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PERCEZIONE INVERSA- MARGIN CALL'S COUNT DOWN


diagramma-che-mostra-percezione-visiva-un-essere-umano-48096463.jpg




https://www.finriskalert.it/?p=1128



1. Proviamo a capire "l'implicito" (cioè quello che conta, essendo "l'esplicito" di un governatore di BC, generalmente, una tautologia) di questa ennesima dichiarazione di Draghi:
Draghi (a Washington, al FMI): Qe in piedi fino a quando serve
Che poi sarebbe a dire:
"Il quantitative easing della Bce resterà in piedi per tutto il tempo necessario, è presto per dichiarare vittoria. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un intervento al Fondo monetario internazionale a Washington".

Quindi la domanda è: per tutto il tempo necessario...a chi?
I mercati azionari europei (naturalmente eccettuata la Grecia...perchè sarebbe fuori dal QE) sono in forte rialzo e certamente c'era da aspettarselo.


2. C'è chi dice che il rally azionario dell'eurozona "non è una bolla"; si tratterebbe di aspettative giustificate dalla prospettiva di un rialzo dei profitti - dovuto naturalmente al traino delle esportazioni da "svalutazione"- per le euro-equities. Queste sarebbero ancora convenienti (rispetto ai titoli scambiati a Wall Street), registrando un rapporto prezzo/utili ancora dimezzato rispetto alle azioni scambiate a Wall Street; così il Sole 24 ore, riportando l'opinione di Goldman&Sachs!
Anche se poi, ammette:
"Per questo praticamente tutti gli investitori, economisti e analisti ritengono che il rally del mercato azionario europeo sia destinato a continuare. E ritengono che in Borsa non ci sia una bolla speculativa: del resto i listini europei non stanno facendo altro che anticipare l'auspicata ripresa economica del Vecchio continente. Il rischio è però che questa sbornia di liquidità faccia perdere il senso della realtà agli investitori: se in Borsa ancora non si vedono veri eccessi, altrove se ne vedono eccome.
È il caso probabilmente delle obbligazioni emesse da aziende poco affidabili (i cosiddetti «junk bond»): la domanda per questi titoli è così forte che i rendimenti continuano a scendere (ormai quelle con rating «BB» rendono meno del 3%) e le emissioni ad aumentare. In Europa, calcola Fitch, le emissioni nel 2014 hanno superato il record per il quinto anno di fila. Tanti economisti sentono odore di bolla anche in alcuni mercati immobiliari, per esempio nei Paesi nordici. E gli eccessi stanno tornando nella finanza strutturata americana. Ma nel mondo fantastico del «quantitative easing» è difficile capire se si tratti di vere bolle o di «nuova normalità». Fin che qualche banca centrale stampa denaro, del resto, la realtà resterà distorta. La vera domanda è: poi cosa accadrà
?"



3. In aggiunta, Vito Lops ci parla dell'obbligazionario pubblico, il più legato agli effetti diretti del QE:
"Il “qe” dopo appena un mese di vita ha creato però un paradosso sui titoli di Stato. In alcuni casi i tassi sono scesi talmente tanto che la Bce tecnicamente non può più acquistarli. E’ previsto che non possono essere acquistati bond con un tasso inferiore a quello sui depositi, fissato al momento a -0,2%. Bene, alla chiusura di venerdì c’erano titoli di quattro Paesi dall’area ad avere fino a certe scadenze rendimenti ancor più bassi: la Germania (su scadenze fino a 3 anni); Austria, Finlandia e Paesi Bassi (sulla scadenza a 2 anni).
Nel complesso (escludendo i titoli annuali che non rientrano nella manovra) ci sono più di 300 miliardi di euro in bond dell’Eurozona che non sono più acquistabili dalla Bce perché i tassi sono troppo bassi da essere persino usciti dalla coperta del “qe”."


4. A questo punto vi ripropongo questo bel grafico sul saldo delle partite correnti USA, che "casualmente" riporta il livello del saldo negativo a quello del momento di lancio del QE3, nel 2012:

united-states-current-account.png


E riproduciamo, anche, il CAB della Gran Bretagna:
united-kingdom-current-account.png





Il prezzo del petrolio è una chiave di comprensione importante, dicono...




forum

Insomma, si possono fare molte analisi sul trade-off, tra gli effetti negativi sull'industria "oil" (e quella dei servizi e produzioni connessi), e quelli positivi sui restanti settori industriali, quanto a investimenti, profitti, e occupazione.

