ANCHE SE GIRIAMO IL MONDO IN CERCA DI CIO' CHE E' BELLO, O LO PORTIAMO GIA' IN NOI O NON LO TROVEREMO MAI.

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Settimana scorsa, in una conferenza virtuale partecipata da quaranta capi di Stato
si è svolto il summit 2021 sul Clima dove il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden,
sottolineando la volontà del suo Paese di riprendersi la leadership nella lotta al cambiamento climatico,
che prende il nome di Green New Deal, ha annunciato sia l’ambizioso obiettivo di riduzione del 50-52 per cento
dei gas di serra entro il 2030, molto più di quanto prefissato dall’Amministrazione Obama,
sia il traguardo finale di un’economia a emissioni zero entro il 2050.

Mentre l’Europa ha confermato il taglio del 55 per cento delle emissioni entro il 2030,
il presidente cinese Xi Jinping si è impegnato (a parole) a raggiungere il target delle emissioni zero entro il 2060
e il presidente russo Putin a collaborare per la “rimozione delle emissioni accumulate”.


Si è trattato di chiacchiere su programmi utopici perché l’obiettivo di zero emissioni

è tanto assurdo quanto l’obiettivo di zero Coronavirus: entrambi non potrebbero essere realizzati senza eliminare la vita stessa.



L’anidride carbonica forma parte integrante del nostro mondo vivente e della biosfera e quindi non può essere sradicata:
senza il carbonio non esisterebbe il regno vegetale e quindi nessun ossigeno da respirare.

Sì, anche i virus giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento del benessere delle creature viventi,
non ultimi gli esseri umani e la loro eliminazione destabilizzerebbe l’equilibrio della natura.


Chi ha dubbi in merito consulti un qualsiasi testo di biologia.


Non è un caso che cambiamento climatico e Coronavirus siano stati mobilitati insieme e senza sosta in modo così aggressivo

e così iperbolico per spaventare i cittadini, affinché obbediscano e annullino le conquiste democratiche di anni

a favore della restaurazione tecnocratica che era stata minacciata dalla rivolta populista iniziata con l’elezione di Donald Trump e con la Brexit.



Da qui l’isterico utopismo verde diventato la fede costante dei media dominanti, delle Università
e di un'ampia fascia dell’establishment multinazionale che ha abbracciato la nozione di decrescita,
un’ideologia della classe dominante che, in sostanza, raccomanda alle classi lavoratrici occidentali di sacrificare agi e comodità per salvare il pianeta.


Il Green New Deal sarà dappertutto un fallimento totale,

in quanto provocherà un massiccio calo della produttività industriale

che si tradurrà in licenziamenti di massa.



Fallimento lo è già nell’Unione europea che sta compiendo passi da gigante verso una politica energetica “rinnovabile”
e dove prezzi e livelli di “povertà energetica” sono in aumento.

L’Istituto Jacques Delors stima che già dal prossimo inverno circa trenta milioni di europei
non saranno in grado di riscaldare adeguatamente le loro case.

L’economista Eric Heyman di Deutsche Bank, prevede che le politiche verdi
creeranno “una mega crisi europea” con una “notevole perdita di benessere e posti di lavoro”.


Cosa comporta effettivamente il passaggio dagli idrocarburi all’energia eolica e solare?

Esaminiamolo, come si suol dire, dal punto di vista “scientifico”.

Innanzitutto, l’eolico e il solare sono ad alta intensità di suolo.

Per generare elettricità sufficiente a eguagliare la produzione di una centrale elettrica a gas convenzionale,

il solare richiede da 300 a 400 volte l’uso del suolo,

mentre i parchi eolici richiedono da 40 a 250 volte l’uso del suolo di una centrale elettrica convenzionale.


È sostenibile questo immane spreco di terra?


I parchi eolici e solari richiedono poi più materiali per funzionare rispetto a un’alternativa di un impianto a gas naturale.

Il Manhattan Institute e la Northwestern University, hanno dimostrato che un parco eolico da 100-megawatt può alimentare 75mila case,

ma richiede 30mila tonnellate di minerale di ferro, 50mila tonnellate di cemento e 900 tonnellate di plastica non riciclabile.


La stessa potenza generata da parchi solari richiede il 150 percento di questi materiali.


