Educational e FAQ Assoinvestitori e Proposte per costituzione società (2 lettori)

apaci2

Ad bestias
Ragazzi sono dei vostri...

IMHO serve organizzare un incontro ma con un numero limitato di persone in modo da discutere in modo efficace della struttura, missione etc di questa iniziativa e poi riportare la prima bozza a tutti per condividere e cercare eventuali miglioramenti...

:ciao:
 

DinoP

life is good
Ragazzi sono dei vostri...

IMHO serve organizzare un incontro ma con un numero limitato di persone in modo da discutere in modo efficace della struttura, missione etc di questa iniziativa e poi riportare la prima bozza a tutti per condividere e cercare eventuali miglioramenti...

:ciao:

non sono d'accordo sul numero limitato,
chi è interessato dovrebbe comunque poter partecipare, anche solo per ascoltare. IMHO
 

ferdo

Utente Senior
Forse sto correndo troppo, ma fra gli obbiettivi, inserirei, la gestione di operazioni di investimento congiunto creando un soggetto in grado di gestire in modo uniforme diverse posizioni facenti capo a più investitori.
Questo soggetto dovrebbe imitare la struttura di un Trust di diritto inglese dove è prevista la ripartizione della proprietà tra più soggetti senza che questi godano di tutti i diritti in relazione allo stesso ma solo della quota posseduta.
Per iniziare abbiamo bisogno della collaborazione di una banca o una Sim dove gli associati conferiscano della liquidità a loro piacimento, poi dei gestori (quattro o cinque associati disponibili) che con strumenti adeguati siano in grado di informare tramite e-mail gli associati della varie opportunità come l’emissione di un bond o qualche prezzo interessante su qualche book. A questo punto gli associati interessati comunicano al gestore la loro disponibilità ad investire mettiamo 10k su un bond in collocamento con pezzatura di 100k, se ci sono 10 associati disponibili il gestore procede all’acquisto, ogni singolo associato avrà 10 k del Bond.
Per una eventuale vendita il possessore dei 10k informerà il gestore che provvederà ad informare tutti gli altri associati che ci sono 10 k del bond in vendita e metterà in contatto l’eventuale acquirente con il venditore per una trattativa privata e verrà informato in caso di accordo per registrare il nuovo possessore dei 10K.
Oppure uno dei gestori che ritiene interessante una proposta sul mercato di acquisto per il bond informerà i possessori del bond e ricevendo l’assenso di almeno la metà di quest’ultimi procederà alla vendita.
Ci dovrebbe essere inoltre la figura di uno o più controllori la gestione delle cedole e eventuali commissioni a favore della associazione.
Ps. Mattinata al mare senza ombrellone ,il sole picchiava forte:cool:

l'Associazione a me risulta non possa avere finalità di lucro
quindi occorre prima comprendere le finalità del nuovo soggetto e poi stabilire come
 

tomcat

Forumer attivo
l'Associazione a me risulta non possa avere finalità di lucro
quindi occorre prima comprendere le finalità del nuovo soggetto e poi stabilire come
hai ragione
in ogni caso, lo svolgimento di attività come casa di investimenti comporterebbe il rilascio delle autorizzazioni del caso ...
comunque, non c'è niente di meglio che parlarne e confrontarsi e poi decidere ponderatamente
 

Peco

Forumer storico
Riporto un interessante post di silver01 nella discussione "comitato risparmiatori Grecia uniamoci"

Il problema connesso ad ogni struttura associativa è il rischio di mettere in piedi l'ennesimo carrozzone burocratico mangiasoldi; ognuno compie automaticamente una sommaria valutazione costi/benefici, è questo il motivo per cui non si passa alla fase attuativa. Qui si parla di sede fisica, fax, telefono, incontri personali; ma queste sono realtà del secolo scorso, intrinsecamente costose.
Un'associazione non riconosciuta non richiede forme particolari, è solo una nozione di fatto per indicare che due o più persone collaborano ad un obiettivo comune, sulla base di un contratto associativo anche verbale (per l'atto costitutivo non è prevista alcuna forma specifica). Formalità varie saranno richieste invece per il riconoscimento giuridico, se e quando la questione diverrà attuale.
Per un'associazione non riconosciuta la sede può essere tranquillamente un sito web, e il consenso può essere manifestato selezionando una casella nella pagina web in cui è esposto il contratto associativo.
Ho già postato in passato i passaggi per avviare l'associazione praticamente a costo zero, descrivendo a grandi linee anche gli aspetti tecnici e gli strumenti software necessari; qui mi limito a ricordare gli aspetti organizzativi.
- I promotori devono assumersi anche gli oneri di titolari del trattamento dati degli aderenti, in ossequio alle vigenti norme sulla privacy; in pratica questo implica che i promotori devono esporre sul sito i propri dati identificativi, in moda da essere facilmente individuabili quantomeno dalle autorità pubbliche; non è ammesso anonimato.
- Chi aderisce in seguito (formazione progressiva del contratto associativo) deve fornire i propri dati anagrafici e una bitmap di un documento di identità, indicare quali dati personali possono essere resi pubblici e quali devono restare a conoscenza dei soli titolari del trattamento dati (che sono passibili di sanzioni in caso di inadempienze), selezionare una casella per manifestare adesione all'atto costitutivo. Dati finanziari saranno richiesti solo se necessari, ad esempio se occorrerà coordinare azioni legali o trattative con le banche.

