ANCHE SE GIRIAMO IL MONDO IN CERCA DI CIO' CHE E' BELLO, O LO PORTIAMO GIA' IN NOI O NON LO TROVEREMO MAI.

INTERFERONE

Con questo nome generico si indica un gruppo di proteine prodotte dalle cellule per difendersi dall'invasione di un virus.

Si chiamano così perché si formano per l'interferenza reciproca tra il virus e la cellula.

Quando una cellula è colpita da un virus, probabilmente stimolata dall'acido nucleico del virus stesso,
produce l'interferone e lo cede alle cellule vicine, al sangue e alla linfa.

Stimolate dall'interferone, le cellule producono enzimi che entrano in azione contro il virus non appena questo le raggiunge.


L'alfabeto degli interferoni.

Sono stati individuati vari tipi di queste proteine: g

li interferoni alfa (a),

beta (b) e

gamma (g) che sono stati divisi in due classi, tipo I e tipo II.

La divisione è basata sul tipo di cellule che producono l'interferone e sulle sue caratteristiche.

Gli interferoni di tipo I (sono gli a e i b) sono prodotti da quasi tutte le cellule stimolate da un virus
e hanno la funzione di indurre la resistenza cellulare all'invasore.

Quelli di tipo II (sono soltanto i g) sono secreti dalle cellule killer e dai linfociti T
e hanno il compito di segnalare al sistema immunitario di reagire ad agenti infettivi o alla crescita di un tumore.

La loro notorietà deriva oggi soprattutto dalla speranza di poterli utilizzare per rallentare o addirittura bloccare la crescita delle cellule tumorali.
 
Ma è così difficile VIETARE L'ATTERRAGGIO ?
O dobbiamo sempre passare per coglioni ?
Zingaretti e Speranza docet.


Fiumicino, variante indiana: trovati 23 Covid positivi (il 9%)
ai tamponi su volo proveniente dall’India


A bordo c’erano 213 passeggeri e 10 componenti dell’equipaggio.
Adesso bisognerà attendere i risultati del sequenziamento del test in corso allo Spallanzani



Nicola Zingaretti: «Grazie alle unità Uscar, alla Protezione Civile e alle Forze dell’Ordine.
Bene il Ministro Speranza che ha bloccato i voli, (?????????????)
ora ribadiamo che l’Europa deve attivare azioni coordinate per scongiurare il peggio #varianteindiana».

Queste le sue parole in un post su Facebook.
 
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Notate i commenti e le domande del giornalio, volte solo a screditare Bassetti
perchè non allineato al pensiero-comando globale.......e non di sinistra....
...è un giornalaio del corriere.


«Controcorrente io? No, è che in Italia parlano soprattutto i catastrofisti.
Il famoso rubinetto che portava malati nei Pronto soccorso si è quasi prosciugato. Il resto sono discorsi da bar».

«La telecamera è una droga».


È malato di narcisismo?

«Tutti quelli che vanno in tv lo sono. Se dicono di non esserlo, mentono. Io non ci trovo nulla di male».


Prof e medici non dovrebbero stare in ospedale e università?

«Io sto in ospedale dalle 7.40 alle 20.30. Faccio qualche collegamento con Skype.
È parte del nostro lavoro comunicare. I docenti hanno un terzo del tempo per parlare alla gente».



A volte si sfiora l’esibizionismo.

«Siamo libri aperti, ormai siamo personaggi pubblici. Il nostro ruolo è aiutare la gente a capire».


A volte finisce in lite.
Con Galli sono volate parole grosse.

«Ha parlato di nani e ballerine, lo trovo gravissimo, rasenta la querela.
Ormai non lo ascolto più, lo trovo poco interessante. Anche quando dice qualcosa di giusto, lo dice male».


Però è vero che lei è vicino a Salvini.

«Io sono poco ideologico, sono un liberale. Ho posizioni da medico, non da politico.
Certo, Salvini lo conosco e lo sento, come altri: e lo trovo una persona di buon senso».


Il ministro Speranza fa parte dei catastrofisti di cui parlava prima?

«Sì. Forse ci vorrebbe un ministro medico».


Sta pensando a Pierpaolo Sileri?

«Sarebbe una bellissima figura, dal grande spessore culturale e scientifico. Sono di sicuro più vicino a Sileri che a Speranza».


Forse nell’andare in tv c’è stato un eccesso di agonismo che ha portato a qualche errore.

«Tutti abbiamo sbagliato. Io ho detto che non sarebbe arrivata la seconda ondata.
Ma poi ho avvertito che la terza sarebbe arrivata a febbraio, dolorosa come la seconda. Oggi è finita».


Come finita? E le varianti?

«Siamo lontani dal picco. E non è che chiudendoci in casa le varianti di colpo spariranno.
Io penso che il modo migliore per uscirne in fretta siano le vaccinazioni.
Ecco, cerchiamo di dire alle persone di non avere paura delle varianti.
Altrimenti, in un Paese già vaccinoscettico, la gente farà a meno di immunizzarsi».
 
Cioccolato fondente

Ex aequo: Fondente Criollo 80 %- Domori
e GranCacao al 73% - Slitti.

Il nero che seduce e convince: il fondente.

In questa categoria c’è stato un ex aequo, con due cioccolati che si distinguono per i blend armonici.

Il primo è il Fondente Criollo 80% Domori: un prodotto che deve molto della sua qualità al cacao.
Questo cioccolato si fa notare e ci farà deliziare grazie all’80% di Criollo venezuelano, uno dei cacao più pregiati al mondo.
Senza scordarci delle note di datteri, fichi secchi e uva passa.
Sentori delineati e corali in una struttura cremosa e setosa al tatto.

Se il blend vuol dire equilibrio senza strafare si capisce subito perché il primo premio di categoria vada anche al GranCacao al 73% di Slitti.
Un cioccolato semplice e godibile, ma raffinato. Fa semplicemente quel che deve fare: piacere.

Cioccolato Fondente d’Origine

Chuao 70%- Domori.
Questo cioccolato prende il nome del paesino venezuelano dove storicamente si coltiva il suo cacao, Chuao.
Tale varietà è praticamente una «specie protetta» che Domori ha saputo in qualche modo salvare,
conservando, nella sua produzione, le caratteristiche a cui il cacao deve la propria fama.
Una monovarietà che offre una gamma di aromi ammaliante (mandorle, prugne secche, marmellate e miele) e profumi che stuzzicano l’immaginazione.

Premio speciale Miglior cioccolato 100%

Ocumare di Cata - Sabadì.
Un cacao in purezza, «accudito» in pieno rispetto di tradizione ed ecosistema.
All’ombra della foresta tropicale, dove c’è un habitat etico e culturale che va oltre la semplice coltivazione.
Il risultato è un cioccolato dolce e gradevole, che non nega al palato una varietà aromatica di panna, caramello, mandorla, funghi e marmellata di ciliegia.
 
Cioccolato al latte

Toscano Brown 32% - Amedei.
Il cioccolato al latte, gioia dei bambini golosi, ma spesso escluso dall’Olimpo della cioccolateria.
Il Toscano Brown di Amedei ha la dote di sedurre anche i palati più gourmet.
Come fa? con un perfetto equilibrio e reciproco rispetto tra le componenti.

Cioccolato al latte con cacao meno 40%

Ex aequo: Lattenero 45%- Slitti
e Cuyagua 55% - Maglio.

Ecco un altro ex-aequo che premia l’equilibrio: quello di Slitti Lattenero 45% con cacao da Equador, Perù e Madagascar
e di Cuyagua 55% di Maglio che soddisfa sia gli amanti del latte, sia del fondente.

Gianduia

Tourinot Maximo - Guido Gobino.
Se dici gianduia, pensi subito a Torino. Connessione immediata, ma corretta.
Questo gianduiotto premiato, infatti, è considerato da molti il migliore al mondo.
Mirabile la sapienza tecnica di Guido Gobino, ma molto lo fanno pure le Nocciole Piemonte IGP e un ottimo cacao venezuelano.
 
Cioccolato aromatizzato

Ex aequo: Affinato al Finocchietto - Sabadì
e Bianco Caramello e sale delle Hawaii - T’a Milano.

La sfida dei cioccolati aromatizzati è quella di contenere ed esaltare l’aroma senza prevaricazioni.

C’è riuscita bene Sabadì con il suo Affinato al Finocchietto, che del finocchio scarta la consistenza «fastidiosa»
preservando solo profumo ed aromi. Tutto grazie alla tecnica dell’affinamento.

Premiato anche il Bianco Caramello al sale delle Hawaii di T’a Milano, dove la componente sapida ben si equilibra con la dolcezza.

Creme spalmabili

Ex aequo: Riccosa 51% nocciole-
Slitti e Nocciole e cacao- Marco Colzani.

Cacao e nocciole: un connubio perfetto per le spalmabili, ma non così semplice da realizzare.

La Riccosa 51% nocciole di Slitti è una lavorazione tecnicamente perfetta,
con la componente cioccolatosa che sublima profumi e aromi della nocciola.

Stesso riconoscimento per la nocciole e cacao di Mario Colzani:
anche qui la qualità delle materie prime (entrambe hanno la nocciola Piemonte IGP) e la tecnica fanno la differenza


Frutta candita e canditi ricoperti

Filetti d’arancia ricoperti - Maglio.
Un filetto d’arancia di Corigliano Calabro, parzialmente candito e lasciato per breve tempo in infusione alcolica,
ricoperto poi da un doppio strato di cioccolato fondente.