I generatori eolici di grandi dimensioni sono costruiti in acciaio tubolare e fibra di vetro,
entrambi ad alta intensità di carbonio per la loro fabbricazione.

Quindi l’idea che l’energia eolica, solare e idroelettrica siano “carbon free” è falsa.


Per continuare ad aumentare la percentuale di energia generata da energia eolica e solare,

il mondo avrebbe bisogno di un aumento fino al 2000 per cento nell’estrazione di metalli di “terre rare”,

non facilmente estraibili senza inquinare aria acqua e suolo.



Per concludere:

con il progetto emissioni zero, il mondo passerebbe da un’economia ad alta intensità di carbonio a un’economia ad alta intensità di metalli.

Le tecnologie a basse emissioni di carbonio utilizzano infatti quantità di metallo molto maggiori
rispetto ai tradizionali sistemi basati sui combustibili fossili.

Basti pensare a un tipico impianto solare contiene circa 5 chili di rame per kilowatt,
contro i 2 chili per kilowatt di una centrale elettrica a carbone,

oppure a un’auto elettrica che contiene in genere 80 chili di rame, quattro volte di più di un’auto a benzina.



Pertanto, la domanda di metalli aumenterebbe in modo esponenziale
e, alimentando un boom nell’estrazione e nella produzione, creerebbe una nuova sfida ambientale.


Dio del Cielo perché hai fatto gli ambientalisti così stupidi da non capire dove porta il feticcio delle emissioni zero?


Le tecnologie “carbon free” possono essere adottate solo nei mercati di nicchia
ma spingerle per generare energia nel mercato di massa è voler attuare un colossale inganno.

Possono essere favorevoli solo coloro per i quali l’economia verde è una specie di religione,
un articolo di fede indipendentemente dalle prove.

Oppure i politici, come strumento per perseguire la governance e la tassazione globale aumentando il controllo sulle popolazioni.


Si capirà, quindi, che anche in questo campo come in quello del Covid-19,

le frodi scientifiche abbondano perché i governi che finanziano le ricerche sono più interessati al potere che alla scienza.
 
Zitti zitti, quatti quatti, ecco dove vogliono arrivare.
ELIMINARE i contatti fisici ed AMPLIFICARE i contatti virtuali.
Bisogna dire NO.

Giuseppe, 89 anni, l'ha detto senza giri di parole: "aspetto sempre con piacere il momento della telefonata".

Da oggi, a raggiungerlo direttamente nella sua abitazione di Santo Stefano,
non sarà più solo la voce - ormai amica - di Katia, la volontaria che puntualmente,
nel giorno e nell'ora concordati - per non correre il rischio di non trovarlo in quanto affacendato nell'orto - lo contatta.

Una volta alla settimana, i due si vedranno, accorciando così di un altro passo la distanza tra la poltrona di lui
e la postazione di lei presso la Casa della Solidarietà a San Giovanni.

Taglio del nastro, quest'oggi, per il nuovo servizio di telefonia sociale in videochiamata offerto da Auser Leucum.

Proprio il delegato della Giunta, nel suo saluto, ha sottolineato come la novità introdotta
sia "strumento che accorcia le distanze", puntando sull'innovazione.

Un concetto, questo, ripreso anche dal Presidente della Fondazione Comunitaria Lecchese che ha sostenuto il progetto,
credendo nella necessità di investire nel settore delle "povertà", inclusa quella "affettiva" e dunque nel contrasto alla solitudine.

"I nostri anziani riceveranno da oggi non solo telefonate tradizionali che rimarranno ma chi vorrà
potrà ricevere le telefonate in videochiamata a e così da oggi la solitudine verrà ulteriormente abbattuta
poiché i nostri anziani non sentiranno più solo la voce dei nostri volontari e delle nostre volontarie ma finalmente potranno vedere anche i loro volti."

