Buffoni

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Italia commissariata: Berlusconi e' finito, questo e' ovvio, ma l'alternativa fa venire i brividi
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Crisi/ Ue: Italia sarà la prima a sperimentare nuova governance
Crisi/ Ue: Italia sarà la prima a sperimentare nuova governance




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Andamento altalenante oggi sui mercati finanziari. Dopo la giornata di passione vissuta ieri dalle Borse (con Milano maglia nera e il picco raggiunto dallo spread Btp-Bund) legata all’annuncio del referendum in Grecia, stamane i mercati avevano subito un rimbalzo, per poi virare in negativo. Male anche le borse asiatiche. Intanto, il Governo si riunisce per discutere misure urgenti necessarie a contrastare l’ondata speculativa che ha investito l’Italia.
Quando andrà in default l’Italia?
“È difficilissimo stabilire la data esatta, tutto dipende dalla Grecia perché ci troviamo di fronte a un effetto contagio. Il default della Grecia, infatti, trascinerebbe sicuramente anche l’Italia nella stessa situazione perché i mercati non hanno più fiducia non nella Grecia in sé, ma nell’Europa unita quale organizzazione che può salvare questi Paesi.
In più noi abbiamo un debito troppo grande, parliamo di 1900 miliardi di Euro, quindi neanche il fondo di stabilità potrebbe salvarci. Io credo che la situazione si definirà sicuramente entro la primavera prossima, il che vuol dire che anche un eventuale default dell’Italia avverrà entro quel periodo. Questo perché la Grecia, nell’ipotesi in cui riesca a superare la nuova crisi conseguente al referendum, in primavera avrà bisogno di altri soldi, quindi tornerà nuovamente sul mercato e chiederà chiaramente all’Europa unita delle risorse economiche che a quel punto sarà difficile che le vengano accordate.”
Si parla di governo tecnico. Sarebbe la soluzione?
“Purtroppo non credo che il cambio di governo sia la soluzione giusta per poter rimediare a quello che sta succedendo adesso, quello che ci vuole è una nuova politica.
Naturalmente l’Italia si trova in una situazione migliore della Grecia, in primis ha le maggiori riserve auree d’Europa, le quarte al mondo, quindi potrebbe usare queste, in più potrebbe fare una patrimoniale secca e quindi ridurre il debito pubblico al 100% o al di sotto del 100%. Questo però lo può fare qualsiasi governo, si tratta di una decisione politica, non di una decisione tecnica.”
Quando parli di patrimoniale cosa intendi?
“Si impone una tassa patrimoniale una tantum di una certa quantità, potrebbe essere per esempio il 5% sul patrimonio, chiaramente non andrebbe prevista per chi ha la prima casa, ma dalla seconda casa in poi, a quel punto la patrimoniale riuscirebbe, insieme alla vendita di una parte delle riserve auree, sicuramente a abbassare il debito entro i limiti che verrebbero accettati dal mercato. Tuttavia, se a queste misure si accompagna una politica di austerità, questo non è sufficiente: è qui il problema, ci vorrebbe un governo tecnico che andasse completamente controcorrente a quello che ci viene chiesto da Bruxelles, altrimenti non ci sarebbe alcuna differenza.

Se noi continuiamo con questa politica di austerità, che tra l’altro è stata introdotta adesso in Italia a differenza degli altri paesi, noi ci ritroveremo esattamente dove si trova la Grecia con una contrazione del Pil. Noi invece dobbiamo fare quello che ci è stato chiesto dagli americani già da alcuni mesi e che la Germania si rifiuta di fare che è il “quantitative easing”, per cui bisogna stampare la carta moneta, ma noi non lo possiamo fare perché non abbiamo la sovranità monetaria, l’abbiamo data a Bruxelles.
Il Giappone è il secondo debito pubblico al mondo dopo lo Zimbabwe ma è un paese che non viene attaccato dai mercati finanziari, perché ha la sovranità nazionale, il che vuole dire che il Giappone può stampare la propria moneta, noi non lo possiamo fare né lo può fare la Grecia, è questo il problema dell’Italia!
Anche un governo tecnico dovrebbe affrontare questo problema e questo in Italia è un tabù perché l’uscita dall’euro non è neanche una possibilità da dibattere, tant’è vero che la Grecia in un certo senso sta forzando la mano, perché la decisione di fare un referendum è finalizzata a forzare la mano al G20 dopodomani sulla discussione di una possibile uscita dall’Euro.”
Che succederebbe se la Grecia uscisse dall’euro?
“Se la Grecia riuscisse a uscire in un modo ordinato e con il placet del resto dell’Europa, allora questo sicuramente sarebbe positivo per i mercati. Se invece la Grecia, perché questo succederà, dovesse uscire in modo disordinato, ritrovandosi- come ha già paventato Papandreou- senza i soldi, letteralmente senza la carta moneta per poter pagare stipendi e pensioni, sarebbe un disastro, l’Armageddon finanziario. Sarebbe peggio sicuramente del crollo della Lehman Brothers e anche del crollo di Wall Street del ’29.”
ARMAGEDDON ITALIA - Cadoinpiedi

