Buffoni

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Tremonti, D’Alema, Letta e gli altri
Tutti gli sponsorizzati di Finmeccanica

Quasi due milioni di euro in sponsor a giornali e fondazioni. Così Lorenzo Borgogni si dedicava ai rapporti istituzionali del colosso della difesa. Ecco la lista completa dei beneficiati
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Decine di associazioni, spesso legate ai politici, che ricevono complessivamente da Finmeccanica un milione e 856 mila euro.
L’elenco è stato consegnato da Lorenzo Borgogni ai pm napoletani Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock, che indagano su un filone diverso: la presunta corruzione internazionale all’ombra delle commesse estere del colosso della difesa.
I rumors sulla lista sono montati ancor di più dopo le dichiarazioni, rilasciate al Fatto e rilanciate recentemente in tv, di Aldo Di Biagio, un finiano eletto nel 2008 con il Pdl, che ha confidato di avere ricevuto un’offerta da parte di un collega che gli proponeva – in cambio dell’abbandono di Fini – una donazione di Finmeccanica per una sua fondazione. Un racconto ovviamente tutto da riscontrare.

La lista consegnata ai pm napoletani ci dice che i contributi e le sponsorizzazioni alle fondazioni dei politici esistono, ma sono di importi minori e bisogna evitare le generalizzazioni. Accanto a fondazioni e giornali sconosciuti ci sono nomi di associazioni e riviste prestigiose come l’Accademia dei Lincei, Limes e Micromega. Molte fondazioni poi vantano una missione (magari non condivisibile) e una storia decennale. Spesso sono guidate e presiedute dagli stessi nomi illustri come Gianni Letta e Giuliano Amato o Giulio Tremonti.

Gli importi possono far sorridere rispetto al fatturato di Finmeccanica, eppure la lista è utile per disegnare la mappa delle relazioni e la lobby del gruppo. E forse anche per dare un senso all’incredibile tenuta del duoGuarguaglini-Borgogni nonostante le inchieste. L’elenco è composto di quattro tabelle e comprende le spese per le associazioni (per un totale di 474 mila euro); le spese promozionali per la pubblicità sulle testate più diverse, per un totale di 668 mila euro, i progetti condivisi con la stampa per 469 mila euro e infine le sponsorizzazioni per gli eventi per 245 mila euro.

DOCUMENTO: LA LISTA DEI BENEFICIATI DA FINMECCANICA

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Nella prima tabella, quella dei soldi alle associazioni, non poteva mancare un contributo di 25 mila euro alla famigerata Trilateral commission, della quale fanno parte pochi italiani (da Mario Monti e Pierfrancesco Guarguaglini, da Marco Tronchetti Provera a Enrico Letta) al centro di molte teorie complottistiche.
Un altro think tank atlantico, l’Istituto per gli Affari Internazionali di Stefano Silvestri, ha ottenuto 26 mila euro;
all’Aspen Institute, presieduto da Giulio Tremonti e che aveva come segretario il futuro membro del Governo Monti, Marta Dassù, sono andati 35 mila euro più 12 mila e 500 impegnati per la rivista Aspenia.
Alla prestigiosa Accademia dei Lincei sono andati solo 5 mila euro mentre l’Associazione amici del Gonfalone ha potuto contare su 20 mila euro più altri 40 mila per la pubblicità.
Chissà se c’entra la presenza nel suo comitato direttivo di Lorenzo Borgogni, ancora oggi sul sito internet accanto all’ingegnere della Cricca: Angelo Balducci.

Civita, associazione bipartisan con presidente Antonio Maccanico e presidente onorario Gianni Letta, ha ricevuto 22 mila euro. Meno nota la Fondazione Foedus di Mario Baccini alla quale, da budget 2011, dovrebbero andare ben 25 mila euro. Speriamo servano a rilanciare la sua attività che – almeno stando al sito è da anni in fase di stanca. Al Comitato Leonardo che ha premiato nel 2008 Pierfrancesco Guarguaglini, l’ingrata Finmeccanica ha destinato solo 2 mila e 500 euro. Poi ci sono 20 mila euro per il Comitato Atlantico Italiano che “svolge da oltre cinquanta anni attività di studio sui temi di politica estera … relativi all’Alleanza Atlantica” e che è presieduto da Enrico La Loggia del Pdl. Altri 25 mila euro sono andati al Centro Studi Americani, presieduto da Giuliano Amato e la stessa cifra è andata alla Fondazione Magna Carta del vicepresidente del gruppo del Pdl al senato Gaetano Quagliariello.