"Il documento auspica il superamento di approcci settoriali come risposta al bisogno di assistenza
e indica come strada da percorrere una risposta integrata, trasversale e flessibile come risposta ai molteplici bisogni delle persone,
promuovendo le reti sociali, potenziandone i luoghi di incontro tra tutti gli attori della rete
che avranno così l'opportunità di scambiarsi conoscenze rispetto al territorio e i suoi bisogni, indicazioni, queste,
che tengono conto delle mutate condizioni del territorio.
I mutamenti sociali avvenuti indicano che serve uno sforzo sui temi della povertà, delle politiche abitative,
una maggiore attenzione verso gli anziani, rafforzando la domiciliarità ed inoltre serve un sostegno all'alfabetizzazione digitale delle fasce di persone più anziane,
perché possono così usufruire dei servizi digitali del pubblico e non essere isolati dai cambiamenti in atto.
Siamo sulla strada giusta e serve una grande collaborazione tra i soggetti territoriali che operano sui temi sociali e sociosanitari.
Serve una grande rete coesa tra pubblico e terzo settore, collaborazione che sono certo si realizzerà ancora maggiormente".
 
Pazzi dementi.


Un uomo del Maryland è stato cacciato da un volo della Southwest Airlines per non aver indossato una maschera mentre mangiava i Twizzlers.

“Io, Avi Mandel, sono appena stato buttato giù da un aereo perché non indossavo la maschera tra un morso e l’altro mentre stavo mangiando”,
ha detto il viaggiatore originario della contea di Baltimora in un video che ha preso sull’aereo, ha riferito WJZ.

“È così triste. È così sbagliato “, ha detto Mandel all’agenzia di stampa.
“È stato assurdo. Il modo in cui sono stato trattato è stato assolutamente assurdo. È pazzesco e non è giusto. ”

Mandel stava aspettando che l’aereo decollasse dall’aeroporto internazionale Thurgood Marshall Baltimore Washington
per Fort Lauderdale domenica quando ha aperto un pacchetto del suo frequente spuntino, ha riferito WJZ.

Un assistente di volo gli ha detto che doveva mettersi la maschera “e poi si è allontanato”.

“E io penso, ‘Oh, immagino che non sapesse che stavo mangiando.’
Poi ho sentito sull’altoparlante, ‘Tutti quelli che mangiano devono indossare maschere tra un morso e l’altro'”, ha continuato Mandel.

Il viaggiatore riferisce che non ci pensava molto in quel momento,
ma l’aereo è tornato al gate, dove una squadra di sicurezza lo ha scortato fuori.

Mandel ha detto di essere rimasto calmo e rispettoso, mentre gli altri passeggeri lo hanno sostenuto.

“È così sbagliato. Non ha fatto niente di sbagliato.”
ha riferito un altro passeggero, Stephanie Misiaszek a WJZ.


Dopo aver inviato un’e-mail a Southwest, ha scoperto che è entrato in vigore un nuovo mandato federale
che richiedeva ai passeggeri di indossare sempre maschere, incluso “tra i morsi”.

Secondo la Transportation Security Administration, i passeggeri possono rimuovere le maschere
mentre mangiano, bevono o assumono farmaci, ma devono indossarle tra un morso e un sorso
e non possono essere tolte per “periodi prolungati”.


“Se avessi saputo questa regola in anticipo, avrei ascoltato felicemente, ma non avevo idea”, ha detto Mandel.

“Penso che potrebbe essere gestito molto meglio, e penso che la regola avrebbe potuto essere posizionata meglio”, ha detto.


Benvenuti nello splendido mondo dei viaggi aerei con il Covid-19!
 
Pensate oltre e ........diffidate.


Una nave high-tech chiamata Mayflower Autonomous Ship (MAS)
sta salpando per un viaggio attraverso l’Oceano Atlantico … senza equipaggio a bordo!

La nave sarà controllata dall’intelligenza artificiale,
il che significa che nessun essere umano sarà a bordo durante il suo viaggio di 3.000 miglia.

La nave prende il nome dalla Mayflower, una famosa nave storica che salpò 400 anni fa
dal Regno Unito per le Americhe carica dei Padri Pellegrini, momento visto come fondante per gli Stati Uniti d’America.


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400 anni dopo, il MAS partirà per lo stesso viaggio a maggio,
tranne che questa volta non ci saranno uomini a bordo
e la sua missione sarà raccogliere importanti dati scientifici sullo stato dell’oceano.

La Mayflower Autonomous Ship appare molto moderna con il proprio aspetto da trimarano, ma solca veramente il mare attuale.

