"Alla Zucchina sgonfia"

Capitolo V - Gran finale

Uscirono felici dal locale (oddio…lui un po' meno ma tant’è…). Mentre si incamminavano verso l’auto lei attaccò un pistolotto sullo sfruttamento delle mignotte albanesi lungo le statali attorno le grandi città. Ma lui manco l’ascoltava…la mente era già allo strapparle a morsi i leggings urlando frasi sconnesse e volgari. Gli indicò finalmente l’indirizzo di casa, una zona della città in mezzo al nulla vicino a uno sterrato dove c’erano sempre dei copertoni in fiamme e un sospetto via vai di automobili. “Sai…mi sono trasferita qui in mezzo alla natura per via dei cani”. “Proprio un gran bel posto” fece lui.

Arrivarono davanti al cancello del piccolo condominio, lui fermò la macchina e spense il motore. Lei lo guardò e se ne uscì con “E’ stata proprio una bella serata, ti ringrazio molto. Allora…ci risentiamo sul forum se ti fa piacere…” Calò improvvisamente il gelo, l’autoradio si spense da sola, i ganci della cintura Gibaud cedettero di colpo. Titano perse improvvisamente il controllo, diventò paonazzo, scese, aprì la sua portiera e la trascinò fuori per i capelli verso il cancello purtroppo chiuso. “Eh no cazzo…mi son fatto 100km, ho speso 3 piotte per un pezzo di tofu e una insalata scondita…adesso andiamo su”.

Nel contempo un signore sui sessanta coi capelli lunghi (sicuramente tinti) arrivava proprio dal vialetto del condominio. Era un pensionato di origini torinesi caduto in disgrazia per un suo vizio di dilapidare soldi. Ma non ai cavalli o alla roulette. Li aveva persi andando per anni a fare colazione da Massari. Intervenne subito in soccorso della sventurata. Titano vista la mal parata mollò la presa. Il pensionato si avvicinò e, invece che aiutarla a rialzarsi e farla riprendere dallo choc, si mise anche lui a trascinare Claire per i capelli verso lo stabile e gridò a quello con 300 Euro in meno nel portafoglio (e oramai fuori dai giochi) “Boia Faus…ti ho ciulato anche stavolta Titano !” Cazzo…finalmente si scoprì chi era in realtà il pensionato. Era Stradivari in uno dei suoi innumerevoli travestimenti. L’essersi presentato senza giacca rosa lo aveva fregato. Non lo aveva proprio riconosciuto.

Titano ci rimase male. Dopo pochi istanti vide una luce accendersi nell’appartamento al primo piano e udì poi in maniera inequivocabile il rumore di morsi ai leggings in eco pelle e poi una voce femminile con la r moscia che gridava “Aprimi in 2 come una mela, povko !” Gli si inumidirono gli occhi. Guardò la fiancata dell’auto, prese la chiave e aggiunse un bel punto di domanda alla fine del “Viva la figa “ e mise in moto. Restò un attimo a riflettere e poi, dopo aver volto lo sguardo ai copertoni in fiamme, mormorò tra sé “Beh…quasi quasi ritorno facendo la Paullese”…
:rotfl::rotfl::rotfl:
Che ridere... mi ci voleva proprio :clap:
 

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