VIAGGIO AL CENTRO DEL SALOTTO

Roma, 27 mar –

Il governo italiano avrebbe versato alla Bolivia ben 21,5 milioni di euro
per affrontare l’emergenza coronavirus.

Gentile concessione da sommare al prestito di 50 milioni di Euro alla Tunisia da parte di Cassa depositi e prestiti.

Cifre importanti che il governo Conte con tutta evidenza potrebbe (e dovrebbe) impiegare per combattere il virus
che purtroppo continua a mietere vittime in tutta Italia.

In attesa di conferme da parte della Farnesina riguardo ai milioni concessi alla Bolivia,
è arrivata la dura presa di posizione da parte di Andrea Delmastro Delle Vedove,
deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo FdI in commissione Esteri,
che ieri aveva già presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio,
sui 50 milioni prestati alla Banca centrale tunisina.

“Non ci si può credere che dopo la Tunisia, anche la Bolivia riceva 21 milioni dall’Italia
nell’ambito della cooperazione internazionale per l’emergenza coronavirus.

Il Governo
deve pensare a medici e Forze dell’ordine in trincea senza dispositivi di sicurezza,
a partite iva ridotte alla elemosina di 600 euro, alle imprese italiane che sono al collasso
“.

interrogazione.jpg


Il deputato di FdI ha annunciato così una seconda interrogazione,
questa volta sui milioni destinati alla nazione sudamericana.

“La priorità non è la Bolivia che, con i suoi 61 contagiati ad oggi, beneficerà di 21 milioni: circa 350mila euro per contagiato.
Anche in questo caso sarà uno scherzo del destino?
Come si giustificherà questa volta la Farnesina?

Ho già depositato interrogazione per Fratelli D’Italia: anche su questa partita,
così come quella per i 50 milioni alla Tunisia, non faremo sconti a nessuno”.
 
La respirazione polmonare è una funzione vitale del nostro corpo.

Il suo scopo è trasportare ossigeno (O2) dall’aria alle cellule e l’anidride carbonica (CO2) dalle cellule all’aria.

Durante un’operazione chirurgica con anestesia totale, soprattutto quando coinvolge il torace, la respirazione è compromessa.

Nel reparto di terapia intensiva, alcuni pazienti potrebbero avere una funzionalità respiratoria parzialmente o completamente danneggiata.

Per ognuno di questi casi, esiste un ventilatore adatto, che ristabilisce una respirazione completa.

Il ventilatore è quindi una macchina in grado di insufflare nei polmoni una determinata miscela di gas e di consentirne l’espirazione.
Tutto questo rispettando una frequenza nota e un appropriato regime di pressioni.
Nel trattamento dell’insufficienza respiratoria, il ventilatore polmonare ha sostituito il polmone d’acciaio.
Quest’ultimo è un apparecchio (utilizzato oggi in caso di trattamenti a lungo termine, come a seguito di lesioni neuromuscolari)
in grado di generare una pressione subatmosferica all’interno di un cilindro in cui viene posto il corpo del paziente
. In tale guisa esso produce una depressione, a cui consegue l’espansione della gabbia toracica
e la generazione di una differenza di pressione transpolmonare che comporta il flusso d’aria.

Nella respirazione normale, quando il flusso alveolare è nullo, c’è un bilanciamento delle forze elastiche
dato dalla reazione verso l’interno del parenchima polmonare e dalla reazione verso l’esterno della gabbia toracica.

Di conseguenza la pleura ha un volume forzatamente maggiore di quello che avrebbe normalmente.
Ciò comporta una pressione intrapleurica negativa rispetto a quella atmosferica.
Curiosità: la pleura è ricca di liquido sieroso.
Questo permette lo spostamento relativo delle due pareti senza attrito.

La depressione intrapleurica si trasmette agli alveoli per delle ragioni fondamentali.
La differenza di pressione tra alveoli e ambiente, infatti, permette di superare le resistenze al flusso dei gas nelle vie aeree,
distendere i bronchioli e consentire l’entrata di aria nelle unità terminali.

