Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ...

In realtà, ben più notevole, in un compravendo ho trovato due bellissimi ritratti a carboncino, firmati Giuseppe Palanti - Wikipedia di cui ho fotografato il primo:

IMG_20210415_175245.jpg



Uno della stessa 'serie' è stato venduto da Gonnelli:

Il venditore sa di cosa si tratta, infatti mi ha parlato di una pubblicità (citata nella scheda di Gonnelli) e soprattutto le vende carucce, cioè 480 l'una, però belle davvero.
Meriterebbero ... il prezzo è comunque ben inferiore al risultato d'asta e anche se sottovetro non vedo rischi. Il punto è che queste cifre chi le hai mai spese? :DD:
 
Si tratta sicuramente dell'edizione del '66, questa descrizione corrisponde perfettamente a quella in mio possesso.
Rimane lo scalino tipico delle incisioni calcografiche e il forte rilievo delle linee delle figure che non dovrebbero essere della xilografia.
Lo scalino si vede un po' anche nell'esemplare di Gonnelli, chissà comunque non del tutto impossibile anche nella xilografia, meno le linee in rilievo.
Terrò la cosa sotto controllo per un po', comunque nell'insieme non è di quelle cose per le quali faccio follie.
La spiegazione sta nel tuo ultimo link: sta scritto stampa in positivo.
Normalmente la xilo è stampa in negativo, cioè appaiono nere (p. es.) le parti che NON sono state scavate. Questa viene definita stampa in positivo, cioè, come nel bulino, acquaforte ecc,. il disegno mostra la parte che è stata scavata, incisa. In pratica è come un bulino su compensato, le parti incise si riempiono di inchiostro, mentre quelle piane, non incise, vengono ripulite fin quasi a rendere il bianco della carta e nulla più. Anche per questo (ma non è necessario, vale anche per la stampa in negativo) si vede lo scalino ai bordi, che nella "in negativo" è praticamente una scelta, mentre nel positivo è obbligata, poiché serve più pressione..
Chiaro che Casorati fece molte sperimentazioni, destinate comunque a durare poche copie: non si trattava più di usare una tecnica riproduttiva per fare arte, ma di creare un tipo di arte con tecniche libere, come questa o come la gipsografia.
 
La spiegazione sta nel tuo ultimo link: sta scritto stampa in positivo.
Normalmente la xilo è stampa in negativo, cioè appaiono nere (p. es.) le parti che NON sono state scavate. Questa viene definita stampa in positivo, cioè, come nel bulino, acquaforte ecc,. il disegno mostra la parte che è stata scavata, incisa. In pratica è come un bulino su compensato, le parti incise si riempiono di inchiostro, mentre quelle piane, non incise, vengono ripulite fin quasi a rendere il bianco della carta e nulla più. Anche per questo (ma non è necessario, vale anche per la stampa in negativo) si vede lo scalino ai bordi, che nella "in negativo" è praticamente una scelta, mentre nel positivo è obbligata, poiché serve più pressione..
Chiaro che Casorati fece molte sperimentazioni, destinate comunque a durare poche copie: non si trattava più di usare una tecnica riproduttiva per fare arte, ma di creare un tipo di arte con tecniche libere, come questa o come la gipsografia.
Ottimo. Ho imparato una cosa molto degna di nota. Molto traditrice questa tecnica, è una xilografia ma assomiglia un'acquaforte.
 