Tratto da: ARMAGEDDON ITALIA | Informare per Resistere ARMAGEDDON ITALIA | Informare per Resistere
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
 
BANCHE: BAZOLI, CON CRITERI EBA RISCHIO INTERVENTO PUBBLICO O STRANIERO (ASCA) - Roma, 31 ott - La nuova raccomandazione dell'Eba sull'aumento del patrimonio delle banche, oltre al rischio di credit crunch potrebbe anche comportare la necessita' di ''un intervento pubblico, oppure aprire la strada a gruppi stranieri''. Lo ha sottolineato Giovanni Bazoli, presidente del comitato di sorveglianza di Banca Intesa e membro del comitato esecutivo dell'Abi, a margine della presentazione di un libro.

''Se le banche non riusciranno a raccogliere sul mercato i capitali richiesti dall'Eba, si affaccerebbe come unica prospettiva quello di un intervento dello Stato. Potrebbe poi, a breve, aprirsi la strada a interventi da parte di gruppi stranieri''. E' assolutamente necessario, ha concluso Bazoli, ''evitare questo rischio'' e la soluzione e' ''alla portata del Paese''. Da qui la necessita' segnalata da Bazoli che governo e Parlamento si impegnino a varare un piano di riforme per abbattere il debito e rilanciare la crescita economica del Paese.

lsa/sam/alf
 
03-11-11 BANCHE: PASSERA, TEST EBA PENALIZZANO LE ITALIANE E SPAGNOLE (ASCA) - Milano, 3 nov - I test dell'European banking authority penalizzano ''le banche spagnole e italiane rispetto a quelle del Nord Europa''. Questa l'opinione dell'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, che trova ''poco saggio fare un esercizio di svalutazione dei titoli del debito pubblico dell'Eurozona, perche' un messaggio totalmente incoerente con quanto l'Europa sta dicendo sul fatto che a parte il problema greco non ci saranno altri problemi in altri paesi''.

Insomma, il numero uno di Intesa Sanpaolo vede nella decisione dell'Eba una scelta ''poco coerente e poco utile nei confronti delle banche e dell'economia reale. Hanno preso questa decisione - ribadisce il top manager - che chiaramente penalizza le banche spagnole e italiane rispetto alle banche europee''.
 
BANCHE: ANALISTI, CON AUMENTI CAPITALE IN ARRIVO MINI-CEDOLE (PUNTO) (ASCA) - Roma, 27 ott - Le raccomandazioni dell'Eba per la ricapitalizzazione delle banche europee (106 miliardi) ''servono per mettere in sicurezza gli istituti di credito dal rischio del debito sovrano, ma non aumenteranno le capacita' di credito.

Piuttosto serviranno a non ridurre ulteriormente l'offerta di credito, peraltro gia' scarsa a causa di una bassa domanda e di elevati rischi'', cosi' un analista del settore bancario.

Nei fatti l'Eba, recependo anche le indicazioni del vertice Ue di ieri e il lavoro della Commissione europea, ha individuato la necessita' per le principali banche del vecchio continente di portare il patrimonio di primo livello (Core Tier 1) al 9% dell'attivo ponderato per il rischio e di avere un cuscinetto di capitale addizionale con cui coprire i rischi derivanti dal possesso di titoli pubblici (rischio debito sovrano). Infatti, i titoli pubblici, essendo ''teoricamente'' considerati ''privi di rischio'' non fanno parte delle attivita' che assorbono capitale (Core Tier 1).

Per le banche italiane e' stato stimato un deficit di capitale pari a 14,7 miliardi, di cui 9,4 miliardi serviranno a coprire il rischio verso i titoli di stato. Gli analisti stimano che Unicredit dovrebbe avere bisogno di raccogliere 8-8,5 miliardi, Intesa SanPaolo, Monte Paschi e Banco Popolare circa 2-2,5 miliardi a testa e Ubi Banca 600 milioni Il deficit complessivo di capitale per ogni singola banca e' stato calcolato dall'Eba come differenza tra Core Tier effettivo della banca e quello raccomandato (9%), piu' il cuscinetto di capitale con cui coprire il rischio del debito sovrano. Per le banche italiane, gli analisti stimano che Unicredit dovrebbe avere bisogno di raccogliere 8-8,5 miliardi, Intesa SanPaolo, Monte Paschi e Banco Popolare circa 2-2,5 miliardi a testa e Ubi Banca 600 milioni.

