A QUELLI CHE Ci SVEGLIANO AL MATTINO E A QUELLI CHE CI INCORAGGIANO NEI NOSTRI

ho scritto presunto perchè riguarda solo oltre i 20.000. con aliquote crescenti.
Tieni presente che da noi il prelievo forzoso è stato dirottato sui depositi conl'imposta di bollo dell'o,15%. Quando Amato fece il 6 per mille, sui depositi non si pagava un kaiser. Paradossalmente è più pesante il bollo sul deposito che l'una tantum sul cc. Pensaci

ps. Oggi panorama splendido col sole e temperatura mite
a noi ci stanno a trapanare il deretano un pò alla volta tra poco non avremo neppure più la forza di impiccarli a sti signori:wall::wall:

non avete risposto alla domanda principale....

si può fare qs per le banche e per la finanza... per rientrare dalle perdite che loro hanno fatto perchè pensavano di guadagnare un bel pacco di soldi ?
no pilù, ma nessuno alza la voce io credo che incominceranno ad aver paura quando qualche politico sarà linciato dalla folla, solo allora capiranno che è il momento di smettere di torturarci:wall::wall:
 
Per chi osanna Grasso al Senato:-o



Dizionario dell'inciucio - di Marco Travaglio



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"I 5 Stelle che han votato Grasso contro Schifani sapevano bene chi è Schifani e hanno scelto il meno peggio, cioè Grasso. Ma non avevano la più pallida idea di chi è Grasso, e questo è un bel problema. Specie per chi dice di informarsi sul web per sfuggire alla propaganda di regime. Se l’avessero fatto davvero, avrebbero scoperto che il dualismo Schifani-Grasso era finto. Schifani è sempre piaciuto al Pd, che infatti 5 anni fa non gli candidò nessuno contro, votò scheda bianca e mandò la Finocchiaro a baciarlo sulla guancia. Quando poi il sottoscritto raccontò in tv chi è Schifani, i primi ad attaccarmi furono Finocchiaro, Violante, Gentiloni, il direttore di Rai3 Ruffini e Repubblica. Schifani era il pontiere dell’inciucio Pdl-Pd. Così come Grasso che, per evitare attacchi politici, s’è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini più scomode su mafia e politica, mentre altri pm pagavano e pagano prezzi indicibili per le loro indagini. Nessuno l’ha scritto, nei soffietti al nuovo presidente del Senato: ma Grasso, quando arrivò alla Procura di Palermo nel 2000, si ritrovò Schifani indagato per mafia e lo fece subito archiviare (l’indagine fu riaperta dopo la sua dipartita). Così, un colpo al cerchio e uno alla botte, divenne il cocco del Pdl (che lo impose alla Pna, estromettendo per legge Caselli), del Centro (che voleva