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Ex popolari, proroga in vista per il Fir Torna l’ipotesi dell’acconto del 40%
Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)5 Mar 2020
Ex popolari, sui rimborsi del Fondo indennizzo risparmiatori si fa largo la proroga-bis per le domande. Mentre dopo il flop del decreto Milleproroghe, si riaffaccia il tentativo di concedere un acconto del 40% sui ristori. A quaranta giorni dal termine ultimo di presentazione delle domande, il 18 aprile, le novità nella tormentata partita degli indennizzi per i soci azzerati delle banche finite in default sono giunte ieri. L’elemento che sta complicando il quadro sono i rallentamenti indotti dall’emergenza coronavirus. Per cui si fa largo in parlamento l’idea di un’ulteriore proroga di un mese.
A confermare che un prolungamento sarà concesso è stato anche il sottosegretario al ministero dell’economia, Alessio Villarosa. Che in un video ieri ha poi aggiunto come siano pronti emendamenti ai decreti economici sul virus che riproporranno la concessione di un acconto del 40% sulle domande di indennizzo al Fir, anche senza attendere la fine dei controlli dell’agenzia delle entrate sui redditi dichiarati. «Li ho presentati nella riunione con il ministro Gualtieri; mi pare ci sia la volontà del governo di andar avanti», ha detto Villarosa.
Era stato proprio il sottosegretario a gettare acqua sul fuoco sul tema sollevato sabato dalle associazioni. Ovvero che le novità introdotte dalla legge di bilancio 2020 cambiavano i criteri di accesso al canale semplificato di rimborso, con il tetto di reddito di 35 mila euro, perché obbligava gli autonomi a inserire anche i redditi forfetari. «Le nuove disposizioni avranno efficacia dal 2020. E non interferiscono con i requisiti di reddito», aveva detto Villarosa. Ma l’interpello per chiarire i dubbi è stato comunque presentato. I dubbi non sono sui requisiti del 2018, ma sulle domande, da presentare ora.
Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)5 Mar 2020
Ex popolari, sui rimborsi del Fondo indennizzo risparmiatori si fa largo la proroga-bis per le domande. Mentre dopo il flop del decreto Milleproroghe, si riaffaccia il tentativo di concedere un acconto del 40% sui ristori. A quaranta giorni dal termine ultimo di presentazione delle domande, il 18 aprile, le novità nella tormentata partita degli indennizzi per i soci azzerati delle banche finite in default sono giunte ieri. L’elemento che sta complicando il quadro sono i rallentamenti indotti dall’emergenza coronavirus. Per cui si fa largo in parlamento l’idea di un’ulteriore proroga di un mese.
A confermare che un prolungamento sarà concesso è stato anche il sottosegretario al ministero dell’economia, Alessio Villarosa. Che in un video ieri ha poi aggiunto come siano pronti emendamenti ai decreti economici sul virus che riproporranno la concessione di un acconto del 40% sulle domande di indennizzo al Fir, anche senza attendere la fine dei controlli dell’agenzia delle entrate sui redditi dichiarati. «Li ho presentati nella riunione con il ministro Gualtieri; mi pare ci sia la volontà del governo di andar avanti», ha detto Villarosa.
Era stato proprio il sottosegretario a gettare acqua sul fuoco sul tema sollevato sabato dalle associazioni. Ovvero che le novità introdotte dalla legge di bilancio 2020 cambiavano i criteri di accesso al canale semplificato di rimborso, con il tetto di reddito di 35 mila euro, perché obbligava gli autonomi a inserire anche i redditi forfetari. «Le nuove disposizioni avranno efficacia dal 2020. E non interferiscono con i requisiti di reddito», aveva detto Villarosa. Ma l’interpello per chiarire i dubbi è stato comunque presentato. I dubbi non sono sui requisiti del 2018, ma sulle domande, da presentare ora.