Successivamente, il diaframma e i muscoli intercostali si contraggono, provocando:
– diminuzione di pressione nel liquido pleurico;
– decremento della pressione alveolare, che diventa negativa rispetto a quella atmosferica;

Inoltre, il gradiente pressorio tende ad annullarsi, cosa che porta l’aria esterna ad entrare nei polmoni fino agli alveoli
e ripristina una situazione isobara tra esterno e interno.

La fase inspiratoria è attiva, quindi la pressione alveolare è minore di quella atmosferica,
mentre la fase espiratoria è passiva e la pressione alveolare è maggiore di quella atmosferica.

Grazie allo studio di alcuni parametri significativi, il ventilatore polmonare riesce a fare un pompaggio intelligente.

I principali parametri in gioco sono:
Volume [litri] è la quantità di aria che entra o esce dai polmoni.
Flusso [litri al secondo] è la velocità che l’aria assume durante le fasi respiratorie.
Pressione [cmH2O] è la forza motrice della movimentazione dell’aria.

Esistono altre due grandezze molto importanti, che sono derivate dai parametri principali:
Resistenza: è la pervietà che l’aria incontra lungo il suo cammino.
Compliance: è la cedevolezza delle pareti biologiche che l’aria incontra.

Gli obiettivi di un ventilatore polmonare, quindi, possono essere riassunti come segue:
– insufflare nei polmoni quantità controllate di aria o miscele gassose.
– arrestare l’insufflazione.
– lasciare espirare i gas insufflati.
– ripetere queste operazioni continuativamente e anche per lunghi periodi.

Normalmente, tra l’inspirazione e l’espirazione c’è una pausa,
che permette gli scambi gassosi con tra alveoli e capillari sanguigni.
Questa pausa è riproposta in molte modalità d’uso dei ventilatori polmonari,
per costringere all’apertura anche zone scarsamente ventilate.

Possiamo classificare i ventilatori polmonari in vari modi.

Considerando le modalità di movimentazione dei gas, i ventilatori possono essere generatori di flusso, di pressione o di entrambi.

Considerando, invece, i vari utilizzi, possiamo distinguere tra i ventilatori per anestesia,
per terapia intensiva per adulti, per neonati, per emergenza e trasporto del paziente e per fisioterapia respiratoria.

Il ventilatore polmonare può essere schematizzato considerando due unità fondamentali:

– l’unità pneumatica, dove circolano i gas che, attraverso i tubi, arrivano ai polmoni del paziente.

– l’unità elettronica, che compie operazioni di logica in base alla scelta del modello,
misura le grandezze oggetto del modello prescelto al fine di realizzare le condizioni impostate e fornisce gli allarmi all’esterno.

Un terzo blocco è costituito dall’alimentazione, che può essere attuata tramite motore elettrico o aria compressa.
 
Ognuno di noi ha la Sua testa per pensare.I suoi parametri di ragionamento.
Personalmente mi chiedo. Perchè esistono questi laboratori ?
Perchè esiste chi porta avanti idee egemoniche e non meravigliamoci se esistono queste persone
anche in questo campo scientifico. La mania di grandezza. Di trovare un qualcosa di più.
Che vada "oltre", esiste. Foraggiata da stati più o meno democratici, che mirano a questa egemonia
per far valere la propria forza ed avere un "dominio" che va oltre una guerra nucleare, che
sconfiggerebbe tutti, anche "l'egemonico".
Persone che desiderano essere "egemonici" ne abbiamo in tutti i campi.E' la realtà.
Pertanto posso pensare che questo virus sia sfuggito - più o meno intenzionalmete - a qualcuno.
Un "qualcuno" che ne sta già pensando un altro........