Ma di certo c'è un importante "core" di paesi anglosassoni che, a questi livelli di prezzo del petrolio, non ci guadagna tanto in benessere, convenienza esportativa, livelli occupazionali e rivalutazione della propria divisa che "incentiva" le importazioni (non oil). E forse si stanno accorgendo che non è questo il dispetto "giusto" che possono fare a Putin.

Quindi per loro, la continuata svalutazione dell'euro e il calo dei rendimenti del settore obbligazionario, non sono un grande affare. Anzi, con la loro tradizionale "potenza di fuoco" sui mercati finanziari, hanno tutto l'interesse a che questi tassi ritornino in alto...

E nemmeno hanno interesse a che si prolunghi pericolosamente una bolla sul proprio azionario. Ma chi controlla e anticipa questi processi di aggiustamento, ormai?

5. Se la FED aumentasse i tassi, le "sofferenze" sui mutui decollerebbero; e i relativi ABS, e derivati vari, sul sistema "oil" salterebbero a gran velocità. Ma se non lo facesse, dovrebbe assistere al fallimento di un'epoca passivamente: l'effetto ricchezza creato dall'azionario gonfiato dal QE, non smuove gli investimenti e i consumi USA (semmai ha creato una bolla speculativa su solo settore immobiliare, il "residential") e ha scatenato un'orgia di buyback (acquisto delle proprie azioni) delle imprese quotate, a unico giovamento dei "premi" attribuiti agli a.d.

La coperta da un lato o dall'altro è troppo corta. E forse lo starnuto diventerà un'esplosione, dopo giugno o dopo settembre, visto che così i media "specializzati" sembrano credere (c'è da aspettarsi che la Yellen, se pure lo farà quest'anno, inizialmente alzerà i tassi in modo praticamente simbolico)...Ma poi, chi assorbe il prodotto dell'area euro (fuori o dentro di essa)?

Cioè, come faranno le azioni €uro-area a giustificare i futuri, crescenti, profitti da export e la "non speculatività" del rialzo attuale (che non si fermerebbe certamente ad aspettare i bilanci del prossimo anno)?

A 'sto punto fatevi due calcoli e vedete quanto manca per un bel "margin call".

Steen Jakobsen: Get Ready For The Biggest Margin Call In History

"...0% interest rates at $0 down has not created the additional momentum to the economy the Fed was hoping for. The trickle down effect, the wealth effect, has instead made for bigger inequality in society. So I think we’re set for a rate hike in either in June or in September. I think this will be the biggest margin call in history on the asset inflation created by the Fed .



That’s where I differ from most Fed watchers. Everyone else is looking at employment, inflation targeting. I don’t think Fed is at all looking at those. They are saying “Listen, the 0% interest rate is getting us absolutely nowhere, we think it’s very, very important for us to move to a more neutral place”. At the same time we will communicate that we are open-minded to additional programs or whatever needs to be done to secure the long term growth of the economy. But that will be on the down side, not on the up side. And as year has progressed, and I’ve said this publicly, I think 2015 is already lost in terms of recovery here. And that will take the market by surprise.



The market will ask in September when the Fed hikes: “Why are you hiking interest rate when growth is below target, inflation below target”? Well, the Fed's response will be “Because this is the biggest asset inflation we’ve seen in human history and we need to address it”.







Pubblicato da Quarantotto a 10:30 1 commento: Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest






2015
 
PERCEZIONE INVERSA- MARGIN CALL'S COUNT DOWN


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1. Proviamo a capire "l'implicito" (cioè quello che conta, essendo "l'esplicito" di un governatore di BC, generalmente, una tautologia) di questa ennesima dichiarazione di Draghi:
Draghi (a Washington, al FMI): Qe in piedi fino a quando serve
Che poi sarebbe a dire:
"Il quantitative easing della Bce resterà in piedi per tutto il tempo necessario, è presto per dichiarare vittoria. Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, durante un intervento al Fondo monetario internazionale a Washington".