In realtà, ben più notevole, in un compravendo ho trovato due bellissimi ritratti a carboncino, firmati Giuseppe Palanti - Wikipedia di cui ho fotografato il primo:

Vedi l'allegato 600370


Uno della stessa 'serie' è stato venduto da Gonnelli:

Il venditore sa di cosa si tratta, infatti mi ha parlato di una pubblicità (citata nella scheda di Gonnelli) e soprattutto le vende carucce, cioè 480 l'una, però belle davvero.
Meriterebbero ... il prezzo è comunque ben inferiore al risultato d'asta e anche se sottovetro non vedo rischi. Il punto è che queste cifre chi le hai mai spese? :DD:

BASE D'ASTA
EUR 650,00

VENDUTO EUR 1.375,00
(COMMISSIONE INCLUSA)


Attenzione, il risultato d'asta può essere stato influenzato dalla notorietà della pubblicità, assumendo una valenza maggiore dal punto di vista collezionistico (in pratica, oggi si colleziona molto anche la pubblicità, e chi lo fa di solito non guarda tanto al livello artistico dell'oggetto, quanto all'interesse relativo al soggetto). Di conseguenza il prezzo "normale" potrebbe essere più vicino a quello richiestoti.
Porto un esempio di ieri: conservo da anni un bicchiere in carta + o - incerata, monouso, portato dagli USA, commemorativo del 1976, bicentenario. Ieri l'ho portato a un compravendo insieme ad altre cose. Per tutto il resto, normale amministrazione. Quando ha visto questo, al negoziante son brillati gli occhi, ha chiamato la compagna, gridolini, ricerche. Breve, hanno anche un sito internet e lo metteranno in vendita a 150 €, contando di venderlo subito :eek:
Un bicchiere monouso pure un po' malmesso :wall:

Ora cercherò tutto quanto faccia modernariato nei miei vari spazi (appartamenti, soffitte, garage ...) per portarglielo subito sperando in altri gridolini :pollicione:
 
Ultima modifica:
Attenzione, il risultato d'asta può essere stato influenzato dalla notorietà della pubblicità, assumendo una valenza maggiore dal punto di vista collezionistico (in pratica, oggi si colleziona molto anche la pubblicità, e chi lo fa di solito non guarda tanto al livello artistico dell'oggetto, quanto all'interesse relativo al soggetto). Di conseguenza il prezzo normale potrebbe essere più vicino a quello richiestoti.
Porto un esempio di ieri: conservo da anni un bicchiere in carta + o - incerata, monouso, portato dagli USA, commemorativo del 1976, bicentenario. Ieri l'ho portato a un compravendo insieme ad altre cose. Per tutto il resto, normale amministrazione. Quando ha visto questo, al negoziante son brillati gli occhi, ha chiamato la compagna, gridolini, ricerche. Breve, hanno anche un sito internet e lo metteranno in vendita a 150 €, contando di venderlo subito :eek:
Un bicchiere monouso pure un po' malmesso :wall:

Ora cercherò tutto quanto faccia modernariato nei miei vari spazi (appartamenti, soffitte, garage ...) per portarglielo subito sperando in altri gridolini :pollicione:
Si certo, si chiama mercato, ma io sono solito usare la ragione (alcune volte anche troppa) anche in casi del genere. Il risultato d'asta è comunque un parametro per valutare la correttezza della tua spesa (a prezzo pieno richiesto dal commerciante è pur sempre un terzo dell'asta, quindi buono direi), in questo caso se ad esempio li prendi entrambi e finisci per pagarli, ipotizziamo, 350 euro l'uno si fa un acquisto ponderato data la qualità dell'opera e la sua (almeno relativa) commerciabilità. Ovviamente 700 euro sono comunque una spesa alta e se come me sei sommerso dalle spese devi comunque tarare pro e contro senza agire d'istinto.
 
Mi rifaccio brevemente all'esempio del bicchiere appena postato per una riflessione: da qui si vede quell'aspetto che nell'arte appare più "coperto" da altre considerazioni, aspetto per il quale il collezionista è qualcuno che "nel suo piccolo" :-D intende fare museo, fare storia. Questo punto di vista ha un certo peso anche nel campo della fotografia, e riguarda soprattutto i soggetti. A.Warhol ha portato questo tipo di criteri all'interno delle arti, diciamo, pittoriche, per cui uno paga per portarsi a casa un pezzo di storia (ritratti di Mao, di Kennedy, prodotti non a caso usando procedimenti fotografici) o addirittura un pezzo della propria personale storia in fusione con quella dell'umanità (es. Marilyn, dopo averci sbavato sopra in gioventù, sublimata in icona pansessuale).
 
