Artisti dimenticati ma di valore (2 lettori)

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Leon de Smet (Belga, 1881-1966)

Trovato citato in altro forum. Interessante, non lo conoscevo.
 

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Giuseppe Graziosi

Giuseppe Graziosi - Savignano 1879/1942

Nella sua carriera ha partecipato a più di venti biennali di Venezia e in particolare ha avuto nel 1924 e nel 1940 una mostra personale a lui completamente dedicata all'interno della Biennale stessa. Ha partecipato a più di cinque quadriennali di Roma. Nel 1901 ha vinto la medaglia di bronzo alla Esposizione Universale del 1900 tenutasi a Parigi.
Ha opere esposte alla galleria Ricci Oddi di Padova alla GAM di Bologna dove vinse due premi Baruzzi all'inizio del Novecento alla GAM di Venezia, a palazzo Pitti a Firenze e alla GAM di Roma.
La città di Modena gli ha interamente dedicato una gipsoteca.
 

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Ancora G. Graziosi
 

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Salvador de Aulestia

Salvador de Aulestia

Con Picasso, Dalì, Mirò e Tapies era uno dei “Los Cinqos”, i cinque grandi artisti spagnoli del secolo scorso. Eppure Salvador Aulestia (Barcellona 1915 – Milano 1994), 70 personali nelle più prestigiose gallerie del mondo, per decenni ospite abituale alle principali Biennali internazionali, presente con le sue opere in Musei quali il British museum of modern art di Londra e il Musée d'art moderne di Parigi, oltre che nella nostra Pinacoteca di Brera, appare oggi trascurato da mercanti e critica.IL LEGAME CON MILANO - Ma come mai un autore dal curriculum così imponente è finito nel dimenticatoio? “Alla fine degli anni Settanta”, spiega Milo Goj, giornalista economico esperto di mercato dell'arte e curatore dell'asta, “Aulestia venne invitato a tenere una personale a Palazzo Reale, a Milano. Per motivi privati, diciamo “di cuore”, si trasferì nella nostra città, dove rimase fino alla morte, con l'eccezione di un breve soggiorno in Spagna, quando re Juan Carlos lo nominò “Catalano universal” e si fece fare un ritratto. A Milano Aulestia, che era anche scrittore, si dedicò soltanto alla sua ricerca, evitando di coltivare le relazioni necessarie per restare alla ribalta nel circuito dell'arte. E a poco a poco venne relegato ai margini del mercato.


UNO DEGLI ARTISTI DI RIFERIMENTO DELLA SPAGNA FRANCHISTA - La storia di Aulestia, presenta diversi spunti interessanti. Pur essendo di famiglia nobile (il vero nome sarebbe “de Aulestia”), durante la guerra civile spagnola combatté dalla parte dei repubblicani, rischiando più volte la fucilazione. Dopo la vittoria dei nazionalisti se la cavò a buon mercato, e venne lasciato libero di lavorare in patria. Cosa che Aulestia fece, non occupandosi più di politica. Pur non aderendo apertamente al nuovo regime divenne di fatto insieme a Dalì, con cui realizzò diverse bipersonali, uno degli artisti di riferimento della Spagna franchista. Tanto che nel 1963 gli venne commissionata quella che ancora oggi è la più grande scultura in ferro battuto del mondo, “El sideroploide”, un'opera lunga 60 metri e alta 17, posta nel porto di Barcellona. E nel 1968, a Venezia, alla Biennale del dissenso, rappresentò la Spagna con una sala personale, subendo una violenta contestazione, anche fisica, di matrice politica.

Opere visibili qui Opere ma non si possono copiare.
 

