ANCHE LA MIGLIOR MASCHERA LASCIA GLI OCCHI SCOPERTI

Semplicemente scatenato.
Si parla di Fabio Fazio.

Già, perché l'intervista o presunta tale ad Emmanuel Macron non basta.
Nel suo Che tempo che fa a senso unico (sempre più, a senso unico)
il discusso conduttore intervisterà infatti quello che, probabilmente,
è il primo oppositore del governo gialloverde a livello europeo:
niente meno che Jean-Claude Juncker, il controverso presidente della Commissione europea,
uno col vizio di picchiare durissimo contro l'Italia.

Un'intervista che, c'è da scommetterci, finirà nel mirino non soltanto delle forze di governo;
intervista che darà ulteriori argomenti a chi sostiene che quello di Fazio sia servizio pubblico
al servizio soltanto di qualcuno
.
 
L'Europa, il golpe del 2011 e il governo Monti.

Ne ha per tutti l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
"L'attuale classe politica europea ha una caratura ben diversa da quella che si prodigò per far nascere l'Unione europea",
attacca in una intervista a ItaliaOggi: "La sequenza degli eventi principali accaduti in Europa negli ultimi due decenni
(l'ampliamento, l'euro e la crisi) ha messo a dura prova le strutture economiche e politiche.
Ciò che è emerso è stata un'asimmetria tra la necessità di una politica in grado di gestire i problemi e l'effettiva capacità politica di gestirli".

In ogni caso, dice l'ex ministro dell'Economia, "bisogna essere ottimisti.

L'America ci ha messo due secoli per costruirsi come Continente, noi abbiamo appena 70 anni.
Dobbiamo procedere. Abbiamo la possibilità per farlo anche se i trattati europei non parlano mai di crisi
e fanno male perché dovevano prevedere situazioni di criticità. Invece riceviamo dieci chilometri di regole europee
ogni anno come se niente fosse. Ma così si arriva allo scollamento tra i vertici europei e la gente".

Infine la legnata a Mario Monti:

"Anche noi dobbiamo fare una riflessione: non ci sarebbe stato tutto quel terremoto verso la Grecia
se il debito non fosse stato nella pancia di banche tedesche e francesi.
Del resto lo stesso golpe avvenne contro l'Italia, nel 2011, quando per mano tedesca e francese
e con l'appoggio della 'quinta colonna' italiana, invece di permetterci di votare hanno fatto venire il governo Monti,
che ci ha portato via i soldi e li ha dati alla Germania e alla Francia per salvare le loro banche.
Quello fu un episodio di assoluto squallore".
 
Scusate, ma a me fanno pena quelle che fanno i figli, ma che si sentono "manager"
e fanno allevare i figli alle baby sitter...........il lavoro prima di tutto. La voglia di sentirsi "importanti".
"io lavoro". Anche seguire i figli è un lavoro.


A PiazzaPulita di Corrado Formigli, in onda su La7. si parla del Congresso Mondiale sulle famiglie,
che si terrà a Verona fino al 31 marzo. In studio Maria Giovanna Maglie e Laura Boldrini.

E la prima sostiene il congresso, spiegando:
"Credo che ci sia una visione contro la famiglia naturale e omocentrica che mi spaventa, su questo non ho dubbi.
Credo che ci sia in questo momento una tendenza mondiale a rovesciare alcuni concetti che vanno recuperati".
"Consenti a una donna che non voglia lavorare di poter restare a casa e di sentirsi lo stesso utile alla società se questo è il suo desiderio".
 
Sono cifre da capogiro quelle degli stipendi dei big di Mediaset.

A rivelarle è DavideMaggio.it.

A battere ogni record, come era prevedibile, è Fedele Confalonieri.
Il presidente dell'Azienda, dopo che lo scorso luglio ha rassegnato le dimissioni,
ha ottenuto ben 6,5 milioni di euro, a integrazione del trattamento di fine rapporto.
A questi bisogna aggiungere la retribuzione annuale fissa di 2,56 milioni di euro
e altri 75 mila euro per la sua carica di Consigliere di Mediaset España.
Nel 2018 dunque ha incassato 9,5 milioni.

Il Vicepresidente e AD dell’azienda di Cologno Monzese, Piersilvio Berlusconi, ha guadagnato 1,73 milioni di euro nel 2018.
Per lui, alla componente fissa da 1.402.914,21 euro si sono aggiunti 312.500 euro di componente variabile a breve termine e 3.507,96 euro di benefits non monetari.

