ALICETTA:DEGNO SUCCESSORE PER LA SCHiFOSA FAMIGLIA?

Barcolla il dragone immobiliare

La bolla cinese delle case rischia di scoppiare
Prezzi in calo, si teme un ribasso fino al 20%


Gli ANALIStI: IL PERICOLO E' LONTANO MA REALE
Barcolla il dragone immobiliare
La bolla cinese delle case rischia di scoppiare
Prezzi in calo, si teme un ribasso fino al 20%

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Il premier cinese Weng Jiabao. Il governo di Pechino è preoccupato per un eventuale scoppio della bolla immobiliare (Afp)
Il dragone danza sul tetto che scotta. Sono sempre più cupi gli scricchiolii che arrivano dal mercato immobiliare cinese. Pochi giorni fa HomeLink China ha rilasciato un report che induce a credere che si è giunti alla periferia della temuta esplosione della «bolla» cinese: mille agenzie immobiliari hanno tirato giù le serrande dall’inizio dell’anno, 177 nel solo mese di ottobre. Il segnale di inquietudine maggiore è legato al fatto che il 73 per cento dei «corner» immobiliari che hanno cessato l’attività erano legati a catene di medie dimensioni. Che succede al mattone rosso? A incubare i primi sintomi di crisi è stata la stretta operata, un anno fa, dal governo che ha innalzato il tasso dei mutui, aumentato il valore della caparre e, addirittura, vietato di erogare prestiti ipotecari a chi acquista la terza casa nelle maggiori città della Cina. Il risultato non si è fatto attendere: nel mese di ottobre, sono state vendute «solo» 12.760 case con un calo del 40 per cento. Ovviamente il calo delle compravendite sta generando contraccolpi sul settore privato delle costruzioni: nei primi dieci mesi dell’anno si sono costruite 101.188 nuove case con una flessione del 35,8%.
IL CALO DEI PREZZI - La scossa immobiliare di ottobre era stata preceduta da un sussulto già a settembre. Come aveva riportato Bloomberg in un servizio pubblicato sul suo sito on line, dopo l’estate il prezzo delle case aveva registrato una flessione impercettibile, dello 0,003%, ma la prima a verificarsi dopo l’irruente corsa degli anni scorsi che ha portato il prezzo medio delle case cinesi a 8.877 yuan al metro quadrato (1400 dollari, circa 1030 euro), il doppio nella provincia di Pechino. Ora sono molti a temere che la brina di settembre diventi una gelata e che il prezzo della case cali, in breve tempo, anche del 15-20 per cento, soprattutto se ci sarà un nuovo giro di vite da parte del governo, finalizzato a bloccare l’inflazione che galoppa al 6 per cento annuo. Tuttavia è un compito non facile quello dell’esecutivo di Wen Jiabao perché dovrà scontentare non solo i palazzinari ma anche semplici cittadini. Nella grande corsa all’oro dello scorso decennio, infatti, i cinesi avevano capito che il denaro messo nel mattone era il più redditizio. Secondo il Wall Street Journal, un investimento immobiliare effettuato a Pechino nel 2006 aveva fruttato nei cinque anni successivi il 188% (dati del China Real Estate System). Viceversa un semplice deposito bancario avrebbe reso, nello stesso periodo, un guadagno del 19% (da cui va «tagliata» un’inflazione-record al 18%).
MIX ESPLOSIVO - Ma l’accoppiata stretta creditizia e varo di una policy di edilizia pubblica (entro il 2015, 44 milioni di famiglie cinesi dovrebbero avere una casa di edilizia convenzionata), rischia di creare una miscela esplosiva. L’invenduto privato, infatti, cresce di giorno in giorno. A leggere un report del servizio studi di Bnp-Paribas non c’è da stare allegri. Lo stock di abitazioni nuove che restano ad ammuffire nel primo trimestre del 2011 è aumentato del 40% a/a (anno su anno), mentre i debiti delle principali società di costruzione ammontano alla cifra record di 1 trilione di yuan (+41,3% a/a).
LA BOLLA AMERICANA - Così mentre sono in tanti, in queste settimane di crisi, a illudersi che la Cina possa comprare il debito pubblico europeo o immobili di pregio italiani, spagnoli e greci, ecco che Pechino si sveglia con un problema, è il caso di dirlo,… proprio tra le pareti di casa. Un rischio di bolla immobiliare che fa andare subito alla mente le conseguenze che una vicenda analoga ha avuto negli Usa. L’ housing bubble ha trascinato nel panico l’economia a stelle e strisce perché il real estate è il volano dello sviluppo americano e ci si può indebitare solo se il prezzo della case sale. Dal 2006 i prezzi delle case nelle città sono scesi del 32% e qualcuno ritiene che ci vorranno 20 anni per recuperare il valore immobiliare distrutto dallo scoppio della «bolla» (circa 6 mila miliardi di dollari, secondo una stima del Center for Economic and Policy Research). «Certo – ha scritto recentemente Simona Costagli, analista di Bnp-Paribas - un allarme per la bolla cinese appare ancora prematuro, e in ogni caso le conseguenze di un suo eventuale scoppio dovrebbero essere meno dirompenti rispetto al caso statunitense, soprattutto nel limitare la capacity di spesa delle famiglie. In Cina il livello di indebitamento delle famiglie è ancora basso e solo una parte contenuta del valore dell’immobile viene finanziata con un mutuo». Ma i sintomi del malessere ci sono tutti e non fanno dormire sonni tranquilli al governo di Pechino. Motivo? A inizio anno, il China Banking Regulatory Commission, ovvero la Consob cinese, ha valutato che una crisi immobiliare prolungata si tradurrebbe in una vera e propria stangata per le banche: mille miliardi di sofferenze per i fondi immobiliari che hanno in portafoglio crediti dubbi. E si teme che il 2012, l’anno del dragone, non sarà affatto portatore di fortuna.
Nino Femiani
11 novembre 2011 21:58



