Asm brescia (ASM) ASM BRESCIA (4 lettori)

Argema

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fatto bene .. puoi incrementare su una eventuale presa di profitto del mercato
e comunque porti a casa un gain
mi sei piaciuto :)
 

eerger

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eerger

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Tra Asm Brescia e Bas (Bg) si fanno le prove di fusione

di Redazione del 09-03-2004
da Finanza&Mercati del 09-03-2004
[Nr. 47 pagina 6]



Asm Brescia ha allo studio una fusione con Bas, l’ex municipalizzata di Bergamo. Ieri l’utility presieduta da Renzo Capra ha precisato che tra le due società sono in corso colloqui per valutare la possibilità di un’integrazione. L’operazione sarebbe «finalizzata a realizzare un progetto strategico ed industriale comune, diretto a favorire lo sviluppo dei rispettivi business caratterizzati da un forte grado di complementarietà e contiguità territoriale». Advisor dell’operazione sono Lazard per Asm e Gallo&C-Gruppo Meliorbanca per Bas.
 

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Il Consiglio di Amministrazione di ASM Brescia S.p.A., riunitosi in data odierna, ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2003 ed il bilancio consolidato di Gruppo. I dati a livello consolidato confermano il forte sviluppo economico già anticipato dai risultati preliminari esaminati dal Consiglio di Amministrazione in data 20 febbraio 2004. Il valore della produzione su base consolidata è cresciuto dell’8,8%, portandosi a 854,2 milioni di euro nel 2003 rispetto a 785,2 milioni di euro nel 2002. La crescita è principalmente legata all’aumento dei volumi di gas venduto (+7,9% a 630 milioni di metri cubi da 584 milioni di metri cubi, grazie anche all’apporto fornito dalle società di distribuzione e vendita gas acquisite nel corso dell’anno), al progresso delle quantità di calore venduto (+10,3% a 1.061 GWht da 962 GWht), oltre che ai rincari dei prezzi delle materie prime energetiche. Il costo della produzione mostra una dinamica limitata all’1,9% a 524,7 milioni di euro nel 2003 da 515,2 milioni di euro nel 2002, nonostante l’aumento dei costi dei prodotti energetici. Questo risultato è dovuto alla riduzione del costo variabile di produzione dell’energia elettrica ottenuta grazie all’ottimizzazione del mix di
combustibili ed all’incremento dei rendimenti energetici (conseguente all’entrata in funzione del nuovo ciclo combinato da 400 MW nella centrale di Cassano d’Adda). Il costo del personale è cresciuto del 5,3% a 79,5 milioni di euro nel 2003 da 75,5 milioni di euro nel 2002 come conseguenza sia dell’applicazione dei rinnovi contrattuali dei settori elettricità e ambiente sia dell’incremento delle risorse. La forza lavoro al 31/12/2003 è risultata pari a 1.673 unità, con un incremento di sole 39 unità rispetto al dato di 1.634 unità al 31/12/2002, nonostante l’apporto di 65 unità presenti nelle società di distribuzione e vendita gas acquisite nel corso dell’anno. L’incidenza del costo del personale sul valore aggiunto è risultata pari al 24,1% nel 2003, in riduzione rispetto al 27,9% del 2002. Il margine operativo lordo è cresciuto del 28,5% a 250,0 milioni di Euro nel 2003 da 194,6 milioni di euro nel 2002. Tale aumento è dovuto principalmente al settore vendita elettricità e gas il cui MOL è aumentato dell’88,5% a 49,5 milioni di euro da 26,3 milioni di euro, grazie non solo alle già citate buone performance nella vendita di gas ed al contributo delle reti gas acquisite nel 2003, ma anche grazie al miglioramento del mix di vendite di elettricità (caratterizzate da una riduzione dei volumi venduti, -6,7% a 2.311 GWh da 2.476 GWh, più che compensata dall’aumento dei margini unitari). Di rilievo anche il contributo fornito dal settore teleriscaldamento che ha registrato un incremento del MOL pari al 25,9% a 47,0 milioni di euro da 37,3 milioni di euro. Il MOL del settore ciclo idrico integrato si è attestato a 10,3 milioni di euro da 2,5 milioni di euro, anche per effetto dell’aumento dei volumi venduti. Il MOL del settore reti elettricità e gas è aumentato del 31,1% a 32,4 milioni di euro da 24,8 milioni di euro. E’ positivo anche il contributo del settore produzione di energia elettrica, il cui MOL è aumentato dell’8,3% a 81,8 milioni di euro da 75,6 milioni di euro, nonostante i minori volumi prodotti (-13,3% a 1.228 GWh da 1.417 GWh) a causa dei lavori di repowering delle centrali di Cassano d’Adda (25% in quota ASM Brescia) e di Ponti sul Mincio (45% in quota ASM Brescia). Migliora anche il MOL del settore servizi che registra un aumento del 22,2% a 8,4 milioni di euro da 6,9 milioni di euro, mentre il settore ambiente si è mantenuto sostanzialmente invariato con un MOL di 20,6 milioni di euro da 21,4 milioni di euro. Il rapporto percentuale fra MOL e valore della produzione a livello di Gruppo si è portato al 29,3% nel 2003 dal 24,8% nel 2002. Dopo ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti in crescita del 6,7% a 95,2 milioni di euro nel 2003 da 89,2 milioni nel 2002, il risultato operativo ha registrato un incremento del 46,9% a 154,8 milioni di euro nel 2003 da 105,4 milioni di euro nel 2002. Il rapporto percentuale fra risultato operativo e valore della produzione a livello di Gruppo si è portato al 18,1% nel 2003 dal 13,4% nel 2002. La voce proventi e oneri finanziari è risultata negativa per 10,2 milioni di euro nel 2003 e si confronta con un risultato negativo per 16,7 milioni di euro nel 2002. Il miglioramento del saldo tra oneri ed interessi finanziari è imputabile alla riduzione degli interessi su finanziamenti a breve. La voce rettifiche di valore di attività finanziarie è risultata positiva per 10,9 milioni di euro nel 2003 rispetto ad un dato negativo per 1,8 milioni di euro nel 2002. A tale risultato ha contribuito l’applicazione a partire dall’esercizio 2003 del metodo del patrimonio netto nella valutazione della partecipazione in Endesa Italia che ha prodotto un impatto positivo di 14,9 milioni di euro in parte ridotto dalla svalutazione delle partecipazioni in alcune società per 3,5 milioni di euro. Il risultato della gestione straordinaria è negativo per 6,1 milioni di euro nel 2003 e si confronta con un dato negativo per 3,3 milioni di euro nel 2002. Questo risultato è legato a proventi straordinari per 14,9 milioni di euro (imputabili principalmente all’applicazione del metodo del patrimonio netto alla partecipazione in Endesa Italia relativamente agli esercizi intercorrenti tra la data di acquisizione ed il 31/12/2002 per un importo pari a 10,9 milioni di euro) e ad oneri straordinari per 21,0 milioni di euro (collegati principalmente alle svalutazioni di parti di impianto nelle centrali di Ponti sul Mincio per 2,1 milioni di euro e Cassano d’Adda per 16,1 milioni di euro, dismesse dopo la realizzazione degli interventi di repowering). Le imposte sono pari a 52,4 milioni di euro da 20,1 milioni di euro nell’esercizio 2002 che aveva beneficiato degli effetti della legge “Tremonti bis”, mentre l’esercizio 2003 ha usufruito della D.I.T. in modo marginale. L’utile netto consolidato, detratti i risultati di terzi, è cresciuto del 53,1% a 96,5 milioni di euro nel 2003 da 63,0 milioni di euro nel 2002. Il capitale immobilizzato è cresciuto di 271,6 milioni di euro a 1.769,3 milioni di euro al 31/12/03 da 1.497,6 milioni di euro al 31/12/2002. In particolare, l’incremento delle immobilizzazioni materiali, pari a 172,6 milioni di euro, è principalmente riconducibile al valore dei cespiti inclusi nel ramo d’azienda acquisito da Enel Distribuzione SpA, pari a 120,1 milioni di euro e al valore dei cespiti delle società di distribuzione e vendita di gas acquisite in corso d’anno, pari a circa 60,0 milioni di euro. Per quanto attiene alle immobilizzazioni immateriali, la variazione positiva per 79,2 milioni di euro, è attribuibile per 53,5 milioni di euro all’avviamento pagato in relazione all’acquisizione del ramo