Strano a dirsi, il suo però non è stato il compenso più alto.

Infatti l'AD di Publitalia Stefano Sala ha guadagnato 2,17 milioni.

Tra le remunerazioni ci sono anche quelle di Marco Giordani, Direttore finanza, che ha raggiunto 1,48 milioni,
e dei consiglieri Niccolò Quierci e Gina Nieri, i quali hanno guadagnato rispettivamente 1,31 milioni lui e 1,14 lei.

L'unico a non raggiungere i 6 zeri è stato Giuliano Adreani, presidente di Publitalia, che nel 2018 si è fermato "solo" a 651,5 mila euro.
 
Compensi management – Confronto Mediaset e Rai
Inutile approntare un raffronto tra i compensi del management Mediaset e quello dei vertici Rai.

L’accostamento risulterebbe impari. Basti pensare che, secondo quando divulgato da Viale Mazzini,
i Consiglieri del servizio pubblico percepiscono 66mila euro annui lordi, a cui si aggiungono,
per il Presidente Foa e l’AD Salini, rispettivamente 114mila euro e 174mila euro lordi annui.

In generale, ai compensi elargiti dal servizio pubblico è stato applicato – a norma di legge –
il limite massimo retributivo di euro 240.000 lordi annui.
 
Vietato esprimere la propria idea.
Siamo a Dritto e Rovescio, il talk di Paolo Del Debbio su Rete 4.

Tra gli ospiti Vittorio Feltri, che torna sulla vicenda di Prato: il direttore di Libero sostiene che la 31enne
che ha avuto un figlio dal 13enne al quale faceva ripetizioni di inglese non avrebbe "stuprato" il minorenne.

"Sto ragazzino - ha affermato Feltri - avrà avuto degli impulsi come tutti noi a quell’età.
Non credo che questa donna possa essere accusata di violenza sessuale”.

Un parere, che però scatena aspre critiche in studio, prossime alla censura.

E così, il direttore sbotta: "Me ne vado, andate tutti a fare in cu***, mi avete rotto i cog***,
se mi fate una domanda dovete lasciarmi rispondere", ha concluso prima di abbandonare il collegamento.
 
Lezioni di lessico e democrazia firmate Peter Gomez.
Un insospettabile, il direttore del sito del Fatto Quotidiano.

Siamo a PiazzaPulita, il salottino del giovedì sera dove a dirigere le operazioni, su La7, c'è Corrado Formigli.
Il dibattito, piuttosto stucchevole, è sempre lo stesso: ma davvero Matteo Salvini è un "fascista"?

Esatto, in studio si dibatteva ancora di questo (inesistente) tema.
E il fatto che il tema sia inesistente lo conferma Gomez, con un intervento duro e incisivo:

"Considerare Salvini fascista è semplicemente ridicolo", premette.
Dunque, il direttore del fattoquotidiano.it sgancia la sua bomba:
"Questo è il vizio della sinistra, definire 'fascista' chiunque stia dall'altra parte".

Non c'è nulla da aggiungere.
 
Da giorni si rincorrono indiscrezioni e suggestioni sul piano di Matteo Salvini.
Quale?

Presto detto: governare con Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia. Punto e stop.

Obiettivo raggiungibile se le due forze, alle prossime elezioni politiche, raccogliessero il 40-42 per cento.

Obiettivo ambizioso ma che, sondaggi alla mano, oggi non appare poi così peregrino.
A restare fuori, ovviamente, Silvio Berlusconi e Forza Italia.

Un piano rispetto al quale, in un retroscena su Il Giornale, si mostra scettico Augusto Minzolini.
E nell'articolo, Minzo, raccoglie anche le parole di Maurizio Lupi, tornato da poco tra gli azzurri.
E Lupi ha una teoria ben precisa:

"C'è una manovra a tenaglia per eliminare Forza Italia. È in gioco la sopravvivenza.
Detto questo Salvini pecca di arroganza, finirà prima di Renzi".

Una profezia piuttosto inquietante.
 
Non sia mai. Non voglio far polemica. Ma ecco due teste a confronto.
Una - a caso - poteva starsene a casa...........