candidarlo) e del Pd (che l’ha candidato). Ma ciò che conta in politica non è la verità, bensì la sua percezione: perciò sabato era difficile per i grilli siculi non votare un personaggio da tutti dipinto come un cavaliere senza macchia e senza paura. Anche stavolta i media di regime ce la mettono tutta per fare il gioco dei partiti, con il sapiente dosaggio di mezze verità e mezze bugie e il dizionario doppiopesista delle grandi occasioni.
Leninismo. La regola base della democrazia è che si decide a maggioranza e chi perde si adegua o esce (salvo poche questioni che interpellano la coscienza individuale). Così ha fatto M5S sui presidenti delle Camere, decidendo a maggioranza per la scheda bianca. Ma, siccome non piace al Pd, la minoranza diventa democratica e la maggioranza antidemocratica. “Leninista”, dice Bersani, senza spiegare con quale metodo democratico è passato in 48 ore dall’offerta delle due Camere a Monti e M5S, al duo Franceschini-Finocchiaro, al duo Boldrini - Grasso.
Dissenso. Da che mondo è mondo il parlamentare che approfitta del segreto dell’urna per impallinare il suo partito è un “franco tiratore”. Ma, se è di M5S, la sua è una sana manifestazione di dissenso contro la pretesa di Grillo di telecomandarlo.Indipendenza. Per vent’anni, se uno passava da destra a sinistra era un “ribaltonista”, mentre se passava da sinistra a destra era un “responsabile”. Ora, se un grillino porta acqua al Pd è un bravo ragazzo fiero della sua indipendenza; se resta fedele al suo movimento e ai suoi elettori, è un servo del dittatore Grillo.
Scouting. Quando B. avvicinava uno a uno gli oppositori per portarli con sé, era “mercato delle vacche”, “compravendita”, “voto di scambio”. Se Bersani sguinzaglia gli sherpa ad avvicinare i grillini uno a uno, è “scouting” e odora di lavanda.
Epurazione. Se Pd, Pdl, Udc, Lega espellono un dirigente che ha violato le regole, è legalità. Se lo fa M5S, è “epurazione”. Rivolta. Ci avevano raccontato che Adolf Grillo e Hermann Casaleggio lavano il cervello al popolo del web e censurano sul blog i commenti critici (un po’ incompatibili col lavaggio del cervello). Ora scopriamo che c’è la “rivolta del web” pro-dissenzienti. Ma anche, dal sondaggio di Mannheimer sul Corriere, che il 70% degli elettori M5S è contro l’inciucio col Pd. Gentili tromboni, potreste gentilmente mettervi d’accordo con voi stessi e poi farci sapere come stanno le cose, possibilmente chiamandole col loro nome?" Marco Travaglio, editoriale del Fatto Quotidiano del 19 marzo 2013
 
