Berlusconi ha charme digiamolo

In porto c'e' una nave che non riesce a ripartire a causa di un guasto
tecnico.
Dopo aver contattato vari tecnici che non sono stati in grado di
risolvere il problema, viene suggerito il nome di questo piccolo
artigiano.
Al suo arrivo si reca in sala macchine, inizia ad auscultare diversi
tubi, palpare alcune valvole, il tutto sotto lo sguardo perplesso del
capitano, fino al momento in cui tira fuori dalla cassetta degli
attrezzi un grosso martello e sferra una martellata a un componente.
All'mprovviso il motore in sala macchine riprende correttamente a funzionare.
Presenta quindi la fattura:
Intervento per riparazione = 1000$

Il capitano allibito si lamenta e protesta per il costo, sostenendo
che una semplice martellata non puo' costare tutti quei soldi!
L'artigiano convinto dal capitano gli da ragione e presenta la nuova
fattura:
N° 01 martellata = 1$
Per aver saputo dove darla = 999$
 
In porto c'e' una nave che non riesce a ripartire a causa di un guasto
tecnico.
Dopo aver contattato vari tecnici che non sono stati in grado di
risolvere il problema, viene suggerito il nome di questo piccolo
artigiano.
Al suo arrivo si reca in sala macchine, inizia ad auscultare diversi
tubi, palpare alcune valvole, il tutto sotto lo sguardo perplesso del
capitano, fino al momento in cui tira fuori dalla cassetta degli
attrezzi un grosso martello e sferra una martellata a un componente.
All'mprovviso il motore in sala macchine riprende correttamente a funzionare.
Presenta quindi la fattura:
Intervento per riparazione = 1000$

Il capitano allibito si lamenta e protesta per il costo, sostenendo
che una semplice martellata non puo' costare tutti quei soldi!
L'artigiano convinto dal capitano gli da ragione e presenta la nuova
fattura:
N° 01 martellata = 1$
Per aver saputo dove darla = 999$

l'ho stampata dimer 28
 
Copio e incollo prima di chiudere, dal blog dell'ottima Zanardo (e se non sapete chi è, peggio per voi :prr:)

Questo è quanto scrive Giovanna Cosenza su Il Fatto quotidiano:
Siamo alle solite, con le bassezze rivolte alle donne: da un lato Berlusconi che, a Mirano, insiste con compiacimento nel mettere in imbarazzo una dipendente dell’azienda Green Power («Lei viene? Ma quante volte viene?»); dall’altro Marcorè che, a Ballarò in sostituzione di Crozza, imita Gasparri che si rivolge a Mara Carfagna con: «Fortuna che c’è aaa nostra Carfagna elettorale che… qualcosa tira sempre su».

Più tardi è lo stesso Floris a mettere in relazione i due episodi, per rispondere a Mara Carfagna che chiede: «Poi mi spiega la battuta di Marcorè, perché non vorrei aver capito male ed essermi trovata di fronte a una battuta da osteria». E Floris: «La confronteremo con quella del suo leader». Infatti le confronta: lo spettacolo del politico contro quello del comico. Perché? Per vedere «quale delle due indigna di più». Insomma Floris ne fa una questione di gradi.

Peccato però che, dopo che l’Rvm è andato in onda, Mara Carfagna incalzi: «Questo secondo lei autorizza un suo comico a fare una battuta volgare su di me?» E Floris: «Ha ragione però uno è un comico e uno non dovrebbe esserlo». E Carfagna, dopo aver ribadito che tutto ciò «non autorizza» (applausi) e che lei ha sempre commentato negativamente comportamenti del genere (applausi prolungati): «Se è come penso io, pretendo le scuse». Infatti Floris gliele fa: «Mi scuso io per parte mia e per Marcorè, immagino lo farebbe anche lui». Alla fine vince Mara Carfagna, dunque, e poiché ne atterra due in un colpo (Floris e Marcorè), 2 a 0 per lei.

Cosa ne penso? Penso che Berlusconi, gli applausi che si è guadagnato su quel palco e i sorrisetti imbarazzati della giovane donna ben rappresentano il machismo ammuffito di molti italiani e l’incapacità di molte donne di reagirvi in modo adeguato, specie se la muffa sta su un uomo di potere. Ma penso pure che chi insiste nell’alludere al passato di Mara Carfagna come donna “da calendario” – politico o comico che sia – si qualifica come appartenente o connivente allo stesso machismo stantio. Sei un avversario politico di Mara Carfagna? E allora critica ciò che propone e fa come donna politica. Vuoi fare satira? E allora inchiodala alle inconsistenze e ai tic di ciò che dice, evitando ogni allusione alla sua avvenenza e al suo passato da soubrette. Perché evitarli? Perché altrimenti abbassi il livello della satira, visto che è ben più difficile far ridere sui contenuti e sulle parole dei politici, che sul loro corpo. Inoltre finisci per mostrare a tuo danno, come è accaduto ieri a Marcorè, che un po’ di muffa machista ce l’hai addosso pure tu.
 
