Come avrai notato, io uso questo metodo: prima osservo di pura sensibilità, non voglio sapere nulla e sparo ipotesi un po' alla genitale di bassotto. Poi aggiungo pian piano informazioni, conoscenze e confronti, e così mi avvicino pian piano, si spera, ad un centro di verità senza perdere la freschezza dell'osservazione iniziale.
Credo che di solito si parta dai dati storici e poi si aggiunga l'osservazione "scientifica" immediata. Ecco, io faccio l'opposto. per questo motivo mi ci vuole un certo tempo.
D'altra parte, anche quando compro un'opera, se non è per es. una grafica che già conosco e che costa poco, ritengo opportuno fare un giro in modo da osservare l'oggetto una seconda volta, almeno, facendomi aiutare dal tempo, cioè dalle modifiche che l'opera ha sottilmente indotto in me. Così il giudizio diventa più sicuro.
Non ne ricordo il nome, se fosse l'industriale Borghi, il banchiere Mattioli o altri, comunque un grosso collezionista usava farsi lasciare sulla scrivania per alcuni giorni i quadri propostigli per la vendita. Poi decideva con capacità infallibile, dopo averli tenuti sott'occhio e abbandonati alternativamente per vario tempo.