Per chi osanna Grasso al Senato:-o



Dizionario dell'inciucio - di Marco Travaglio



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"I 5 Stelle che han votato Grasso contro Schifani sapevano bene chi è Schifani e hanno scelto il meno peggio, cioè Grasso. Ma non avevano la più pallida idea di chi è Grasso, e questo è un bel problema. Specie per chi dice di informarsi sul web per sfuggire alla propaganda di regime. Se l’avessero fatto davvero, avrebbero scoperto che il dualismo Schifani-Grasso era finto. Schifani è sempre piaciuto al Pd, che infatti 5 anni fa non gli candidò nessuno contro, votò scheda bianca e mandò la Finocchiaro a baciarlo sulla guancia. Quando poi il sottoscritto raccontò in tv chi è Schifani, i primi ad attaccarmi furono Finocchiaro, Violante, Gentiloni, il direttore di Rai3 Ruffini e Repubblica. Schifani era il pontiere dell’inciucio Pdl-Pd. Così come Grasso che, per evitare attacchi politici, s’è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini più scomode su mafia e politica, mentre altri pm pagavano e pagano prezzi indicibili per le loro indagini. Nessuno l’ha scritto, nei soffietti al nuovo presidente del Senato: ma Grasso, quando arrivò alla Procura di Palermo nel 2000, si ritrovò Schifani indagato per mafia e lo fece subito archiviare (l’indagine fu riaperta dopo la sua dipartita). Così, un colpo al cerchio e uno alla botte, divenne il cocco del Pdl (che lo impose alla Pna, estromettendo per legge Caselli), del Centro (che voleva candidarlo) e del Pd (che l’ha candidato). Ma ciò che conta in politica non è la verità, bensì la sua percezione: perciò sabato era difficile per i grilli siculi non votare un personaggio da tutti dipinto come un cavaliere senza macchia e senza paura. Anche stavolta i media di regime ce la mettono tutta per fare il gioco dei partiti, con il sapiente dosaggio di mezze verità e mezze bugie e il dizionario doppiopesista delle grandi occasioni.
Leninismo. La regola base della democrazia è che si decide a maggioranza e chi perde si adegua o esce (salvo poche questioni che interpellano la coscienza individuale). Così ha fatto M5S sui presidenti delle Camere, decidendo a maggioranza per la scheda bianca. Ma, siccome non piace al Pd, la minoranza diventa democratica e la maggioranza antidemocratica. “Leninista”, dice Bersani, senza spiegare con quale metodo democratico è passato in 48 ore dall’offerta delle due Camere a Monti e M5S, al duo Franceschini-Finocchiaro, al duo Boldrini - Grasso.
Dissenso. Da che mondo è mondo il parlamentare che approfitta del segreto dell’urna per impallinare il suo partito è un “franco tiratore”. Ma, se è di M5S, la sua è una sana manifestazione di dissenso contro la pretesa di Grillo di telecomandarlo.Indipendenza. Per vent’anni, se uno passava da destra a sinistra era un “ribaltonista”, mentre se passava da sinistra a destra era un “responsabile”. Ora, se un grillino porta acqua al Pd è un bravo ragazzo fiero della sua indipendenza; se resta fedele al suo movimento e ai suoi elettori, è un servo del dittatore Grillo.
Scouting. Quando B. avvicinava uno a uno gli oppositori per portarli con sé, era “mercato delle vacche”, “compravendita”, “voto di scambio”. Se Bersani sguinzaglia gli sherpa ad avvicinare i grillini uno a uno, è “scouting” e odora di lavanda.
Epurazione. Se Pd, Pdl, Udc, Lega espellono un dirigente che ha violato le regole, è legalità. Se lo fa M5S, è “epurazione”. Rivolta. Ci avevano raccontato che Adolf Grillo e Hermann Casaleggio lavano il cervello al popolo del web e censurano sul blog i commenti critici (un po’ incompatibili col lavaggio del cervello). Ora scopriamo che c’è la “rivolta del web” pro-dissenzienti. Ma anche, dal sondaggio di Mannheimer sul Corriere, che il 70% degli elettori M5S è contro l’inciucio col Pd. Gentili tromboni, potreste gentilmente mettervi d’accordo con voi stessi e poi farci sapere come stanno le cose, possibilmente chiamandole col loro nome?" Marco Travaglio, editoriale del Fatto Quotidiano del 19 marzo 2013


per la prima volta in vita mia mi trovo d'accordo con travaglio, sono le stesse cose che vado dicendo da sabato:up:
 
Gli inglesi mandano aerei con contanti per pagare i militari britannici di stanza a Cipro.......ma io dico,zio di quel porco,noi faremmo altrettanto se fossimo in causa???:wall::wall::wall:
 
