro riguarda solo una minoranza degli investitori,
giunge una smentita dai dati elaborati dalla London Bullion Market Association,
l’autorità globale di supervisione alla contrattazione dei metalli preziosi.

Secondo i dati dell’Organizzazione londinese nella sola giornata di lunedì 9 marzo 2020, il trading sull’oro,
che ingloba sia l’oro fisico che gli strumenti finanziari che hanno come sottostante il metallo,
ha sfiorato un valore totale di 100 miliardi di dollari, il più alto volume di scambi mai registrato.

Il metallo è crollato a meno di $ 1,500 l'oncia mentre il sentimento del mercato si inasprisce anche dopo
ulteriori mosse di emergenza da parte della Federal Reserve.

Anche i mercati azionari Usa sono crollati segno che gli investitori hanno perso la fiducia nell'allentamento della politica monetaria
come modo per combattere gli effetti economici della diffusione del coronavirus.

L'oro è stato messo a dura prova quando gli investitori hanno venduto il metallo per raccogliere denaro e coprire perdite in altri mercati.

Secondo un’ipotesi, pubblicata su Bullionstar, dietro a queste vendite avvenute nelle ultime settimane,
ci sarebbe la Banca Centrale del Giappone, che avrebbe effettuato questa operazione per sostenere il valore dello Yen.

Stessa cosa è avvenuta alcuni giorni prima precisamente il 28 febbraio con un crollo del metallo giallo di circa il 3%.

E ancora il 24 febbraio, infatti, attorno alle 14.30 ora di New York, qualcuno ha scaricato sul mercato
un nozionale di contratti futures sull’oro pari a oltre 3 miliardi di dollari di controvalore,
facendo scendere le quotazioni da 1.675 a 1.661 dollari l’oncia nel giro di pochi istanti.

Questa volta il nozionale scaricato avrebbe dovuto essere attorno ai 12-13 miliardi di dollari
e nemmeno la bullion bank più potente può permettersi una mossa simile, ma solo una Banca Centrale.

gold-usd-yen.jpg


Ora molti osservatori di mercato vedono sotto un’altra luce anche la decisione inaspettata dello scorso luglio,
quando la Bce sancì senza preavviso e dopo 20 anni la fine del Central Bank Gold Agreement,
di fatto offrendo alle Banche centrali dell’eurozona la possibilità di operare senza più coordinamento sulle loro riserve auree.

L'oro "viene venduto per generare liquidità e per compensare le perdite in altri mercati", ha dichiarato Zumpfe di Heraeus.

“In alcuni casi, gli investitori vendono anche le loro disponibilità in oro al fine di mantenere costante
il valore del metallo prezioso nel loro portafoglio complessivo
. A causa del valore inferiore della quota azionaria, l'oro avrebbe altrimenti acquisito una quota maggiore in termini di valore ".

All'inizio di questo secolo, il prezzo dell'oro stava lottando per rimanere al di sopra del livello di 250 dollari l'oncia.

La Bank of England, nella sua infinita saggezza, decise di vendere metà delle sue riserve auree alla fine degli anni '90,
dichiarando il metallo giallo una barbara reliquia del passato.

La maggior parte delle banche centrali impiega la massima discrezione al momento dell'acquisto o della vendita del metallo giallo
che è parte integrante delle riserve valutarie di un paese. Fin dai tempi biblici, l'oro è stato un mezzo di scambio e riserva di valore.

Le banche centrali considerano ancora il metallo prezioso una valuta forte, anche se spesso non parlano delle loro operazioni in oro.

Nell'interesse della trasparenza, la Banca d'Inghilterra decise di vendere 300 tonnellate del loro tesoro nazionale attraverso un processo di asta
. La vendita spinse al minimo il prezzo dell'oro.

Oggi in piena crisi dovuta all’emergenza Coronavirus, quando a partire dallo scorso fine settimana,
le quarantene in tutto il mondo stanno aumentando e l'atmosfera di panico sta crescendo,
anche le politiche delle Banche centrali stanno cercando di arginare mettendo in atto tutte le possibili mosse
per contrastare la mancanza di liquidità nel sistema.

Tra queste mosse sembra piuttosto palese che alcune abbiano venduto parte della loro riserva di oro per aumentare la liquidità,
nonostante come ricordato sopra le operazioni siano coperte da un velo di segretezza.

Il taglio dei tassi della Fed e tassi più bassi in tutto il mondo è un altro di una lunga serie di risposte di panico alle crisi.

La dipendenza dalla liquidità non scomparirà presto
.

Nel frattempo, i governi sono i detentori di oro più significativi al mondo.

