pb
Forumer attivo
http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/economia/banche21/divgronchi/divgronchi.html
Ne ha parlato ieri sera a "Porta a Porta" il nuovo presidente Gronchi
Trenta euro a testa: restituiti "solo a chi li ha chiesti"
Bpl, frode a un milione di correntisti
nel 1999 spese di conto aumentate
ROMA - Persino Bruno Vespa, che ne ha viste tante, guardava allucinato il distinto e certamente onesto signore che oggi presiede la Banca Popolare Italiana raccontare tranquillamente che, nel 1999, il suo istituto (allora diretto da Fiorani e dalla sua banda), aveva aumentato arbitrariamente le spese di conto corrente di circa 30 euro a cliente e che la cosa riguardava un milione di persone.
Ieri sera, a "Porta a Porta", Divo Gronchi, l'uomo che sta cercando disperatamente di far tornare la banca di Lodi all'onore del mondo, ha fornito una serie di interessanti delucidazioni sulla situazione attuale dell'istituto. Ha parlato delle perdite subite (358 milioni di euro stando alla semestrale), dei capitali spostati all'estero da Fiorani e soci (quasi un miliardo di euro che stanno rientrando con una perdita persino accettabile di 6/7 milioni), del fatto che lui "non ha poteri di indagine" su quello che i suoi predecessori hanno combinato all'estero con soldi non direttamente di proprietà della banca.
Poi, quasi senza cambiare espressione, Gronchi ha spiegato il "trucchetto" dell'aumento delle spese del conto corrente. Ha detto che la cosa era stata applicata a un milione di correntisti. "Un milione?" ha chiesto Vespa quasi non credendo alle sue orecchie, mentre Tabacci (Udc), in studio scuoteva la testa, Rizzo (Pdci) da fuori, digrignava i denti e La Malfa (in studio) sembrava sempre più preoccupato per la banca che per i clienti.
Gronchi ha fatto cenno di sì: "Un milione di correntisti... Ma stiamo restituendo i soldi a chi ce li chiede". Qui Vespa si è un po' perso. Non ha detto: "Come? Solo a chi ve li chiede?" anche se si è capito che lo ha pensato. Gli altri si sono arrabbiati un po' di più, ma Gronchi (a una domanda di Rizzo) se l'è cavata spiegando che non è proprio un furto perché, in parole povere, si tratta di spese gonfiate ma non inesistenti.
Fatti due conti, i 30 milioni del 1999, anche con l'inflazione bassa di questi anni, sono diventati più di 40. Sarebbe interessante sapere quale livello di comunicazione e informazione è stato messo in piedi dalla Banca Popolare Italiana per informare i suoi correntisti dell'opportunità di rientro, quante persone li hanno chiesti, quanti soldi sono già stati restituiti, quanto ci ha guadagnato l'istituto.
(15 dicembre 2005)
La grandezza della truffa è direttamente proporzionale al numero di messe a cui assistono.
(Fazio a messa ci va tutti i giorni).
Evviva i messaioli.
Ne ha parlato ieri sera a "Porta a Porta" il nuovo presidente Gronchi
Trenta euro a testa: restituiti "solo a chi li ha chiesti"
Bpl, frode a un milione di correntisti
nel 1999 spese di conto aumentate
ROMA - Persino Bruno Vespa, che ne ha viste tante, guardava allucinato il distinto e certamente onesto signore che oggi presiede la Banca Popolare Italiana raccontare tranquillamente che, nel 1999, il suo istituto (allora diretto da Fiorani e dalla sua banda), aveva aumentato arbitrariamente le spese di conto corrente di circa 30 euro a cliente e che la cosa riguardava un milione di persone.
Ieri sera, a "Porta a Porta", Divo Gronchi, l'uomo che sta cercando disperatamente di far tornare la banca di Lodi all'onore del mondo, ha fornito una serie di interessanti delucidazioni sulla situazione attuale dell'istituto. Ha parlato delle perdite subite (358 milioni di euro stando alla semestrale), dei capitali spostati all'estero da Fiorani e soci (quasi un miliardo di euro che stanno rientrando con una perdita persino accettabile di 6/7 milioni), del fatto che lui "non ha poteri di indagine" su quello che i suoi predecessori hanno combinato all'estero con soldi non direttamente di proprietà della banca.
Poi, quasi senza cambiare espressione, Gronchi ha spiegato il "trucchetto" dell'aumento delle spese del conto corrente. Ha detto che la cosa era stata applicata a un milione di correntisti. "Un milione?" ha chiesto Vespa quasi non credendo alle sue orecchie, mentre Tabacci (Udc), in studio scuoteva la testa, Rizzo (Pdci) da fuori, digrignava i denti e La Malfa (in studio) sembrava sempre più preoccupato per la banca che per i clienti.
Gronchi ha fatto cenno di sì: "Un milione di correntisti... Ma stiamo restituendo i soldi a chi ce li chiede". Qui Vespa si è un po' perso. Non ha detto: "Come? Solo a chi ve li chiede?" anche se si è capito che lo ha pensato. Gli altri si sono arrabbiati un po' di più, ma Gronchi (a una domanda di Rizzo) se l'è cavata spiegando che non è proprio un furto perché, in parole povere, si tratta di spese gonfiate ma non inesistenti.
Fatti due conti, i 30 milioni del 1999, anche con l'inflazione bassa di questi anni, sono diventati più di 40. Sarebbe interessante sapere quale livello di comunicazione e informazione è stato messo in piedi dalla Banca Popolare Italiana per informare i suoi correntisti dell'opportunità di rientro, quante persone li hanno chiesti, quanti soldi sono già stati restituiti, quanto ci ha guadagnato l'istituto.
(15 dicembre 2005)
La grandezza della truffa è direttamente proporzionale al numero di messe a cui assistono.
(Fazio a messa ci va tutti i giorni).
Evviva i messaioli.