Settimana dal 10 Novembre al 14 Novembre
Per gli amici peones e non
Questa settimana si saprà se nell'ultimo mese la borsa ha davvero visto giusto, portando le quotazioni delle banche sui minimi storici.
Settimana di conti trimestrali per le grandi banche italiane, che si trovano a scoprire le proprie carte proprio mentre il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sta apportando gli ultimi ritocchi al decreto anticrisi.
In attesa che il Governo indichi le modalità con cui intende intervenire in soccorso delle banche colpite dalle turbolenze finanziarie mondiali, anche per proteggerle da eventuali scalate ostili, si riuniscono martedì prossimo i consigli di amministrazione di Intesa Sanpaolo, Unicredit, che pubblicherà i dati il giorno dopo, Bpm e Ubi Banca, mentre il giorno successivo è la volta di Mediolanum ed Mps ha fissato l'appuntamento per giovedì 13.-
Anche alla luce dell'andamento di Borsa, il faro degli analisti e degli investitori è puntato su Unicredit, che nello scorso mese di ottobre ha visto crollare le proprie posizioni in Piazza Affari, portandosi a quota 1,53 euro lo scorso 28 ottobre, con un calo di quasi il 75% rispetto al massimo di 6,06 euro toccato il 12 dicembre 2007.
La crisi dei mutui ha infatti colpito in modo particolare il gruppo di Piazza Cordusio, più esposto all'estero degli altri, che in pochi giorni è stato costretto ad intervenire con urgenza per ridare ossigeno alla proprio livello patrimoniale, con un'operazione da 6,6 miliardi di euro che comprende un aumento di capitale e la distribuzione del dividendo (3,6 miliardi di euro) in azioni.
Il punto ora è capire se le misure adottate sono sufficienti, oppure se occorre un nuovo intervento, magari ad opera del Tesoro.
Quanto a Intesa Sanpaolo, che ha visto scendere il proprio valore in borsa da un massimo di 5,48 euro il 10 dicembre 2007 a un minimo di 2,14 euro (-60%) lo scorso 28 ottobre, le eventuali misure per fare fronte alla crisi sono ancora da definire.
Gli analisti non escludono un'eventuale mossa sul dividendo, che, come aveva lasciato intendere il presidente del consiglio di gestione Enrico Salza giorni fa, potrebbe anche essere tagliato o non distribuito del tutto: "Noi non chiederemo soldi pubblici - aveva dichiarato lo scorso 23 ottobre - piuttosto forse non daremo più il dividendo".
Intanto Merril Lynch in uno studio aggiornato sulla situazione bancaria europea, guarda all'Italia con un certo ottimismo.
"Le banche italiane - si legge sul rapporto - hanno alcuni punti di forza: sono le meno esposte alla leva finanziaria, hanno un modello di business meno rischioso e si focalizzano soprattutto sul credito, con un rapporto tra erogazioni ed altre attività pari al 70% contro una media del 39% per il settore".
Da qui la raccomandazione di acquisto 'buy' su Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Bpm, mentre su Ubi il giudizio è 'neutrale' e su Montepaschi e Banco Popolare viene indicato un 'underperform', ossia una prestazione inferiore alla media del comparto.
Una valutazione che si riflette sui prezzi obiettivo, decisamente al di sopra di quanto ha indicato finora il mercato: per Unicredit viene fissata quota 3 euro, contro i 2,06 euro della chiusura di ieri, per Intesa Sanpaolo 3,7 euro, a fronte di una chiusura a 3,02 euro, e per Bpm 5,8 euro, 1 euro più della chiusura di venerdì.
Quanto a Mediobanca l'obiettivo è di 11,8 euro (9,16 euro la chiusura), mentre Mps, secondo gli analisti del Toro, ha chiuso a 1,49 euro, addirittura sopra al prezzo obiettivo di 1,3 euro.