Tassi più bassi sono destinati a rendere le loro riserve in oro molto più preziose nelle prossime settimane e mesi.

Questo per sottolineare ancora una volta come l’oro sia una fondamentale risorsa di liquidità
anche e soprattutto in momenti critici come quello attuale.
 
Ritorno a scrivere sulla continuità alla produzione delle Aziende.
E ripeto che siamo in mano a dei beoti, buoni per l'aperitivo serale,
ma che non hanno la minima idea di come funzioni il settore industriale.
Mi sospendi la produzione dei pneumatici. Ma tutti i mezzi di trasporto, camion ed ambulanze comprese,
viaggiano forse su cuscino d'aria ?
E mi fermi pure l'attività di ingrosso per questi articoli ????????
Bravo.
Mi sospendi la produzione di macchinari per l'agricoltura e le industrie alimentari ????????
Bravo due volte.
Ma allora dico, a cosa servono le agenzie interinali in questo momento ?

Sospesa la fabbricazione di pneumatici e di corde, macchinari per l’agricoltura e per l’industria alimentare.

Potranno, invece, continuare a operare le aziende che si occupano di imballaggi;
le agenzie interinali e i servizi di sostegno alle imprese per consegne a domicilio.

A seguito del confronto intercorso tra il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli,
il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e le sigle sindacali nazionali,
si sono convenute alcune modifiche all’allegato 1 del DPCM del 22 marzo 2020
che riporta la lista delle attività consentite durante questa fase di emergenza sanitaria.

Alle imprese che non erano state sospese dalla scorsa versione del decreto e che, per effetto del nuovo,
dovranno interrompere la propria attività, sarà consentita la possibilità di ultimare le attività necessarie alla sospensione,
inclusa la spedizione della merce in giacenza, fino alla data del 28 marzo 2020.


Alle fabbriche interessate dal provvedimento viene, dunque, concesso un massimo di tre giorni per prepararsi allo stop.

La lista emersa dall’intesa tra governo e sindacati non cambia di molto il numero delle attività che resteranno aperte
ma escono alcuni capitoli ed entrano altre voci più dettagliate che delimitano alcuni settori.

LE ATTIVITÀ USCITE – Escono i codici relativi alla fabbricazione di spago, corde, funi e reti e di articoli in gomma, tra cui pneumatici.
Via anche la fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura e di macchine per l’industria alimentare,
delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori); fuori il commercio all’ingrosso di altri mezzi e attrezzature da trasporto, escluse auto, moto e bici.

LE NUOVE ENTRATE – Inserita la fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l’imballaggio e la fabbricazione di vetro cavo; di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale; di imballaggi leggeri in metallo; di batterie di pile e di accumulatori elettrici. Ingresso anche per attività delle agenzie di lavoro temporaneo, che operano in relazione alle attività industriali e commerciali aperte, e altri servizi di sostegno alle imprese per le consegne a domicilio.

