ACQUA MARCIA: Esposto alla Consob per le stranezze dell'opa (2 lettori)

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popotus

Forumer attivo
Ciao a tutti.
Vorrei ricordarvi che c'è la possibilità che Caltagirone arrivi a possedere il 98% delle azioni, e in quel caso ci sarà l'obbligo di cedergli le azioni rimanenti al prezzo stabilito da un perito del tribunale di Roma (argh).
 

tontolina

Forumer storico
ettore70 ha scritto:
giuseppe.d'orta ha scritto:
In quel caso si è azionisti di una società non quotata: si hanno tutti i diritti (partecipazione alle assemblee, dividendo) ma per vendere bisogna provvedere da soli a trovarsi un compratore.

Ci viene in mente un nome, da acclamare quale nostro rappresentante alle assemblee Acqua Marcia ..... tu cosa ne dici ?

Ettore70
mi pare che poco prima del lancio dell'opa
il dott.Abondio (credo?) abbia partecipato all'assemblea creando qualche pensierino della sera al Caltagirone
 

popotus

Forumer attivo
[Cancelliamo il link postato, che vale solo poche ore, ed inseriamo il testo]

ACQUA MARCIA: CDA APPROVA RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 DICEMBRE

Il Consiglio di Amministrazione della Societa' dell'Acqua Pia Antica Marcia S.p.A. riunitosi oggi ha approvato la relazione trimestrale al 31 dicembre 2005.
Il quarto trimestre 2005 - viene detto in un comunicato - evidenzia ricavi per 45.751 milioni di Euro e un risultato operativo (EBIT) di 1.720 milioni di euro.
Nel 2005 i ricavi complessivi ammontano a 153.224 milioni di euro (137.436 milioni nel 2004), mentre il risultato operativo (EBIT) ammonta a 17.232 milioni di euro (6.467 nello stesso periodo del 2004).
I dati conseguiti consentono di prevedere, per l'esercizio 2005, un risultato economico consolidato positivo, inclusivo delle componenti finanziarie e fiscali.
Per quanto riguarda i settori di operativita' del Gruppo - prosegue il comunicato - nel comparto immobiliare stanno proseguendo secondo i programmi i lavori di costruzione degli edifici delle iniziative Altamira e Pantanella a Roma e Croara a Piacenza. Nel trimestre in esame sono state commercializzate 38 unita' distribuite nelle varie iniziative per un valore di 12,52 milioni di euro.

I ricavi progressivi dell'esercizio attinenti il settore immobiliare sono stati pari a 55,04 milioni di euro, contro i 51,46 del corrispondente periodo del 2004.
Nel settore turistico-alberghiero, i 5 alberghi di proprieta' del Gruppo hanno confermato nel complesso i volumi degli incassi del corrispondente periodo dello scorso anno. Il fatturato e le presenze hanno registrato incrementi del 2,93% e del 4,12% rispettivamente. Per quanto riguarda le tre strutture a gestione diretta (Grand Hotel Villa Igiea, Grand Hotel des Palmes ed Excelsior Palace Hotel di Palermo), i ricavi sono passati da 14,16 milioni di euro del 2004 a 15,44 milioni di euro dell'esercizio in corso. Per quanto riguarda le altre iniziative del settore, proseguono secondo i programmi i lavori di realizzazione del Grand Hotel Molino Stucky di Venezia - per la gestione del quale e' stato siglato un accordo di management con Hilton International - e i lavori di costruzione dell'albergo a Roma in via Giustiniano Imperatore.
Nel settore aeroportuale - viene ancora detto nel comunicato - l'attivita' ha registrato un fatturato del trimestre di 13,44 milioni di euro e un progressivo d'esercizio di 57,51 milioni di euro, contro i 13,80 e i 60,71 milioni di euro dell'esercizio precedente. Gia' dalla fine dello scorso anno il settore aveva risentito della contrazione dei movimenti derivanti dalla crisi del Gruppo Volare e sono state poste in atto le azioni necessarie all'acquisizione di nuovi vettori ed al contenimento dei costi. Queste azioni hanno consentito significativi miglioramenti gestionali ed economici nell'esercizio in particolare negli scali di Milano e Catania e si confida che le azioni intraprese, in particolare per lo scalo veneziano, porteranno gia' dal prossimo esercizio al recupero delle condizioni di equilibrio economico-finanziario nell'intero settore. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 31 dicembre 2005 e' pari a 3.918 mila euro contro i 272 mila euro al 30 settembre 2005.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Finanza&Mercati di oggi commenta i dati. Ho segnalato l'esposto inviato il mese scorso.

Più che una questione di soldi è diventata una questione di principio. Stiamo parlando del braccio di ferro tra Francesco Bellavista Caltagirone, azionista di controllo di Acqua Marcia, e la Consob che lo tiene inchiodato alla quotazione benché il titolo sia sospeso da mesi. La storia è nota. Bellavista Caltagirone, dopo essere salito oltre il 92% del capitale di Acqua Marcia attraverso un’Opa lanciata a 0,33 per azione, si dispone alla residuale per pervenire al delisting del titolo. In questi casi, tuttavia, tocca alla Consob stabilire il prezzo dell’offerta: e la Consob,lo scorso aprile, lo fissa a 0,549 euro, con un incremento assai più elevato del consueto. Bellavista Caltagirone la prende male, fa ricorso al Tar il quale, a ottobre, gli dà clamorosamente ragione. Nelle motivazioni della sentenza, rese note un mese più tardi, si parla infatti di «difetto di istruttoria e di motivazione» da parte della Commissione guidata da Lamberto Cardia. A questo punto la Consob ha due possibilità: ricorrere al Consiglio di stato, oppure desistere dalla battaglia. Ne sceglie invece una terza: chiede supplementi di informazione ad Acqua Marcia e avvia così una guerra di logoramento. A dieci mesi dalla fine della prima (e unica Opa) si può trarre un bilancio: se Caltagirone Bellavista avesse ritirato anche le azioni residue allo stesso prezzo di 0,33 euro (cioè quello che era disposto a spendere) avrebbe avuto un esborso di 9,4 milioni. con il sovrapprezzo richiesto dalla Consob si sale invece a 15,6 milioni. La differenza è di poco superiore a 6 milioni: tra spese legali, oneri legati alla quotazione e costi vari, è probabile che il totale non sia così distante. Ma Bellavista Caltagirone resiste sapendo che ha i giudici dalla sua. E la Consob tiene duro, perché probabilmente in questo modo scoraggerà i prossimi Bellavista Caltagirone dal seguire la stessa strada. Nel frattempo la società ha chiuso il 2005 triplicando l’ebit (da 6,4 a 17,2 milioni): ottimo motivo, per i soci rimasti, per non consegnare le azioni a nessuno dei due prezzi.
 

gastone

Forumer storico
io tutte le mattine ci prego la mia dose di cancheri e per principio, dovessi morire di fame non le consegno a nessun prezzo, almeno per ora
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Continuo a non trovare un solo motivo valido per motivare ciò che ha fatto. Cosa lo spinge? Questione di principio? Proprio lui?

Anche perché il delisting serviva ad avere libertà di manovra per la gestione, che invece ora è inceppata. Ed alla fine sta pure provocando una reazione prima inesistente: a me è venuta una gran voglia di provocargli fastidi, ad esempio.
 

gastone

Forumer storico
tra l'altro dovrà pure distribuire qualcosa prima o poi....


se avesse speso 2 lire con la residuale poteva tenersi il malloppo

ribadisco,

cancheri mattutini e tenere a oltranza anche dopo
 
Stato
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