Si certo, si chiama mercato, ma io sono solito usare la ragione (alcune volte anche troppa) anche in casi del genere. Il risultato d'asta è comunque un parametro per valutare la correttezza della tua spesa (a prezzo pieno richiesto dal commerciante è pur sempre un terzo dell'asta, quindi buono direi), in questo caso se ad esempio li prendi entrambi e finisci per pagarli, ipotizziamo, 350 euro l'uno si fa un acquisto ponderato data la qualità dell'opera e la sua (almeno relativa) commerciabilità. Ovviamente 700 euro sono comunque una spesa alta e se come me sei sommerso dalle spese devi comunque tarare pro e contro senza agire d'istinto.
Per completare il mio stesso post qui sopra aggiungo un dettaglio, diciamo così, di tipo psicologico. Proprio per evitare azzardi dovuti all'entusiasmo del momento quando trovo cose che mi piacciono molto evito di comprare per prendermi il tempo di valutare meglio (originalità, qualità ...), con il risultato antieconomico (e antiartistico :)) che più di una volta le cose buone le ho lasciate e quelle cattive me le sono portate a casa :rotfl:
 
Non so bene che fare.
Da un nuovo compravendo c'è un discreto acquerello di John Sowden 1838-1926 Collections Online | British Museum
Il prezzo è la metà di quanto vedo si richiede in aste e simili, cioè poco meno di 90 euro. Ricca cornice. (vedrò di fotografarlo).
Il luogo è nuovo, poco noto e non ancora molto frequentato.
La mia idea sarebbe aspettare che scenda sui 50 e poi comprarlo.
Poi mi chiedo anche : per farne che? :rolleyes:
Devo dire che se sapessi che a qualcuno qui interessa, glielo lascerei senza problemi.
E' che mi dispiace vederlo trattato come un orfanello.
Vabbè, si può anche essere squali di buon cuore :melo: :specchio:
 
Ultima modifica:
In realtà, ben più notevole, in un compravendo ho trovato due bellissimi ritratti a carboncino, firmati Giuseppe Palanti - Wikipedia di cui ho fotografato il primo:

Vedi l'allegato 600370


Uno della stessa 'serie' è stato venduto da Gonnelli:

Il venditore sa di cosa si tratta, infatti mi ha parlato di una pubblicità (citata nella scheda di Gonnelli) e soprattutto le vende carucce, cioè 480 l'una, però belle davvero.
Meriterebbero ... il prezzo è comunque ben inferiore al risultato d'asta e anche se sottovetro non vedo rischi. Il punto è che queste cifre chi le hai mai spese? :DD:
Per capire meglio sono tornato sul luogo del (possibile) delitto. In realtà nonostante facciano uno sconto di tutto rispetto noto qualcosa che non va. Si tratta della replica fedele (firma compresa) di questo lotto passato in asta da Cambi, e ovviamente due disegni assolutamente uguali sono da escludere:

1618999915144.png

Inoltre il disegno è 'contenuto' perfettamente all'interno di un rettangolo più scuro (sotto l'immagine, ved. bordo in basso e a destra), il che mi fa strano dato che un colpo di carboncino o di matita avrebbe esondato, e invece termina esattamente alla fine del rettangolo:
Palanti 1.jpg


Potrebbe essere una litografia ottenuta dal disegno? Sarebbe possibile, dato il periodo (forse anni '20) fare il giro "disegno su carta -> pietra litografica -> litografia" ?
Si sarebbe sbagliata anche Gonnelli nel definire questo esemplare come realizzato a matita anche se contenuto all'interno del rettangolo (il bordo si vede sulla sinistra)?

1619000452682.png
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto