HollyFabius
Nuovo forumer
Per la religione la verità è quanto scritto nel libro, è immutabile e la coerenza è la sua accettazione indiscutibile.
Così Fabius poco sopra. E' certamente una definizione "eccessiva", data per amor di sintesi. Perché è costretta ad ignorare l'aspetto dinamico della religione. Per esempio, nell'animismo non esistono affatto libri e verità definitive, ma solo la presenza di esseri "altri", sostanzialmente superiori, ma non solo, con i quali può esservi un interscambio anche imprevedibile. Si potrebbe anche considerare la religione sotto il solo aspetto del "miracolo". Nel senso che la religione sarebbe l'insieme delle spiegazioni per quanto alla mente umana resta inspiegabile. Il che può riportare a quanto scrivevo nel post dedicato all'antroposofia. Se la religione serve a ri-collegare uomo e divinità, serve a ri-dare come rivelazione ciò che prima del distacco era invece conoscenza indivisa. Cioè, la religione 1) sancisce l'avvenuto distacco dell'uomo dalla divinità 2) pone rimedio a questo distacco con il fornire all'uomo le conoscenze perdute.
Pertanto, l'animismo appare allora come uno stadio intermedio, in cui il distacco non è completo, gli esseri vengono percepiti ed "interpretati", un po' conosciuti e un po' no.
Ma anche se si pensa alla religione dei Greci vediamo come non vi sia una "accettazione indiscutibile", gli dei vengono mostrati come sottoposti alle stesse passioni degli uomini, non esiste "un libro" ma tutto è divenire, gli dei sono inseriti nel tempo.
Nel teatro antico il deus-ex-machina rappresentava appunto l'immagine del miracolo, del fatto non spiegabile che tuttavia accadeva. Allo stesso tempo mostra che, se considerassimo la divinità non come parte "altra", ma come partecipe della nostra stessa realtà, non si parlerebbe di miracolo, ma solo di azione da parte di esseri che sono ben inseriti nelle leggi della natura, tanto da esserne padroni.
La stessa situazione del capitano inglese che mostrava i suoi strumenti agli indigeni delle coste africane, o del missionario che guarisce i pigmei con l'uso degli antibiotici, visti allora come potere divino.
In conclusione, la religione dà spesso anche la verità come "quanto scritto nel libro" in modo immutabile, però questo è solo un suo stadio "terminale" , di quando il distacco è sancito ed angosciosamente percepito. Più in generale la religione fornisce una conoscenza temporaneamente non altrimenti raggiungibile, e ne propone come depositari (e gestori) certi esseri.
Forse questo spiega ancor meglio perché oggi la casta degli scienziati/medici/... (portatori di conoscenze non diffuse) tenda a sostituirsi alla religione.
Quanto alla coerenza (la coerenza è la sua accettazione indiscutibile) si ripropongono gli stessi distinguo. Nel caso estremo di un distacco da colmare ed in presenza di un testo canonico, la coerenza si ha accettando in toto il testo. Ma nei casi in cui la religione presenta elementi molto più dinamici, come esemplificato, la coerenza si esprime nel rispetto di quegli esseri sia superiori che inferiori. Dove per rispetto si intende accettarli per quello che sono e trattarli per come si meritano.
Se si pensa che "Un giorno Osiride, ubriaco, mise incinta Nefti che era la sposa di Seth," si capisce che sotto il termine religione si unificano molte realtà: esse non hanno in comune tanto l'immutabilità del presente, ma solo, più ovviamente, l'immutabilità della storia passata, che certo riguarda esseri onorabili e superiori, e anche temibili, ma sempre visti esistere in un campo d'azione e di conoscenze in cui l'uomo si ritrova "out".
Che poi, stiamo parlando di tutto fuorché dell'arte
Magari in seguito
Ovviamente era una sintesi estrema e solo delle religioni occidentali principali (cattolica, ebraica, islamica), che sono le sole religioni 'del libro'. La sintesi ovviamente si porta dietro l'eliminazione di molti particolari, spesso eccessivamente.
Le altre religioni sono a mio parere equiparabili a posizioni filosofiche, appena ho tempo approfondisco un poco il mio pensiero.
Le altre religioni sono a mio parere equiparabili a posizioni filosofiche, appena ho tempo approfondisco un poco il mio pensiero.