Aste

Secondo me c'era da aspettarselo: abbassano l'IVA sull'arte (cosa che mi sembra giusta), vuol dire che le gallerie avranno più margine (non credo che abbasseranno parimenti i prezzi), e vuoi vedere che al banchetto non vogliano sedersi anche le case d'asta?
Infatti visto anch'io quel 35% roba da pazzi. Si vede che cercano di tenere fuori i piccoli collezionisti e tenersi i mercanti o speculatori.
 
Secondo me c'era da aspettarselo: abbassano l'IVA sull'arte (cosa che mi sembra giusta), vuol dire che le gallerie avranno più margine (non credo che abbasseranno parimenti i prezzi), e vuoi vedere che al banchetto non vogliano sedersi anche le case d'asta?
Credo che l'IVA non c'entri niente, il Ponte mette questa commissione da anni.
 
In tal caso… aspettati un 40% a breve :p:D
Il Ponte (casa d'aste) ha una percentuale di lotti venduti del 193% e ha recentemente visto un aumento del fatturato del 30%. I costi per il compratore e il venditore sono spesso a carico della casa d'aste. Per i venditori, le commissioni possono arrivare a circa il 10-15%, mentre per i compratori, le commissioni sono generalmente più alte, arrivando al 20-27% e in alcuni casi fino al 30%.
 
Uhm, questi dati non riesco a trovarli, ma onestamente quell’aumento del fatturato del 30% mi suona come numero da post-Covid. Così fosse, quelle commissioni per il compratore del 27-30% potrebbero essere vecchie di un 3-4 anni. Forse @RedArrow sa da quando chiedono il 35% di commissioni.
Il ragionamento però che volevo fare è questo.
L’IVA ribassata sull’arte era già stata prevista dalla Legge Delega nel 2023.
È stata una gestazione lunga ma alla fine quest’anno c’è stato effettivamente l’abbassamento dal 22 al 5 per cento per gli operatori dell’arte (credo che i numeri siano questi).
Secondo me, le gallerie non si smuoveranno dai loro prezzi attuali, ma lì ammetto che si entra in dinamiche di mercato che non conosco. Così fosse, in teoria, si intascano un buon 17% in più, e va bene.
Però, sempre secondo un ragionamento da uomo della strada, le gallerie da qualche parte si devono rifornire. E vuoi che le case d’asta, bacino dove poter fare affari, non voglian metter mano su una fetta di quella torta? Se negli ultimi due anni (cioè da quando si sa dell’abbassamento dell’IVA sull’arte ) non ci sono già stati aumenti nelle commissioni, ci saranno presto. Le case d’asta locali, dopo l’abbuffata post-Covid hanno fatto un’altra cosa: hanno raddoppiato o triplicato i prezzi di base; si beccano, ovviamente, un volume di invenduti molto maggiore, mascherato ad arte da vendite farlocche (altrimenti non si spiega il numero di opere che risultano vendute e poi vengono rimesse in vendita sei mesi dopo)
 
Ultima modifica:
C’è poi l’aspetto di cui parla @PrinceFelipe : probabilmente l’accesso più democratico alle aste, e certamente anche l’aspetto ludico, ha fatto entrare in gioco molti soggetti (piccoli collezionisti, compratori occasionali) che stanno rompendo le uova nel paniere al sistema consolidato degli operatori classici. Ora, che questa cosa possa esser stata positiva per le case d’asta, non ne son certo.
Sicuramente all’inizio devono aver tratto profitto (più partecipanti = più alto il prezzo che potenzialmente posso raggiungere in asta) ma alla lunga alla casa d’aste conviene di più un cliente “regolare” come la galleria che non un occasionale. Non possono certamente permettersi di perdere gli operatori classici di mercato!
Quindi: commissioni più alte e piccoli collezionisti scoraggiati; i galleristi ringraziano: pagheranno anche loro commissioni più alte del 5-6%, ma comunque guadagneranno di più per le novità sull’IVA.
Visione tutta personale, ovviamente
 

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