ecco appunto......l'ho evidenziato....
 
Queste le ammazzavano per la festa del sacrificio!!!:D:D:D:D

Credo che il ruolo di caporecchie tocchi sempre ad Olly, per gli ormai famosi 100 punti:

1. Olly
2. Olly è Olly
3. E' l'unico con il marchio registrato
4. E' unico
5. E' (forse) l'unico che si inchiuma i cammelli
6. E' giusto così
7. In tempi in cui si alza l'età pensionabile, non crederà di avere privilegi
8. Gli altri hanno ancora tanto da imparare
9. E' inimitabile.
10. E' da tanto in piazza.
11. E' un trascinatore.
12. Conosce la patonzola meglio di chiunque.
13./97. e cicicì e ciciciò
98. Alicetta non si permetterebbe mai di scalzarlo.
99. Alicetta non sa una sega di finanza....investe con tattica capzo di bradipo
100. A forza di short e long...insomma a forza di dentro e fuori...ha fatto (fare) 3 figlie piccole; se sta al pc anche la sera, la sua padrona lo tratta stile "Non dire capzo se non ce l'hai nel pacco".

Olly forever

 
Ultima modifica:
Credo che il ruolo di caporecchie tocchi sempre ad Olly, per gli ormai famosi 100 punti:

1. Olly
2. Olly è Olly
3. E' l'unico con il marchio registrato
4. E' unico
5. E' (forse) l'unico che si inchiuma i cammelli
6. E' giusto così
7. In tempi in cui si alza l'età pensionabile, non crederà di avere privilegi
8. Gli altri hanno ancora tanto da imparare
9. E' inimitabile.
10. E' da tanto in piazza.
11. E' un trascinatore.
12. Conosce la patonzola meglio di chiunque.
13./97. e cicicì e ciciciò
98. Alicetta non si permetterebbe mai di scalzarlo.
99. Alicetta non sa una sega di finanza....investe con tattica capzo di bradipo
100. A forza di short e long...insomma a forza di dentro e fuori...ha fatto (fare) 3 figlie piccole; se sta al pc anche la sera, la sua padrona lo tratta stile "Non dire capzo se non ce l'hai nel pacco".

