Nel grande cimitero del nostro spirito non dimentichiamo di portare un
fiore a Massud, il capo afghano che combatte` prima gli invasori russi e
poi gli oppressori talebani, e da questi e` stato assassinato. Massud era
musulmano, e come migliaia di musulmani algerini e iraniani, come
milioni di musulmane del Pakistan e dell'Afghanistan, e` un martire
dell'integralismo islamico. Loro ce l'hanno in casa, quel nemico genocida.
Il grande reporter di guerra Ettore Mo ha raccontato sul "Corriere"
l'angoscia e l'incredulita` di Massud, lasciato solo, per anni, nella morsa
talebana. Con il passare dei giorni, la coscienza di questo fatale errore
fa finalmente capolino sui nostri giornali, e da` sollievo ai tanti, tra di noi,
che riconoscono il nemico nel terrorismo e nell'integralismo, non
nell'Islam. Uomini vestiti da pastori e da nomadi, uomini che si
inginocchiano verso la Mecca, come il partigiano Massud, sono in prima
linea da molto tempo, anche per nostro conto