Il collegamento tra il riscoperto servizio di Tgr Leonardo del 16 novembre 2015,
in cui si parla della creazione in laboratorio di una sorta di “supervirus” da parte di un gruppo di scienziati cinesi,
e l’attuale coronavirus Sars-CoV-2, è solo l’ultimo di una serie di teorie
che attribuirebbero un’origine artificiale al virus che tutto il mondo si sta trovando a fronteggiare.

Va precisato come né la notizia riportata da Tgr Leonardo, né il servizio in sé siano fake news.

Lo studio del 2015 in questione, riportato sulla rivista Nature, descrive effettivamente la creazione, a fini di ricerca,
di un “virus-chimera” ottenuto dall’unione di un virus che causa la SARS (Severe acute respiratory syndrome)
ed una proteina, definita SHC014, derivante da un coronavirus dei pipistrelli.

Il sospetto era che fosse proprio questa proteina a rendere il virus capace di infettare l’uomo,
permettendogli di andare ad attaccarsi alle cellule respiratorie;
lo studio aveva verificato questa ipotesi attraverso test eseguiti sui topi,
mettendo in guardia sul possibile salto di specie dei coronavirus solitamente esistenti solo nei pipistrelli.
 
Ancora nel pieno della pandemia di Coronavirus, giunge dalla Cina la notizia che un uomo, il 24 Marzo 2020, è morto di hantavirus.

Un uomo particolarmente sfortunato, dal momento che il contagio animale-uomo è molto molto raro.

Che cosa sono gli hantavirus?
Gli Orthohantavirus, comunemente chiamati hantavirus, sono virus a RNA (acido ribonucleico),

Ne esistono oltre 30 sottotipi e alcuni risultano potenzialmente mortali.
Questi ultimi possono manifestarsi con febbre emorragica con sindrome renale e sindrome polmonare, cefalea, lombalgia e dolori addominali.

Gli hantavirus vivono nei roditori selvatici e domestici, ma ciascun tipo è ospite di uno specifico vettore animale.

Per questo la diffusione varia molto, in base all’area geografica.

Ad oggi, si registrano casi principalmente in Russia, Corea, Cina e Nord America.

Gli animali ospitanti, eliminano gli hantavirus virus attraverso feci ed urine.

Contagio da hantavirus
Come anticipato, il contagio di hantavirus dagli animali all’uomo è altamente improbabile.
Essi si trasmettono attraverso l’inalazione di escrementi dei topi infetti, o il contatto con lesioni della pelle di urine, feci, saliva.

Il primo caso di infezione da hantavirus a colpire l’uomo fu riscontrata negli anni ’50 durante la Guerra di Corea.
Furono molti i soldati che accusavano strani sintomi, comuni però a tutti: cefalea, febbre, emorragia e insufficienza renale acuta.
Ci sono alcuni documenti che riportano l’esistenza di questo tipo di infezioni da hantavirus nel 1933 negli Stati Uniti.

Ad ogni modo, solo nel 1975 riuscirono a ricondurre l’epidemia della Guerra di Corea a un hantavirus. Isolarono in laboratorio il virus da un roditore.

Hantavirus-In-India.jpg

L’ultima notizia di morte a seguito di questo virus, riguarda, quindi, un uomo proveniente dalla provincia di Yunnan, Cina.

L’uomo era a bordo di un autobus, in viaggio verso la provincia di Shandong, quando è stato morso da un topo, infetto dal virus.

Le 32 persone presenti sull’autobus, in piena ripresa dopo l’epidemia di coronavirus, che ha messo a dura prova la Cina, sono state sottoposte a un test.

Per fortuna, i passeggeri sono risultati tutti negativi al tampone.

Quindi resta poco plausibile l’ipotesi che il contagio possa avvenire da uomo a uomo.
A differenza del coronavirus, che invece è pericolosamente contagioso, come già sappiamo.

Il numero di decessi registrato fino ad oggi è contenuto.

Nel 1994 in Canada sono stati registrati 27 casi di infezione, di cui 9 sono giunti al decesso.
Nel 2014, sempre in Canada, è stato riportato un caso di morte, a seguito di un hantavirus.
 
