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MILANO (Reuters) - Greggio intorno ai 94 dollari, rame alle stelle dopo un terremoto in Cile, primo produttore al mondo del metallo: in questo contesto i mercati asiatici hanno perso circa l'1%, rimangiandosi parte del rimbalzo incassato ieri.
Il ritorno alla cautela è stato dettato anche dalle attese dei dati sull'inflazione della zona euro e degli Usa in agenda (Pubblicità)
oggi.
Queste preoccupazioni hanno messo una cappa sul dollaro, che ha recuperato dalle perdite registrate nella seduta Usa senza riuscire però a fare di più. Il dollaro tratta a 111,30 yen.
Il rialzo del greggio ha contagiato l'oro, salito sopra gli 810 dollari a onncia da circa 800 dollari. Il rame a Shanghai è balzato di oltre l'1% dopo il terremoto in Cile, mentre lo stagno è lievemente ripiegato dai massimi di ieri.
Il Nikkei è sceso dello 0,7% dopo il +2,5% di ieri, mentre l'indice delle altre borse asiatiche e del Pacifico MSCI ha lasciato sul terreno l'1,2% dopo il balzo del 3,3% di ieri.
Segno meno per la COREA DEL SUD, per l'AUSTRALIA, TAIWAN, HONG KONG e SINGAPORE, in linea con il calo di Wall Street.
In calo anche SHANGHAI (+5% ieri), mentre tornano i timori di una nuova stretta monetaria da parte della Banca centrale cinese, che potrebbe arrivare secondo alcuni già questa settimana.
"Gli investitori non osano spingere oltre i mercati perchè temono altre brutte sorprese dai subprime Usa", dice Kim Young-il, fund manager di Hanwha Investment Trust Management a Seoul.
Bene, con il greggio, gruppi energetici come Santos (+1,8%), Oil Search (+3%). Nel settore commodity è balzata Jiangxi Copper (+4%).