''Non necessariamente le banche devono ricorrere ad aumenti di capitale: potrebbero anche optare per una cura dimagrante con dismissioni che riducano l'attivo ponderato per il rischio. Ma servirebbe pero' una ripresa dei mercati capace di valorizzare gli asset in vendita. Certamente, ci sara' un impatto sulla politica dei dividendi destinata a divenire ancor piu' parsimoniosa'', commenta un altro analista.

L'aspetto interessante delle raccomandazioni dell'Eba e' che estende il concetto di rischio sovrano dal portafoglio di trading, i cosiddetti titoli ''available for sale'' (disponibili per la vendita) alle attivita' classate nel portafoglio di proprieta' e classificate sotto la voce ''held to maturity'', detenute fino alla scadenza.

Implicitamente si riconosce che i titoli di stato possono anche essere rimborsati, Grecia docet, per un valore inferiore a quello nominale. Da qui la necessita' che la valutazione del portafoglio sia in linea con i prezzi espressi dal mercato e dunque suscettibile di richiedere capitale addizionale temporaneo con cui coprire le oscillazioni negative del valore del portafoglio.

D'altra parte l'accordo europeo sul rafforzamento del Fondo Salva Stati, pur aumentando ad oltre mille miliardi le capacita' di intervento a sostegno dei debiti pubblici ''sfiduciati'' dai mercati, non copre interamente il rischio di solvibilita' degli Stati, che ammonta a diverse migliaia di miliardi di euro. Solo Spagna e Italia hanno titoli del debito a medio lungo termine pari a circa 2 mila miliardi.

Men/mau/ss
 
Rapporto Financial Stability Board banche sistematiche, Unicredit l’unica italiana

Il rapporto stilato dal del Financial Stability Board (Fsb) vede 29 banche identificate come importanti dal punto di vista sistemico

Oggi, ore 16:03 - Commenta la notizia
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Il rapporto stilato dal del Financial Stability Board (Fsb) vede 29 banche identificate come importanti dal punto di vista sistemico. Sul totale di 29 istituti, 17 sono quelle europee, tra cui l’italiana Unicredit. Ben otto sono statunitensi, (comprese Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley, Bank of America e Citigroup) e 4 asiatiche. Queste banche avranno bisogno di mantenere requisiti patrimoniali supplementari. Entro la fine del 2012 queste banche dovranno adottare norme volte ad evitare che un eventuale crisi della banca ricada sui contribuenti.
 
g20: Lagarde, problema italia e' mancanza credibilita' misure (1 upd)
venerdì, 4 novembre 2011 - 17:11

(asca-afp) - cannes, 4 nov - il problema dell'italia e' la mancanza di credibilita' delle misure annunciate. Lo ha detto il direttore generale del fondo monetario internazionale, chrisitne lagarde, in conferenza stampa al g20 di cannes. ''il problema, che e' stato chiaramente identificato dalle autorita' italiene e dai suoi partner - ha detto la lagarde - e' una mancanza di credibilita' delle misure che sono state annunciate''. Il direttore generale dell'fmi ha inoltre aggiunto di aver accolto con soddisfazione la richiesta dell'italia di monitorare l'avanzamento delle riforme annunciate, specificando che una missione del fondo inziera' il suo ruolo di certificazione entro la fine di novembre. Inoltre, ha avvertito la lagarde, il fondo avra' un atteggiamento ''laborioso, impegnativo e rigoroso'' nella sua attivita' di monitoraggio.

un filo di speranza da Lagarde...grazie di cuore

Lagarde sei la nostra salvezza...grazie...controlla sopratutto la spesa anzi lo spreco della politica...non ne possiamo piu....sopportiamo qualsiasi tassazione anche lacrime e sangue ma non con un spreco cosi della casta....non si puo sopportare delle spese fuori da ogni buon senso del pudore nelle auto blu...noi gia con 620.000 ne abbiamo comperate altre 19 maserati x i generali e voi in media ne avete 50.000...perfavore tagliale....
Le pensioni e vitalizi di oltre 40.000 al mese....mi piacerebbe sapere quanto prendono in polonia o la media europea....e poi il numero spropositato dei politici da mantenere...perchè dobbiamo avere un numero cosi alto x governarci....e poi tutti i privilegi ....spese x consulenze...spese maggiorate x appalti...soldi ai partiti....
Lagarde dacci una speranza che controllerai e cercarai di ridurre questo spreco...grazie x questo filo di speranza che ci dai...per noi la riduzione di questa spesa è il nostro petrolio e speranza x il futuro...grazie
 
Stato
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