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Il metodo Gottman
Quanto durerà l’amore?
Ce l’abbiamo scritto in faccia
Lo chiamano «Doctor Love» e dice di poter determinare con precisione scientifica il grado di compatibilità all’interno delle coppie – Ma soprattutto prevede i divorzi
Altro che chimica, l’amore è questione di matematica.
Ce lo dicono le (tristi) statistiche nazionali, secondo le quali, se la tendenza resta quella attuale, in Svizzera 54 coppie sposate su 100 sono destinate a divorziare (vedi grafico). Ma ce lo dice anche la ricerca scientifica, come si evince dalle righe che seguono.
Tempi duri, insomma, per gli animi romantici e soprattutto per la speranza, per qualcuno un vero e proprio mito, dell’amore eterno. Che fare? Rassegnarsi all’incapacità di cementare unioni che, comunque, donne e uomini continuano a cercare e volere? Oppure pretendere di meno dalle nostre aspettative sentimentali e imparare a costruire le nostre relazioni in modo più realistico e, si spera, robusto? L’argomento è inesauribile. Noi cercheremo di declinarlo dapprima raccontando la visione scientifica (e inquietante) di un luminare americano della materia e proponendo poi le riflessioni di una professionista della consulenza di coppia in Ticino. Senza scordare le sempre attuali discussioni sui divorziati risposati all’interno della Chiesa cattolica.
❚❘❙ Ma partiamo dalla scienza. Nell’edizione del Monde Magazine del giorno di San Valentino c’era un ampio e sconvolgente articolo dedicato a John Mordechai Gottman, detto «Doctor Love».
Gottman, citiamo, «legge l’avvenire delle coppie nel sudore delle mani, nelle pieghe delle labbra, nei movimenti degli occhi.
Prevede la data del divorzio, anche per le coppie felici, col 95% di riuscita (della previsione, n.d.r.). Esorcizza la menzogna nel matrimonio. Svela i veri pensieri dell’essere amato. Capisce tutto. Spiega tutto. Gli bastano tre minuti».
Come fa? Proviamo a ricostruirlo. Avete presente la serie televisiva «Lie to me», quella che ha per protagonista Cal Lightman (interpretato da Tim Roth), esperto di comunicazione non verbale, il quale mette il suo talento al servizio della giustizia?
Attimi di assoluta sincerità
Gottman parte da lì. Per la precisione dalle scoperte dello psichiatra Paul Ekmann, che ha individuato tutta una serie di micromovimenti facciali che, in tutte le culture, esprimerebbero gli stessi sentimenti: gioia, collera, disprezzo ecc. Si tratta di brevissimi momenti di assoluta sincerità, durano frazioni di secondo e poi vengono velocissimamente ricontrollati da chi vive l’emozione.
Siccome di Cal Lightman, cioè di persone in grado di cogliere quelle espressioni rapidissime, di fatto ne esistono pochissime, Gottman ha pensato bene di filmare e registrare le conversazioni di coppia e di scandagliare poi i fotogrammi alla ricerca di quei micromovimenti muscolari che svelano i veri stati d’animo. Non solo.
Durante i colloqui, che avvengono al «Love Lab» del Relationship Research Insitute del campus universitario di Washington, i congiunti siedono su poltroncine piene di sensori, alcuni dei quali sono fissati al loro petto, ai lobi delle orecchie e alle dita.
Alla fine della conversazione, tenutasi attorno ad un aspetto qualsiasi della vita di coppia, ciò che i due si dicono conta pochissimo. Gottman codifica invece secondo una griglia di analisi di 20 entrate, corrispondenti alle emozioni legate ad altrettanti micromovimenti, tutti i messaggi non verbali raccolti durante la conversazione e stabilisce «scientificamente» il grado di compatibilità della coppia.
L’equazione del «Love Lab»
Alla fine del decriptaggio, infatti, le prestazioni della coppia si esprimono in una serie di 1.800 cifre dalla quale il «Love Lab» si dice in grado di stabilire lo stato della relazione di coppia e la sua probabile evoluzione. L’insieme dei dati è riunito in un’equazione complessa quanto quella dei meteorologi per stabilire le loro previsioni del tempo, commenta Le Monde Magazine.
Fino ad oggi il lavoro di Gottman avviene a livello accademico. Ma non si può escludere che nel giro di qualche anno venga esteso su tutto il territorio americano. In altre parole, invece o in competizione con i consultori di coppia, presto potrebbero essere stabiliti dei «Love Lab» un po’ dappertutto, dove le coppie potrebbero andare a verificare il loro grado di compatibilità e soprattutto le probabilità di tenuta che hanno. Un metodo «scientifico», insomma, per misurare il proprio grado di mutua stima o frustrazione, così come si può ottenere all’ospedale la misurazione esatta del proprio colesterolo.
Polemiche e prospettive
Gottman, ospite fisso delle trasmissioni televisive americane su problemi coniugali, polemizza spesso con gli psicoterapeuti ai quali non si stanca di dire che non serve a nulla imporre numerose sedute e terapie di coppia.
Una volta registrato lo stato reale di compatibilità è possibile stabilire con precisione quali unioni si possono salvare e quali no. Perché, sempre secondo Gottman, ci sono quattro attitudini, sulle 20 registrabili, che sono irrisolvibili e letali e in quei casi non vale la pena di accanirsi per tenere in piedi la relazione. Le quattro attitudini sono: disprezzo, rifiuto, critica e ripiegamento difensivo sistematici.
Il disprezzo, per esempio, viene individuato in certi rapidissimi micromovimenti degli occhi verso l’alto.
Non sarà romanticissimo e fa un po’ a pugni con l’idea corrente di passione amorosa, ma alla fine delle sue ricerche Gottman è giunto alla conclusione che per la tenuta di una coppia è importante che i congiunti siano «meno amanti e più amici». Intendendo per amicizia un mix di rispetto, stima, humor e intimità. Funziona, giura lui. Anzi, è matematico.
C.S.
C.S.