Quindi la domanda è: per tutto il tempo necessario...a chi?
I mercati azionari europei (naturalmente eccettuata la Grecia...perchè sarebbe fuori dal QE) sono in forte rialzo e certamente c'era da aspettarselo.


2. C'è chi dice che il rally azionario dell'eurozona "non è una bolla"; si tratterebbe di aspettative giustificate dalla prospettiva di un rialzo dei profitti - dovuto naturalmente al traino delle esportazioni da "svalutazione"- per le euro-equities. Queste sarebbero ancora convenienti (rispetto ai titoli scambiati a Wall Street), registrando un rapporto prezzo/utili ancora dimezzato rispetto alle azioni scambiate a Wall Street; così il Sole 24 ore, riportando l'opinione di Goldman&Sachs!
Anche se poi, ammette:
"Per questo praticamente tutti gli investitori, economisti e analisti ritengono che il rally del mercato azionario europeo sia destinato a continuare. E ritengono che in Borsa non ci sia una bolla speculativa: del resto i listini europei non stanno facendo altro che anticipare l'auspicata ripresa economica del Vecchio continente. Il rischio è però che questa sbornia di liquidità faccia perdere il senso della realtà agli investitori: se in Borsa ancora non si vedono veri eccessi, altrove se ne vedono eccome.
È il caso probabilmente delle obbligazioni emesse da aziende poco affidabili (i cosiddetti «junk bond»): la domanda per questi titoli è così forte che i rendimenti continuano a scendere (ormai quelle con rating «BB» rendono meno del 3%) e le emissioni ad aumentare. In Europa, calcola Fitch, le emissioni nel 2014 hanno superato il record per il quinto anno di fila. Tanti economisti sentono odore di bolla anche in alcuni mercati immobiliari, per esempio nei Paesi nordici. E gli eccessi stanno tornando nella finanza strutturata americana. Ma nel mondo fantastico del «quantitative easing» è difficile capire se si tratti di vere bolle o di «nuova normalità». Fin che qualche banca centrale stampa denaro, del resto, la realtà resterà distorta. La vera domanda è: poi cosa accadrà
?"



3. In aggiunta, Vito Lops ci parla dell'obbligazionario pubblico, il più legato agli effetti diretti del QE:
"Il “qe” dopo appena un mese di vita ha creato però un paradosso sui titoli di Stato. In alcuni casi i tassi sono scesi talmente tanto che la Bce tecnicamente non può più acquistarli. E’ previsto che non possono essere acquistati bond con un tasso inferiore a quello sui depositi, fissato al momento a -0,2%. Bene, alla chiusura di venerdì c’erano titoli di quattro Paesi dall’area ad avere fino a certe scadenze rendimenti ancor più bassi: la Germania (su scadenze fino a 3 anni); Austria, Finlandia e Paesi Bassi (sulla scadenza a 2 anni).
Nel complesso (escludendo i titoli annuali che non rientrano nella manovra) ci sono più di 300 miliardi di euro in bond dell’Eurozona che non sono più acquistabili dalla Bce perché i tassi sono troppo bassi da essere persino usciti dalla coperta del “qe”."


4. A questo punto vi ripropongo questo bel grafico sul saldo delle partite correnti USA, che "casualmente" riporta il livello del saldo negativo a quello del momento di lancio del QE3, nel 2012:

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E riproduciamo, anche, il CAB della Gran Bretagna:
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Il prezzo del petrolio è una chiave di comprensione importante, dicono...




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Insomma, si possono fare molte analisi sul trade-off, tra gli effetti negativi sull'industria "oil" (e quella dei servizi e produzioni connessi), e quelli positivi sui restanti settori industriali, quanto a investimenti, profitti, e occupazione.

Ma di certo c'è un importante "core" di paesi anglosassoni che, a questi livelli di prezzo del petrolio, non ci guadagna tanto in benessere, convenienza esportativa, livelli occupazionali e rivalutazione della propria divisa che "incentiva" le importazioni (non oil). E forse si stanno accorgendo che non è questo il dispetto "giusto" che possono fare a Putin.

Quindi per loro, la continuata svalutazione dell'euro e il calo dei rendimenti del settore obbligazionario, non sono un grande affare. Anzi, con la loro tradizionale "potenza di fuoco" sui mercati finanziari, hanno tutto l'interesse a che questi tassi ritornino in alto...

