Leggenda vuole che Edgar Allan Poe abbia imparato a far di conto sommando e sottraendo le date di nascita e di morte degli ospiti di un cimitero vicino la scuola da lui frequentata. Se Charles Dickens aveva l’abitudine di dormire con il viso rivolto sempre a nord (“Lo faccio a causa delle correnti terrestri e delle scariche di elettricità positiva e negativa”, disse a un suo amico), Mark Twain era solito cenare in compagnia discutendo animatamente di flatulenze varie ed eventuali. I gossip letterari sono tanti – conoscevate le fantasie erotiche sadomaso di James Joyce? – e li ha raccolti, con dovizia di particolari e tanta ironia,
un libro sfizioso dal titolo “Le vite segrete dei grandi scrittori”, scritto da Robert Schnakenberg ed edito da Electa.
La casa editrice, dopo aver fatto scoprire al pubblico le pratiche nudiste di Franz Kafka o le strane idee di Arthur Conan Doyle su un’ipotetica invasione di fate, ha scelto di dedicare spazio anche agli autori più rappresentativi della storia letteraria italiana. Se “Il giovane favoloso”,
il film di Mario Martone incentrato sulla vita di Giacomo Leopardi, ci aveva già fatto conoscere la golosità del poeta di Recanati per i dolci, del tutto nuove sono alcune rivelazioni su scrittori all’apparenza integerrimi. Sapevate, ad esempio, delle tantissime avventure amorose di Niccolò Machiavelli? Avete mai letto sui libri di letteratura di come l’indomabile Vittorio Alfieri abbia barattato i tomi delle opere di Ludovico Ariosto in cambio di alcuni polli? Una notizia, che conferma la triste verità del “Litterae non dant panem”, raccolta tra tante ne
“Le vite segrete dei grandi scrittori italiani”, a firma di Lorenzo Di Giovanni e Tommaso Guaita, di recente pubblicazione.
Per saziare curiosità di ogni tipo, abbiamo selezionato i gossip più particolari in una rassegna che lascerà a bocca aperta
gli amanti delle belle lettere e non solo.
Alberto Moravia
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Pare che lo scrittore de “Gli indifferenti”, durante una vacanza a Capri, andasse in giro con un gufo sulla spalla. La moglie Elsa Morante invece portava a passeggio il suo gatto siamese al guinzaglio.
Alessandro Manzoni
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
L’autore de “I promessi sposi” aveva una tremenda paura di fare discorsi in pubblico, soffriva di agorafobia ed era terrorizzato dall’idea di camminare per strada da solo. Inoltre era ossessionato dal cinguettio degli uccelli.
Carlo Goldoni
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Alla corte dei Borbone, divenne ammiratore di Franz Anton Mesmer, medico ciarlatano inventore del cosiddetto Magnetismo animale, una bislacca teoria che sosteneva l’esistenza di un “fluido” o “forza magnetica” capace di attraversare il corpo umano come un flusso costante, generando malattie e disfunzioni se bloccato.
Cesare Pavese
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Scrittore e traduttore più che apprezzato, ha avuto una vita sentimentale molto sfortunata. A diciotto anni conobbe una cantante-ballerina che lavorava al caffè-concerto La Meridiana nella galleria Natta e se ne innamorò perdutamente. Una sera vinse la timidezza e riuscì addirittura a fissare un appuntamento con lei: dovevano incontrarsi alle 18.00 di fronte all’ingresso del locale. Purtroppo lui sbagliò porta e rimase ore e ore ad aspettarla invano sotto una pioggia battente.
Dante
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Nel 1321, la morte improvvisa del Sommo Poeta lasciò la Divina Commedia senza i tredici canti conclusivi del Paradiso, o almeno così sostennero i figli con un’abile mossa di marketing, come l’avrebbero definita i moderni. Otto mesi dopo il decesso, Dante si ripresentò ai figli come un fantasma per indicare dove fossero custoditi le parti mancanti del suo poema. Questo è quanto raccontano gli eredi del nostro.
Elsa Morante
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Si racconta che la scrittrice fosse innamorata pazza di Luchino Visconti. Quando la Morante andò a Venezia per incontrarlo, il regista non fu molto entusiasta di vederla. A quel punto, nel bel mezzo di piazza San Marco, la scrittrice gli mostrò le sue parti intime urlando, attirando l’attenzione di turisti e non solo.