Mentre noi stiamo rintanati in casa, per forza di virus, succedono cose alquanto strane la fuori.

Tipo, dopo i convogli dei militari americani, qualche settimana fa,
adesso tocca ai convogli dei militari russi, con tanto di cisterna, per fare cosa non si sa.

E poi la posa di antenne 5g sotto i lampioni, ovunque in Italia.

Qua mentre siamo in quarantena a Roma.

Ma succede ovunque dopo anni di tagli scriteriati di alberi a fusto alto, perché assorbono le frequenze dei 5G.

Ora a parte che il 5g fa male alla salute, crea stress ossidativo, e questo è risaputo
e detto dalla maggior parte degli scienziati indipendenti
,
questo cambio epocale è fatto sulla nostra pelle senza assolutamente dibattito pubblico o parlamentare e senza test preventivi.

In pratica noi siamo le cavie.

Lo ha persino messo in discussione il consigliere di Conte, il belga Gunter Pauli in un twit

Science needs to demonstrate & explain cause & effect. However science first observes correlations:
phenomena that are apparently associated. Let's apply science logic. Which was the 1st city in the world blanketed in 5G? Wuhan!
Which is the 1st European 5G Region? Northern Italy pic.twitter.com/BTSDHrFwvV

— Gunter Pauli (@MyBlueEconomy) March 22, 2020

Qua le antenne 5G in Italia: (non so se già messe o previste, a dire il vero)

Antenne 5G Italia - Google My Maps

Questa cosa va avanti ovunque nel mondo perché personaggi come Bill Gates vogliono realizzare ID2020,
una identità digitale che unisca i dati sanitari (vaccini ecc), i dati finanziari (metodo di pagamento, conti ecc)
e tutti gli altri dati (spostamenti, riconoscimento facciale, registrazione voce ecc ).

ID2020 | Digital Identity Alliance

Questo è il progetto che stanno imponendo a passi da gigante su tutto il mondo
e in particolare in Italia grazie all’emergenza corona virus, dove con l’apertura a Huawei
delle compagnie telefoniche il ministro degli Esteri ci ha messo in una situazione molto esposta
alle tensioni internazionali e chissà che non ne stiamo già pagando il prezzo.

Detto questo, il momento è epocale per il risveglio del gregge umano e il suo trasformarsi in sovrani:
qua a Hong Kong dei manifestanti segano i pali del 5G, stufi di questo controllo da grande fratello.
 
Siamo tutti Byoblu, non c’è niente da fare.

E se non lo siamo ancora, dobbiamo diventarlo.

Non è un dovere penale, come quello invocato dagli autori dell’inquietante “Patto per la Scienza”,
con il quale si esorta la Procura a valutare l’opportunità di oscurare l’emittente diretta da Claudio Messora.

È, piuttosto, un dovere morale, un dovere civile, un dovere costituzionale.

E le tre cose non si tengono l’una senza l’altra e, tutte quante, possono salvare il nostro valore più grande
(insieme alla famosa salute, se non prima di essa): la libertà di espressione (articolo 21 della Carta Suprema).

Ora, l’ideona parte dall’associazione di cui fa parte il noto Burioni, ma non è di Burioni che dobbiamo preoccuparci.
A Burioni non va data (troppa) importanza perché non è lui la chiave del problema.
I media mainstream lo dipingono come un fenomeno. E invece è solo un epifenomeno, che non è un epiteto oltraggioso.
Semmai, un concetto “scientifico”.
Dunque, dovrebbe stare massimamente a cuore a tutti i sottoscrittori del “Patto per la scienza”, anche loro epifenomeni per quanto andremo a dire.

“Epifenomeno” è – dizionario alla mano – un “atto accessorio, la cui presenza o assenza non incide sull’esplicazione di un dato fenomeno”.