Copio e incollo prima di chiudere, dal blog dell'ottima Zanardo (e se non sapete chi è, peggio per voi :prr:)

Questo è quanto scrive Giovanna Cosenza su Il Fatto quotidiano:
Siamo alle solite, con le bassezze rivolte alle donne: da un lato Berlusconi che, a Mirano, insiste con compiacimento nel mettere in imbarazzo una dipendente dell’azienda Green Power («Lei viene? Ma quante volte viene?»); dall’altro Marcorè che, a Ballarò in sostituzione di Crozza, imita Gasparri che si rivolge a Mara Carfagna con: «Fortuna che c’è aaa nostra Carfagna elettorale che… qualcosa tira sempre su».

Più tardi è lo stesso Floris a mettere in relazione i due episodi, per rispondere a Mara Carfagna che chiede: «Poi mi spiega la battuta di Marcorè, perché non vorrei aver capito male ed essermi trovata di fronte a una battuta da osteria». E Floris: «La confronteremo con quella del suo leader». Infatti le confronta: lo spettacolo del politico contro quello del comico. Perché? Per vedere «quale delle due indigna di più». Insomma Floris ne fa una questione di gradi.

Peccato però che, dopo che l’Rvm è andato in onda, Mara Carfagna incalzi: «Questo secondo lei autorizza un suo comico a fare una battuta volgare su di me?» E Floris: «Ha ragione però uno è un comico e uno non dovrebbe esserlo». E Carfagna, dopo aver ribadito che tutto ciò «non autorizza» (applausi) e che lei ha sempre commentato negativamente comportamenti del genere (applausi prolungati): «Se è come penso io, pretendo le scuse». Infatti Floris gliele fa: «Mi scuso io per parte mia e per Marcorè, immagino lo farebbe anche lui». Alla fine vince Mara Carfagna, dunque, e poiché ne atterra due in un colpo (Floris e Marcorè), 2 a 0 per lei.

Cosa ne penso? Penso che Berlusconi, gli applausi che si è guadagnato su quel palco e i sorrisetti imbarazzati della giovane donna ben rappresentano il machismo ammuffito di molti italiani e l’incapacità di molte donne di reagirvi in modo adeguato, specie se la muffa sta su un uomo di potere. Ma penso pure che chi insiste nell’alludere al passato di Mara Carfagna come donna “da calendario” – politico o comico che sia – si qualifica come appartenente o connivente allo stesso machismo stantio. Sei un avversario politico di Mara Carfagna? E allora critica ciò che propone e fa come donna politica. Vuoi fare satira? E allora inchiodala alle inconsistenze e ai tic di ciò che dice, evitando ogni allusione alla sua avvenenza e al suo passato da soubrette. Perché evitarli? Perché altrimenti abbassi il livello della satira, visto che è ben più difficile far ridere sui contenuti e sulle parole dei politici, che sul loro corpo. Inoltre finisci per mostrare a tuo danno, come è accaduto ieri a Marcorè, che un po’ di muffa machista ce l’hai addosso pure tu.

E criticare i motivi per i quali è stata nominata Ministro delle Pari Opportunità (tra l'altro)? Perchè allora non si è indignata? Anche se almeno lei ha una laurea in Giurisprudenza...
Domanda: si era indignata durante il suo incarico come ministro delle gaffe machiste di Berlusconi? :-?
 
Copio e incollo prima di chiudere, dal blog dell'ottima Zanardo (e se non sapete chi è, peggio per voi :prr:)

Questo è quanto scrive Giovanna Cosenza su Il Fatto quotidiano:
Siamo alle solite, con le bassezze rivolte alle donne: da un lato Berlusconi che, a Mirano, insiste con compiacimento nel mettere in imbarazzo una dipendente dell’azienda Green Power («Lei viene? Ma quante volte viene?»); dall’altro Marcorè che, a Ballarò in sostituzione di Crozza, imita Gasparri che si rivolge a Mara Carfagna con: «Fortuna che c’è aaa nostra Carfagna elettorale che… qualcosa tira sempre su».