E nemmeno hanno interesse a che si prolunghi pericolosamente una bolla sul proprio azionario. Ma chi controlla e anticipa questi processi di aggiustamento, ormai?

5. Se la FED aumentasse i tassi, le "sofferenze" sui mutui decollerebbero; e i relativi ABS, e derivati vari, sul sistema "oil" salterebbero a gran velocità. Ma se non lo facesse, dovrebbe assistere al fallimento di un'epoca passivamente: l'effetto ricchezza creato dall'azionario gonfiato dal QE, non smuove gli investimenti e i consumi USA (semmai ha creato una bolla speculativa su solo settore immobiliare, il "residential") e ha scatenato un'orgia di buyback (acquisto delle proprie azioni) delle imprese quotate, a unico giovamento dei "premi" attribuiti agli a.d.

La coperta da un lato o dall'altro è troppo corta. E forse lo starnuto diventerà un'esplosione, dopo giugno o dopo settembre, visto che così i media "specializzati" sembrano credere (c'è da aspettarsi che la Yellen, se pure lo farà quest'anno, inizialmente alzerà i tassi in modo praticamente simbolico)...Ma poi, chi assorbe il prodotto dell'area euro (fuori o dentro di essa)?

Cioè, come faranno le azioni €uro-area a giustificare i futuri, crescenti, profitti da export e la "non speculatività" del rialzo attuale (che non si fermerebbe certamente ad aspettare i bilanci del prossimo anno)?

A 'sto punto fatevi due calcoli e vedete quanto manca per un bel "margin call".

Steen Jakobsen: Get Ready For The Biggest Margin Call In History

"...0% interest rates at $0 down has not created the additional momentum to the economy the Fed was hoping for. The trickle down effect, the wealth effect, has instead made for bigger inequality in society. So I think we’re set for a rate hike in either in June or in September. I think this will be the biggest margin call in history on the asset inflation created by the Fed .



That’s where I differ from most Fed watchers. Everyone else is looking at employment, inflation targeting. I don’t think Fed is at all looking at those. They are saying “Listen, the 0% interest rate is getting us absolutely nowhere, we think it’s very, very important for us to move to a more neutral place”. At the same time we will communicate that we are open-minded to additional programs or whatever needs to be done to secure the long term growth of the economy. But that will be on the down side, not on the up side. And as year has progressed, and I’ve said this publicly, I think 2015 is already lost in terms of recovery here. And that will take the market by surprise.



The market will ask in September when the Fed hikes: “Why are you hiking interest rate when growth is below target, inflation below target”? Well, the Fed's response will be “Because this is the biggest asset inflation we’ve seen in human history and we need to address it”.







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2015
 
Abbattiamo la Frode Bancaria e il Signoraggio


7 h · https://www.facebook.com/pages/Abbattiamo-la-Frode-Bancaria-e-il-Signoraggio/208622872545749#




L’umanità sta per scoprire che LA MONETA NON POSSIEDE NESSUN VALORE INTRINSECO, e che la montagna di debiti, titoli, azioni, derivati, etc, etc, sono soltanto una montagna di carta da macero o bit su alcuni computer che potrebbero essere CANCELLATI, ma i signori politici ed i signori banchieri affermano che per cancellare questi debiti (che hanno creato truffandoci) è necessario che gli cediamo la proprietà dei beni FISICI che possediamo…






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Una delle lobby del cartello delle banche corporazioniste



Il gruppo dei Trenta è una lobby bancariocorporazionista. Si dice no profit (sic) ed è finanziata dalle magiori banche (dealer) e persino da banche centrali di cui la Banca d'Italia.

Da http://www.group30.org/contributors.shtml

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The Group of Thirty is a 501c3 non-for-profit institution. Donations in support of our program and activities are tax deductible. If your institution would like to become active in and support our work, please contact the Group of Thirty staff for more information on (202) 331-2472 or via email on [email protected]. We look forward to hearing from you.