Ebbene, il sinistro episodio di cui ci stiamo occupando è anch’esso, alla pari di tutti gli attori a vario titolo coinvolti,
l’epifenomeno di un fenomeno molto più grande: e, in quanto tale, in grado, di dispiegare i propri effetti perniciosi da sé.
Anche senza Burioni, anche senza il “Patto per la scienza”.
E anche senza il plauso di chi non sta nella pelle all’idea che Byoblu sia oscurata:
come la voce indipendente di un qualsiasi regime sudamericano.

Il fenomeno vero, in atto da almeno un decennio, è la distorsione patologica del concetto di scienza,
così come andrebbe rettamente inteso: un sapere fondato sul dubbio, sulla ricerca, sul confronto, sulla elaborazione di tesi falsificabili.
Anzi, destinate ad essere falsificate.

Ce lo ha insegnato Carl Popper: “Una teoria che non può venir confutata da nessun evento concepibile non è scientifica.
L’inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio” (sintesi di Nicola Abbagnano).

L’idea di scienza propalata invece al grande pubblico da troppi e inconsapevoli cattivi maestri,
è quella di un “sapere dogmatico” sottratto al dialogo, alla dialettica, al dibattito.

Una sorta di caricatura ottocentesca, e positivistica, di ciò che è davvero la scienza.
Così come ce l’hanno insegnata illustri epistemologi (altra bruttissima parola, ma da studiare) del secolo breve.
Da Thomas S. Khun a Imre Lacatos a Paul K. Feyerabend.

L’ideologizzazione della “Scienza” ha prodotto un mostro straordinariamente affine alla “Teologia” medievale.
E cioè al presunto fideistico “sapere” sul cui rogo spirò Giordano Bruno e al cui gabbio fu affidato Galileo.
E per paradosso, il fondatore stesso del “vero” metodo scientifico, oggi rischierebbe di doversi rimangiare
le sue eccentriche convinzioni per l’intervento di qualche zelante “scienziato” o di qualche novella inquisizione.

Dopo di che, se Byoblu venisse davvero oscurata, chi oggi la attacca se ne laverebbe le mani.

Proprio come i Torquemada di un tempo.
I quali – rimirando i riflessi arancioni sulla carne bruciata degli eretici – si auto-assolvevano.
Mica l’avevano eseguita loro, la pena, bensì il “braccio secolare”.

Tempi bui (e assai poco scientifici) alle viste, amici.
E allora stringiamoci a coorte.

Oggi, e finchè dura, siamo tutti Byoblu.
 
Il mondo è bello, perchè è "vario". Questo dice così :

"La scienza dovrebbe rispondere con i fatti non con le parole e i dogmi.
Faccio un esempio, su un canale di documentari di Sky, hanno fatto una indagine sul fatto che fossimo andati veramente sulla Luna.
Ebbene c'erano contrapposti un ex astronauta della NASA che era per il si, e uno scettico che diceva che non eravamo andati.
Diretti da un ex FBI hanno confutato tutte le tesi dal punto di vista scientifico,
fino ad arrivare alle immagini da parte di un satellite che gira intorno alla Luna, del Lem e della bandiera americana.
Così risponde la scienza, con i fatti, dimostrando la veridicità di una cosa.
Se dico ad esempio che molti vaccini sono pericolosi, mi devono dimostrare con dati corretti e non camuffati,
che i vaccini servono e che in qualche caso possono dare problemi e non negarlo anche di fronte all'evidenza.
Comportandosi così si distrugge la fiducia nella Scienza, quando ci impediscono di avere dubbi
e non ci forniscono risposte celandosi con un "non potete capire perché non siete alla mia altezza" !!!
Allora dovrei dire che Burioni & Company non dovrebbero usare strumenti informatici,
e da informatico potrei dire "perché non capite un cazzo di informatica e non ve lo posso spiegare perché non avete le mie conoscenze !!!".
 