Secondo avvistamento in due giorni di cinghiali in centro città.
Dopo il primo della scorsa notte in viale Cornaggia, gli ungulati sono ricomparsi nel parco del cannone,
a fianco del municipio, e anche in via Manara, tra le 23 e mezzanotte dell’altro giorno.
In entrambi i casi, gli animali erano due, di stazza piuttosto grande, alti quasi un metro e del peso di almeno cento chilogrammi.

«Quando li ho visti - ha raccontato Oscar Cantù, che li ha anche ripresi - mi sono fermato.
Sono rimasto lontano perché temevo che mi caricassero. Sono rimasto stupito di quanto fossero grossi»

Il giorno successivo, un altro meratese li ha incrociati. «Erano le 23 e stavo rientrando dal lavoro.
Ho notato una sagoma nera, curva, nella zona del parco del cannone. Ho visto un ragazzo con il cane al guinzaglio.
Quando mi sono avvicinato, ho capito che si trattava di due cinghiali.
Subito dopo, gli animali sono fuggiti, infilandosi nella zona del cantiere dietro Palazzo Tettamanti».

L’assessore all’ecologia Massimiliano Vivenzio si è subito interessato del caso.
«Si tratta di animali che potrebbero diventare aggressivi. Per questo abbiamo subito provveduto
a segnalare la loro presenza alla polizia provinciale. Spetterà loro valutare la situazione e decidere quali interventi effettuare».

Secondo Raffaella Forni, comandante provinciale, non c’è però da spaventarsi.
«Occorre prima capire da dove arrivano gli animali. I due segnalati a Merate potrebbero infatti essere gli stessi già avvistati ad Airuno la scorsa settimana."
Detto questo, Forni ha anche precisato che la polizia provinciale non può intervenire
«in base a semplici avvistamenti ma solo e soltanto se è dimostrato che gli animali fanno danni».
 
Può piacere e può non piacere, ma stiamo parlando di un MINISTRO della Repubblica
(definire delle banane la nostra Repubblica è un apprezzamento).
Il Ministro dell'Interno.
Cosa sarebbe accaduto se fosse stato Rumor, Andreotti, Scalfaro, Ciampi, Napolitano,Amato, persino Minniti ?
Fiumi di parole, servizi giornalistici, prese di posizione, Capo dello Stato,
RIPETO Capo dello Stato che sarebbe intervenuto.

E qui ? Ora ? Nulla. Silenzio.
Un interdetto mentale - lo ripeto interdetto mentale - scrive, insulta, incita all'omicidio
e nessuno dice nulla. Bella Italia.

Sempre peggio. Una continua rincorsa verso il basso, provando a raschiare il fondo del barile dell'insulto.

Il vignettista del Fatto Quotidiano, per ironizzare su chi lo accusa di spalleggiare chi sarebbe disposto ad uccidere Salvini,
si è "divertito" a elencare sette opzioni semiserie per eliminare fisicamente il vicepremier: dalla "nutella assassina" all'"uniforme killer".
L'ennesima caduta di stile a cui il ministro dell'Interno ha risposto su Twitter con un post dal tenore inevitabilmente risentito:
"Sette modi per uccidermi. Se questo squallido personaggio pensa di essere divertente... No, direi che fa proprio schifo".

Pochi minuti dopo la replica di Salvini, la controreplica di chi ha permesso che Vauro tirasse fuori dal cilindro
l'ennesimo coniglio che non fa ridere nessuno: Michele Santoro.
L'ex giornalista Rai, reduce dal flop del suo ultimo talk-show "M", ha scritto un editoriale
dai toni durissimi schierandosi dalla parte dell'amico Vauro e insultando gratuitamente il leghista:

"Ancora una volta Matteo Salvini aggredisce con espressioni ingiuriose,
assolutamente in contrasto col ruolo che ricopre, per aizzare le legioni dei suoi fan
tra i quali sul web si contano non pochi squadristi che non esiteranno a pronunciare minacce serie
all’incolumità di uno dei più famosi e apprezzati autori di satira. Al fine di liberarci da un ministro dell’Interno
squallidamente ignorante che dovrebbe garantire la sicurezza di ogni cittadino,
indipendentemente dalla sua razza e dalle idee politiche e religiose che professa,
offro congrua ricompensa a un killer in grado di mettere in pratica uno dei sette modi indicati da Vauro per ucciderlo.
Con la preghiera di contattarmi con la massima urgenza".

CERCASI KILLER
 

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