Con una lunghezza di 15 metri e realizzata in alluminio leggero, la nave può solcare le onde a circa 10 nodi.


La nave è stata realizzata dall’organizzazione senza scopo di lucro ProMare
e riceve energia da batterie a energia solare e da un generatore diesel di riserva.

La grossa novità è il sistema di controllo AI che si basa sulla memorizzazione e l’elaborazione
di decine di migliaia di immagini di navi detriti ed oggetti galleggianti che gli permettono di navigare in modo sicuro.


Questo è ovviamente un esperimento, ma cosa impedirà un domani di avere un traffico commerciale
almeno intercontinentale basato solo sul l’intelligenza artificiale e senza più equipaggi umani.


Un teorico risparmio, ma anche la fine di una tradizione marinara
che ha segnato l’evoluzione della cultura umana in tutta la sua storia.
 
Di questo poi.........



Valdis Dombrovskis non riesce a trattenersi, a nascondere la propria intima natura di grigio burocrate
cultore della “Competitività” cioè della reciproca ferocia fra paesi, e dell'”Austerità” cioè della povertà imposta dall’alto.



Come riporta il FT Bruxelles sta mettendo in atto nuovi e rigidi processi per garantire
che il fondo di recupero “Senza precedenti” dell’UE non venga sprecato,
tra le crescenti preoccupazioni sul potenziale di frode e spreco nel programma da 750 miliardi di euro.


Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile della politica economica,
ha affermato che la spesa del denaro per il recupero sarà disciplinata da una serie di regole più restrittive
che eviteranno il tipo di scandali che si erano verificati in passato con i programmi di aiuto regionale dell’UE.

“Il sistema che abbiamo messo in atto è un sistema robusto che garantirà un uso corretto di questo finanziamento dell’UE”,
ha detto Dombrovskis, osservando che la commissione sta sia controllando i “sistemi di controllo”
nazionali per spendere i soldi e applicando i propri controlli.


Ha aggiunto che Bruxelles è propensa a sospendere i pagamenti se ci fossero segnali che un governo nazionale
non sta realizzando riforme volte a migliorare la competitività
o non incanalando denaro direttamente in investimenti pre-concordati.


“Ci sono criteri piuttosto rigidi.” dice Dombrovskis.

Il grande fondo che dovrebbe rilanciare l’Unione Europea, alla fine non sarà che un allenamento
per le belve feroci che si sbranano nella gabbia chiamata Europa.

Lo scandalo è però che tutto questo viene taciuto dai media mainstream italiani,
che presentano uno strumento di condizionamento delle politiche sociali dei singoli stati.


 
Perché il Ministero della Salute ha fatto ricorso contro la sentenza del TAR
che abolisce il protocollo “tachipirina e vigile attesa”?


La risposta la fornisce una delle nostre lettrici
portando alla nostra attenzione l’articolo redatto da una ricercatrice del Cnr, la Dottoressa Antonella De Ninno.

Di seguito ne riportiamo il testo.

La campagna vaccinale sembra procedere spedita,
al netto di qualche tentennamento sulla determinazione delle fasce di età da coinvolgere nell’uso di un vaccino o dell’altro.

L’informazione generalista celebra le centinaia di migliaia di nuovi vaccinati al giorno come i nuovi soldati che partono verso il fronte;
alcuni si spingono a chiedere di considerare i morti per gli effetti collaterali “indesiderati” dei vaccini
come i nuovi eroi di questa sporca guerra che il virus ci ha dichiarato.


Contemporaneamente la definizione di una terapia di cura da attuarsi a domicilio già nelle primissime fasi della malattia,
come chiesto da migliaia di medici non soltanto nel nostro Paese, stenta a decollare.

Anzi, dopo un apparente breve decollo è stata impallinata e riportata a terra proprio dalla torre di controllo.

La motivazione del sabotaggio non è stata comunicata e, per la verità,
neanche richiesta dai molti giornalisti professionisti che riempiono le pagine dei notiziari di “informazioni” sulla pandemia.

L’iniziativa del Ministero della Salute non sembra di facile interpretazione:

lasciare ai medici la libertà di cura, qualora vogliano assumersene la responsabilità e fare fede al giuramento di Ippocrate,
sembrerebbe una scelta di minimo impatto sull’organizzazione della macchina statale di contrasto alla pandemia,
anzi potrebbe sollevare la pressione esercitata sugli ospedali e quindi, dovrebbero essere gli stessi medici ospedalieri a richiederla a gran voce.