LA NUOVA LISTA DELLE ATTIVITÀ CONSENTITE –

  • Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali;
  • Pesca e acquacoltura,
  • Estrazione di carbone;
  • Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale;
  • Attività dei servizi di supporto all’estrazione di petrolio e di gas naturale;
  • Industrie alimentari;
  • Industria delle bevande;
  • Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali;
  • Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento);
  • Confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro;
  • Fabbricazione di imballaggi in legno;
  • Fabbricazione di carta (ad esclusione dei codici: 17.23 e 17.24);
  • Stampa e riproduzione di supporti registrati;
  • Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio;
  • Fabbricazione di prodotti chimici (ad esclusione dei codici: 20.12 – 20.51.01 – 20.51.02 – 20.59.50 – 20.59.60);
  • Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici;
  • Fabbricazione di articoli in materie plastiche (ad esclusione dei codici: 22.29.01 e 22.29.02);
  • Fabbricazione di vetro cavo;
  • Fabbricazione di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia;
  • Fabbricazione di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale 25.92
  • Fabbricazione di imballaggi leggeri in metallo;
  • Fabbricazione di apparecchi per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche;
  • Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità;
  • Fabbricazione di batterie di pile e di accumulatori elettrici;
  • Fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l’imballaggio;
  • Fabbricazione di macchine per l’industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori); Fabbricazione di macchine per l’industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori);
  • Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche;
  • Fabbricazione di attrezzature ed articoli di vestiario protettivi di sicurezza;
  • Fabbricazione di casse funebri;
  • Riparazione e manutenzione installazione di macchine e apparecchiature (ad esclusione dei 33 seguenti codici: 33.11.01, 33.11.02, 33.11.03, 33.11.04, 33.11.05, 33.11.07, 33.11.09,33.12.92, 33.16, 33.17);
  • Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;
  • Raccolta, trattamento e fornitura di acqua;
  • Gestione delle reti fognarie;
  • Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali;
  • Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti;
  • Ingegneria civile (ad esclusione dei seguenti codici: 42.91, 42.99.09 e 42.99.10);
  • Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni;
  • Manutenzione e riparazione di autoveicoli;
  • Commercio di parti e accessori di autoveicoli;
  • Attività di manutenzione e riparazione di motocicli e commercio di relative parti e accessori;
  • Commercio all’ingrosso di materie prime agricole e animali vivi;
  • Commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco;
  • Commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici;
  • Commercio all’ingrosso di libri riviste e giornali;
  • Commercio all’ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori;
  • Commercio all’ingrosso di strumenti e attrezzature ad uso scientifico;
  • Commercio all’ingrosso di articoli antincendio e infortunistici;
  • Commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento;
  • Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte Trasporto marittimo e per vie d’acqua;
  • Trasporto aereo;
  • Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti Servizi postali e attività di corriere;
  • Alberghi e strutture simili;
  • Servizi di informazione e comunicazione;
  • Attività finanziarie e assicurative;
  • Attività legali e contabili;
  • Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale;
  • Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche Ricerca scientifica e sviluppo;
  • Attività professionali, scientifiche e tecniche;
  • Servizi veterinari;
  • Attività delle agenzie di lavoro temporaneo (interinale);
  • Servizi di vigilanza privata;
  • Servizi connessi ai sistemi di vigilanza;
  • Attività di pulizia e disinfestazione;
  • Attività dei call center;
  • Attività di imballaggio e confezionamento conto terzi;
  • Agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste;
  • Altri servizi di sostegno alle imprese;
  • Amministrazione pubblica e difesa;
  • Assicurazione sociale obbligatoria;
  • Istruzione;
  • Assistenza sanitaria;
  • Servizi di assistenza sociale residenziale;
  • Assistenza sociale non residenziale;
  • Attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali;
  • Riparazione e manutenzione di computer e periferiche;
  • Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari;
  • Riparazione e manutenzione di altre apparecchiature per le comunicazioni;
  • Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa;
  • Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico.
 
Mi sa tanto che questo "stato di polizia" sta sfuggendo alla maggior parte delle persone
che si trovano impaurite e soggiogate dalla paura di morire.......ed accettano di tutto e dippiù.

Non solo lungo le strade. La Polizia Locale ora è anche “in volo”, grazie ai droni utilizzati in questi giorni
– dopo il via libera rilasciato a livello nazionale dall’ENAC – per monitorare la città dall’alto
e verificare la presenza di eventuali assembramenti di persone in violazione dei decreti contro la diffusione del Coronavirus.

“I droni sono uno strumento importante in momenti come questo, consentendo ai nostri agenti di raggiungere facilmente,
senza essere notati, anche le strade delle frazioni ......."

Il grande fratello è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno lo vede.
Mi chiedo. Ma dove sono tutti quelli che - per molto meno - strillavano in continuazione ?

Non pervenuti.
 
Intervento al Parlamento Europeo, in occasione di un voto di urgenza sulle misure contro il Corovavirus,
di Marco Campomenosi, capo delegazione della Lega a Bruxelles.

Il parlamentare prima ricorda come fu, con cattivo gusto, proprio il presidente Sassoli a chiamare “Virus” i sovranisti,
poi mette in luce come, nonostante le ripetute ofese, il gruppo ID sia ben disposto a collaborare con la Commissione
per aiutare le aree colpite, ma questa, ancora , non abbia mostrato una buona disposizione ad ascoltare, veramente
, i consigli, anzi si cerchi di applicare il MES.

Infine fa notare come, mezzo mondo, dalla Cina alla Russia agli USA abbiano aiutato l’Italia,
mentre l’Europa dal 2011 ha chiesto 63 volte ai paesi di ridurre la spesa sanitaria,
come potete vedere nella immagine all’inizio dell’articolo.

I risultati li vediamo , e viviamo, sulla nostra pelle.

istruzioni-europee-per-tagliare-le-stpese-sanitarie-1.png
 
Intervento di Claudio Borghi dopo il discorso di Conte alla Camera, ma in cui si torna a parlare del MES.

Abbiamo due Italie che vanno in due direzione opposte: da un lato Gualtieri che si è già arreso
e che sta già facendo preparare dal MES le condizionalità da imporre all’Italia,
il tutto senza autorizzazione del Parlamento e nel segreto, perchè nessuno lo sappia.