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Paul A. Volcker
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Chairman of the Board of Trustees, Group of Thirty; Chairman, JPMorgan Chase International
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Chairman, Group of Thirty; Former President, ECB; Honorary Governor, Banque de France
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Geoffrey L. Bell
Executive Secretary, Group of Thirty; President Geoffrey Bell and Associates; Former Advisor, Bank of Venezuela
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Leszek Balcerowicz
Professor, Warsaw School of Economics; Former Governor of the National Bank of Poland; Former Deputy Prime Minister of Poland and Minister of Finance
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Governor, Bank of England; Chairman, Financial Stability Board; Board of Directors, BIS
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General Manager, Bank for International Settlements; Former Governor, Banco de Espana
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Domingo Cavallo
Chairman and CEO, DFC Associates, LLC; Former Minister of Economy, Argentina
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Mario Draghi
President, European Central Bank; Former Governor, Banca d'Italia; Former Chairman, FSB
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William C. Dudley
President, Federal Reserve Bank of New York; Former Partner and Managing Director, Goldman Sachs
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Roger W. Ferguson, Jr.
President and CEO, TIAA-CREF; Former Chairman, Swiss Re America Holding Corporation
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Arminio Fraga
Founding Partner, Gavea Investimentos; Former Governor, Banco Central do Brasil
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Timothy Geithner
President, Warburg Pincus; Former US Treasury Secretary; Former President, Federal Reserve Bank of New York
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Gerd Häusler
Chairman of the Supervisory Board, Bayerische Landesbank; Former CEO, Bayerisch Landesbank; Former Managing Director and Member of the Advisory Board, Lazard and Company
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Philipp Hildebrand
Vice Chairman, BlackRock; Former Chairman of the Governing Board, SNB
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Former CEO & Managing Director, Westpac

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Former Governor, Bank of England; Former Professor, London School of Economics; Fellow, The British Academy
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Paul Krugman
Professor of Economics, Princeton University; Former Member, Council of Economic Advisors
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Haruhiko Kuroda

Governor, Bank of Japan;

Former President, Asian Development Bank

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Governor, Banque de France;

Chairman, Bank for International Settlements

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Guillermo Ortiz
Former Chairman, Grupo Financiero Banorte; Former Governor, Banco de Mexico
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Professor of Public Policy and Economics; Harvard; Former Chief Economist, International Monetary Fund
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Lecturer, Stanford University Graduate School of Business

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Managing Director, Goldman Sachs Group, Inc.; Former President, Federal Reserve Bank of New York
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Former Deputy Governor, Bank of Japan; Former Chairman, Euro Currency Standing Commission
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Pubblicato da Nicoletta Forcheri a 11:37 ShareThis Link a questo post Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su FacebookCondividi su Pinterest




Reazioni:
 

52:21

Riproduci successivo
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Il caso Licio Gelli,un pozzo di San Patrizio. - Durata: 52:21.
ciao gil.......qui trovi delle chicche ancore migliori, vaticano, gelli e generale roatta con le 50 tonellate d oro sparite dalla banca di yugoslavia:D:D:D:D:D:D con moto sempre la contro storia nn raccontata da lor signori,, buon ascolto,, per intenditori;);););););)
 
Ultima modifica:
L’Europa Prepara un piano Stile Cipro per la Grecia, Prendere o Lasciare (E Correntisti Coinvolti). Lettera di fk ai Greci.

Di FunnyKing , il 18 maggio 2015 40 Comment



dialetti-greci.png

(Cipro è Vicina)
Alcune notizie di rilievo sono “uscite” curiosamente dalla stampa inglese: per incominciare se Tsipras non troverà un accordo entro il 23 maggio a Riga con i partner Europei allora sarà veramente finita e si apriranno le procedure per un default greco disordinato (un default o “ristrutturazione” ordinati è comunque dato per certo). L’evento creditizio scatterà il 5 giugno, formalmente, ovvero con il mancato pagamento dell’ennesima tranche di debito in capo all’FMI, ma di fatto il caos finanziario in Grecia comincerà immediatamente.
Poi è venuta fuori una notizia “succosa” ovvero in cambio di cosa Tsipras abbia pagato la precedente trenches di debito scaduto dell’FMI (750 mil, pagati attingendo con 650 mil do SDR dell’FMI) .
Tsipras avrebbe scritto una lettera al presidente dell’FMI Lagarde dicendo che non avrebbe ripagato un centesimo all’FMI se la BCE non avesse aumentato (ancora) il fondo di emergenza ELA che di fatto è l’unico motivo per cui le banche greche sono ancora aperte e hanno ancora Cash e soldi dei greci da bonificare (all’estero ovviamente) .
Infine sempre il Financial Time rivela che ci sarebbe un simpatico piano Cipro pronto anche per la Grecia. Non ne vengono svelati i dettagli ma in rete cominciano a circolare ipotesi piuttosto accreditate e un pochino troppo dettagliate per essere frutto di fantasie.
Ovvero: La Grecia dovrà ottemperare alle richieste dell’Unione Europea entro il 23 Maggio a Riga, oppure
Ci sarà un default disordinato, verrà tolto il supporto della BCE alle banche Greche che verrebbe riattivato SOLO in caso di un pesante Bail-in sui correntisti greci per rafforzare le loro banche, oppure
Grexit, ritorno alla Dracma, conversione di tutti gli asset nazionali in Dracme (a partire dai conti correnti) e pesante svalutazione degli stessi.