Invece non è così.


Da un lato i medici “di territorio” chiedono mani libere per poter curare i pazienti,
forti di oltre un anno di esperienza di cure domiciliari, dall’altro i medici ospedalieri,
rappresentati nel Comitato Tecnico Scientifico che suggerisce le strategie al Ministero,
insistono nel negare la rilevanza delle cure domiciliari precoci.



Tutta la strategia di contrasto al virus Covid-19 è basata sulla campagna vaccinale.

I primi vaccini sono stati disponibili a partire dalla fine del mese di Dicembre 2020 a poco meno di un anno dall’inizio della pandemia.

In Europa l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata (CMA) è stata concessa dall’ente regolatorio EMA.

La CMA è valida per un anno, con possibilità di rinnovo, e prevede per il suo titolare gli stessi diritti e responsabilità di un’autorizzazione standard.

Inoltre, il titolare di una CMA ha obblighi specifici, tra cui il completamento o lo svolgimento di nuovi studi
entro un determinato periodo di tempo per confermare che il rapporto rischi/benefici rimanga positivo.


Tuttavia, per accelerare la campagna di vaccinazione, anche in vista della prossima scadenza delle CMA già concesse
EMA pensa ad autorizzazione in emergenza, procedura più rapida di quella usata finora:

“Siamo pronti a riflettere con gli Stati membri sulle possibili strade per accelerare l’approvazione dei vaccini”,
ha sottolineato un portavoce della CE, secondo il quale una possibilità potrebbe essere rappresentata da
“un’autorizzazione di emergenza dei vaccini a livello europeo, con responsabilità condivisa tra gli Stati membri”.



La differenza tra l’autorizzazione condizionata e l’autorizzazione in emergenza, a ben vedere, non è sottile.

L’EMA non può, attualmente, rilasciare approvazioni di emergenza,
ma in circostanze eccezionali ha raccomandato l’uso compassionevole di alcuni farmaci.

Nel sito della Commissione Europea citato nella nota 2 leggiamo:


Nel caso di un’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata dell’UE (CMA),
la responsabilità incombe al titolare dell’autorizzazione
.
Quest’ultimo sarà responsabile del prodotto e del suo uso sicuro.

La CMA è valida per un anno, con possibilità di rinnovo, e prevede per il suo titolare gli stessi diritti e responsabilità di un’autorizzazione standard.
Inoltre, il titolare di una CMA ha obblighi specifici, tra cui il completamento o lo svolgimento di nuovi studi
entro un determinato periodo di tempo per confermare che il rapporto rischi/benefici rimanga positivo.

Nel caso di un’autorizzazione per l’uso di emergenza ai fini della distribuzione temporanea di un medicinale non autorizzato
(articolo 5, paragrafo 2, della direttiva 2001/83)
, la legislazione dell’UE impone agli Stati membri
di sollevare il fabbricante e il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio dalla responsabilità civile o amministrativa
qualora l’uso di emergenza sia raccomandato o richiesto dallo Stato membro
.”


Ma l’utilizzo in emergenza “consente l’uso temporaneo di un medicinale a determinate condizioni, purché si verifichino circostanze di emergenza
cioè non sia possibile far fronte altrimenti alle conseguenza gravi ed irreversibili della malattia.


Se lo Stato rende ufficiale un protocollo per le cure domiciliari,

implicitamente esclude la possibilità di autorizzare farmaci o vaccini in emergenza

quindi viene meno la strategia dell’EMA per procedere al rinnovo della CMA

o all’autorizzazione di nuovi vaccini in emergenza.


E’ stata quindi operata una scelta, da parte del Ministro della Salute, di “facilitare” le case farmaceutiche produttrici dei vaccini.



Impugnare la decisione del TAR sulle cure domiciliari è stata una precisa scelta strategica basata su valutazioni che, fino ad ora,
non sono state comunicate alla cittadinanza benché abbiano uno straordinario impatto addirittura sulla sopravvivenza stessa dei cittadini.

Operazione degna di un monarca assolutista.