E poi c"è questo che la pensa cosà :

"anche gli asini volano se te ne faccio vedere uno in un cortometraggio tu ci credi?
la luna non può essere raggiunta per svariati motivi in primis le fascie di van Allen
inoltre se ci fossero veramente andati si potrebbe risolvere l'annoso problema mondiale delle scorie nucleari,
visto che per gli americani, come tu credi ,è una passeggiata andare sulla luna ,
si potrebbero quindi mandare sulla luna tutte le scorie ed evitare un problema mondiale che è l'interramento eterno delle scorie...
ti ricordo che gli americani sono quelli che hanno abbattuto tre palazzi al centro di manhattan
( due torri gemelle più un terzo che visto che c'era si è accodato con la stessa demolizione controllata dei primi due),
ancora oggi gli americani dichiarano che andranno sulla luna nel 2024 ma poi due mesi fa hanno detto che ci andranno nel 2030
il fatto è che non ci sono andati e non ci potranno mai andare perchè un essere umano non può attraversare le fascie di van Allen ,
con l'odierna tecnologia lo dice uno scienziato della nasa stessa, l'ha detto samanta cristoforetti
che non si riesce a superare le fascie suddette, in un intervista che puoi trovare su you tube
( fascie di van allen _nasa) strano hai capito che i vaccini sono la più grande beffa planetaria
e credi alle megagalattiche minchiate degli americani".
 
Maria Giovanna Maglie, dopo l’appello del Presidente della Repubblica Mattarella di ieri, non le manda a dire:

Appello di #Mattarella? Con il dovuto rispetto, anche per via del vilipendio, #bullshit

— Mariagiovanna Maglie (@mgmaglie) March 27, 2020

Come tradurre Bullshit… volendo non utilizzare delle parolacce possiamo definirlo come “Grandissima Stupidaggine”.

Anche se la giornalista non dà ulteriori spiegazioni probabilmente la giornalista si veniva a riferire all’appello,
francamente tardivo, all’Unione Europea perchè venga ad agire in modo tempestivo
per fornire le risorse finanziarie per gli aiuti contro il Coronavirus.

In questa fase, dopo le ultime parole della Merkel e del primo ministro olandese Rutte,
l’appello alla solidarietà europea, o meglio dell’Unione Europea, appare effettivamente vacuo.

Non dobbiamo fare più di tanto una colpa del singolo politico del Nord:
Rutte è sincero quando afferma che il suo parlamento non approverà mai nessuna forma di Coronabond.

Del resto perchè dovrebbe farlo? Hanno per decenni colpevolizzato i paesi del sud
affermando che non erano in grado di gestirsi, perchè dovrebbero cambiare idea
o comportamento ora, nel momento in cui possono giungere alla vittoria finale?

In quest’ottica richiamare, per l’ennesima volta, l’intervento di una non esistente Unione Europea è per lo meno improprio.

Certo, non sarà facile cambiare dopo aver predicato inutilmente europeismo per un trentennio,
e per me dirvi “Avevate ragione” è una ben magra soddisfazione.
 
Eccone un altro che la spara e via .....:

"Questi pseudo giornalisti alla Maglie sparano sulla croce rossa, senza capire che l'Italia è il grimaldello
che i gruppi d'affari rappresentati da Trump stanno usando per distruggere la €U,
Italia come paese da sacrificare per interessi economici e di politica internazionale atlantista,
ma vaglielo a spiegare a chi analizza ogni evento in bianco e nero, di quà i giusti di là gli sbagliati,
fedeli come i cani fino alla morte.

La €u non esiste, è un baraccone di carrieristi autistici che si sono formati in partiti politici
nati in un'epoca completamente diversa da quella odierna, gentaglia che non si è mai adeguata
quindi incapace di una visione concreta, non buttanno fuori nessuno perchè sono in preda al panico
dovendo gestire situazioni per cui non sono all'altezza, se ci pensi hanno fatto pazzie per trattenere gli inglesi,
perdessero anche l'Italia dove andrebbero? questi burocrati non hanno mai pensato a qualcosa di più di sè stessi".
 

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