La lito, posterò foto domani ha lo stesso soggetto e autori ma è a colori incisa sul retro di un foglio che riporta l'intestazione Italie Pitoresque e numero di pagina e sotto tutto il testo che si vede perché il foglio è molto sottile, non so se tratto da un libro. La mia è montata in passe-partout come le seconde ma è a colori ed il retro è un foglio stampato su carta leggera con sfondo giallino.Non sempre a mente lo distinguo da Carlo Vitale, pittore della Milano vecchia, di cui ho un pacchettino di acqueforti. Se poi aggiungi che c'è il libro "Incisioni di Alberto Vitali", non si può dar torto a Mao e alla sua grande confusione sotto il cielo. Certo che il tuo è il migliore dei tre, ed hai fatto un acquisto a prezzo stracciato.
Conosco la gall. Martinez di Parigi, ora imparentatasi con la stirpe dei Prouté, dunque diventata un po' debordante, un po' come le dinastie regnanti d'antan. Il titolare era appunto un giovane, già espertissimo nel mettere prezzi altini per alticci, ora ovviamente sarà un uomo adulto e, credo appunto, sposato con una Prouté.
Infine, la lito di Parma che linki ( ) non è a colori, quindi non capisco.
Sarebbero da prendere subito le 34 veduteLa lito, posterò foto domani ha lo stesso soggetto e autori ma è a colori incisa sul retro di un foglio che riporta l'intestazione Italie Pitoresque e numero di pagina e sotto tutto il testo che si vede perché il foglio è molto sottile, non so se tratto da un libro. La mia è montata in passe-partout come le seconde ma è a colori ed il retro è un foglio stampato su carta leggera con sfondo giallino.
Del carretto con cavallo di Vitali invece non ho trovato riferimenti.
Stampa antica Veduta Parma Convento Riformati Italie Pittoresque 1834 | eBay
34 VEDUTE ITALIANE DIVERSE. Blocco di incisioni originali tratte da ITALIE PITTORESQUE, CIRCA 1835
Bizzarro fino a un certo punto, vi sono molti quadri all'epoca conosciuti che vennero riprodotti nei più svariati modi che le tecniche del tempo permettevano. Chiaro che ti sorprende il poter dare nome e cognome al tuo orfanello casalingo (cromolitografia? oleografia?).Ho un caso divertente tra le mani. Molti anni fa comprai la seguente “cosa”:
Vedi l'allegato 726782
aria malandata, un’antica etichetta sul retro con un numero di archivio, proveniente da una agenzia di pegni andata in malora negli ‘50.
Direi qualcosa come un’albumina, incollata a un vetro. Piccolina, mai misurata ma direi qualcosa come 15x12 o giù di lì. Si vedono dei numeri sul bordo superiore, pensavo del fotografo che aveva sviluppato.
Ebbene, coi potenti mezzi di internet oggi ho trovato:
Vedi l'allegato 726783Camille Bellanger "The Road to Market" Painting
Camille Felix Bellanger (France, 1853-1923). Oil on canvas painting titled "The Road to Market" depicting a young woman laden with wheat and apples stopping to speak with an older seated woman, 1901. Signed and dated along the lower right. With labels from Kurt E. Schon, Ltd. Fine Art affixed to...live.revereauctions.com
Camille-Felix Bellanger
Bizzarro, no?
Allora, chiaro, la litografia su Pavia fu colorata a mano. Addirittura si può supporre trattarsi di fotocopia impressa su foglio di carta del libro originale. Anche perché si trattava di incisioni, non di litografie, tecnica cui la riproduzione con stampante somiglia non poco (occorre analizzare i segni).Posto come anticipato i due lavori, d vo riconoscere di aver trovato affascinante che io figlio Velasco abbia convinto il padre a frequentare la scuola di incisione in età già matura. Trovo in effetti che abbia ottenuto con questa tecnica risultati di tutto rispetto anche in confronto alla pittura. Questo venditore mi ha spesso offerto buone opportunità.
Vedi l'allegato 726780
Vedi l'allegato 726781
Riformulo il problema: quale banco dei pegni si prende una cromolitografia? (Il supporto non è carta semplice, escluderei cromo e oleo, io pensavo a qualche antesignano delle fotografie, ma di foto me ne intendo men che zero)Bizzarro fino a un certo punto, vi sono molti quadri all'epoca conosciuti che vennero riprodotti nei più svariati modi che le tecniche del tempo permettevano. Chiaro che ti sorprende il poter dare nome e cognome al tuo orfanello casalingo (cromolitografia? oleografia?).
Ma ormai qui ci scomponiamo solo se uno si ritrova in saccoccia un originale
Ma una galleria parigina metterebbe il proprio timbro su una fotocopia? Il venditore credo considerasse questo il pezzo migliore della cartella, forse perché era avvolto in una carta regalo in modo accurato. Io pensavo proprio ad una pagina del libro.Allora, chiaro, la litografia su Pavia fu colorata a mano. Addirittura si può supporre trattarsi di fotocopia impressa su foglio di carta del libro originale. Anche perché si trattava di incisioni, non di litografie, tecnica cui la riproduzione con stampante somiglia non poco (occorre analizzare i segni).