Capire questo significa capire i rapporti di forza oggi esistenti in Italia ed in tutta Europa.



[1] Il Ministero della salute ha impugnato presso il Consiglio di Stato la decisione del tar del Lazio
Covid-19, Comitato Cure Domiciliari vince ancora al Tar: «Medici devono poter prescrivere farmaci che ritengono opportuni» - Sanità Informazione .
 
Matteo Bassetti è una furia e a PiazzaPulita, il programma di Corrado Formigli in onda su La7,
nel corso di una puntata “esplosiva” ha parlato con chiarezza, scontrandosi – si parlava di coronavirus, varianti e letalità –
con Andrea Casadio, medico e giornalista.

Secondo il quale le varianti essendo più contagiose sono anche più letali.

Equazione che fa uscire gli occhi fuori dalle orbite all’infettivologo del San a Martino di Genova.
“La storia della medicina si fa con l’evidenza scientifica e con le pubblicazioni sulle riviste internazionali.
In tv si va se si ha qualcosa da dire e se si ha pubblicato qualcosa su studi internazionali”.

Una reprimenda “ex abrupto” dura e polemica che ha motivazioni precise.


Casadio lo interrompe: “Essendo molto più contagiosa… uccide più persone”.

Allora Bassetti non si è più tenuto:
Ha un dato scientifico? Uno studio?“, strilla in faccia a Casadio.

Che inisiste.
La variante E4848K, quella inglese, è assolutamente più contagiosa e quindi provoca anche più morti”, replica.


E ancora, Bassetti picchia durissimo:
“Non può dire che è più elevata, vuol dire che non sa di cosa sta parlando.
È medico lei? Ah sì? Che specialità ha?”.

Neuroscienze…”, risponde l’altro:

“Ecco, allora parli di neuroscienze”, lo fulmina Bassetti,
molto diverso dall’uomo pacato che abbiamo consciuto fin’ora in tv.
Segno che – da infettivologo- sa di cosa parla.
E vuole evitare che si diffondano allarmismi sulle varianti.

Lo scontro è continuato e piuttosto su di tono.


Si volta pagina e si affronta un altro argomento fondamentale, la chiusura a zone
e il caso Sardegna, passata in un batter di ciglio da zona bianca a zona rossa..

La suddivisione dell’Italia in zone a colori non è sbagliata.
Ne è convinto Matteo Bassetti e lo ha ripetuto in più occasioni in passato.

“Il Covid colpisce in due stagioni: tra inverno e primavera e in autunno.
La zona bianca in Sardegna non ha funzionato perché è stata fatta troppo precocemente.
E' arrivata quando il virus stava ancora circolando quindi nel pieno dell’epidemia. E' stato un errore”.
 
David Ermini, vicepresidente del CSM, ha affermato che
il CSM è del tutto estraneo a manovre opache e destabilizzanti,
ma se mai è obiettivo di una campagna tesa a “…. “incrementare la fiducia dei cittadini nella magistratura.



Questa è la migliore battuta detta in Italia negli ultimi 30 anni.


Sembra che Ermini, nominato essenzialmente perchè, in quel momento esponente dell’ala renziana del PD,
sia sceso, letteralmente , da un altro pianeta o, semplicemente, cerchi di difendere una istituzione francamente indifendibile.

Già prima la politicizzazione del CSM era evidente, ma il “Caso Palamara” ha aperto gli occhi anche ai più ciechi.

In teoria lo stesso CSM dovrebbe indagare su cento nomine fatte nell’era Palamara e di cui le famose chat riportano tutto:

chi le ha proposte,
quali forze politiche le appoggiavano
i voti di chi,
perchè etc.

La mappa completa degli incroci della Magistratura politicizzata, quella che istruisce i casi a seconda del potere politica ,
quella che “Salvini è innocente, ma dobbiamo processarlo lo stesso”.

Questa magistratura che vorrebbe sostituirsi al potere esecutivo e legislativo diventando l’unico potere di governo,
non è eletto nè democratico, in nome della propria illuminazione divina.

Chi ne vuole sapere di più può comprare il libro-intervista di Sallusti a Palamara,
dove imparerà tutti gli sporchi trucchi utilizzati dal CSM negli ultimi trent’anni.