Olly forever




Finiamo l'anno così,uno degli anni più difficili che mi sia mai capitato di affrontare,poi ne riparliamo.Sei intelligente,culturalmente ben al di sopra di me,testina di cazzzo quanto basta e ti piace la fregna.Avremmo tutti da imparare di più,anche se di finanza,nessuno di questa lurida famiglia ci sgnocca una sega!!!Stai quì e preparati!!!:D:D;)
 
Credo che il ruolo di caporecchie tocchi sempre ad Olly, per gli ormai famosi 100 punti:

1. Olly
2. Olly è Olly
3. E' l'unico con il marchio registrato
4. E' unico
5. E' (forse) l'unico che si inchiuma i cammelli
6. E' giusto così
7. In tempi in cui si alza l'età pensionabile, non crederà di avere privilegi
8. Gli altri hanno ancora tanto da imparare
9. E' inimitabile.
10. E' da tanto in piazza.
11. E' un trascinatore.
12. Conosce la patonzola meglio di chiunque.
13./97. e cicicì e ciciciò
98. Alicetta non si permetterebbe mai di scalzarlo.
99. Alicetta non sa una sega di finanza....investe con tattica capzo di bradipo
100. A forza di short e long...insomma a forza di dentro e fuori...ha fatto (fare) 3 figlie piccole; se sta al pc anche la sera, la sua padrona lo tratta stile "Non dire capzo se non ce l'hai nel pacco".

Olly forever




Il punto 12 lo affermo con forza!!!:D:D:D
 
Il popolo della rete che twitta di politica è serio e guarda alla sostanza. E nel caso di Mario Monti, la “sostanza” si chiama Goldman Sachs (una delle maggiori banche d’affari de mondo di cui è consulente internazionale), Bilderberg, Trilateral commission e, fino a pochi anni fa, Bruegel. Cosa sono? Salotti, gruppi di... lavoro, lobbies. Pochi membri. Ma molto, molto importanti. Primo tra tutti, Bilderberg. Il gruppo di quelli che contano è formato da 33 persone. Non certo “qualunque”. Partiamo dall’unico membro dell’advisory group: David Rockfeller, il multimiliardario americano a cui si affianca più volte nella veste di “ospite” l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger. Tra gli altri compare, oltre a Monti, un unico italiano, Franco Bernabé (amministratore delegato di Telecom Italia) insieme con altre personalità del calibro di Josef Ackermann (numero uno di Deutsche Bank), Marcus Agius (Presidente di Barclays), Peter Sutherland (Presidente di Goldman Sachs international), Daniel Vasella (presidente della multinazionale del farmaco Novartis), Thomas Enders (amministratore delegato di Airbus Sas). Questi illustri signori si incontrano una volta l’anno per una tre giorni in giro per il mondo per parlare di “protezionismo”, “imperialismo russo e cinese”, “situazione irachena”, “cyber-terrorismo”, “gestione delle turbolenze finanziarie”. Del resto la peculiarità di Bilderberg, come si legge anche sul sito del “salotto internazionale”, è quella di essere un “piccolo, flessibile, informale e non ufficiale forum internazionale in cui si confrontano differenti punti di vista”. L’ultimo incontro (il 59esimo, per la precisione) si è tenuto a St.Moritz, in Svizzera, dal 9 al 12 giugno scorso. Tema: le sfide per la crescita. 130 partecipanti. Rigorosamente in forma privata. Lo sa bene Charlie Skelton, giornalista del The Guardian che ha cercato di spiare il meeting, rigorosamente a porte chiuse, in cui si decide “se i cittadini del mondo saranno in salute o felici”. Si è trovato davanti a lenzuola bianche poste a fare da scudo agli ingressi delle sale meeting, finestre oscurate, guardie del corpo ovunque, polizia che non consente a nessuno di avvicinarsi.
 
