Poi la concludo su Drusilla che ha fatto un monologo sull'unicità delle persone (grazie al cielo niente propagande mainstream, avvilenti e che umiliano grandi concetti), unicità da valorizzare e riconoscere. E ha rifiutato il concetto di diversità.
È vero, l’unicità ti rende individuo ma per vivere bisogna mettersi in relazione con gli altri ed è lì che saper considerare la diversità diventa fondamentale.
È da un pezzo che abbiamo preso a vederci come pezzi unici nello scacchiere, tanto da essere fissati con la nostra rappresentazione e rappresentatività.
Quello che invece abbiamo disimparato completamente è a far entrare in relazione fra loro le nostre diversità in modo felice.
E aggiungo: siamo tutti fissati che sia la rappresentazione mediatica a renderci liberi dagli stereotipi e dai pregiudizi, vedi appunto polemiche su Zalone o sulla stessa Drusilla e su migliaia di altri casi precedenti. In realtà la rappresentazione mediatica viene strasopravvalutata, solo perché le relazioni umane si fanno sempre più rade e vengono sempre più sottovalutate. Ma sono le relazioni a cambiare la realtà e il pensiero delle persone sulle altre persone, perché è la diversità nel concreto di una relazione a mettermi in discussione e richiedermi un cambiamento. Le rappresentazioni me le guardo dal divano e applaudo o storco il naso ma rimango sempre la stessa persona.
Vabbè.
Che tristezza questo Sanremo.