Unicredit: su rafforzamento capitale decisione dopo il G20 (fonti) Dowjones
MILANO (MF-DJ)--I dirigenti di UniCredit saranno in grado di decidere in merito alla misure di rafforzamento del capitale al termine del G20, quando sara' resa pubblica la lista del Financial Stability Board sulle banche di importanza sistemica (Sifi).
I dirigenti saranno infatti in grado di prendere una decisione sull'ammontare delle misure e il modo migliore per attuarle solo quando sapranno se l'istituto e' o meno incluso nella lista delle banche di importanza sistemica che devono avere riserve di capitale aggiuntivo, hanno affermato fonti a conoscenza della situazione.
L'elenco delle istituzioni finanziarie di importanza sistemica (Sifi) sara' reso pubblico la termine del G20 di Cannes e solo dopo la banca prendera' una decisione sull'opportunita' di raccogliere capitali sul mercato, tagliare i dividendi o ridurre la portata delle sue attivita', hanno affermato le fonti.
"La banca deve attendere la pubblicazione della lista per fare i necessari calcoli", ha aggiunto una delle fonti.
Secondo le stime degli analisti la banca potrebbe lanciare un aumento di capitale per un controvalore compreso tra 4 e 7 mld euro, cifre che UniCredit ha preferito non commentare. UniCredit non ha formalmente affidato un mandato alle banche per qualsiasi lavoro su un aumento di capitale, hanno precisato due fonti, ma secondo indiscrezioni di stampa Mediobanca e Bank of America-Merrill Lynch potrebbero ricevere l'incarico nelle prossime settimane.
UniCredit e' ancora in attesa di una dichiarazione formale da parte della Banca d'Italia che consenta alla banca di contabilizzare come capitale le obbligazioni convertibili denominate Cashes gia' emesse. La scorsa settimana, dopo la diffusione dei dati sui deficit di capitale delle banche europee da parte dell'Eba, l'Autorita' bancaria europea, UniCredit ha precisato che il suo deficit di capitale potenziale calcolato sulla base delle norme di "Basilea 2.5", tra cui gli stessi Cashes, si attesterebbe a 4,4 mld euro. Tuttavia, secondo una fonte, la banca potrebbe avere bisogno di non piu' di 2 mld euro anche se fosse inserita nell'elenco dei Sifi, perche' le regole di Basilea III saranno differenti. Nelle ultime settimane i dirigenti di UniCredit sono stati in Asia e negli Stati del Golfo per valutare l'interesse di investitori istituzionali, hanno riferito le fonti, aggiungendo che i fondi sovrani del Qatar e della Cina hanno espresso il loro potenziale interesse ad acquisire partecipazioni nel capitale della banca milanese.
UniCredit ha gia' diversi soci internazionali nella sua compagine azionaria, tra cui
Aabar, fondo d'investimento di Abu Dhabi, con una quota di circa il 5% e il fondo di investimento statunitense BlackRock,
mentre il 7,6% controllato da investitori libici e' stato congelato lo scorso marzo al momento dello scoppio della rivoluzione in Libia e ancora non e' chiaro quando sara' scongelato.
La prossima riunione del consiglio di amministrazione di UniCredit e' prevista per il 14 novembre con all'ordine del giorno l'approvazione dei risultati trimestrali. Gli analisti prevedono che la banca, oltre alla trimestrale, annunci misure di rafforzamento del capitale e il tanto atteso piano industriale. I top-manager hanno rivelato in passato che il piano sarebbe stato presentato entro la fine dell'anno, condizioni di mercato permettendo. src/mur
(END) Dow Jones Newswires
November 04, 2011 07:51 ET (11:51 GMT)