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Loro si ostinano e i mercati fanno venire il mal di mare!
L'Europa pronta a un piano da 60 miliardi per aiutare l'Irlanda, ma Dublino rifiuta: non ci servono
Si fa più insistente il pressing della Germania sull'Irlanda, perchè il Paese accetti di ricorrere al Fondo di aiuti predisposto dall'Unione europea. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, un funzionario governativo tedesco, che ha preferito rimanere anonimo, ha confermato che Berlino sta tentando di convincere Dublino ad accedere al Fondo prima dell'Eurogruppo di martedì 16 novembre, in modo da ridurre la volatilità dei mercati.
A quanto pare, però, Dublino sta opponendo resistenza. Secondo quanto riporta oggi il Financial Times i responsabili irlandesi insistono sul fatto che il loro paese non ha bisogno di aiuti finanziari. Colloqui informali conclusi con un nulla di fatto si sono svolti ieri sera a Bruxelles. Si doveva decidere se concedere o meno all'Irlanda un pacchetto di aiuti prima della riapertura dei mercati. Nel caso dovessero essere stanziati, gli aiuti europei dovrebbero aggirarsi sui 60 miliardi di euro, ma i ministri irlandesi hanno ribadito ancora ieri di non aver bisogno di alcuna assistenza per superare la crisi in cui versa il loro paese. «Dobbiamo dimostrare chiaramente che l'Irlanda può superare da sola questa crisi finanziaria», ha detto a una radio locale il ministro dell'Industria Batt O'Keeffe. Intanto la Germania ha smentito categoricamente di aver fatto pressioni per far accettare gli aiuti a Dublino.
Anche secondo il Sunday Times, il ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan, ha intenzione di resistere in ogni modo alle pressioni che gli arriveranno in sede di Eurogruppo. Sempre il quotidiano londinese, riporta che, nell'ambito delle prime trattative su un possibile ricorso dell'Financial Stability Fund, sarebbe stato chiesto all'Irlanda di aumentare la tassa sulle società, attualmente ferma al 12,5 per cento.
Peraltro il Fondo Monetario Internazionale si è detto disposto ad assistere l'Irlanda, se necessario, ma di non avere ricevuto ancora alcuna richiesta in tal senso: lo ha reso noto il direttore dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, intervistato a margine del forum economico dell'Asia-Pacifico (Apec).
L'Irlanda, dove un laureato su cinque cerca lavoro all'estero, si appresta a votare una drastica legge finanziaria che prevede un giro di vite di 6 miliardi di euro, prima tappa di un programma d'austerità da 15 miliardi di euro in quattro anni che dovrebbe riportare il deficit pubblico dall'astronomico livello del 32% di quest'anno a meno del 3% nel 2014.
Fonte:
L'Europa pronta a un piano da 60 miliardi per aiutare l'Irlanda, ma Dublino rifiuta: non ci servono - Il Sole 24 ORE
L'Europa pronta a un piano da 60 miliardi per aiutare l'Irlanda, ma Dublino rifiuta: non ci servono
Si fa più insistente il pressing della Germania sull'Irlanda, perchè il Paese accetti di ricorrere al Fondo di aiuti predisposto dall'Unione europea. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, un funzionario governativo tedesco, che ha preferito rimanere anonimo, ha confermato che Berlino sta tentando di convincere Dublino ad accedere al Fondo prima dell'Eurogruppo di martedì 16 novembre, in modo da ridurre la volatilità dei mercati.
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A quanto pare, però, Dublino sta opponendo resistenza. Secondo quanto riporta oggi il Financial Times i responsabili irlandesi insistono sul fatto che il loro paese non ha bisogno di aiuti finanziari. Colloqui informali conclusi con un nulla di fatto si sono svolti ieri sera a Bruxelles. Si doveva decidere se concedere o meno all'Irlanda un pacchetto di aiuti prima della riapertura dei mercati. Nel caso dovessero essere stanziati, gli aiuti europei dovrebbero aggirarsi sui 60 miliardi di euro, ma i ministri irlandesi hanno ribadito ancora ieri di non aver bisogno di alcuna assistenza per superare la crisi in cui versa il loro paese. «Dobbiamo dimostrare chiaramente che l'Irlanda può superare da sola questa crisi finanziaria», ha detto a una radio locale il ministro dell'Industria Batt O'Keeffe. Intanto la Germania ha smentito categoricamente di aver fatto pressioni per far accettare gli aiuti a Dublino.
Anche secondo il Sunday Times, il ministro delle Finanze irlandese, Brian Lenihan, ha intenzione di resistere in ogni modo alle pressioni che gli arriveranno in sede di Eurogruppo. Sempre il quotidiano londinese, riporta che, nell'ambito delle prime trattative su un possibile ricorso dell'Financial Stability Fund, sarebbe stato chiesto all'Irlanda di aumentare la tassa sulle società, attualmente ferma al 12,5 per cento.
Peraltro il Fondo Monetario Internazionale si è detto disposto ad assistere l'Irlanda, se necessario, ma di non avere ricevuto ancora alcuna richiesta in tal senso: lo ha reso noto il direttore dell'Fmi, Dominique Strauss-Kahn, intervistato a margine del forum economico dell'Asia-Pacifico (Apec).
L'Irlanda, dove un laureato su cinque cerca lavoro all'estero, si appresta a votare una drastica legge finanziaria che prevede un giro di vite di 6 miliardi di euro, prima tappa di un programma d'austerità da 15 miliardi di euro in quattro anni che dovrebbe riportare il deficit pubblico dall'astronomico livello del 32% di quest'anno a meno del 3% nel 2014.
Fonte:
L'Europa pronta a un piano da 60 miliardi per aiutare l'Irlanda, ma Dublino rifiuta: non ci servono - Il Sole 24 ORE