La prima cosa è un'ipotesi di business plan.
Butti lì in ordine sparso, da modificare a piacere e raccogliere contributi (anche dividendosi il lavoro).
1. Tipologia di associazione (statuto), cariche sociali
2. Obiettivi con inclusioni ed esclusioni (cosa fa e cosa NON fa)
3. Ipotesi di costi operativi (sede, infrastrutture e servizi, persone,
magari un bell'abbonamento Bloomberg?)
4. Target economico: ipotesi di bilancio del primo anno e degli anni successivi
5. Modalità di ripartizione dei costi e di riconoscimento delle prestazioni degli associati
Non ho nessun problema a fare da collettore per l'infrastruttura tecnologica e servizi annessi.
Riprendo il post di Reef, che mi sembra quello di taglio maggiormente operativo.
Non ero presente al meeting di Villabella, dove forse se ne è già parlato. Avrei però l’esigenza di capire meglio alcuni aspetti. Se questi rimangono vaghi, mi sembra ben difficile concepire un business plan.
Ecco alcune aree (per me) grigie):
1)riusciamo a definire meglio gli obiettivi dell’associazione? Non mi sembra sufficiente affermare che serve a dar forza agli investitori. Occorrere chiarire meglio in quale direzione ci si vuol muovere. Ad esempio:
*saranno preponderanti i ruoli difensivi? Ci si dedicherà soprattutto a proteggere gli investitori dalle prepotenze di chi ha ricevuto i loro soldi? Assoinvestitori ne sarà dunque una sorta di “avvocato”?
*quale peso avrà l’offerta di informazioni? Si assisteranno gli investitori da un punto di vista amministrativo? Assoinvestitori ne sarà dunque una sorta di “patronato”?
*si considereranno ruoli attivi, al fine di massimizzare le opportunità di guadagno? Si proporranno soluzioni che, oltre ad essere nell’interesse degli emittenti, potranno accrescere i ritorni degli investimenti? Si cercherà di trasformare una pietra grezza in una pietra preziosa?
Una migliore definizione degli obiettivi mi sembra la più importante area da chiarire. Ne discenderanno conseguenze rilevanti da un punto di vista organizzativo (scelta delle risorse, delle priorità operative, etc.), economico e, se mi passate il termine, ideale. Esemplificando: Assoinvestitori dovrebbe assomigliare di più al buon samaritano o ad un tagliatore di diamanti?
Non mi sembra una buona idea iniziare facendo un po’ di tutto, rimandando al dopo di precisare l’autentica vocazione. Senza dimenticare che l’appeal dell’associazione sarebbe molto diversa a seconda dell’impostazione scelta.
2)a disposizione di chi si porrà Assoinvestitori? Solo degli associati? Di chiunque ne faccia richiesta?
3)quale sarà l’interfaccia tra Assoinvestitori e Investire Oggi?
Mi piacerebbe sapere se chi ha riflettuto su questa “idea”, a cominciare da Claudio, ha già prodotto uno schema che risponde a queste domande.