Le sponsorizzazioni sono molte di meno, ma più ricche. Per il Cestudis, Centro Studi sicurezza diretto dal parlamentare del Pdl ed ex generale Luigi Ramponi, Finmeccanica ha messo a budget 40 mila euro. Altri 70 mila sono andati al Bogheri Melody 2011, che si è tenuto questa estate nel borgo natio di Guarguaglini, Castagneto Carducci. Tra le pubblicità (già oggetto di un precedente articolo del Fatto) spunta l’immancabile rivista della Fondazione presieduta da Massimo D’Alema, Italianieuropei, con un budget stanziato nell’era Borgogni-Guarguaglini pari a 50 mila euro; meno degli 83 mila euro destinati a Specchio economico e ai 110 mila euro previsti per E’Italiausa, una pubblicazione semisconosciuta fondamentale per Finmeccanica: riceve lo stanziamento più grande ed è edita dalla Italplanet di Domenico Calabria.

Alla rivista delle Formiche, fondata da Marco Follini, vanno 30 mila euro. A Limes vanno 27 mila e a Micromega 12 mila euro (come per le altre risultano a budget, ma la rivista li ha rifiutati dopo la pubblicazione delle notizie sullo scandalo Finmeccanica ndr). Nella lista troviamo anche Tempi di Luigi Amicone (10 mila euro), l’andreottiano Trenta giorni (18 mila euro) e persino San Francesco Patrono d’Italia, con 50 mila euro. Tra i progetti condivisi, a spese di Finmeccanica, si segnala invece l’Arel, che ha come segretario generale Enrico Letta, con un budget di 10 mila e 500 euro, e Il Riformista, quotidiano diretto da Emanuele Macaluso e vicino al Pd, con 45 mila euro. C’è anche Astrid, presieduta dall’ex ministro di centrosinistra Franco Bassanini con un misero stanziamento di 5 mila. Mentre più consistente (60 mila euro) è la cifra impegnata a budget per il progetto comune con la società So. Ge. Si., della moglie di Luigi Martini, presidente Enav, ex parlamentare di An, indagato nel caso Finmeccanica a Roma proprio insieme a Lorenzo Borgogni. Per altri progetti comuni.

Da Il Fatto Quotidiano del 10 dicembre 2001, aggiornato da redazione web alle 11,15


 
Paradisi Fiscali

Finanza e Mercati > Azioni

Il caso Premafin allarma la Consob

di Laura GalvagniCronologia articolo1
5 dicembre 2011



consob-ansa-258.jpg



C'è un altro 7,85% di Premafin che non ha nome e porta complessivamente al 20% la quota di capitale della holding parcheggiata presso intestazioni fiduciarie. Un pacchetto troppo consistente per sperare che Consob non finisca il lavoro che ha appena iniziato: ossia verificare chi si maschera dietro il trust delle Bahamas (12,15%) e quello di Panama (Ever Green Security Trust con il 7,85%). Tanto che nelle scorse settimane ha avviato le prime audizioni, ha già sentito Giancarlo de Filippo, il trustee di The Heritage Trust, e non è escluso che nei prossimi giorni convochi altri manager.
Il mercato è convinto che dietro quel 20% possa nascondersi la famiglia Ligresti. Provarlo, se è vero, non sarà certo impresa semplice ma di sicuro, una volta accertato potrebbe produrre conseguenze difficilmente immaginabili per la galassia dell'Ingegnere. Le domande chiave sono almeno tre: quando sono state raccolte quelle quote? In che tempi? È stato per caso sforato il tetto del 3% massimo acquistabile ogni anno? Sono tutti quesiti cruciali le cui risposte potrebbero mettere in discussione l'attuale assetto di controllo di Fondiaria-Sai. E per questo Consob cercherà di riannodare, se esiste, quel filo sottile che legherebbe i Ligresti alla matassa di fiduciarie che hanno il 20% della Premafin.