Più tardi è lo stesso Floris a mettere in relazione i due episodi, per rispondere a Mara Carfagna che chiede: «Poi mi spiega la battuta di Marcorè, perché non vorrei aver capito male ed essermi trovata di fronte a una battuta da osteria». E Floris: «La confronteremo con quella del suo leader». Infatti le confronta: lo spettacolo del politico contro quello del comico. Perché? Per vedere «quale delle due indigna di più». Insomma Floris ne fa una questione di gradi.

Peccato però che, dopo che l’Rvm è andato in onda, Mara Carfagna incalzi: «Questo secondo lei autorizza un suo comico a fare una battuta volgare su di me?» E Floris: «Ha ragione però uno è un comico e uno non dovrebbe esserlo». E Carfagna, dopo aver ribadito che tutto ciò «non autorizza» (applausi) e che lei ha sempre commentato negativamente comportamenti del genere (applausi prolungati): «Se è come penso io, pretendo le scuse». Infatti Floris gliele fa: «Mi scuso io per parte mia e per Marcorè, immagino lo farebbe anche lui». Alla fine vince Mara Carfagna, dunque, e poiché ne atterra due in un colpo (Floris e Marcorè), 2 a 0 per lei.

Cosa ne penso? Penso che Berlusconi, gli applausi che si è guadagnato su quel palco e i sorrisetti imbarazzati della giovane donna ben rappresentano il machismo ammuffito di molti italiani e l’incapacità di molte donne di reagirvi in modo adeguato, specie se la muffa sta su un uomo di potere. Ma penso pure che chi insiste nell’alludere al passato di Mara Carfagna come donna “da calendario” – politico o comico che sia – si qualifica come appartenente o connivente allo stesso machismo stantio. Sei un avversario politico di Mara Carfagna? E allora critica ciò che propone e fa come donna politica. Vuoi fare satira? E allora inchiodala alle inconsistenze e ai tic di ciò che dice, evitando ogni allusione alla sua avvenenza e al suo passato da soubrette. Perché evitarli? Perché altrimenti abbassi il livello della satira, visto che è ben più difficile far ridere sui contenuti e sulle parole dei politici, che sul loro corpo. Inoltre finisci per mostrare a tuo danno, come è accaduto ieri a Marcorè, che un po’ di muffa machista ce l’hai addosso pure tu.


beh ... no
così è gender, a rovescio: 2 a 0 ???

la Carfagna dovrebbe chiedere scusa per il suo passato comportamento calendaristico, con cui ha di fatto sostenuto volontariamente l'immagine della donna oggetto: troppo comodo incassare gli utili della notorietà e poi fare la morale agli altri

inoltre, si sarebbe dovuta impegnare a chiedere altrettante scuse anche da B:
troppo bello chiederle ad personam per sè stessa da chi era disposta a darle , ma non per difendere chi, senza essere un personaggio pubblico nè essersi posta in alcun modo in pubblica evidenza ma solo per essersi trovata credo per caso su un palco, ha dovuto sopportare di altrettanto se non di peggio

la Carfy ha giocato per sè: le donne si arrangino per conto loro
 
Ultima modifica:
fa parte del personaggio. recita un ruolo sapendo benissimo quel che fa. nel bene , nel male purchè se ne parli soprattutto in campagna eletorale. :mumble:


ottimo ...
.... ottimo, se fosse a spese sue :)


ps
per spiegarmi meglio:
ci fosse stata mia sorella, mia moglie, mia figlia, mia mamma al posto di quella signora, forse non sarei tanto filosofico
che lui apostrofi la sua nuova compagna così, in una serata elegante, lo faccia pure: lo faccia nel suo privato però, con persone che apprezzano il suo fine umorismo


se vuol far parlare di sè, ci racconti qualcosa di suo, di personale: molti sarebbero interessati a sentire alcuni fatti che lui finora ha ritienuto facciano parte del suo privato
e please non si trinceri dietro il diritto a non rispondere :D
 
Ultima modifica:
immagggino che se un leader politico maschio lo chiedesse ad un uomo, parleresti lo stesso di altruismo

aside
quello che fa pena è l'uditorio: lui sfrutta certe parti del suo elettorato

a occhio mi pare che la platea fosse fatta per lo più di gente in la con gli anni. del resto a tutte le promesse fatte in politica possono crederci solo quelli che davvero sono sull'orlo del baratro, gli altri ci vanno più coi piedi di piombo sapendo che nessuno ha ricetta per cambiarci la vita dall'oggi al domani . a me, per dire, nn cambierà nulla ... anagraficamente sono fuori da tutti i giochi di magia che la politica può fare per cambiare qualcosa in questo paese. :rolleyes:
 

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