Ovviamente questi passaggi implicano il superamento di resistenze culturali, ma io non vedo rischi reali nel processo delineato; si tratta solo di usare in modo consapevole e prudente i nuovi strumenti di comunicazione. A me sembra abbastanza paradossale che ci sia resistenza ad esporre i propri dati in Internet, e si proponga invece di organizzare incontri personali tra sconosciuti.
 

tomcat

Forumer attivo
Riporto un interessante post di silver01 nella discussione "comitato risparmiatori Grecia uniamoci"

Il problema connesso ad ogni struttura associativa è il rischio di mettere in piedi l'ennesimo carrozzone burocratico mangiasoldi; ognuno compie automaticamente una sommaria valutazione costi/benefici, è questo il motivo per cui non si passa alla fase attuativa. Qui si parla di sede fisica, fax, telefono, incontri personali; ma queste sono realtà del secolo scorso, intrinsecamente costose.
Un'associazione non riconosciuta non richiede forme particolari, è solo una nozione di fatto per indicare che due o più persone collaborano ad un obiettivo comune, sulla base di un contratto associativo anche verbale (per l'atto costitutivo non è prevista alcuna forma specifica). Formalità varie saranno richieste invece per il riconoscimento giuridico, se e quando la questione diverrà attuale.
Per un'associazione non riconosciuta la sede può essere tranquillamente un sito web, e il consenso può essere manifestato selezionando una casella nella pagina web in cui è esposto il contratto associativo.
Ho già postato in passato i passaggi per avviare l'associazione praticamente a costo zero, descrivendo a grandi linee anche gli aspetti tecnici e gli strumenti software necessari; qui mi limito a ricordare gli aspetti organizzativi.
- I promotori devono assumersi anche gli oneri di titolari del trattamento dati degli aderenti, in ossequio alle vigenti norme sulla privacy; in pratica questo implica che i promotori devono esporre sul sito i propri dati identificativi, in moda da essere facilmente individuabili quantomeno dalle autorità pubbliche; non è ammesso anonimato.
- Chi aderisce in seguito (formazione progressiva del contratto associativo) deve fornire i propri dati anagrafici e una bitmap di un documento di identità, indicare quali dati personali possono essere resi pubblici e quali devono restare a conoscenza dei soli titolari del trattamento dati (che sono passibili di sanzioni in caso di inadempienze), selezionare una casella per manifestare adesione all'atto costitutivo. Dati finanziari saranno richiesti solo se necessari, ad esempio se occorrerà coordinare azioni legali o trattative con le banche.

Ovviamente questi passaggi implicano il superamento di resistenze culturali, ma io non vedo rischi reali nel processo delineato; si tratta solo di usare in modo consapevole e prudente i nuovi strumenti di comunicazione. A me sembra abbastanza paradossale che ci sia resistenza ad esporre i propri dati in Internet, e si proponga invece di organizzare incontri personali tra sconosciuti.
scusami, peco
non sono d'accordo
la mia esperienza professionale (non eccelsa, ma di apprezzabile durata e di molto modesto successo) mi insegna:
- i contatti fra numerosi soggetti necessitano di un momento di incontro diretto (quantomeno fra delegati) onde evitare che le varie proposte si disperdano in continui rilanci;
- è sicuramente positiva anche la conoscenza personale fra interlocutori - almeno per chi non tema di incontrare sconosciuti in una sala riunioni (scusa la battuta) - ciò a tanto maggior ragione nel caso di specie, in cui qualcuno ha proposto la formazione di un fondo comune di apprezzabile entità;
- la creazione di una associazione per il solo tramite della rete prevede che la dialettica fra associati sia limitata o a periodici sondaggi, ovvero al sistema del forum (tanto utile quando ci si debba scambiare informazioni in modo asimmetrico quando inconcludente quando si debba giungere si debba giungere ad una soluzione operativa)
- la assunzione di oneri economici apprezzabili presuppone, ovviamente, un processo di costituzione idoneo a valutare i costi e i benefici delle spese da sopportare
 

Peco

Forumer storico
scusami, peco
non sono d'accordo
la mia esperienza professionale (non eccelsa, ma di apprezzabile durata e di molto modesto successo) mi insegna:
- i contatti fra numerosi soggetti necessitano di un momento di incontro diretto (quantomeno fra delegati) onde evitare che le varie proposte si disperdano in continui rilanci;
- è sicuramente positiva anche la conoscenza personale fra interlocutori - almeno per chi non tema di incontrare sconosciuti in una sala riunioni (scusa la battuta) - ciò a tanto maggior ragione nel caso di specie, in cui qualcuno ha proposto la formazione di un fondo comune di apprezzabile entità;
- la creazione di una associazione per il solo tramite della rete prevede che la dialettica fra associati sia limitata o a periodici sondaggi, ovvero al sistema del forum (tanto utile quando ci si debba scambiare informazioni in modo asimmetrico quando inconcludente quando si debba giungere si debba giungere ad una soluzione operativa)
- la assunzione di oneri economici apprezzabili presuppone, ovviamente, un processo di costituzione idoneo a valutare i costi e i benefici delle spese da sopportare
Ciao tomcat
sono perfettamente d'accordo con quello che dici ,io ho solo postato con il copia incolla il post di un altro utente dove esponeva per grandi linee alcuni aspetti tecnici per la formazione di una struttura associativa.
 

tomcat

Forumer attivo
scusa la replica non perfettamente intonata
dalla grafica del tuo post non avevo capito che tutto il testo era incollato

ora, due date per l'incontro le suggerisco io :
venerdì 20.07
sabato 21.07
 

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