Italia, inflazione aprile ferma da marzo a 3,3% anno
MILANO (Reuters) - Battuta d'arresto nella corsa dell'inflazione italiana, stabile ad aprile sui livelli del mese scorso - record peraltro dal settembre 1996 - grazie alla dinamica più contenuta delle attese dei capitoli trasporti e, soprattutto, abitazione.
Il movimento ricalca almeno in parte quello del costo della vita nella zona euro, a propria volta anticipato dai dati preliminari di Germania e Spagna, che sembra indicare marzo come possibile punto di massimo del ciclo.
I dati preliminari Istat relativi ad aprile fotografano un incremento di 0,1% su mese e di 3,3% su anno a livello di indice Nic (NASDAQ: EGOV - notizie) , mentre la risalita del tasso armonizzato (Ipca) è di uno 0,5% congiunturale e di un 3,5% tendenziale.
Dopo i picchi tendenziali di marzo pari a 3,3% per il Nic - massimo da settembre '96 - e 3,6% per l'Ipca - record della serie - la mediana delle attese raccolte da Reuters prospettava ad aprile un aumento di 0,3% su mese e 3,4% su anno per l'indice Nic, accompagnata da una crescita di rispettivi 0,7% e 3,7% del tasso armonizzato.
"Al contenimento dell'indice mensile ha contribuito soprattutto un aumento inferiore alle attese nelle bollette di luce e gas" spiega Giada Giani di Lehman Brothers (NYSE: LEH - notizie) .
"Per la variazione trimestrale l'Authority annuncia una variazione 'benchmark' ma il mercato italiano è ormai abbastanza deregolamentato e gli incrementi possono risultare diluiti" aggiunge.
Uno spaccato dell'indice generale mostra infatti un aumento di 1,2% su mese e 5,8% su anno del capitolo 'abitazione', voce che incorpora le bollette di luce e gas per cui sono scattati nel secondo trimestre aumenti pari rispettivamente a 4,1% e 4,2%.
MODERAZIONE ANCHE DA VOCE TRASPORTI, STABILI ALIMENTARI
Al contenimento dell'indice di aprile contribuiscono anche - secondo gli uffici studi - la dinamica dei capitoli trasporti e alimentari, negativo il primo e in stabilizzazione, dopo mesi e mesi di ininterrotti rincari, il secondo.
"La novità è che la crescita dei trasporti è negativa, mentre mi aspettavo un incremento dell'1% considerando le ricadute del rialzo del prezzo del petrolio" osserva Carmela Pace di Mps Finance.
"Molto probabilmente il rafforzamento dell'euro ha bilanciato il rincaro del greggio e può aver influito anche il decremento delle accise di due centesimi, che, però, dal primo di maggio non è più valido" aggiunge.
Se i numeri di aprile non incorporano la più recente fiammata del barile Usa a un soffio dai 120 dollari, che peserà sui dati di maggio, a calmierare il costo della vita del mese prossimo dovrebbe però contribuire un effetto base finalmente favorevole.
Sommando al quadro generale la stabilizzazione del capitolo alimentari, la brusca frenata dei prezzi tedeschi e il rallentamento di ben quattro decimi dell'inflazione spagnola, aprile offre dunque un quadro di generale moderazione delle spinte inflative, confermato dalla stima 'flash' Eurostat che indica un tendenziale europeo in frenata a 3,3%, un decimo sotto le attese dei mercati finanziari, dopo il 3,6% di marzo.
Se infine oltre che del clima di moderato raffreddamento dei prezzi si tiene conto anche della nuova caduta degli indici di fiducia lo scenario diventa ancora meno coerente con la prospettiva di una stretta monetaria Bce, nelle ultime settimane quasi concretamente paventata dai derivati.
"Prevediamo per l'anno prossimo una performance [della crescita della zona euro] peggiore del 2008 e se il nostro quadro per l'inflazione sarà confermato alla fine dell'anno ci sarà spazio per un taglio dei tassi. Nel breve termine, dati come quelli di oggi indicano che non è saggio minacciare un rialzo" si legge in una nota dell'ufficio studi UniCredit Mib a cura di Aurelio Maccario.