Chi fa di mestiere il fiduciario, si sa, spesso si presta a ricoprire tanti ruoli in tanti veicoli diversi e per questo trovare punti di contatto, tra chi fa lo stesso mestiere, non è difficile. Come nel caso di Juan Montes, manager del trust di Panama, che pare essere stato a lungo un collaboratore di Angelo Regusci, fiduciario che, a sua volta, durante la carriera ha incrociato la Fidirevisa di Tito Tettamanti e tale Maurizio Crippa, spesso appoggio in Svizzera della famiglia Ligresti. Insomma la Consob ha certamente materiale sul quale indagare, ma l'esito, allo stato, è tutto fuorché scontato. Di sicuro entrambi i trust verranno sanzionati per non avere comunicato tempestivamente la loro presenza nel capitale della Premafin: sia Panama che le Bahamas sono entrate nella holding il 31 dicembre 2010, proprio quando scomparve dal registro degli azionisti il Crédit Agricole Suisse che per oltre 11 anni ha custodito per conto terzi un pacchetto del 9% della finanziaria.
La mossa di Premafin
Nel frattempo la holding deve fare i conti anche con il nuovo e delicato contesto a valle e a monte della catena di controllo. Tanto che ieri il consiglio di amministrazione di Premafin ha affidato specifico mandato a Leonardo & co, già alle prese con una nuova ristrutturazione del debito di Sinergia. A Leonardo spetterà, in base alle decisioni che verranno prese dal consiglio di amministrazione di FonSai, posticipato al prossimo 23 dicembre, valutare le opzioni sul tavolo Premafin. Possibile che la holding debba aprire un nuovo tavolo di trattativa con le banche. Tanto più se la compagnia assicurativa deciderà di percorrere la strada dell'aumento di capitale per rafforzarsi patrimonialmente. Tutto, in ogni caso, è sospeso a quello che presenteranno gli advisor, ossia Goldman Sachs e lo studio Carbonetti, al prossimo board. Consiglio che è stato aggiornato di un paio di giorni proprio per dare possibilità ai due consulenti di studiare in modo approfondito la questione e proporre una soluzione il più dettagliata possibile. Non è escluso, infatti, che all'opzione aumento di capitale e convertendo si aggiunga quella già vagliata di stringere un'alleanza con un partner europeo. Tutte opportunità che per il momento non sono servite a scaldare Piazza Affari. Anche ieri le azioni di FonSai sono scivolate di oltre il 6%, complice l'intervento alla vigilia dell'agenzia di rating Fitch. Di sicuro, nei prossimi giorni, il mercato potrebbe apprezzare il potenziale passo indietro della famiglia Ligresti dalle leve di comando della compagnia. Come riferito ieri da Il Sole 24 Ore, l'Isvap ha sollecitato la galassia a troncare i rapporti incestuosi tra Premafin e Fondiaria. In particolare, l'autorità ha chiesto che prima di Natale i componenti scelgano se stare a valle o a monte della catena. In alternativa dovranno giustificare il perché ricoprono quei precisi incarichi.
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Personalmente ho un'idea che mi piacerebbe discutere con voi

E' molto probabile che a breve verra' lanciato un nuovo aumento di capitale su Fondiaria, per rientrare nei parametri di Solvency oppure per estromettere l'azionista di maggioranza.

La mia idea e' che nel prossimo aumento di capitale non possa non essere tenuta in considerazione la riluttanza del mercato, quindi il consorzio potrebbe approntare un'operazione massimalista, ossia l'offerta di azioni ordinarie a tutte le categorie di azionisti.Credo infatti che dopo 2/3 di perdite patiti in uno spazio cosi' breve dall'estate non possa venire accettata la prospettiva di un'ulteriore emissione di azioni di risparmio al servizio di azioni di risparmio. Verrebbe digerita malissimo ...

Questo il neutral worst case design (scusate l'ossimoro...)
Nel best worst design pensate che ci possa essere anche una conversione ? E' difficile pensare che in situazioni aziendali disperate si mantengono ambo le tipologie di azioni per una possibile ristrutturazione, ben sapendo i maggiori privilegi assicurati dal Codice Civile per una particolare categoria di azioni, che si possono condensare anche con una limitazione all'effettuazione di operazioni straordinarie sul capitale.
 