Per chi osanna Grasso al Senato:-o



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"I 5 Stelle che han votato Grasso contro Schifani sapevano bene chi è Schifani e hanno scelto il meno peggio, cioè Grasso. Ma non avevano la più pallida idea di chi è Grasso, e questo è un bel problema. Specie per chi dice di informarsi sul web per sfuggire alla propaganda di regime. Se l’avessero fatto davvero, avrebbero scoperto che il dualismo Schifani-Grasso era finto. Schifani è sempre piaciuto al Pd, che infatti 5 anni fa non gli candidò nessuno contro, votò scheda bianca e mandò la Finocchiaro a baciarlo sulla guancia. Quando poi il sottoscritto raccontò in tv chi è Schifani, i primi ad attaccarmi furono Finocchiaro, Violante, Gentiloni, il direttore di Rai3 Ruffini e Repubblica. Schifani era il pontiere dell’inciucio Pdl-Pd. Così come Grasso che, per evitare attacchi politici, s’è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini più scomode su mafia e politica, mentre altri pm pagavano e pagano prezzi indicibili per le loro indagini. Nessuno l’ha scritto, nei soffietti al nuovo presidente del Senato: ma Grasso, quando arrivò alla Procura di Palermo nel 2000, si ritrovò Schifani indagato per mafia e lo fece subito archiviare (l’indagine fu riaperta dopo la sua dipartita). Così, un colpo al cerchio e uno alla botte, divenne il cocco del Pdl (che lo impose alla Pna, estromettendo per legge Caselli), del Centro (che voleva candidarlo) e del Pd (che l’ha candidato). Ma ciò che conta in politica non è la verità, bensì la sua percezione: perciò sabato era difficile per i grilli siculi non votare un personaggio da tutti dipinto come un cavaliere senza macchia e senza paura. Anche stavolta i media di regime ce la mettono tutta per fare il gioco dei partiti, con il sapiente dosaggio di mezze verità e mezze bugie e il dizionario doppiopesista delle grandi occasioni.
Leninismo. La regola base della democrazia è che si decide a maggioranza e chi perde si adegua o esce (salvo poche questioni che interpellano la coscienza individuale). Così ha fatto M5S sui presidenti delle Camere, decidendo a maggioranza per la scheda bianca. Ma, siccome non piace al Pd, la minoranza diventa democratica e la maggioranza antidemocratica. “Leninista”, dice Bersani, senza spiegare con quale metodo democratico è passato in 48 ore dall’offerta delle due Camere a Monti e M5S, al duo Franceschini-Finocchiaro, al duo Boldrini - Grasso.
Dissenso. Da che mondo è mondo il parlamentare che approfitta del segreto dell’urna per impallinare il suo partito è un “franco tiratore”. Ma, se è di M5S, la sua è una sana manifestazione di dissenso contro la pretesa di Grillo di telecomandarlo.Indipendenza. Per vent’anni, se uno passava da destra a sinistra era un “ribaltonista”, mentre se passava da sinistra a destra era un “responsabile”. Ora, se un grillino porta acqua al Pd è un bravo ragazzo fiero della sua indipendenza; se resta fedele al suo movimento e ai suoi elettori, è un servo del dittatore Grillo.
Scouting. Quando B. avvicinava uno a uno gli oppositori per portarli con sé, era “mercato delle vacche”, “compravendita”, “voto di scambio”. Se Bersani sguinzaglia gli sherpa ad avvicinare i grillini uno a uno, è “scouting” e odora di lavanda.
Epurazione. Se Pd, Pdl, Udc, Lega espellono un dirigente che ha violato le regole, è legalità. Se lo fa M5S, è “epurazione”. Rivolta. Ci avevano raccontato che Adolf Grillo e Hermann Casaleggio lavano il cervello al popolo del web e censurano sul blog i commenti critici (un po’ incompatibili col lavaggio del cervello). Ora scopriamo che c’è la “rivolta del web” pro-dissenzienti. Ma anche, dal sondaggio di Mannheimer sul Corriere, che il 70% degli elettori M5S è contro l’inciucio col Pd. Gentili tromboni, potreste gentilmente mettervi d’accordo con voi stessi e poi farci sapere come stanno le cose, possibilmente chiamandole col loro nome?" Marco Travaglio, editoriale del Fatto Quotidiano del 19 marzo 2013

dire che il grillino non sapesse chi è grasso mi sembra na strunzat ....ma si sa travaglio fa il suo lavoro :-o ......la differenza semmai tra grasso e ingroia .....il primo è un signore comodo , gli piace la carriera , andare a colpo sicuro senza pistare i piedi a nisciuno ...mentre il secondo sa precisamente dove sta di casa la mafia (ecco perche' si fa il partito x conto suo ...la poltrona era assicurata se si associava;))...mentre il primo lo sa anche lui l'indirizzo preciso ...ma fa finta di non sapere .....conviene di piu' a questo mondo :D
 
Bersani sale e supera Berlusconi. Si torna al voto? Ecco i risultati
Martedì, 19 marzo 2013 - 17:00:00

Cresce il Centrosinistra che torna sopra il Centrodestra. Resta fortissimo il Movimento 5 Stelle. Scende Monti. Sono i risultati principali dell'ultimo sondaggio Piepoli (18 marzo, metodologia C.A.T.I.) diffuso in esclusiva da Affaritaliani.it.

