veilfast
Forumer storico
Wall Street il rally prosegue......
Ancora una volta i rialzisti sono riusciti ad avere la meglio sulla piazza azionaria americana, sbaragliando i loro antagonisti che pure hanno cercato nelle battute iniziali di prendersi una piccola rivincita. La sessione si è aperta all’insegna di qualche presa di profitto, favorita dalla delusione arrivata ancor prima dell’avvio delle contrattazioni dal fronte macro.
A gennaio i prezzi alla produzione hanno segnalato una crescita dell’1% rispetto allo 0,4% atteso e anche la componente “core” ha evidenziato un progresso dello 0,4% rispetto allo 0,2% previsto dagli analisti.
Indicazioni che hanno preoccupato gli operatori, i quali hanno guardato intimoriti al rischio di una stagflazione che potrebbe indurre la Fed a modificare nel breve la politica accomodante portata avanti da settembre scorso sul piano dei tassi di interesse.
Un’altra tegola si è abbattuta sull’economia americana con il crollo della fiducia dei consumatori che a febbraio è scesa 75 punti, mentre il mercato si attendeva una flessione più contenuta a 83 punti.
I timori degli operatori però hanno avuto vita breve, tanto che a due ore dall’apertura gli indici sono riusciti ad azzerare interamente le perdite iniziali, spingendosi con decisione in avanti e arrivando a segnare rialzi superiori ad un punto percentuale nell’intraday.
Contrastate le indicazioni arrivano dal mondo societario, anche se il mercato ha preferito concentrarsi solo su quelle positive. E non ha frenato la corsa dei listini neanche il nuovo rialzo del prezzo del petrolio che ha chiuso le contrattazioni al di sopra dei 100 dollari, ad un passo dal record storico della scorsa settimana.
Nonostante un ritracciamento dai top, la seduta si è conclusa positivamente per i tre indici principali, con il Dow Jones e l’S&P500 in salita dello 0,91% e dello 0,69%. Bene anche il Nasdaq Composite che ha messo a segno un progresso dello 0,75% a 2.344,99 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.311 e un massimo a 2.361 punti.
Ancora una volta i rialzisti sono riusciti ad avere la meglio sulla piazza azionaria americana, sbaragliando i loro antagonisti che pure hanno cercato nelle battute iniziali di prendersi una piccola rivincita. La sessione si è aperta all’insegna di qualche presa di profitto, favorita dalla delusione arrivata ancor prima dell’avvio delle contrattazioni dal fronte macro.
A gennaio i prezzi alla produzione hanno segnalato una crescita dell’1% rispetto allo 0,4% atteso e anche la componente “core” ha evidenziato un progresso dello 0,4% rispetto allo 0,2% previsto dagli analisti.
Indicazioni che hanno preoccupato gli operatori, i quali hanno guardato intimoriti al rischio di una stagflazione che potrebbe indurre la Fed a modificare nel breve la politica accomodante portata avanti da settembre scorso sul piano dei tassi di interesse.
Un’altra tegola si è abbattuta sull’economia americana con il crollo della fiducia dei consumatori che a febbraio è scesa 75 punti, mentre il mercato si attendeva una flessione più contenuta a 83 punti.
I timori degli operatori però hanno avuto vita breve, tanto che a due ore dall’apertura gli indici sono riusciti ad azzerare interamente le perdite iniziali, spingendosi con decisione in avanti e arrivando a segnare rialzi superiori ad un punto percentuale nell’intraday.
Contrastate le indicazioni arrivano dal mondo societario, anche se il mercato ha preferito concentrarsi solo su quelle positive. E non ha frenato la corsa dei listini neanche il nuovo rialzo del prezzo del petrolio che ha chiuso le contrattazioni al di sopra dei 100 dollari, ad un passo dal record storico della scorsa settimana.
Nonostante un ritracciamento dai top, la seduta si è conclusa positivamente per i tre indici principali, con il Dow Jones e l’S&P500 in salita dello 0,91% e dello 0,69%. Bene anche il Nasdaq Composite che ha messo a segno un progresso dello 0,75% a 2.344,99 punti, dopo aver segnato un minimo a 2.311 e un massimo a 2.361 punti.