Ecco la fisionomia e l’eleganza di un grande candito. Un prodotto che immediatamente ci trasmette la sua piacevolezza gustativa.
 
Cioccolati con ripieno

Tiramisù con mascarpone e caffè - Venchi.
Il ripieno è sempre una dolce sorpresa soprattutto quando si parla di cioccolato.
Questa tavoletta di Venchi esprime il carattere del suo cacao, lasciando il giusto spazio alla cremosità del ripieno al tiramisù.

Praline

Pralina alle Olive - Gardini.
Cioccolato e olive? Sì può fare.
Anzi l’ha già fatto Gardini che con la sua pralina ha conquistato la giuria del concorso.
Effetto sorpresa vincente? Ovvio, ma dietro la scelta spiazzante dell’abbinamento c’è un gran lavoro di bilanciamento.

Cioccolati grezzi

Arancia e maggiorana- Sabadì.
Un cioccolato che non tradisce la tradizione modicana, ma guarda avanti.
In questo prodotto c’è il cacao ecuadoregno Nacional Arriba, ma anche l’aroma della maggiorana e dell’arancia. Unione vincente.


Cremini

Inca Maracaibo - Majani.
Premio speciale in ricordo di Anna Majani, «la regina del cioccolato» scomparsa pochi mesi fa.
Va a questo cioccolato che lega la classicità del cremino, a un cacao monorigine,
come il Maracaibo della zona di Sud del Lago. Morbido, cremoso e senza alcuna traccia di collosità
 
Interviene nella discussione sulla fiducia al Ministro della Salute Roberto Speranza, al quale rinfaccia i suoi principali difetti, anche caratteriali :

  • non è in grado di dialogare con chi la pensa diversamente;

  • si impunta prende posizioni rigide e preconcette, dalle quali non si muove, come ad esempio quella del coprifuoco alle 22;

  • non ascolta suggerimenti se non di persone che della sua strettissima cerchia e poi magari le ignora pure.

Tra l’altro Romeo invita anche Speranza a lasciare che le indagini di Bergamo
su come è stata trattata l’epidemia facciano il suo corso identificando le responsabilità, anche nel proprio ministero.


Invece per ora Speranza ha offerto un muro di gomma autoreferenziale.

Non è che il ministro, pensando che tutto il resto del mondo sia “fassista”, si rifiuti di ascoltarlo a priori?
 
La Banca europea per gli investimenti utilizzerà la tecnologia blockchain per emettere obbligazioni digitali biennali,
l’ultimo segno della crescente adozione mainstream per le criptovalute
solo che questa volta Ethereum sta andando sotto i riflettori per gentile concessione della BEI.



European Investment Bank is issuing 2 year digital bonds on Ethereum through Goldman, Santander, and Societe.
Wow. @GoldmanSachs #Ethereum @RaoulGMI pic.twitter.com/kaQIrZ9C9V
— Michael Tant (@MichaelTant3) April 27, 2021




In un articolo pubblicato in precedenza martedì, Bloomberg ha dettagliato i piani della Banca europea per gli investimenti
di utilizzare Ethereum per registrare 100 milioni di euro di banconote digitali.

Goldman Sachs, Banco Santander e Société Générale gestiranno la vendita.

Secondo un Bloomberg la fonte le note potrebbero essere prezzate già oggi.



Come osserva CryptoBriefing, la Banca europea per gli investimenti che utilizza Ethereum
per registrare obbligazioni digitali contribuirebbe a rafforzare la proposta di valore di Ethereum come “livello di regolamento globale”.

Ethereum permette di gestire dei contratti digitali, smart contract,
oltre ad avere le caratteristiche positive delle blockchain, per cui è inviolabile e non falsificabile.

Purtroppo è anche poco “Scalabile”, il problema attuale di Ethereum.


Negli ultimi anni, l’attività della rete è stata caratterizzata dai boom DeFi e NFT,
ma Ethereum deve ancora guadagnare un più ampio riconoscimento tra istituzioni come le banche.

Se la Banca europea per gli investimenti e altri colossi finanziari inizieranno a emettere pagamenti su Ethereum,
l’adozione di massa potrebbe essere all’orizzonte.

Intanto i valori di ETH esplodono alle stelle.


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Pensate ai Minibot: avremo potuto creare minibot su blockchain Ethereum
o meglio su un’altra blockchain meno problematica e più scalabile,
e avremmo potuto scambiarli senza problemi per i pagamenti.

La BEI non fa altro che confermare una tendenza , quella dei criptoasset, che guiderà il futuro.
 

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