2 giugno 2011 - LONG e SHORT

Buzzi Unicem: vendite di cemento +11,2%

Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l'esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2011.
Financial Trend Analysis 19 minuti faIl Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem SpA si è riunito in data odierna per l'esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2011. Nel primo semestre del 2011 l'economia mondiale ha subito dei rallentamenti, causati principalmente dall'indebolimento della crescita negli Stati Uniti e da una forte contrazione in Giappone, dove gli effetti economici del terremoto si sono rivelati peggiori del previsto; peraltro nei paesi emergenti l'attività economica ha continuato ad espandersi a ritmi sostenuti. I dati del commercio internazionale indicano dal mese di aprile un indebolimento degli scambi.
La tensione inflazionistica, che nei paesi maturi è rimasta tutto sommato contenuta, rappresenta una preoccupazione nelle economie emergenti, spinta dai rialzi nei prezzi delle "commodity". In Europa la crescita del prodotto interno lordo si è rafforzata soprattutto in Germania, grazie al recupero degli investimenti in costruzioni ed all'accelerazione della spesa in beni strumentali, ed è proseguita nel secondo trimestre, anche se in tono minore.
I paesi avanzati per l'anno in corso mantengono stime di crescita del prodotto interno lordo intorno al 2%, in un contesto di persistente debolezza dell'occupazione e del mercato immobiliare negli Stati Uniti e di forti tensioni del debito sovrano nell'area Euro. Nei paesi emergenti ci si attende uno sviluppo superiore al 6%, in presenza di una crescente inflazione. Le incertezze sull'intensità della ripresa internazionale e le tensioni sul debito sovrano in Europa hanno comportato una continua volatilità dei mercati finanziari ed una necessità di procedere con urgenza al miglioramento dei conti pubblici.
I ricavi conseguiti nel semestre sono risultati in crescita del 9,1%, passando da 1.227,2 a 1.339,4 milioni, mentre il margine operativo lordo è stato pari a 183,1 milioni, contro i 189,3 milioni del 2010 (-3,2%). L'aumento dei ricavi è dovuto essenzialmente all'effetto volumi. I prezzi di vendita del primo semestre 2011 sono stati ancora inferiori a quelli del medesimo periodo 2010 in tutte le aree geografiche in cui opera il gruppo, ad esclusione di Messico ed Ucraina. L'effetto prezzi sfavorevole ed il forte aumento dei costi energetici (soprattutto del combustibile) hanno continuato a penalizzare la redditività operativa. L'indebolimento del dollaro ha provocato un effetto cambio negativo sul fatturato, mentre grazie alla stabilità, o il leggero rafforzamento, delle altre valute a livello del margine operativo lordo l'impatto è stato praticamente neutro.
 
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo nei primi sei mesi del 2011 hanno registrato un incremento del 11,2% rispetto all'analogo periodo del 2010, attestandosi a 13,4 milioni di tonnellate La produzione di calcestruzzo preconfezionato è stata pari a 7,4 milioni di metri cubi, in crescita del 12,6% rispetto all'esercizio precedente. Il margine operativo lordo consolidato è stato di 183,1 milioni contro i 189,3 milioni del 2010 (- 3,2%). Il periodo in esame ha beneficiato di proventi non ricorrenti per 7,1 milioni; al netto di tale importo, il margine operativo lordo del primo semestre 2011 è diminuito di 13,2 milioni (-7,0%). Le variazioni dei tassi di cambio hanno avuto un impatto positivo di 0,3 milioni, principalmente grazie al rafforzamento della corona ceca e del peso messicano, che ha compensato la debolezza del dollaro; leggermente positivo anche l'effetto dovuto alla variazione dell'area di consolidamento (+3,2 milioni). A tassi di cambio e perimetro costanti il margine operativo lordo si sarebbe contratto del 5,1%. La redditività caratteristica è migliorata in Europa Centrale ed Orientale, mentre il Messico, pur continuando a primeggiare nell'ambito del gruppo, ha avuto una flessione di alcuni punti percentuali. In Italia e negli Stati Uniti d'America, dove dalla domanda non arrivano segnali positivi, la forbice prezzi/costi del primo semestre 2011 ha condotto a risultati operativi in netta contrazione ed assai penalizzanti. Dopo ammortamenti e svalutazioni per 120,7 milioni (116,2 milioni nel primo semestre 2010), il risultato operativo è stato pari a 62,5 milioni (73,0 milioni a giugno 2010). L'utile prima delle imposte si è attestato a 16,1 milioni contro i 26,3 milioni del primo semestre 2010 (- 38,6%), dopo oneri finanziari netti p
 

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