d’azienda sopra citata, nonché a immobilizzazioni immateriali relative all’acquisizione delle reti di distribuzione e vendita gas per circa 32,5 milioni di euro. L’incremento delle immobilizzazioni finanziarie, pari a 19,8 milioni di euro, è principalmente dovuto alla valutazione della partecipazione in Endesa Italia col metodo del patrimonio netto. Il capitale circolante netto ha registrato un’espansione di 56,5 milioni di euro attestandosi a 45,3 milioni di euro al 31/12/2003 da –11,2 milioni di euro al 31/12/2002, principalmente per la variazione dei debiti verso fornitori che al 31/12/2003 ammontano a 125,0 milioni di euro a fronte di 263,5 milioni di euro al 31/12/2002 su cui incidevano gli effetti di significativi investimenti effettuati nella parte finale dell’esercizio 2002. Il patrimonio netto è cresciuto di 52,8 milioni di euro a 1.122,0 milioni di euro al 31/12/2003 da 1.069,2 milioni di euro al 31/12/2002 e rappresenta il 68,9% delle coperture. L’indebitamento finanziario netto si è attestato al 31/12/2003 a 506,3 milioni di euro da 269,6 milioni di euro al 31/12/2002, con un aumento Comunicato n. 007/2004 limitato a 236,8 milioni di euro nonostante investimenti per circa 342,0 milioni di euro. Il rapporto fra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto di 0,45x al 31/12/2003 evidenzia ulteriormente la solidità finanziaria del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di chiedere all’Assemblea Straordinaria la delega per l’emissione di obbligazioni non convertibili sino ad un ammontare massimo di euro 500,0 milioni. L’emissione è finalizzata a strutturare il debito attualmente in essere per allungarne le scadenze e adeguarle ai programmi di investimento del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione prende atto con soddisfazione che ASM Brescia S.p.A. ha ottenuto un rating A+ da Standard & Poor’s. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea Ordinaria di distribuire agli azionisti un dividendo che tenga conto dei risultati ottenuti dal Gruppo ASM Brescia nell’esercizio 2003. Il dividendo che sarà proposto è pari a 0,087673 euro per azione, in aumento del 46,2% rispetto ai 6 centesimi di euro per azione distribuiti
relativamente all’esercizio 2002. Di conseguenza il dividend yield della società si attesta per l’anno 2003 al 5,22% calcolato sul prezzo medio del 2003 pari a 1,678 euro per azione. La data di stacco della cedola sarà proposta per il 31/05/2004 ed il dividendo deliberato dall’Assemblea sarà messo in pagamento dal 03/06/2004. L’importo complessivo proposto per il dividendo relativo all’esercizio 2003 è pari a 64,5 milioni di euro, rispetto a 44,1 milioni di euro per il dividendo dell’esercizio 2002. L’importo verrà raggiunto utilizzando per intero la quota di utile netto della Capogruppo ASM SpA disponibile per la distribuzione di dividendi (39,6 milioni di euro su un utile netto di 75,1 milioni di euro) e facendo ricorso alla distribuzione di riserve disponibili per 24,9 milioni di euro. La quota di utile netto consolidato distribuita è sostanzialmente stabile a 66,9% nel 2003 da 70,1% nel 2002. L’Assemblea Ordinaria è convocata il 30/04/2004 ed il 03/05/2004, in prima e seconda convocazione.
Renzo Capra, Presidente della Società, ha commentato: ” Il 2003, come previsto, inizia a mostrare i frutti delle nostre azioni di crescita “organica”, principalmente nella generazione elettrica, grazie al repowering di Cassano ed agli ottimi risultati della nostra partecipazione in Endesa Italia e nella distribuzione e vendita gas grazie alle acquisizioni dei Gruppi Ghezzi e Arcelloni. Il 2004 si annuncia ancora in forte crescita grazie al pieno effetto di Cassano e delle reti gas acquisite nel 2003 inclusa la rete di distribuzione energia elettrica ed all’effetto, limitato agli ultimi 9 mesi del 2004, del rientro in produzione dell’impianto del Mincio ripotenziato e della terza linea del Termoutilizzatore
 

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