Ho preso l'icona moderna per cui a Mogliano avevo offerto 40 contro 60 perché, a differenza della precedente, che non occorre ricordare, le specialiste che conosco l'hanno giudicata di ottima fattura ed acquistabilissima. Sono cose che si vendono normalmente a 300 €, praticamente sto imparando un po' di cose, soprattutto per le spiegazioni di Michela (che riparerà i pochi danni).
Insomma, esiste anche questo: un mercato per le icone fatte a mano, possibilmente con tutti i crismi. Forse non un investimento, ma certo un ampliamento culturale. Questo pezzo rappresenta, per quanto posso capire, due diversi San Teodoro (o agios theodoros). Il secondo è Teodoro di Amasea, noto anche come Teodoro Tiro - e così indica la scritta ("quello di Tiro"). Del primo occorrerebbe ricercare meglio, magari è il fu vescovo di Pavia. Io leggo più o meno "quello
stratilatis" ... e infatti, ecco che salta fuori
Icon of St. Theodore Stratilatis - 15th c. Novgorod - (1TH11) qualche icona su Teodoro Stratilatis, meglio qui come Teodoro Stratilate
Calendariobizantino.it » San Teodoro Stratilate, megalomartire di cui allego in piccolo l'immagine tradizionale
Colgo l'occasione per riportare la storia (interessante) dal sito
San Teodoro martire proveniva da Eucaita in Galazia, nell'odierna Turchia, e fu un valoroso generale. Quando l'Imperatore Licinio (308-324) seppe che era cristiano lo convocò, ma Teodoro rimandò i messaggeri con la richiesta che fosse lo stesso Imperatore ad andare da lui ad Eraclea. Licinio accolse la richiesta, vedendo in questo il segno di un allontanamento di Teodoro da Cristo. L'Imperatore si recò dunque da Teodoro convinto che con il suo aiuto avrebbe convertito al culto degli idoli numerosi cristiani, così, seduto in mezzo al popolo, chiese pubblicamente a Teodoro di fare sacrifici agli dei. Teodoro ottenne che l'Imperatore gli affidasse il più prezioso dei suoi idoli, quello d'oro e d'argento, perché lo portasse a casa con la promessa che il giorno dopo avrebbe reso onore all'idolo davanti a tutti.
Durante la notte il Santo fece a pezzi l'idolo e distribuì l'oro e l'argento ai poveri. Il giorno dopo un centurione di nome Massenzio disse a Licinio di aver visto un povero portare la testa di Artemide, a questo punto Teodoro confessò Cristo, lasciando che Licinio scatenasse su di lui la propria ira; il Santo fu torturato e crocifisso e il suo corpo venne lacerato, poi fu lasciato sulla croce a morire. Quando il giorno dopo l'Imperatore mandò a prendere il corpo del Santo per gettarlo in mare i soldati lo trovarono vivo e con il corpo integro, grazie a questo molti credettero in Cristo. Vedendo i suoi uomini rivolgersi a Cristo e la città in subbuglio, nel 320 Licinio fece decapitare Teodoro.