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ma i lumbard sono così dementi? LEGA NORD

sentite un po' che hanno fatto
e quante volte hanno derubato i loro elettori

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=mxJ20_zlyj8&feature=mfu_in_order&list=UL]Il Bancarottolo - di Marco Travaglio - settima puntata - Servizio Pubblico - YouTube[/ame]
 
alla povera gente tagliano le pensioni
la sanità
gli asili nido
la scuola
ma a mediaset dei bei regali da 3 miliardi, dovuti per posizione dominante del suo padrone
mica poco nèèèèèèèèèèè

Manovra: Fli, su frequenze Tv da Governo illecito penale Dowjones
ROMA (MF-DJ)--"A maggior ragione in tempo di crisi dove il mancato introito da parte dello Stato anche di pochi euro si scarica sulle famiglie e sull'italiano medio, fermo restando che firmeremo e voteremo un emendamento che obblighi alla gara pubblica, ci sentiamo di porre all'Agcom e al Governo una semplice domanda: se l'assegnazione a Mediaset e Rai delle nuove frequenze digitali Tv e' a titolo gratuito, diciamo un simpatico cadeau per le aziende del Presidente del Consiglio, invece che mediante una regolare asta la quale potrebbe fruttare tre miliardi di euro, siamo sicuri che l'operazione non sia un vero e proprio illecito penale e contabile? Gradiremmo una risposta non a noi, ma agli italiani che in fondo sono gli 'azionisti' sia del Governo, sia delle Autorita' indipendenti, sia di noi parlamentari". E' quanto chiede Carmelo Briguglio, vice presidente vicario dei deputati di Fli. com/dar
(END) Dow Jones Newswires
August 22, 2011 04:35 ET (08:35 GMT)
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=o4-4Ewb7nRQ&feature=mfu_in_order&list=UL]Un milione per la nostra tv - di Michele Santoro - settima puntata - Servizio Pubblico - YouTube[/ame]
 
La lega è un partito per il quale 20 anni fà avevo anche simpatizzato per il motto " roma ladrona "

Ora mi sembrano davvero fuori di zucca.

le ultime dichiarazioni della Lega e di Bossi dalla caduta del governo..

- All'opposizione si stà bene -..... vuol dire che degli elettori ti frega poco

-Non sosteniamo un governo senza sapere cosa vuole fare-....La Lega è l'unico partito che ha rifiutato le consultazioni con Monti

-Questo governo fà schifo-..... si è reso necessario per colpa del vostro , i numeri degli ultimi 10 anni debito pil dal 101 al 119% spesa pubblica + 46,5%

quella di ieri, - Se incontro Berlusconi gli rido in faccia - Hehehe:V
 
La lega è un partito per il quale 20 anni fà avevo anche simpatizzato per il motto " roma ladrona "

Ora mi sembrano davvero fuori di zucca.

le ultime dichiarazioni della Lega e di Bossi dalla caduta del governo..

- All'opposizione si stà bene -..... vuol dire che degli elettori ti frega poco

-Non sosteniamo un governo senza sapere cosa vuole fare-....La Lega è l'unico partito che ha rifiutato le consultazioni con Monti

-Questo governo fà schifo-..... si è reso necessario per colpa del vostro , i numeri degli ultimi 10 anni debito pil dal 101 al 119% spesa pubblica + 46,5%

quella di ieri, - Se incontro Berlusconi gli rido in faccia - Hehehe:V
è questo il punto
la LEGA assieme al Partito Dei Ladroni
ha raddoppiato il debito pubblico lasciato da Craxi

sfascio generalizzato dove l'unico modo di esprimersi era il dito medio alla gente disperata


cmunque in lombardia c'è davvero di che preoccuparsi
ascoltatevi anche STRQuadagno
[ame=http://www.youtube.com/watch?v=o8UrvLKNlXo&feature=BFa&list=ULGKg3UsT3XMs&lf=mfu_in_order]Autostrada Brebemi (pt.2) - di Francesca Fagnani e Claudio Pappaianni - settima puntata - YouTube[/ame]
 
