Io credo che l'idea che l'Arte sia in chi guarda, o l'intelligenza in chi ascolta (come nel caso del test di Turing) sia profondamente sbagliata.
E' equivalente al credere che la febbre sia la misurazione del termometro.
L'Arte vive nel/del sociale, fa parte di quella categoria di cose strettamente legate all'uomo non nella sua unica individualità bensì nella sua comunicazione con altri uomini. E' per questo che Arte e Storia dell'Arte sono spesso sinonimi, ed è per questo che l'Arte rientra nella zona del linguaggio, della comunicazione.
Il giudizio del lettore che decide che cosa sia per lui poesia potrà avere un giudizio superficiale o approfondito sulla base della sua preparazione ma la poesia sarà Poesia se vive anche nella Storia della Poesia, ovvero se aggiunge anche degli elementi originali che la rendono unica rispetto ad altre poesie.
E' possibile che la complessità combinatoria possa venire scambiata per creazione artistica ma a questa creazione mancheranno altri elementi che formano, nell'insieme un accadimento artistico vero e proprio, mancheranno sempre gli elementi storici, l'elemento storico e contestuale individuale. Il giorno che un calcolo combinatorio entrerà a pieno titolo nella creazione artistica finirà la storia dell'Arte umana.
Un bambino di 6 anni trova sulla spiaggia un elegante sasso, una conchiglia e una bottiglia con dentro un manoscritto: una poesia.
Ammirerà il sasso, ammirerà la conchiglia, e ammirerà ... la bottiglia, magari, ma non la poesia.
Se invece del bambino ci fosse un signore colto ed attempato: darà uno sguardo distratto al sasso, in vita sua ne ha visti molti di belli, anche più belli. Comunque, dài, potrebbe anche ammirarlo. Stessa cosa per la conchiglia. Ma con la bottiglia sicuramente la sua attenzione andrebbe al manoscritto, e, una volta letta la poesia, se persona di gusto (e se la poesia è valida) ammirerà quest'ultima - creazione umana - più ancora che gli altri due oggetti.
Questo significa dire che
toccherà al lettore decidere che cosa sia poesia e che cosa no: che non vuol dire che la poesia è bella se piace, ma, viceversa, che anche se bella può piacere solo ad un lettore educato, mentre se la raccatta il bambino magari la butta via. Vale per molte creazioni umane. In fin dei conti, anche la Storia della Poesia, che con un po' di immaginazione citi, è fatta da uomini, che hanno letto, scelto, valutato, goduto, e da altri che hanno scritto ed espresso. Tutti costoro assumendo un atteggiamento diverso da quello di chi fa storia, romanzi o barzellette.
Il collezionismo dimostra che solo chi è interessato a certi oggetti li valuta con attenzione e competenza, mentre, per esempio, pur avendo visto tanti francobolli, il sottoscritto non è particolarmente interessato al genere, e il mostruoso valore del famoso Penny Black gli sfugge proprio.
Ne diamo dimostrazione continua nei mercatini comprando ciò che ad altri sfugge.
Sul resto, risponderò con altri
brevi (per non bloccare chi legge) post.