Gualtieri si rivela veramente un pupazzo in mano ai poteri europei, senza nessuna autonomia intellettuale e mentale.

Al contrario poi c’è il parlamento che non ha la stessa idea sul MES e che , allo stato attuale per lo meno, non lo farà mai passare.

Eppure Gualtieri, e Conte, se ne fregano.
 
Un economista tedesco, Christian Odendhal, del Centre for Euriopean Reform, quindi un europeista convinto,
ci spiega come tutti i vari aiuti europei non saranno altro che delle grandissimi, enormi, devastanti, fregature
per tutti i paesi che li utilizzeranno, a parte la Germania.

Lo dice chiaramente, disegnando, in una serie di tweet, il cammino di progressivo inganno e distruzione economica,
culminanti con una pesante PATRIMONIALE, che seguirà all’utilizzo dei finanziamenti del MES.

Questo è il Thread twiter di Odendhal. Iniziamo a spiegarlo un passo alla volta

Is Germany ready for #Eurobonds and going soft on rules and austerity?
The answers are Nein! and Nein!

Here is why. #Covid19 /thread

— Christian Odendahl (@COdendahl) March 25, 2020

LA Germania ammorbidirà le regole dell’austerità con gli Eurobond?
NEIN NEIN


La Germania è ben cosciente dei danni dell’attuale crisi legata al Coronavirus e non può permettersi, in questa fasi,
di accompagnarla ad una crisi economica e finanziaria ritaliana.

Per questo, in questa fase, la Germania sembra essere disposta ad appoggiare l’utilizzo del MES,
ad appoggiare politicamente la BCE ed anche un cambio di direzione del flusso dei fondi europei.

In realtà, spiega Odendhal , il MES è stato creato proprio per questa finalità, ed infatti sta acquisendone le caratteristiche operative:
potere di veto da parte dei grandi paesi (Gemania e Francia), debito privilegiato su quello esistente
(per cui se lo utilizzi ti trovi il debito pubblico degratato a Junior , quindi di minor valore) irresponabilità giuridica del MES.

Tutte cose che sono finalizzate ad avere uno strumento superiore, che dovrebbe, in teoria, mantene i vari governi in riga.

Poi, le cose vanno fuori controllo a causa del COVID..

If the crisis goes really bad, and the #ESM then has to be increased in size, we are entering new territory:
the ESM is a senior creditor, debt sustainability is a prerequisite, and old claims will inevitably lose value. /9

— Christian Odendahl (@COdendahl) March 25, 2020

Quando la crisi è estrema , come quella del COVID, allora si entra in un territorio nuovo,
ed in questo caso, essendo il debito MES un debito “Senior” quindi privilegiato sugli altri,
può essere concesso SOLO se il resto del debito è sostenibile, perchè, altrimenti, questo perde di valore.

Infatti il debito dello stato ordinario, i nostri BTP, diventa “Junior”, e come accade per quello delle banche,
non viene pagato nel caso ci siano dei problemi. Il debito dello stato perde certezza.


… such that it amounts to some implicit transfer via funding terms.
The conditions could include a one-off #wealth tax or mandatory ‘war bonds’ for the rich and wealthy in Italy. /12

— Christian Odendahl (@COdendahl) March 25, 2020

A questo punto il debito italiano, dopo un prestito MES, NON E’ PIU’ SOSTENIBILE perchè c’è il debito privilegiato del MES.

A questo punto bisogna risolvere il problema del debito italiano e ci sono solo tre vie:

a) un vero potente intervento del MES a fronte di un forte impegno dell’Italia sotto forma di imposta patrimoniale
o di vendita forzosa di titoli ai ricchi
(quest’ultima è l’idea di Monti);

b) una “Giapponesizzazione” dell’Italia con l’intervento della BCE ed acquisto del debito in eccesso, ma in questo caso si violerebbero le norme BCE;

c) un prolungamento delle scadenze del debito pubblico italiano, ma questo sarebbe un default del debito.

Odendhal afferma che è l’occasione per l’EuroZona per presentarsi come un elemento di stabilizzazione,
ma questo non sembra possibile senza un cambiamento di mentalità che neanche allo stesso economista tedesco, per ora, viene.

Le sue parole confermano come il MES non sia altro che uno strumento di strozzinaggio,
un modo per farci affondare definitivamente dal punto di vista economico
,
ed appare incredibile che personaggio come Giavazzi , Reichlin e Stefano Feltri lo appoggino.

Bisognerà ricordarsene, al momento giusto.
 

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