Come ovvio l’esperienza ci insegna che la mollezza europea e la determinazione della dirigenza Greca potrebbero produrre altri rinivii su una decisione piuttosto semplice: Sussidiare la Grecia a condizioni molto più blande di quelle attuali.
Non farlo e lasciarla al suo destino

Scrive il Financial Time: Tsipras Letter Reveals Precariousness of Greece’s Finances

Greece came so close to defaulting on last week’s €750m International Monetary Fund repayment that the prime minister warned IMF chief Christine Lagarde he could not pay it without EU aid.
Alexis Tsipras wrote to Ms Lagarde, warning that the IMF repayment would be missed unless the European Central Bank immediately raised its curbs on Greece’s ability to issue short-term debt.
The letter, first reported by the Greek daily Kathimerini but independently confirmed by the Financial Times, raises questions about how close Athens is to bankruptcy. In addition to payments due to the IMF next month totalling €1.5bn, the Greek government has struggled to meet its wage and pension bills, which must be paid at the end of the month. The next €300m IMF payment is due on June 5.
The contents of the Greek prime minister’s letter were revealed by Ms Lagarde at a closed-door meeting of the fund’s board on Thursday.
According to officials briefed on the talks, Poul Thomsen, head of the IMF’s European department, warned the board that negotiations on the Greek economic reform package remained so unproductive that the fund could be forced to withhold its €3.6bn portion of the €7.2bn aid tranche.
Officials said Ms Lagarde fully backed Mr Thomsen, telling staff that they should not proceed with a “quick and dirty” approval process.
“It’s clear that we are very far from something the IMF will be able to support without fundamentally breaking its own rules,” said one official briefed on the fund’s board discussion.
According to two officials briefed on the talks, at least one board member raised the possibility of presenting a “take it or leave it proposal” to Greece.
The idea of a “Cyprus-like” presentation to Greek authorities has gained traction among some eurozone finance ministers, according to one official involved in the talks.
The official noted that the recent public backing by Wolfgang Schäuble, Germany’s finance minister, for a Greek referendum fits into such a scheme. Under this scenario, Mr Tsipras would take the bailout ultimatum to a nationwide vote for approval. However, another official involved in the talks cautioned that a “take it or leave it” approach remained only one of many ideas being discussed informally as a way to finalise an agreement.
Cari amici Greci.

Cari amici greci, lo so che leggete RC (google analytics non mente) e allora fatevi un favore. Seguite il consiglio che vi sta dando il vostro stesso premier Tsipras e svuotate il conto corrente prima dell’inevitabile. Tsipras ha fatto di tutto per darvi il tempo di mettere al sicuro almeno la parte liquida del vostro patrimonio in modo che VOI dopo la bancarotta possiate rimpatriarlo per ricostruire. Avete poco, pochissimo tempo per agire.
Per quanto le istituzioni europee si siano dimostrate deboli e pavide nei negoziati con voi il punto di non ritorno è arrivato ed esiste la concreta possibilità che tra due settimane vi ritroviate la banche chiuse, o per portarvi via una parte del patrimonio depositato in Euro oppure per scambiare la vostra valuta “forte” (si fa per dire) con le nuove dracme. Dracme che subiranno una pesantissima svalutazione immediata.
Να είστε ενήμεροι, να είναι προετοιμασμένοι (l’ho tradotto con Google Translate, mi scuso in anticipo per eventuali errori)
fk
 

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