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Quindi è comico che Ermini voglia presentarci un “Complotto” contro la magistratura,
pensando che gli italiani ci possano ancora credere.

Non tutti i nostri concittadini hanno le fette di salame davanti agli occhi

e la Magistratura non può arrogarsi nessun potere di giudizio morale sull’Italia.

Proprio nessuno.
 
Un sostenitore Trump della Bay Area (cioè San Francisco), California,
si è infiltrato in un gruppo di attivisti antifa di estrema sinistra nella contea di Sonoma
e ha documentato il coordinamento del gruppo “antifascista” nella strategia di attacco ai gruppi “Conservatori”.


Per esempio, ecco i programmi per il Primo Maggio:


Leader del gruppo: “È il primo maggio, piccola, esci e prendi, prendi qualcosa con noi, non lo so, non lo so.”
Membro: “Uccidiamo le persone. (Ride)”
Leader del gruppo: “Ammazziamo alcuni poliziotti”.
Membro: “Sì.”


In un rapporto esclusivo di ABC7, l’infiltrato repubblicano ha fornito una “lista di obiettivi”
e registrazioni delle sessioni di pianificazione del gruppo, che possono essere collegate a recenti atti di vandalismo
incluso un incidente presso l’ex casa di un testimone della difesa nel processo Derek Chauvin .


Si tratta, dell’ex agente di polizia di Santa Rosa Barry Brodd che ha testimoniato
come un esperto di uso della forza nel processo George Floyd, difendendo le azioni di Derek Chauvin
e definendole giustificate secondo i protocolli di polizia.

Quattro gironi dopo, figure mascherate hanno lanciato contro la sua casa una testa di maiale mozzata
e del sangue a West Santa Rosa, Bay Area.
La famiglia di Brodd ne è rimasta così impressionata che ha cambiato casa.


Il sostenitore dei repubblicani ha deciso di infiltrarsi proprio a seguito di questo episodio:
“Quindi, ho visto che erano qui, ho letto il loro manifesto, e ho potuto dire che erano una minaccia per la comunità, e qualcuno doveva fare qualcosa al riguardo”.


Il manifesto – pubblicato online per SoCo (Sonoma County) Radical Action diceva:
“Non esitate, non aspettare … il mattone in strada è destinato a essere gettato!
La vernice nella lattina è pensata per essere spruzzata!
Il poliziotto nella tua testa è destinato a essere ucciso! ”


Il sostenitore di Trump è stato in grado di unirsi al gruppo tramite l’atto di messaggistica crittografata Wickr.


Ecco gli altri messaggi tipo:


Infiltrato: “Ho detto, ‘Compagno, sai, io, io voglio distruggere il sistema come te,’ sai, non farli sentire soli,
perché è quello che vogliono davvero sentire per sapere che ci sono più persone come loro.”
ecco come si è infiltrato nel gruppo, registrando quindi chat e riunioni.


Ha salvato messaggi, documenti e registrazioni delle loro riunioni.


Il leader del gruppo è stato quindi identificato come uno studente di 25 anni
dallo pseudonimo di “Mrb” che è già stato arrestato ad Oakland,
negli scontri legati alla morte di Geroge Floyd, per aver assalito un poliziotto.

Poi il procuratore non ha avuto il coraggio di formalizzare le accuse e “Marb ” è tornato libero.


L’infiltrato ha detto a ABC7 di aver copiato la “lista di persone obiettivo ” del gruppo
che conteneva non solo il nome di Brodd, ma anche quello di diversi vice sceriffi della Contea,
oltre a quello di sostenitori di Trump della zona.

Ad esempio Sandy Metzger, capo della Santa Rosa Republican Women Federated,
era nella lista ed ha avuto anche il “Piacere” di un’ispezione da parte del gruppo.


Marb: “Siamo andati a casa di Sandy Metzger. (Ride)”

Membro: “Sì, siamo andati a vedere la casa dei Metzger, ma era troppo tardi la sera per fare delle vere osservazioni”.

Marb: “Volevamo solo vedere dov’era.”

Membro: “Il posto è enorme”.


Tutta bella gente pacifica, come vediamo, e sono solo le cose scoperte da un infiltrato fai da te.

Chissà cosa potrebbe scoprire la FBI su Antifa , se solo ci provasse.
 

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