Il Partito Democratico sale dello 0,5% in una settimana e arriva al 26%. Sel resta ferma al 3. Altri della coalizione all'1%. Totale del Centrosinistra 30%. Il Popolo della Libertà è stabile al 22%, così come la Lega Nord al 4 e Fratelli d'Italia al 2. La Destra vale lo 0,5% e gli altri dello schieramento sono all'1%. Totale del Centrodestra 29,5%.

Il Movimento Cinque Stelle si conferma al 26,5%, in crescita rispetto al dato delle Politiche. Scelta Civica con Monti per l'Italia cala dal 7,5 al 7%, ma l'Udc risale al 2 (+0,5%). Fermo allo 0,5% Fli. Totale 9,5%. Rivoluzione Civile di Ingroia resta all'1,5%. Gli altri partiti fermi al 3%.
 
a noi ci stanno a trapanare il deretano un pò alla volta tra poco non avremo neppure più la forza di impiccarli a sti signori:wall::wall:


no pilù, ma nessuno alza la voce io credo che incominceranno ad aver paura quando qualche politico sarà linciato dalla folla, solo allora capiranno che è il momento di smettere di torturarci:wall::wall:


qualcuno ha paura...:-o:-o ora mi diverto a vedere se chi ha avuto coraggio a fare qs riuscirà a sfruttare la scia .. e mettersi in coda :cool:

BRUXELLES - Il parlamento di Cipro ha bocciato il piano di salvataggio concordato con l'Eurogruppo, che prevede a garanzia anche un prelievo forzoso sui depositi bancari. Contro il piano che prevede un prelievo forzoso straordinario sui depositi bancari per un totale di 5,8 miliardi euro hanno votato 36 deputati, mentre ad astenersi sono stati in 19. Gli astenuti sono i rappresentanti del partito Disy del presidente Nicos Anastasiades, pur favorevole al piano. I contrari sono tutti gli altri (compresi gli otto del partito Diko, alleato di governo). Poco prima del voto il presidente del Parlamento cipriota, Yannakis Omirou, aveva invitato i deputati a votare "no al ricatto", come egli ha definito la proposta dell'eurogruppo di imporre un prelievo forzoso sui depositi bancari a Cipro in cambio di aiuti per 10 miliardi per il salvataggio dell'isola. "La risposta non puo' che essere 'no al ricatto", ha detto Omirou, che e' un membro del partito Edek (socialista). "Questa decisione non e' altro che una razzia dei depositi bancari", aveva concluso.

PRELIEVO FORZOSO NON REPLICATO IN ALTRI PAESI UE. Il prelievo forzoso sui conti ciprioti non verra' replicato in altri Paesi dell'Unione europea e, attualmente, il pericolo di contagio della crisi di Cipro e' solo ''limitato''. E' quanto ha detto oggi a Francoforte il co-presidente di Deutsche Bank, Anshu Jain. Secondo il banchiere indiano, tuttavia, quello di Nicosia costituisce un ''precedente'' che ''potrebbe influenzare negativamente l'atteggiamento degli investitori, nel caso in cui altri Paesi deboli dell'eurozona finissero in difficolta'''.
 
ho scritto presunto perchè riguarda solo oltre i 20.000. con aliquote crescenti.
Tieni presente che da noi il prelievo forzoso è stato dirottato sui depositi conl'imposta di bollo dell'o,15%. Quando Amato fece il 6 per mille, sui depositi non si pagava un kaiser. Paradossalmente è più pesante il bollo sul deposito che l'una tantum sul cc. Pensaci

ps. Oggi panorama splendido col sole e temperatura mite



allora non sono cretino...:up: infatti...questa tassa è perpetua.....cosi come la tobin.....finchè non chiudiamo la borsa e tutto viene dirottato a londra dove non la applicano......
 

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