Frequenze tv, sì del governo all'asta
Berlusconi: da Mediaset neanche un euro


Accolto un documento di Lega e Idv che sbarra la strada all'assegnazione gratuita. Il Cavaliere attendeva la botta

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ROMA - «Il nostro appoggio è stato sempre fuori discussione ma qui c’è il problema della tenuta del Pdl». L’ex ministro è nel cortile di Montecitorio dove è più facile inviare sms per bloccare i molti deputati pronti a salire su un aereo o su un treno per rientrare a casa prima del voto di fiducia finale. In aula il partito di Alfano ha già perso pezzi nel primo voto e, soprattutto, ha lasciato che alcuni deputati votassero contro, come Stracquadanio e Mussolini, e altri si astenessero come Martino e Moles. «Non possiamo lasciare alla Lega il monopolio dell’opposizione. Così come non possiamo permettere che il Pd recuperi il dissenso grazie alla Cgil». Il ragionamento del Cavaliere sembra però più il frutto di una presa d’atto che di una strategia e sconta la matta voglia degli ex di An di votare contro. «Se toccavano i tassisti e le farmacie l’avremmo mandato sotto», insinua un deputato romano cresciuto in via della Scrofa.



La decomposizione del centrodestra, si materializza in serata, quando la Camera vota un emendamento dell’Idv e della Lega che annulla la distribuzione gratuita delle frequenze e stabilisce l’asta. Un colpo basso che il disorientato gruppone guidato da Fabrizio Cicchitto, incassa con un sommesso brusio che taglia i banchi. Berlusconi non è in aula al momento del voto, ma si aspettava il colpo basso del Carroccio frutto, a suo giudizio, anche della guerra più o meno sotterranea che contrappone nella Lega il capogruppo Reguzzoni all’ex ministro Maroni che da tempo vorrebbe un suo uomo alla guida del gruppo leghista di Montecitorio. «L’asta non mi interessa e Mediaset non tirerà fuori un euro», continua a sostenere il Cavaliere poco o nulla turbato per il voto sull’ordine del giorno che di fatto non cambia nulla.

La sfida lanciata dalla Lega è però solo la prima di una lunga sequenza di colpi sotto la cintura che mirano ad innervosire il Pdl, ma non scalfiscono l’accordo fatto da Berlusconi con Monti prima del primo voto di fiducia e che sostanzialmente, raccontano a palazzo Grazioli, impone al governo di non intervenire sul sistema radio-televisivo. Ieri sera Berlusconi si diceva «tranquillo» con i suoi. Al punto da sbracciarsi e spiegare che con quel «disperato non volevo offendere il governo e Monti. Anzi, era un modo per condividere difficoltà che ben conosco». Malgrado gli sforzi di Berlusconi e Bossi, l’alleanza di centrodestra, così come è stata sino al 2008, non c’è più e, viste le assenze in aula di ieri, potrebbero essere tutti in salita i prossimi appuntamenti in aula. A cominciare dal voto di giovedì prossimo sull’uso delle intercettazioni che riguardano l’ex ministro Romano e dal voto in commissione che dovrebbe autorizzare o meno l’arresto di Cosentino. La Lega è infatti pronta a schierarsi con Idv e Pd pur di dare un pesante segnale all’alleato. Non solo, ma incassata una manovra che alla fine scontenta più il Pd che il Pdl, Berlusconi teme che al prossimo giro, ovvero sul pacchetto crescita e liberalizzazioni, sia il centrodestra a dover pagare il prezzo più alto con un Pdl chiamato a dare prova di unità su tassisti, municipalizzate e farmacie. Uno scenario che solletica l’ala centrista del partito di Alfano che da tempo medita l’emarginazione degli ex An. Sabato 17 Dicembre 2011 - 08:38 Ultimo aggiornamento: 08:46
 
hanno azzerato il fondo per gli aiuti ai più deboli

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=JksR6RzAW6k&feature=related]FERRERO RISPONDE A TITTI MONTELEONE: LA DESTRA HA TAGLIATO IL FONDO POLITICHE SOCIALI - YouTube[/ame]
 
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