Gabriele D'annunzio
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Il poeta vate era il narcisismo fatta persona. Basti pensare a come abbia cosparso Vienna di volantini inneggianti all’Italia durante un suo celebre volo sulla città austriaca o come descrivesse le cicatrici presenti sulla sua testa (“splendide modellature e commettiture del pulitissimo cranio”). La sua fama è dovuta anche alle imprese sotto le lenzuola con un harem di amanti ben selezionate.
Giacomo Leopardi
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Lo scrittore delle “Operette morali” andava matto per i taralli dolci e i gelati di Vito Pinto, una pasticcere di Napoli che, si dice, abbia comprato un titolo nobiliare con il denaro speso dal poeta per soddisfare la sua golosità. Sarà vero?
Pier Paolo Pasolini
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
Si racconta che durante le riprese di un suo film, lo scrittore e la troupe organizzarono una partita di calcio contro Bernardo Bertolucci e i membri del suo staff. Il regista di “Novecento” però ingaggiò due giocatori del Parma e vinse il match senza grandi problemi, facendo infuriare il povero Pasolini.
Oriana Fallaci
Tommaso Guaita, Electa Ufficio Stampa
La vita della reporter fiorentina è stata a dir poco avventurosa. Basti ricordare come una volta in Vietnam si salvò per pochi secondi dall’esplosione di una bomba in un palazzo dove era diretta. Altri segni particolari? Tante sigarette, una rigidità spropositata coi collaboratori (stilò pure un vademecum severissimo per segretarie) e con i suoi compagni, su tutti il poeta greco Alexandros Panagulis.
Louisa May Alcott
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
La scrittrice di “Piccole donne” non ha avuto un’esistenza tranquilla. Da bambina credeva di essere stata un cavallo in una vita precedente, mentre da adulta ebbe una quasi totale dipendenza dall’oppio. La Alcott giustificava se stessa dicendo che le serviva per dormire meglio.
William Shakespeare
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
Il Bardo inglese aveva un rapporto problematico con il denaro: praticava alti interessi agli amici a cui prestava dei soldi, imbrogliava il fisco, era molto pignolo nel richiedere quanto gli spettava economicamente tanto da portare spesso e volentieri i suoi debitori in tribunale. Inoltre era un marito infedele: tantissime sono state le sue storie extraconiugali con un numero cospicuo di figli illegittimi.
Franz Kafka
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
Per essere un uomo che scriveva così spesso di luoghi dell’anima soffocanti e oscuri, lo scrittore de “La metamorfosi” amava molto l’aria fresca. Si unì persino ai movimenti nudisti, all’epoca in voga, saltellando tra la clientela senza veli dell’albergo termale naturista chiamato La fontana della giovinezza, anche se era molto restio nei confronti della nudità, propria o altrui, tanto da meritarsi l’appellativo di “uomo con il costume da bagno”.
James Joyce
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
Si fa fatica a crederlo, ma ci sono molte lettere erotiche da lui firmate in cui chiede letteralmente alla amata Nora di esser frustato, picchiato e sottomesso. Inoltre l’autore irlandese era particolarmente attratto dai sederi femminili.
Virginia Woolf
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
La scrittrice negli ultimi anni della sua vita prese un’abitudine strana, prendendo spunto dalla sorella pittrice: scriveva i suoi romanzi in piedi per rimanere più concentrata. La Woolf, autrice di opere bellissime come “Gita al faro”, amava tantissimo gli animali tanto da avere un piccolo zoo a casa.
Lord Byron
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
“La verità è sempre strana, più strana della finzione”, amava ripetere lo scrittore inglese, diventato presto l’esempio migliore di libertino agli inizi dell’Ottocento. Ebbe tantissime relazioni amorose: solo a Venezia in un anno se ne ricordano duecento. Aveva inoltre un modo insolito di catalogare le sue conquiste: conservava ciuffi dei peli pubici delle donne con cui era stato a letto.
Honoré de Balzac
Mario Zucca, Electa Ufficio Stampa
Lo scrittore francese, sempre in bolletta e con una produzione letteraria veramente ampia, era famelico a tavola. Si racconta che mangiasse senza sosta: si serviva direttamente dal coltello, sputava pezzi di cibo senza problemi quando non gli aggradavano, aveva appetiti a dir poco gargantueschi.