Finiamo l'anno così,uno degli anni più difficili che mi sia mai capitato di affrontare,poi ne riparliamo.Sei intelligente,culturalmente ben al di sopra di me,testina di cazzzo quanto basta e ti piace la fregna.Avremmo tutti da imparare di più,anche se di finanza,nessuno di questa lurida famiglia ci sgnocca una sega!!!Stai quì e preparati!!!:D:D;)

:up::up:

Comincio ad allenarmi...e buona notte a tutti:ciao:




TIMIDEZZA

Mentre mi parli
non riesco a guardarti negli occhi
senza abbassare lo sguardo.
Amore...rimettiti le mutande!
 
Ultima modifica:
ALICETTA,ha,a mio parere,dato una nuova linfa vitale a questo 3D e vorrei,con un sondaggio pubblico,perorare questo nuovo e bravo cane morto!!!:D:D:D



C'è niente da sondaggiare.......

sei andato fuori dal quazzo tu ...non si è fatto altro che salire e è perfino caduto il governo di trombolo........:D:D:D

ora che sei tornato...............ziopork , ho paura.....:eek:.:D:D:D

quand'è che riparti???????????:D:D:lol::lol::ciapet::ciapet::ciapet:
 
Il popolo della rete che twitta di politica è serio e guarda alla sostanza. E nel caso di Mario Monti, la “sostanza” si chiama Goldman Sachs (una delle maggiori banche d’affari de mondo di cui è consulente internazionale), Bilderberg, Trilateral commission e, fino a pochi anni fa, Bruegel. Cosa sono? Salotti, gruppi di... lavoro, lobbies. Pochi membri. Ma molto, molto importanti. Primo tra tutti, Bilderberg. Il gruppo di quelli che contano è formato da 33 persone. Non certo “qualunque”. Partiamo dall’unico membro dell’advisory group: David Rockfeller, il multimiliardario americano a cui si affianca più volte nella veste di “ospite” l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger. Tra gli altri compare, oltre a Monti, un unico italiano, Franco Bernabé (amministratore delegato di Telecom Italia) insieme con altre personalità del calibro di Josef Ackermann (numero uno di Deutsche Bank), Marcus Agius (Presidente di Barclays), Peter Sutherland (Presidente di Goldman Sachs international), Daniel Vasella (presidente della multinazionale del farmaco Novartis), Thomas Enders (amministratore delegato di Airbus Sas). Questi illustri signori si incontrano una volta l’anno per una tre giorni in giro per il mondo per parlare di “protezionismo”, “imperialismo russo e cinese”, “situazione irachena”, “cyber-terrorismo”, “gestione delle turbolenze finanziarie”. Del resto la peculiarità di Bilderberg, come si legge anche sul sito del “salotto internazionale”, è quella di essere un “piccolo, flessibile, informale e non ufficiale forum internazionale in cui si confrontano differenti punti di vista”. L’ultimo incontro (il 59esimo, per la precisione) si è tenuto a St.Moritz, in Svizzera, dal 9 al 12 giugno scorso. Tema: le sfide per la crescita. 130 partecipanti. Rigorosamente in forma privata. Lo sa bene Charlie Skelton, giornalista del The Guardian che ha cercato di spiare il meeting, rigorosamente a porte chiuse, in cui si decide “se i cittadini del mondo saranno in salute o felici”. Si è trovato davanti a lenzuola bianche poste a fare da scudo agli ingressi delle sale meeting, finestre oscurate, guardie del corpo ovunque, polizia che non consente a nessuno di avvicinarsi.

non mi piace neanche un po'. Visto ancora oggi, casa, chiesa, lavoro.
Sono quelli che ti inkulano davanti e poi didietro.:rolleyes:
 

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