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Pio Penzo

Pio Penzo (Schio 25/04/1926 – Venezia 18/07/1988)
“... Fra boschi e prati, in una delle ultime case del comune di Schio, sono nato nella primavera del 1926, penultimo di dieci fratelli di una modesta famiglia delle Piane ..."
Così diceva di sé don Pio Penzo, prete salesiano, pittore e incisore, raccontando l’inizio della sua vita. Artisticamente si è formato all'Accademia di Belle Arti di Venezia con Mario De Luigi. Dopo le prime esposizioni come pittore si è dedicato anche all'acquaforte. Come incisore ha allestito un centinaio di personali ed è stato invitato a numerose collettive sia in Italia che all'estero; sue opere sono presenti in musei e raccolte private dei principali Paesi europei. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti in Italia e all'estero anche la Palma d'oro per l'incisione al Trittico Mondiale d'Arte 1986-1987 (Vancouver, Toronto, Seychelles). Gli ultimi trent'anni della sua vita Pio Penzo li ha passati a Venezia, nell'isola di San Giorgio, dove insegnava grafica presso l'Istituto San Giorgio della Fondazione Cini.
Come incisore ha allestito un centinaio di personali ed è stato invitato ad innumerevoli Collettive, specialmente all’estero. Fra le più importanti: la Biennale di Venezia, mostre con l’Istituto Italiano di Cultura nel Medio Oriente, con Unesco, con il Centro Europeo di Iniziative Culturali, con l’Associazione “Incisori Veneti”, con gli Artisti rappresentanti della Regione Veneto. Ha esposto ed ha opere nei musei e raccolte private dei principali Paesi europei oltre che in Italia. Sue opere sono esposte in permanenza presso il Centro Europeo di Iniziative Culturali a Palazzo Polverosi in Roma. Premi internazionali all’estero: Londra, Parigi, Marsiglia, Bamberg, Cracovia, Montecarlo, Malta, Strasburgo, Siviglia, Bonn, Montreal e Tokyo. Significativa la sua partecipazione tra i maestri della Grafica all’omaggio a XXXIII Giochi olimpici di Los Angeles nel 1984. Sempre nello stesso anno importante Antologica a Vicenza, nella Chiesa di San Giacomo, a cura del Comune di Vicenza. E stato presente e premiato tra i Protagonisti dell’Arte Mondiale, durante i campionati del mondo Mexico 86.
Il critico d'arte Vittorio Sgarbi ha scritto: “Penzo, cui la Scuola Grafica della Fondazione Cini ha dedicato due ampi volumi monografici, quasi Catalogue Raisoneè della sua intera opera grafica, ha sempre tenuto a dichiararsi autodidatta, che vuol dire non indipendente ma libero di scegliere le proprie fonti senza dover obbedire a ordini di scuderia, discipline di scuola, tendenze programmatiche ... In ogni lastra egli sembra proporre una grammatica dell’incisione, evidenziando le regole e i modelli che consentono i buoni risultati ... Andrà quindi guardato, sempre più nel futuro, a fianco degli ormai consacrati Lino Bianchi Bariviera e Giovanni Barbisan, anche il Padre Pio Penzo da Schio, titolare di una visione nella quale l’anima si esprime attraverso la “rappresentanza fisica della luce che per sua natura è immateriale” come ha ottimamente scritto Guido Perocco. Incisore dell’anima, quindi, Pio Penzo”.
Il critico d’arte Alain Chivilò ha scritto: "l'incisione ha le sue regole che devono essere rispettate. Pio Penzo s'inserisce nella tradizione di questa antica tecnica portando il suo credo religioso in un'esecuzione e rappresentazione che tende al raggiungimento della luce di Dio. Vedute, paesaggi, nature morte dimostrano come l'utilizzo del bulino e dell'acidatura della lastra raggiungano liricità uniche.
Ultime mostre: Antologica di S. Vidal, Venezia. Personali al centro Europeo di Palazzo Polverosi a Roma, alla Fondazione Cini di Venezia con la cartella dell’Egitto comprendente 37 acqueforti; alla Delfino di Rovereto (Tn) nel 1987 e al De Tuoni Arte di Treviso. Nello stesso anno ha esposto la cartella del Marocco a Stoccolma e al Salone Primavera di Parigi. Nel febbraio 2008: Antologica a Schio (Vi) presso Palazzo Fogazzaro “a 20 anni dalla morte”. Dicembre 2009 e 2010: comune di Arcugnano (VI) “Il paesaggio veneto”, “Incisore dell’anima” disegni e acqueforti dalla collezione di Enzo Mastella.
da Pio Penzo (Schio 25/04/1926 – Venezia 18/07/1988)
 

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Joan Vilacasas

Joan Vilacasas Sabadell (Catalogna) 1920-2007

Uno dei grandi nomi della generazione informale catalana. A Parigi nel 1949, dapprima influssi impressionistici, poi cubisti, infine informale dal 1953.
Scriveva con lo pseudonimo di Carles Valls.
Fu alla Biennale di VE, al Guggenheim NY, tuttora alla Tate gallery.
 

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Saluto tutti per due mesi.
Al mio ritorno spero di trovare postato qualche artista dimenticato davvero interessante.

:ciao:
 

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Carlo Vitale (1902-1996)

Carlo Vitale fu un incisore e pittore assai noto, spesso presente sul catalogo annuale Prandi (grafica)
Oggi le sue vedute di Milano sono su internet a 23 €
 

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Augusto Sezanne (1856-1935) nato a Firenze e morto a Venezia, fu ottimo pittore e incisore. Stupenda la sua serie di acqueforti sull'acqua
 

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Jean Béraud

Jean Béraud (Pietroburgo 1849-Parigi 1935)
Riapparso alla ribalta con la mostra sulla Prostituzione a Parigi passata dalla capitale francese a Torino, questo pittore in Italia è praticamente uno sconosciuto. Alle aste fuori d’Italia, tuttavia, raggiunge prezzi strabilianti.
Figlio dello scultore Jean, a Pietroburgo per lavoro, rientrò in Francia a 4 anni, dopo la morte del padre. Pittore della vita parigina, fu testimone ad un famoso duello di M.Proust.
 

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